sabato 16 gennaio 2016

SUBURRA - L'AUTODISTRUZIONE DEL POTERE




Il contenuto di questo articolo è stato pensato diversi mesi fa, precisamente diversi giorni prima degli eventi catastrofici di Parigi, quindi gli attacchi terroristici alla Francia o l'attuale cronaca di questi ultimi mesi, non saranno al centro dell'analisi di questo mio saggio, ma sicuramente ciò che descrivo in questo articolo è fortemente legato a quello che stiamo vivendo in questo periodo e non é neanche un caso che il film Suburra sia ambientato a novembre (mese dei morti) e sincronicamente tutto nella pellicola di cui mi accingo a parlare sia legato alla data del 12 novembre (giorno prima del 13), data per cui secondo i registi del film, è scoppiata l'apocalisse. Naturalmente il mese indicato nel film é situato temporalmente nel 2011, ma la scansione, il conto alla rovescia verso quella data, fa si che abbia un legame sincronico con gli eventi di questo lasso di tempo attuale.
Subito dopo l'11 settembre vi è stato praticamente il boom dell'informazione alternativa (subito denominata complottista da alcuni), che ha portato ad una guerra tra media tradizionali (giornali, tv ecc.) e new media (internet e i social media). Ne è uscito fuori un ibrido caotico che rende la realtà meno decifrabile e più caotica. Sempre più persone hanno smesso di informarsi dalle fonti comunicative tradizionali, libri interi sono nati su una visione alternativa della storia e molte visioni taboo della cultura, della stessa storia o degli eventi della nostra Italia, sono state sdoganate. In realtà il mainstream è pur vero che suo malgrado è stato costretto a dar spazio per fare audience, ad alcune teorie “complottiste”, ma il tutto mischiato con esagerazioni, sensazionalismo e ilarità tali da generare per contro, una massa di persone che si è affidata ad un esercito di debunker e prezzolati del potere, in passato una minoranza, ma oggi visto i tempi, esercito fondamentale per mantenere lo status quo. Tutto ciò ha reso l'informazione ufficiale (che è ancora quella che conta, quella che decide il destino delle nazioni) ancor più indottrinante, menzognera, caotica e chiusa verso il nuovo, mentre nel passato almeno un minimo di dignità e professionalità veniva mantenuto.
Comunque sia nel precedente decennio, un importantissimo seme è stato gettato che ha cambiato indubitabilmente, la visione della realtà di milioni di persone. Naturalmente tutto questo ha scalfito poco il più grande taboo della nostra civiltà, ovvero l'occidentocentrismo (perdonatemi per questo neologismo), presente anche nella stragrande maggioranza della letteratura complottista (razza bianca dietro tutti i piani di distruzione, il resto del mondo sfigato e manipolato). L'occidentocentrismo è conscio (soprattutto dal post 11 settembre) della decadenza della civiltà occidentale, delle sue falle e sa che è giunto il momento della sua fine e naturalmente se crolla l'Occidente secondo questa visione, crolla anche il mondo, perchè la salvezza viene solo da esso, non vi è nulla di interessante al di fuori di esso, il centro del mondo rimane l'Occidente. Uno dei più grandi taboo del mondo liquido però proprio in questo periodo ha ricevuto un forte contraccolpo, in una maniera tale che il complottismo non è riuscito a fare in tutti questi anni.
Trovo interessante spesso leggere blog o forum lontanissimi dalla visione della mia vita e sentire l'opinione di persone che in genere seguono lo zeitgeist ufficiale, quelli insomma che subiscono le mode passivamente, quelli che si allineano alle opinioni più gettonate, proprio perchè tramite quelle persone puoi capire dove si sta dirigendo la coscienza collettiva umana. Ebbene almeno dal 1° ottobre 2015 qualcosa è cambiato.
Nel mainstream, nelle discussioni al bar è facile sentir dire le persone che i terroristi li finanziamo noi a causa di alleati che sono leader nel finanziamento internazionale del terrorismo (tipo Qatar ed Arabia Saudita ed ultimamente si cita anche la Turchia che ricordiamolo è un membro NATO), Crozza davanti a milioni di persone un mesetto fa ha sbeffeggiato l'Occidente e le manifestazioni di solidarietà alla Francia ree di aver allevato un Frankestein a casa loro. In bus ma persino nei normali social media è facile sentire cori di elogio verso Putin, che praticamente ha ridicolizzato l'intero Occidente che in questi anni non ha minimamente combattuto per davvero l'Isis. Blair e persino la Clinton ammettono di essere responsabili della nascita dell'Isis a causa del conflitto iracheno. In città (e ne sono primo testimone) vedi una tale paranoia e militarizzazione, che non ha eguali neanche paragonata a quella dei tempi dei neo-con, di al qaeda, del post 11 settembre, una paranoia amplificata più che vissuta, infatti siamo diventati più cinici e disincantati e più che manifestare contro la militarizzazione della società e i falsi allarmi (come quattro gatti facevano in passato), preferiamo deriderla (anche perché è un ricorso storico abbastanza scontato e di cui riserviamo memoria). Insomma tutti quei legami sotterranei tra terrorismo islamico e vari Stati occidentali e forti alleati, che con disperazione venivano citati da tutti i complottisti nello scorso decennio, ora vengono citati anche dall'uomo di strada qualunque.
L'Occidente dal 2013 in poi, ha rimediato così tante figure di merda ed è sempre meno allineato allo zeitgeist attuale, da sembrare un kamikaze giapponese che coscientemente decide di farsi scoppiare per provocare più danno possibile. Nel mainstream non si parla più degli USA come unica superpotenza mondiale, oramai è un fatto.
L'Fmi il 30 novembre ha accettato lo Yuan cinese come valuta di riserva aprendo la strada al suo utilizzo ufficiale il 1° ottobre 2016. Sarà la quinta valuta di riserva mondiale, con la differenza che il suo peso economico é davvero enorme. L'euro che si pensava dovesse combattere il dollaro come riserva valutaria, é passato dal 27% di quota di riserva valutaria internazionale del 2009, al 20% di oggi. La Russia è campione di diplomazia mondiale e dopo l'incidente turco ha installato una no fly zone, praticamente è l'unica legittimata, da quello che alla fine è il governo eletto di Assad, a stare in Siria e sta dominando praticamente e mettendo in riga tutti i vari Stati che, quasi dovessero affrontare la nuova Armaggedon, si accalcano tutti in Siria (ultimamente si sono aggiunte ai bombardamenti Germania e Inghilterra).
Per la prima volta da tanto tempo uno Stato non totalmente Occidentale è leader diplomatico e mondiale in una controversia internazionale, uno spettacolo che dal secondo dopoguerra mondiale non eravamo abituati più a vedere, in realtà da molto più tempo.
Paragonate l'attuale situazione geopolitica di appena due anni fa a quella di oggi, i rapporti di forza si sono quasi ribaltati ed è da anni che io ne parlo in questo blog. Pensate nei prossimi anni dove arriveremo. Il potere Occidentale è un potere forte e come ogni potere dominante ( che sia orientale o del sud ), oppressivo e padrone tutt'oggi dell'immaginario, con però la volontà di autodistruggersi davanti ai nostri occhi e vi assicuro che poche volte nella storia si ha la fortuna/sfortuna di assistere ad eventi del genere.
Se nel precedente decennio lo sputtanamento dell'Occidente non riceveva forti contraccolpi e ricadute nell'immaginario, perché in effetti non vi erano poteri alternativi in grado di contrastarlo, nel nuovo decennio, soprattutto in questi ultimi anni che hanno portato a termine l'unipolarismo occidentale (anni 2014-2015), si è capito come persino l'ultimo taboo, l'occidentocentrismo (e non ne sto parlando solo da un punto di vista politico e finanziario), sia destinato a crollare. Come detto questo biennio ha posto fine all'unipolarismo geopolitico ed economico occidentale, il prossimo biennio probabilmente farà crollare l'immaginario occidentale, soprattutto quello post-moderno, per il resto bisogna aspettare un pochino.

Ora parliamo di Suburra


SPOILER ALERT: chi non vuole essere anticipato sulla trama del film é pregato di non leggere




Quando esce un film perfettamente allineato allo zeitgeist attuale è sempre un piacere parlarne.
Suburra non ha il realismo di Gomorra, non ha gli intenti artistici de la Grande Bellezza (per citare i film italiani più acclamati di recente dalla critica italiana ed estera) e non è certamente un capolavoro, ma proprio per mettere spesso in primo piano una narrazione di finzione, inserita in un contesto assolutamente reale, risulta molto più pregnante di contenuti e allineato allo spirito dei tempi rispetto ad altri film più acclamati.
Quando ho finito di vedere questo film ho subito pensato “ecco se dovessi tradurre alcuni miei articoli del blog in un film, in una finzione narrativa che possa essere comprensibile anche a chi non conosce niente dei temi che tratto, forse uscirebbe fuori Suburra”.
L'analisi è molto simbolica e come ogni analisi simbolica, non bisogna pensare che tutto quello che io dirò sia stata la volontà degli autori, non ho la presunzione di pensarlo. Ma quando si parla di contenuti culturali che usano lo zeitgeist attuale per dire qualcosa, appunto quella creazione artistica, di qualunque tipo sia (musicale o filmica ad esempio), riesce ad essere persino indipendente dal suo creatore e riesce ad assumere persino una valenza predittiva e chi segue il mio blog sa di cosa parlo.
Suburra, come da titolo del mio articolo, è la rappresentazione del potere che distrugge completamente se stesso, quindi è un film da una parte ottimista e dall'altro molto pessimista, perché questo crollo non proviene da una rivoluzione, da un popolo cosciente o grazie a personaggi positivi, quindi come vedrete, in realtà, l'accusa che molti hanno rivolto al finale (buonista o troppo semplice) a mio parere rimane infondata.
Cosa ancora più significativa è il contesto temporale in cui è ambientato il film (come citato in precedenza), ovvero novembre 2011. Il film scandisce una specie di countdown temporale che parte dal 5 novembre (e che nel film ha il sottotitolo di “7 giorni all' apocalisse”), per scatenarsi e raggiungere il climax finale il 12 novembre 2011.
Ogni nuovo giorno viene scandito con questo sottotitolo inserito in uno sfondo e una didascalia impregnata di acqua e gocce di pioggia, proprio perché la pioggia e la furia dell'elemento acqua, saranno altri protagonisti della narrazione come vedremo.
L'acqua come si sa viene usata nei riti religiosi cristiani e non solo, come simbolo del battesimo che ha il significato di “immersione nell'acqua”, con la pregnanza simbolica che sta ad indicare la morte del vecchio e il sorgere dell'uomo nuovo.
All'elemento acqua che impazzisce e si presenta nei sogni come onda, corrisponde un significato di fine della repressione emotiva, di emozioni che hanno bisogno di liberarsi, della realtà che ha bisogno di emergere, da qui il significato del diluvio o anche della grande onda quantica e dei tsunami, che ho già descritto in passato. Ecco perchè l'Era dell'acquario è vista da molti come un'era di rinnovamento e di inizio del percorso di liberazione dell'uomo, proprio per il simbolismo dell'acqua che viene versata e che scorre e quando l'acqua scorre e non è più trattenuta, tutte le falsità vengono alla luce, il caos si manifesta, così come la guerra che porterà alla distruzione del vecchio mondo.
Come mai il regista parla di apocalisse e rinnovamento riferendosi al novembre 2011? Perchè sceglie proprio quel periodo storico per rappresentare l'autodistruzione dei vari poteri?
Ritorniamo un attimo agli archetipi e quindi alla realtà, prima di affacciarci ad un'analisi maggiormente simbolica.
La realtà, tutto ciò che pensiamo, nasce grazie agli archetipi, le forme originarie, il pensiero puro. Gli archetipi non possono essere tradotti e capiti appieno nella realtà di tutti i giorni, quindi la versione distorta, ridotta, comune e comprensibile a tutti dell'archetipo è lo stereotipo. Nel cinema italiano due personaggi hanno rappresentato lo stereotipo dell'italiano medio: Totò ed Alberto Sordi. Questi personaggi sono riusciti perfettamente a rappresentare in modo appunto stereotipato, la coscienza degli italiani, ma a partire dal 1994, per la prima volta nella storia del nostro paese, lo stereotipo si è incarnato in un uomo non di finzione, ma realmente esistente, ovvero il cavaliere Silvio Berlusconi, la cui fine ed uscita simbolica dalla politica data a 11 novembre (occultamente) e 12 novembre nel mainstream, proprio il periodo indicato da Suburra come giorno dell'apocalisse. Nei precedenti articoli, quel periodo di fine della Nona Onda, è stato indicato dal mio blog come periodo che ha visto la morte dei partiti politici e il 2011 (che in modo microcosmico anticipa il decennio che stiamo vivendo) come “morte simbolica del potere”. Per capire meglio il contesto in cui nasce questo articolo leggete qui e qui.
Copertina del Times di novembre 2011
La trama superficiale di Suburra, essoterica potremo dire, è quella della cosiddetta malavita romana che si incrocia con vari poteri forti, naturalmente mostrata in modo pulp e volutamente narrativizzata, insomma lontanissimo anni luce dal realismo di “Gomorra”. Il film di Garrone è infatti un film con all'interno elementi documentaristici, Suburra al contrario non ha assolutamente nessun intento politico o documentaristico, questo punto è fondamentale per capire i temi che tratterò e del perché una chiave di lettura politica sia la cosa più sbagliata da fare e nel proseguo dell'analisi ve ne renderete conto. La trama più profonda in realtà mostra i vari archetipi del potere presenti a Roma e quindi in Italia (perchè ciò che succede nella Capitale influenza i destini di tutti gli italiani) e di riflesso in tutto il mondo, perchè Roma è pur sempre l'archetipo dell'impero moderno, del potere che tutti ammirano e vogliono imitare.
Esemplare è la prima scena del film ambientata in Vaticano, totalmente inaspettata, dove vediamo Ratzinger (mostrato come è naturale che sia di spalle ed inginocchiato) pregare la Madonna. L'atmosfera, sottolineata dalla musica, é da “calma prima della tempesta”, il clima teso. Il Pontefice confida ad un giovanissimo collaboratore un segreto sconvolgente, mai reso esplicito nel film, ma abbastanza chiaro, ovvero la sua volontà di dimettersi.
Questa scena iniziale è abbastanza chiara nel delineare gli intenti ideologici del film, infatti la rivelazione di Ratzinger ad alcuni ambienti della Chiesa di volersi dimettere, nel novembre 2011, non ha nessun fondamento nella realtà. Certo è chiaro che già prima del 2013 (anno della dimissione) o del 2012 (anno dello scoop un anno esatto prima delle dimissioni, da parte del giornale Il fatto quotidiano), erano già affiorate varie notizie di dimissioni e chi frequentava quell'ambiente già sapeva di questo evento, ma la scelta narrativa del film non ha nulla di fondato nel reale, quindi è chiaro che è stata messa lì come simbolo di disgregazione del più grande potere presente a Roma ed uno dei più antichi del mondo.
La prima scena di Suburra "Papa Ratzinger in crisi"

Come mai in un film di mafia, la prima immagine è quella di un papa sofferente che fa una terribile segreta confessione? Proprio perché, come viene reso ben chiaro anche nel finale, scopo del film è mostrare la distruzione dei vari archetipi del potere, ben cinque ne vengono mostrati nel film.
Il primo come naturale che sia, perché più antico, è appunto quello religioso e non a caso si ruba la prima scena in assoluto nel film.
Tutto ha inizio il 5 novembre (7 giorni all'apocalisse) e la descrizione e rappresentazione dei vari poteri che dominano la città eterna viene tutta mostrata durante questa giornata.
Piccola parentesi sul significato sovversivo verso il potere che ha questa data:
il 5 novembre 1605 un'esplosione avviene nel Parlamento inglese. Essa fu provocata da Guy Fawkes (il cui scopo era eliminare monarchia e membri del parlamento, forse uno dei primi grandi complotti della storia moderna venuti alla luce). Guy Fawkes viene indicato dal fumetto V per Vendetta di Alan Moore e dalla successiva trasposizione filmica (che è uno dei più famosi film complottisti del nuovo millennio), come simbolo di rivoluzione. Nel nostro mondo reale la maschera presente nel film per rappresentare il suo viso, viene utilizzata dagli Anonymous come stemma del loro movimento ed anche come copertura che garantisce loro l'anonimato. Il nome Anonymous tende proprio a sottolineare come il movimento non sia dirigistico e che non può essere identificato con una persona potente, non é personalizzato e non ha una struttura organizzativa verticale. Essi sono considerati gli hackers e i ribelli verso il potere della nostra civiltà. Il simbolo di V per vendetta e la stessa maschera rappresentante Guy Fawkes, sono state prese in prestito anche dagli Indignados spagnoli e dal Movimento 5 stelle, le cui aspirazioni sono quelle di “mandare a casa” la classe dirigente attuale, con una visione del potere orizzontale e meno gerarchica-dirigistica. Solamente con la morte simbolica della politica avvenuta nel 2011, il movimento 5 stelle e gli Indignados (fortemente influenzato dai cosiddetti grillini e nati ideologicamente proprio nel 2011, durante le manifestazioni di massa in Spagna), sono potuti emergere in politica, grazie a quel rivoluzionario e frenetico anno.
Dopo l'archetipo del potere divino rappresentato dalla Chiesa, nella scena seguente, specularmente viene rappresentato il nuovo potere rampante, rappresentato dal boss “numero 8”, a cui è affidata la zona di Ostia, la parte fuori della capitale, i nuovi confini. Come mostrato nel film e come tipico della stragrande maggioranza delle produzioni filmiche di successo, numero 8 mostra l'intramontabile dicotomia tra nuove generazioni (poco rispettose del vecchio codice di potere, più anarchiche, nichiliste e meno controllabili) e le vecchie generazioni che rappresentano l'old order.
Samurai
Il terzo potere rappresentato é in realtà quello forse più importante (e introdotto non a caso centralmente), ovvero quello che agisce nell'ombra e che fa da collante tra tutti i poteri. Nel film è rappresentato da Samurai (Claudio Amendola), ultimo sopravvissuto della Banda della Magliana è vero e proprio garante del patto mafia-politica (ed anche religione). Fa una breve apparizione anche Bacarozzo, uno della vecchia guardia, che però viene fatto subito fuori, probabilmente da Samurai, ma ufficialmente investito da un'auto.
Il quarto potere mostrato é naturalmente quello simbolo del post secondo dopo guerra mondiale, ovvero quello politico da cui partono tutte le decisioni tese ad organizzare la nostra realtà, il potere di cui si servono tutti gli altri ( a lui superiore) per far avverare i loro piani. Questo potere è rappresentato dal parlamentare corrotto Filippo Malgradi.
Nella scena in cui viene introdotto è “impegnato” in un'orgia consumata in un abitazione che affaccia a “piazza del Popolo” su cui il politico, dopo l'amplesso, si affaccerà pisciandoci sopra. Durante quest'orgia una minorenne morirà (probabilmente di overdose).
Il quinto potere rappresentato è quello esotico, simil-orientale, non propriamente occidentale, che nel film pur se sottomesso ai poteri forti, ha assunto una così grande ferocia e ricchezza, da avere anche una sua forte indipendenza. Ci viene introdotto da una specie di sottoposto soprannominato “spadino”, facente parte della potente famiglia di zingari degli Anacleti il cui capo é Manfredi Anacleti.
Dopo l'introduzione dei cinque poteri, cominciamo a conoscere “il popolo”, la cosiddetta opinione pubblica, le forze che potrebbero scaraventare e distruggere il sistema millenario di potere, ma che in realtà diventano consapevoli ed inconsapevoli agenti di diffusione dell'ideologia elitaria, anche perchè a loro va una piccola fetta di torta, una specie di “patto non scritto” che garantisce benessere materiale. Si sta parlando dei colletti bianchi, la classe media, quella più o meno benestante, quella spesso pronta ad accettare passivamente gli etats d'esprit creati artificialmente, coloro che hanno il merito di aver diffuso e lottato per un benessere materiale, che in effetti si è realizzato nel post secondo guerra mondiale, tale da non avere uguali nella storia umana conosciuta; i portatori sani del materialismo ed anche del laicismo nella società. Non fanno parte della classe elitaria, ma neanche della classe povera. Nella classe media tutti ambiamo ad entrare e tutti ne facciamo o ne abbiamo fatto parte. Nel film è rappresentata da Sebastiano, un timido ed impaurito ragazzo organizzatore di eventi. La sua vita é agiata e tranquilla, ha infatti un bellissimo appartamento, non nel centro storico di Roma (non è infatti un membro dell'elite), ma in un quartiere rinomato. Veste bene, beve ottimo vino.
La sua vita viene sconvolta da suo padre che chiede di incontrarlo urgentemente. Il figlio come è tipico delle nuove generazioni, è annoiato e poco interessato a ciò che ha da dire il padre, lui vive in pieno post-moderno, ha fretta e cerca di liquidare il suo genitore, che in effetti rendendosi conto che è inutile parlarci, lo saluta per andare a suicidarsi gettandosi da un ponte.
Il figlio, a sue spese, scoprirà che il padre era fortemente indebitato con la famiglia degli Anacleti e sicuramente voleva parlare con il figlio, invocando aiuto. Le vecchie generazioni (diciamo quelle nate dagli anni '30 agli anni '60) hanno infatti lasciato alle annoiate e nichiliste generazioni X, un debito inestinguibile. Hanno goduto (ma anche creato) il boom e il benessere economico, lasciando le nuove generazioni in una bolla artificiale e falsa che aspetta presto di scoppiare. Il patto con l'Elite ha garantito loro una tranquillità e un'influenza nella società anomala, ma anche l'ingabbiamento in un sistema corrotto e falso. L'agiato membro della classe media Sebastiano, scopre questa tremenda realtà e viene ricattato dagli Anacleti che lo intimano a pagare subito i suoi debiti, pena la morte. Sebastiano che ha vissuto sempre nell'agio artificiale, nella bolla post moderna creata dai suoi avi, per sopravvivere mostrerà un carattere codardo e sarà pronto a sacrificare anche un'amica pur di continuare tranquillamente la sua vita.
Oltre a Sebastiano, un altro personaggio al di fuori dell'elite, fondamentale nel finale del film, è la moglie del boss numero 8, di nome Viola, come il colore simbolo dell'unione dei due principi maschili e femminili. Viola, tossicodipendente (potere femminile soggiogato), pur stando con Numero 8 (un nuovissimo potere), in realtà non può essere considerata a pieno un membro dell'elite. Numero 8 la ama tantissimo, ma come tipico di un sistema di potere basato ancora sulla gerarchia, sul patriarcato, quando Viola combina qualche guaio, Numero 8 la massacra di botte.
Viola e Numero 8 in Suburra
Ci troviamo comunque in una fase in cui il femminile si equivale al maschile ed infatti Viola riuscirà persino a svolgere delle azioni guidate e comandate da se stessa quando numero 8 sarà in difficoltà (il nuovo potere maschile fortemente dipendente da quello femminile, i due infatti stanno sempre insieme), lei si mostrerà forte e capace, in ascesa, come appunto il potere femminile.
Durante i vari eventi del film quasi sempre vediamo (soprattutto nei giorni finali) la pioggia e l'acqua come sfondo alla vicende dei nostri protagonisti, l'acqua, Aquario, il rinnovamento.
Tutto il resto del film mostra come la psicopatia rende ciechi questi poteri, perché il potere corrompe e il potere assoluto corrompe assolutissimamente. Questa sete inestinguibile di potenza porterà diversi malintesi e disguidi che porteranno i cinque archetipi dominanti, in una specie di semi-guerra tra di loro.
Tutti e cinque i poteri hanno un accordo non scritto ( e di cui Samurai è il garante) che gli ha permesso di prosperare durante tutta la storia umana, ovvero di guerreggiare, distruggere i poteri deboli o a loro ostili, spesso anche ferirsi a morte tra di loro (perchè solo il più forte sopravvive) ma comunque tramite gli strumenti della vendetta privata e della divisione delle zone di influenza, evitare di autodistruggersi completamente, così da instaurare dopo la guerra, una “pax romana” che garantisca la sopravvivenza e una nuova struttura ed equilibrio di poteri. Un andamento ciclico del reale in cui poteri alternano periodi di guerra (per dividersi fra di loro le zone di influenza o per la conquista e l'ascesa di nuovi soggetti) a periodi di pace. Lo vediamo nella nostra realtà dove l'emergere di un mondo nuovo viene sempre dopo un ciclo di distruzione. Questi poteri incarnano gli archetipi di Visnu (colui che costruisce e da ordine all'universo) e Kali la distruttrice.
La “pax romana” (che ha garantito l'eterno perpetuarsi dei poteri durante la storia umana) in realtà viene messa in pericolo da un vortice di autodistruzione e malintesi che partiranno dal politico Malgradi, che come tipico dei portaborse, si trova in quella posizione di potere perché ricattabile ed infatti il giovane affiliato della famiglia Anacleti, Spadino, minaccia Malgradi di rivelare delle sue orge e della morte di una ragazza durante uno di questi eventi. Malgradi a sua volta cerca di minacciare tramite numero 8, Spadino, ma l'incontro tra i due psicopatici va male e Spadino rimane ucciso e così Malgradi involontariamente si rende responsabile di un omicidio e della fine della Pax romana il cui garante è stato sempre l'eminenza grigia Samurai.
Questi malintesi creeranno una guerra senza quartiere tra Numero 8 e gli Anacleti. Nonostante Numero 8 sia fondamentale per la conquista dei nuovi confini, rimane sempre un giovane potere poco avezzo ai vecchi patti e rifiuta la pax Romana di Samurai, anzi accusa lo stesso Samurai di essere il passato. Naturalmente con questa sua dichiarazione verso il vecchio potere arcontico, Numero 8 ha praticamente decretato la sua condanna a morte e la decisione di Samurai di lasciare agli Anacleti (potere esotico) le nuove zone di influenza. In questa guerra senza quartiere, in questa mole di ricatti ed uccisioni, le vere vittime sono i colletti bianchi (indebitati fino al midollo) e il potere femminile rappresentato da Viola, che vede tramontare la posizione agiata conquistata.
Proprio le due parti al di fuori dell'elite, stanche e distrutte da questa guerra millenaria che gli sta togliendo i piccoli privilegi conquistati nel post-moderno, compiono azioni eclatanti e che nessuno si sarebbe aspettato da loro:
Sebastiano in un accesso di ira uccide il suo usuraio e detentore oramai dei suoi beni, ovvero il boss Anacleti, facendolo poi sbranare dal suo cane (il potere che per avidità si autodistrugge o meglio il Veltro dantesco, cieca bestia apocalittica che a sua volta ha la funzione purificatrice di uccidere le altre bestie apocalittiche, che potrebbe rappresentare il Frankestein, il Golem e lo stesso elemento naturale che riequilibra il tutto); Viola disperata per l'uccisione del suo amante, in una Roma invasa da un temporale che sta allagando la città e dietro un'abitazione che sta per essere invasa dall'acqua piovana, si presenta addirittura davanti il boss dei boss Samurai, che è incredulo del fatto che possa essere ucciso dalla ragazza. Nonostante il linguaggio forbito ed adulatorio di Samurai, Viola lo uccide con una pistola facendolo sprofondare nell'acqua che invade tutto e tutti, l'acqua versata, la purificazione che fa emergere la verità e distrugge i poteri. E così i codardi (colletti bianchi) e il potere femminile (adulato, passivo, ovvero tossicodipendente), rovesciano il vecchio sistema di dominio millenario, in una Roma invasa dall'acqua ed in preda alla furia distruttiva della natura.
Inizierà così probabilmente un nuovo ciclo più equilibrato e con meno regole e con molte incognite perchè non vi sarà più un burattinaio a dirigere il nostro vissuto.

Samurai, ucciso da Viola, viene sommerso dall'acquazzone
Dopo lo stargate 11-11 effettivamente la pax Romana è messa in grave pericolo, l'unipolarismo occidentale in grossa crisi, é definitivamente tramontato nel 2014-2015 e si sta sgretolando un certo potere e visione della realtà millenario. Ogni parte del vissuto oramai é liquida e con poca stabilità. Ci faremo sommergere dall'acqua o sapremo dominare i flussi delle onde?


2 commenti:

  1. Di alto gradimento la lettura di questo tuo inedito escursus (mi fa sempre piacere quando vedo che qui c'è qualcosa di inedito).
    Ricordo bene il periodo in cui si svolge la storia del film, all'epoca pareva che le cose potessero svilupparsi più velocemente ma, appunto, come noti tu, era solo la risonanza frattale di quel periodo con un periodo più esteso. C'è da sottolineare che, di certo, gli autori di "Suburra" non hanno coscienza di tutto ciò che hai notato nel loro film. O forse si? Tu che idea ti sei fatto?

    "Inizierà così probabilmente un nuovo ciclo più equilibrato e con meno regole e con molte incognite perchè non vi sarà più un burattinaio a dirigere il nostro vissuto."

    Questo punto mi fa venire in mente quel pezzo di "Manifesto futurista della nuova umanità" di Vasco Rossi: "La vita semplice/che mi garantivi/adesso è mia però/è lastricata di problemi".

    "Ci faremo sommergere dall'acqua o sapremo dominare i flussi delle onde?"

    Dovremo fare surf.

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  2. Ciao Rossano,
    penso che il regista sia consapevole dello spartiacque nella storia italiana rappresentato dal 2011, che possa andare oltre questa consapevolezza non so, ma è evidente che nel film i vari poteri si autodistruggono ed emergono gli emarginati, una visione che spesso si è presentata nel cinema, ma qui siamo di fronte ad un preciso contesto storico e temporale. Credo che gli artisti riescano ad afferrare meglio di altri l'inconscio collettivo senza magari poi conoscere l'intero schema delle cose, ma l'artista ha il vantaggio di avere una visione sempre più vasta e complessa della realtà rispetto all'uomo comune.
    Ad esempio mi viene in mente una canzone di fine millennio dei Marlene Kuntz, intitolata "quasi 2001", dove si indicava quell'anno come l'inizio di un qualcosa di importante. Leggi il testo, troverai molti temi trattati in questo blog.

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