Il contenuto di questo
articolo è stato pensato diversi mesi fa, precisamente diversi
giorni prima degli eventi catastrofici di Parigi, quindi gli attacchi
terroristici alla Francia o l'attuale cronaca di questi ultimi mesi,
non saranno al centro dell'analisi di questo mio saggio, ma
sicuramente ciò che descrivo in questo articolo è fortemente legato
a quello che stiamo vivendo in questo periodo e non é neanche un
caso che il film Suburra sia ambientato a novembre (mese dei morti) e
sincronicamente tutto nella pellicola di cui mi accingo a parlare sia legato alla data del 12
novembre (giorno prima del 13), data per cui secondo i registi del
film, è scoppiata l'apocalisse. Naturalmente il mese indicato nel
film é situato temporalmente nel 2011, ma la scansione, il conto
alla rovescia verso quella data, fa si che abbia un legame sincronico
con gli eventi di questo lasso di tempo attuale.
Subito dopo l'11
settembre vi è stato praticamente il boom dell'informazione
alternativa (subito denominata complottista da alcuni), che ha
portato ad una guerra tra media tradizionali (giornali, tv ecc.) e new
media (internet e i social media). Ne è uscito fuori un ibrido
caotico che rende la realtà meno decifrabile e più caotica. Sempre
più persone hanno smesso di informarsi dalle fonti comunicative
tradizionali, libri interi sono nati su una visione alternativa della
storia e molte visioni taboo della cultura, della stessa storia o
degli eventi della nostra Italia, sono state sdoganate. In realtà il
mainstream è pur vero che suo malgrado è stato costretto a dar
spazio per fare audience, ad alcune teorie “complottiste”, ma il
tutto mischiato con esagerazioni, sensazionalismo e ilarità tali da
generare per contro, una massa di persone che si è affidata ad un
esercito di debunker e prezzolati del potere, in passato una
minoranza, ma oggi visto i tempi, esercito fondamentale per mantenere
lo status quo. Tutto ciò ha reso l'informazione ufficiale (che è
ancora quella che conta, quella che decide il destino delle nazioni)
ancor più indottrinante, menzognera, caotica e chiusa verso il
nuovo, mentre nel passato almeno un minimo di dignità e
professionalità veniva mantenuto.
Comunque sia nel
precedente decennio, un importantissimo seme è stato gettato che ha
cambiato indubitabilmente, la visione della realtà di milioni di
persone. Naturalmente tutto questo ha scalfito poco il più grande
taboo della nostra civiltà, ovvero l'occidentocentrismo (perdonatemi
per questo neologismo), presente anche nella stragrande maggioranza
della letteratura complottista (razza bianca dietro tutti i piani di
distruzione, il resto del mondo sfigato e manipolato).
L'occidentocentrismo è conscio (soprattutto dal post 11 settembre)
della decadenza della civiltà occidentale, delle sue falle e sa che
è giunto il momento della sua fine e naturalmente se crolla
l'Occidente secondo questa visione, crolla anche il mondo, perchè la
salvezza viene solo da esso, non vi è nulla di interessante al di
fuori di esso, il centro del mondo rimane l'Occidente. Uno dei più
grandi taboo del mondo liquido però proprio in questo periodo ha
ricevuto un forte contraccolpo, in una maniera tale che il
complottismo non è riuscito a fare in tutti questi anni.
Trovo interessante spesso
leggere blog o forum lontanissimi dalla visione della mia vita e
sentire l'opinione di persone che in genere seguono lo zeitgeist
ufficiale, quelli insomma che subiscono le mode passivamente, quelli
che si allineano alle opinioni più gettonate, proprio perchè
tramite quelle persone puoi capire dove si sta dirigendo la coscienza
collettiva umana. Ebbene almeno dal 1° ottobre 2015 qualcosa è cambiato.
Nel mainstream, nelle
discussioni al bar è facile sentir dire le persone che i terroristi
li finanziamo noi a causa di alleati che sono leader nel
finanziamento internazionale del terrorismo (tipo Qatar ed Arabia
Saudita ed ultimamente si cita anche la Turchia che ricordiamolo è
un membro NATO), Crozza davanti a milioni di persone un mesetto fa ha sbeffeggiato l'Occidente e le manifestazioni di solidarietà
alla Francia ree di aver allevato un Frankestein a casa loro. In bus
ma persino nei normali social media è facile sentire cori di elogio
verso Putin, che praticamente ha ridicolizzato l'intero Occidente che
in questi anni non ha minimamente combattuto per davvero l'Isis.
Blair e persino la Clinton ammettono di essere responsabili della
nascita dell'Isis a causa del conflitto iracheno. In città (e ne
sono primo testimone) vedi una tale paranoia e militarizzazione, che
non ha eguali neanche paragonata a quella dei tempi dei neo-con, di
al qaeda, del post 11 settembre, una paranoia amplificata più che
vissuta, infatti siamo diventati più cinici e disincantati e più
che manifestare contro la militarizzazione della società e i falsi
allarmi (come quattro gatti facevano in passato), preferiamo
deriderla (anche perché è un ricorso storico abbastanza scontato e
di cui riserviamo memoria). Insomma tutti quei legami sotterranei tra
terrorismo islamico e vari Stati occidentali e forti alleati, che con
disperazione venivano citati da tutti i complottisti nello scorso
decennio, ora vengono citati anche dall'uomo di strada qualunque.
L'Occidente dal 2013 in
poi, ha rimediato così tante figure di merda ed è sempre meno
allineato allo zeitgeist attuale, da sembrare un kamikaze giapponese
che coscientemente decide di farsi scoppiare per provocare più danno
possibile. Nel mainstream non si parla più degli USA come unica
superpotenza mondiale, oramai è un fatto.
L'Fmi il 30 novembre ha
accettato lo Yuan cinese come valuta di riserva aprendo la strada al
suo utilizzo ufficiale il 1° ottobre 2016. Sarà la quinta valuta di
riserva mondiale, con la differenza che il suo peso economico é
davvero enorme. L'euro che si pensava dovesse combattere il dollaro
come riserva valutaria, é passato dal 27% di quota di riserva
valutaria internazionale del 2009, al 20% di oggi. La Russia è
campione di diplomazia mondiale e dopo l'incidente turco ha
installato una no fly zone, praticamente è l'unica legittimata, da
quello che alla fine è il governo eletto di Assad, a stare in Siria
e sta dominando praticamente e mettendo in riga tutti i vari Stati
che, quasi dovessero affrontare la nuova Armaggedon, si accalcano
tutti in Siria (ultimamente si sono aggiunte ai bombardamenti
Germania e Inghilterra).
Per la prima volta da
tanto tempo uno Stato non totalmente Occidentale è leader
diplomatico e mondiale in una controversia internazionale, uno
spettacolo che dal secondo dopoguerra mondiale non eravamo abituati
più a vedere, in realtà da molto più tempo.
Paragonate l'attuale
situazione geopolitica di appena due anni fa a quella di oggi, i
rapporti di forza si sono quasi ribaltati ed è da anni che io ne
parlo in questo blog. Pensate nei prossimi anni dove arriveremo. Il
potere Occidentale è un potere forte e come ogni potere dominante (
che sia orientale o del sud ), oppressivo e padrone tutt'oggi
dell'immaginario, con però la volontà di autodistruggersi davanti
ai nostri occhi e vi assicuro che poche volte nella storia si ha la
fortuna/sfortuna di assistere ad eventi del genere.
Se nel precedente
decennio lo sputtanamento dell'Occidente non riceveva forti
contraccolpi e ricadute nell'immaginario, perché in effetti non vi
erano poteri alternativi in grado di contrastarlo, nel nuovo
decennio, soprattutto in questi ultimi anni che hanno portato a
termine l'unipolarismo occidentale (anni 2014-2015), si è capito
come persino l'ultimo taboo, l'occidentocentrismo (e non ne sto
parlando solo da un punto di vista politico e finanziario), sia
destinato a crollare. Come detto questo biennio ha posto fine
all'unipolarismo geopolitico ed economico occidentale, il prossimo
biennio probabilmente farà crollare l'immaginario occidentale,
soprattutto quello post-moderno, per il resto bisogna aspettare un
pochino.
Ora parliamo di Suburra
SPOILER ALERT:
chi non vuole essere anticipato sulla trama del film é pregato di
non leggere
Quando esce un film
perfettamente allineato allo zeitgeist attuale è sempre un piacere
parlarne.
Suburra non ha il
realismo di Gomorra, non ha gli intenti artistici de la
Grande Bellezza (per citare i film italiani più acclamati di
recente dalla critica italiana ed estera) e non è certamente un
capolavoro, ma proprio per mettere spesso in primo piano una
narrazione di finzione, inserita in un contesto assolutamente reale,
risulta molto più pregnante di contenuti e allineato allo spirito
dei tempi rispetto ad
altri film più acclamati.
Quando
ho finito di vedere questo film ho subito pensato “ecco se dovessi
tradurre alcuni miei articoli del blog in un film, in una finzione
narrativa che possa essere comprensibile anche a chi non conosce
niente dei temi che tratto, forse uscirebbe fuori Suburra”.
L'analisi
è molto simbolica e come ogni analisi simbolica, non bisogna pensare
che tutto quello che io dirò sia stata la volontà degli autori, non
ho la presunzione di pensarlo. Ma quando si parla di contenuti
culturali che usano lo zeitgeist attuale per dire qualcosa, appunto
quella creazione artistica, di qualunque tipo sia (musicale o filmica
ad esempio), riesce ad essere persino indipendente dal suo creatore e
riesce ad assumere persino una valenza predittiva e chi segue il mio
blog sa di cosa parlo.
Suburra,
come da titolo del mio articolo, è la rappresentazione del potere
che distrugge completamente se stesso, quindi è un film da una parte
ottimista e dall'altro molto pessimista, perché questo crollo non
proviene da una rivoluzione, da un popolo cosciente o grazie a
personaggi positivi, quindi come vedrete, in realtà, l'accusa che
molti hanno rivolto al finale (buonista o troppo semplice) a mio
parere rimane infondata.
Cosa
ancora più significativa è il contesto temporale in cui è
ambientato il film (come citato in precedenza), ovvero novembre
2011. Il film scandisce una specie di countdown temporale che
parte dal 5 novembre (e che nel film ha il sottotitolo di “7 giorni
all' apocalisse”), per scatenarsi e raggiungere il climax finale il
12 novembre 2011.
Ogni
nuovo giorno viene scandito con questo sottotitolo inserito in uno
sfondo e una didascalia impregnata di acqua e gocce di pioggia,
proprio perché la pioggia e la furia dell'elemento acqua, saranno
altri protagonisti della narrazione come vedremo.
L'acqua
come si sa viene usata nei riti religiosi cristiani e non solo, come
simbolo del battesimo che ha il significato di “immersione
nell'acqua”, con la pregnanza simbolica che sta ad indicare la
morte del vecchio e il sorgere dell'uomo nuovo.
All'elemento
acqua che impazzisce e si presenta nei sogni come onda, corrisponde
un significato di fine della repressione emotiva, di emozioni che
hanno bisogno di liberarsi, della realtà che ha bisogno di emergere,
da qui il significato del diluvio o anche della grande onda quantica
e dei tsunami, che ho già descritto in passato. Ecco perchè l'Era
dell'acquario è vista da molti come un'era di rinnovamento e di
inizio del percorso di liberazione dell'uomo, proprio per il
simbolismo dell'acqua che viene versata e che scorre e quando l'acqua
scorre e non è più trattenuta, tutte le falsità vengono alla luce,
il caos si manifesta, così come la guerra che porterà alla
distruzione del vecchio mondo.
Come
mai il regista parla di apocalisse e rinnovamento riferendosi al
novembre 2011? Perchè sceglie proprio quel periodo storico per
rappresentare l'autodistruzione dei vari poteri?
Ritorniamo
un attimo agli archetipi e quindi alla realtà, prima di affacciarci
ad un'analisi maggiormente simbolica.
La
realtà, tutto ciò che pensiamo, nasce grazie agli archetipi, le
forme originarie, il pensiero puro. Gli archetipi non possono essere
tradotti e capiti appieno nella realtà di tutti i giorni, quindi la
versione distorta, ridotta, comune e comprensibile a tutti
dell'archetipo è lo stereotipo. Nel cinema italiano due personaggi
hanno rappresentato lo stereotipo dell'italiano medio: Totò ed
Alberto Sordi. Questi personaggi sono riusciti perfettamente a
rappresentare in modo appunto stereotipato, la coscienza degli
italiani, ma a partire dal 1994, per la prima volta nella storia del
nostro paese, lo stereotipo si è incarnato in un uomo non di
finzione, ma realmente esistente, ovvero il cavaliere Silvio
Berlusconi, la cui fine ed uscita simbolica dalla politica data a 11
novembre (occultamente) e 12 novembre nel mainstream, proprio il
periodo indicato da Suburra come giorno dell'apocalisse. Nei
precedenti articoli, quel periodo di fine della Nona Onda, è stato
indicato dal mio blog come periodo che ha visto la morte dei partiti
politici e il 2011 (che in modo microcosmico anticipa il decennio
che stiamo vivendo) come “morte simbolica del potere”. Per capire
meglio il contesto in cui nasce questo articolo leggete qui e qui.
Copertina del Times di novembre 2011 |
La
trama superficiale di Suburra, essoterica potremo dire, è quella
della cosiddetta malavita romana che si incrocia con vari poteri
forti, naturalmente mostrata in modo pulp e volutamente
narrativizzata, insomma lontanissimo anni luce dal realismo di
“Gomorra”. Il film di Garrone è infatti un film con all'interno
elementi documentaristici, Suburra al contrario non ha assolutamente
nessun intento politico o documentaristico, questo punto è
fondamentale per capire i temi che tratterò e del perché una chiave
di lettura politica sia la cosa più sbagliata da fare e nel proseguo
dell'analisi ve ne renderete conto. La trama più profonda in realtà
mostra i vari archetipi del potere presenti a Roma e quindi in Italia
(perchè ciò che succede nella Capitale influenza i destini di tutti
gli italiani) e di riflesso in tutto il mondo, perchè Roma è pur
sempre l'archetipo dell'impero moderno, del potere che tutti ammirano
e vogliono imitare.
Esemplare
è la prima scena del film ambientata in Vaticano, totalmente
inaspettata, dove vediamo Ratzinger (mostrato come è naturale che
sia di spalle ed inginocchiato) pregare la Madonna. L'atmosfera,
sottolineata dalla musica, é da “calma prima della tempesta”,
il clima teso. Il Pontefice confida ad un giovanissimo collaboratore
un segreto sconvolgente, mai reso esplicito nel film, ma abbastanza
chiaro, ovvero la sua volontà di dimettersi.
Questa
scena iniziale è abbastanza chiara nel delineare gli intenti
ideologici del film, infatti la rivelazione di Ratzinger ad alcuni
ambienti della Chiesa di volersi dimettere, nel novembre 2011, non ha
nessun fondamento nella realtà. Certo è chiaro che già prima del
2013 (anno della dimissione) o del 2012 (anno dello scoop un anno
esatto prima delle dimissioni, da parte del giornale Il fatto
quotidiano), erano già affiorate varie notizie di dimissioni e
chi frequentava quell'ambiente già sapeva di questo evento, ma la
scelta narrativa del film non ha nulla di fondato nel reale, quindi è
chiaro che è stata messa lì come simbolo di disgregazione del più
grande potere presente a Roma ed uno dei più antichi del mondo.
La prima scena di Suburra "Papa Ratzinger in crisi" |
Come
mai in un film di mafia, la prima immagine è quella di un papa
sofferente che fa una terribile segreta confessione? Proprio perché,
come viene reso ben chiaro anche nel finale, scopo del film è
mostrare la distruzione dei vari archetipi del potere, ben cinque ne
vengono mostrati nel film.
Il
primo come naturale che sia, perché più antico, è appunto quello
religioso e non a caso si ruba la prima scena in assoluto nel film.
Tutto
ha inizio il 5 novembre (7 giorni all'apocalisse) e la descrizione e
rappresentazione dei vari poteri che dominano la città eterna viene
tutta mostrata durante questa giornata.
Piccola
parentesi sul significato sovversivo verso il potere che ha questa
data:
il 5
novembre 1605 un'esplosione avviene nel Parlamento inglese. Essa fu
provocata da Guy Fawkes (il cui scopo era eliminare monarchia e
membri del parlamento, forse uno dei primi grandi complotti della
storia moderna venuti alla luce). Guy Fawkes viene indicato dal
fumetto V per Vendetta di Alan Moore e dalla successiva
trasposizione filmica (che è uno dei più famosi film complottisti
del nuovo millennio), come simbolo di rivoluzione. Nel nostro mondo
reale la maschera presente nel film per rappresentare il suo viso,
viene utilizzata dagli Anonymous come stemma del loro movimento ed
anche come copertura che garantisce loro l'anonimato. Il nome
Anonymous tende proprio a sottolineare come il movimento non sia
dirigistico e che non può essere identificato con una persona
potente, non é personalizzato e non ha una struttura organizzativa
verticale. Essi sono considerati gli hackers e i ribelli verso il
potere della nostra civiltà. Il simbolo di V per vendetta e la
stessa maschera rappresentante Guy Fawkes, sono state prese in
prestito anche dagli Indignados spagnoli e dal Movimento 5 stelle, le
cui aspirazioni sono quelle di “mandare a casa” la classe
dirigente attuale, con una visione del potere orizzontale e meno
gerarchica-dirigistica. Solamente con la morte simbolica della
politica avvenuta nel 2011, il movimento 5 stelle e gli Indignados
(fortemente influenzato dai cosiddetti grillini e nati
ideologicamente proprio nel 2011, durante le manifestazioni di massa
in Spagna), sono potuti emergere in politica, grazie a quel
rivoluzionario e frenetico anno.
Dopo
l'archetipo del potere divino rappresentato dalla Chiesa, nella scena
seguente, specularmente viene rappresentato il nuovo potere rampante,
rappresentato dal boss “numero 8”, a cui è affidata la zona di
Ostia, la parte fuori della capitale, i nuovi confini. Come mostrato
nel film e come tipico della stragrande maggioranza delle produzioni
filmiche di successo, numero 8 mostra l'intramontabile
dicotomia tra nuove generazioni (poco rispettose del vecchio codice
di potere, più anarchiche, nichiliste e meno controllabili) e le
vecchie generazioni che rappresentano l'old order.
Samurai |
Il
quarto potere mostrato é naturalmente quello simbolo del post
secondo dopo guerra mondiale, ovvero quello politico da cui partono
tutte le decisioni tese ad organizzare la nostra realtà, il potere
di cui si servono tutti gli altri ( a lui superiore) per far avverare
i loro piani. Questo potere è rappresentato dal parlamentare
corrotto Filippo Malgradi.
Nella
scena in cui viene introdotto è “impegnato” in un'orgia
consumata in un abitazione che affaccia a “piazza del Popolo” su
cui il politico, dopo l'amplesso, si affaccerà pisciandoci sopra.
Durante quest'orgia una minorenne morirà (probabilmente di
overdose).
Il
quinto potere rappresentato è quello esotico, simil-orientale, non
propriamente occidentale, che nel film pur se sottomesso ai poteri
forti, ha assunto una così grande ferocia e ricchezza, da avere
anche una sua forte indipendenza. Ci viene introdotto da una specie
di sottoposto soprannominato “spadino”, facente parte della
potente famiglia di zingari degli Anacleti il cui capo é Manfredi
Anacleti.
Dopo
l'introduzione dei cinque poteri, cominciamo a conoscere “il
popolo”, la cosiddetta opinione pubblica, le forze che potrebbero
scaraventare e distruggere il sistema millenario di potere, ma che in
realtà diventano consapevoli ed inconsapevoli agenti di diffusione
dell'ideologia elitaria, anche perchè a loro va una piccola fetta di
torta, una specie di “patto non scritto” che garantisce benessere
materiale. Si sta parlando dei colletti bianchi, la classe media,
quella più o meno benestante, quella spesso pronta ad accettare
passivamente gli etats d'esprit creati artificialmente, coloro che
hanno il merito di aver diffuso e lottato per un benessere materiale,
che in effetti si è realizzato nel post secondo guerra mondiale,
tale da non avere uguali nella storia umana conosciuta; i portatori
sani del materialismo ed anche del laicismo nella società. Non fanno
parte della classe elitaria, ma neanche della classe povera. Nella
classe media tutti ambiamo ad entrare e tutti ne facciamo o ne
abbiamo fatto parte. Nel film è rappresentata da Sebastiano, un
timido ed impaurito ragazzo organizzatore di eventi. La sua vita é
agiata e tranquilla, ha infatti un bellissimo appartamento, non nel
centro storico di Roma (non è infatti un membro dell'elite), ma in
un quartiere rinomato. Veste bene, beve ottimo vino.
La
sua vita viene sconvolta da suo padre che chiede di incontrarlo
urgentemente. Il figlio come è tipico delle nuove generazioni, è
annoiato e poco interessato a ciò che ha da dire il padre, lui vive
in pieno post-moderno, ha fretta e cerca di liquidare il suo
genitore, che in effetti rendendosi conto che è inutile parlarci, lo
saluta per andare a suicidarsi gettandosi da un ponte.
Il
figlio, a sue spese, scoprirà che il padre era fortemente indebitato
con la famiglia degli Anacleti e sicuramente voleva parlare con il
figlio, invocando aiuto. Le vecchie generazioni (diciamo quelle nate
dagli anni '30 agli anni '60) hanno infatti lasciato alle annoiate e
nichiliste generazioni X, un debito inestinguibile. Hanno goduto (ma
anche creato) il boom e il benessere economico, lasciando le nuove
generazioni in una bolla artificiale e falsa che aspetta presto di
scoppiare. Il patto con l'Elite ha garantito loro una tranquillità e
un'influenza nella società anomala, ma anche l'ingabbiamento in un
sistema corrotto e falso. L'agiato membro della classe media
Sebastiano, scopre questa tremenda realtà e viene ricattato dagli
Anacleti che lo intimano a pagare subito i suoi debiti, pena la
morte. Sebastiano che ha vissuto sempre nell'agio artificiale, nella
bolla post moderna creata dai suoi avi, per sopravvivere mostrerà un
carattere codardo e sarà pronto a sacrificare anche un'amica pur di
continuare tranquillamente la sua vita.
Oltre
a Sebastiano, un altro personaggio al di fuori dell'elite,
fondamentale nel finale del film, è la moglie del boss numero 8, di
nome Viola, come il colore simbolo dell'unione dei due principi
maschili e femminili. Viola, tossicodipendente (potere femminile
soggiogato), pur stando con Numero 8 (un nuovissimo potere), in
realtà non può essere considerata a pieno un membro dell'elite.
Numero 8 la ama tantissimo, ma come tipico di un sistema di potere
basato ancora sulla gerarchia, sul patriarcato, quando Viola combina
qualche guaio, Numero 8 la massacra di botte.
Viola e Numero 8 in Suburra |
Ci
troviamo comunque in una fase in cui il femminile si equivale al
maschile ed infatti Viola riuscirà persino a svolgere delle azioni
guidate e comandate da se stessa quando numero 8 sarà in difficoltà
(il nuovo potere maschile fortemente dipendente da quello femminile,
i due infatti stanno sempre insieme), lei si mostrerà forte e
capace, in ascesa, come appunto il potere femminile.
Durante
i vari eventi del film quasi sempre vediamo (soprattutto nei giorni
finali) la pioggia e l'acqua come sfondo alla vicende dei nostri
protagonisti, l'acqua, Aquario, il rinnovamento.
Tutto
il resto del film mostra come la psicopatia rende ciechi questi
poteri, perché il potere corrompe e il potere assoluto corrompe
assolutissimamente. Questa sete inestinguibile di potenza porterà
diversi malintesi e disguidi che porteranno i cinque archetipi
dominanti, in una specie di semi-guerra tra di loro.
Tutti
e cinque i poteri hanno un accordo non scritto ( e di cui Samurai è
il garante) che gli ha permesso di prosperare durante tutta la storia
umana, ovvero di guerreggiare, distruggere i poteri deboli o a loro
ostili, spesso anche ferirsi a morte tra di loro (perchè solo il più
forte sopravvive) ma comunque tramite gli strumenti della vendetta
privata e della divisione delle zone di influenza, evitare di
autodistruggersi completamente, così da instaurare dopo la guerra,
una “pax romana” che garantisca la sopravvivenza e una nuova
struttura ed equilibrio di poteri. Un andamento ciclico del reale in
cui poteri alternano periodi di guerra (per dividersi fra di loro le
zone di influenza o per la conquista e l'ascesa di nuovi soggetti) a
periodi di pace. Lo vediamo nella nostra realtà dove l'emergere di
un mondo nuovo viene sempre dopo un ciclo di distruzione. Questi
poteri incarnano gli archetipi di Visnu (colui che costruisce e da
ordine all'universo) e Kali la distruttrice.
La
“pax romana” (che ha garantito l'eterno perpetuarsi dei poteri
durante la storia umana) in realtà viene messa in pericolo da un
vortice di autodistruzione e malintesi che partiranno dal politico
Malgradi, che come tipico dei portaborse, si trova in quella
posizione di potere perché ricattabile ed infatti il giovane
affiliato della famiglia Anacleti, Spadino, minaccia Malgradi di
rivelare delle sue orge e della morte di una ragazza durante uno di
questi eventi. Malgradi a sua volta cerca di minacciare tramite
numero 8, Spadino, ma l'incontro tra i due psicopatici va male e
Spadino rimane ucciso e così Malgradi involontariamente si rende
responsabile di un omicidio e della fine della Pax romana il cui
garante è stato sempre l'eminenza grigia Samurai.
Questi
malintesi creeranno una guerra senza quartiere tra Numero 8 e gli
Anacleti. Nonostante Numero 8 sia fondamentale per la conquista dei
nuovi confini, rimane sempre un giovane potere poco avezzo ai vecchi
patti e rifiuta la pax Romana di Samurai, anzi accusa lo stesso
Samurai di essere il passato. Naturalmente con questa sua
dichiarazione verso il vecchio potere arcontico, Numero 8 ha
praticamente decretato la sua condanna a morte e la decisione di
Samurai di lasciare agli Anacleti (potere esotico) le nuove zone di
influenza. In questa guerra senza quartiere, in questa mole di
ricatti ed uccisioni, le vere vittime sono i colletti bianchi
(indebitati fino al midollo) e il potere femminile rappresentato da
Viola, che vede tramontare la posizione agiata conquistata.
Proprio
le due parti al di fuori dell'elite, stanche e distrutte da questa
guerra millenaria che gli sta togliendo i piccoli privilegi
conquistati nel post-moderno, compiono azioni eclatanti e che nessuno
si sarebbe aspettato da loro:
Sebastiano
in un accesso di ira uccide il suo usuraio e detentore oramai dei
suoi beni, ovvero il boss Anacleti, facendolo poi sbranare dal suo
cane (il potere che per avidità si autodistrugge o meglio il Veltro
dantesco, cieca bestia apocalittica che a sua volta ha la funzione
purificatrice di uccidere le altre bestie apocalittiche, che potrebbe
rappresentare il Frankestein, il Golem e lo stesso elemento naturale
che riequilibra il tutto); Viola disperata per l'uccisione del suo
amante, in una Roma invasa da un temporale che sta allagando la città
e dietro un'abitazione che sta per essere invasa dall'acqua piovana,
si presenta addirittura davanti il boss dei boss Samurai, che è
incredulo del fatto che possa essere ucciso dalla ragazza. Nonostante
il linguaggio forbito ed adulatorio di Samurai, Viola lo uccide con
una pistola facendolo sprofondare nell'acqua che invade tutto e
tutti, l'acqua versata, la purificazione che fa emergere la verità e
distrugge i poteri. E così i codardi (colletti bianchi) e il potere
femminile (adulato, passivo, ovvero tossicodipendente), rovesciano il
vecchio sistema di dominio millenario, in una Roma invasa dall'acqua
ed in preda alla furia distruttiva della natura.
Inizierà
così probabilmente un nuovo ciclo più equilibrato e con meno regole
e con molte incognite perchè non vi sarà più un burattinaio a
dirigere il nostro vissuto.
Samurai, ucciso da Viola, viene sommerso dall'acquazzone |
Di alto gradimento la lettura di questo tuo inedito escursus (mi fa sempre piacere quando vedo che qui c'è qualcosa di inedito).
RispondiEliminaRicordo bene il periodo in cui si svolge la storia del film, all'epoca pareva che le cose potessero svilupparsi più velocemente ma, appunto, come noti tu, era solo la risonanza frattale di quel periodo con un periodo più esteso. C'è da sottolineare che, di certo, gli autori di "Suburra" non hanno coscienza di tutto ciò che hai notato nel loro film. O forse si? Tu che idea ti sei fatto?
"Inizierà così probabilmente un nuovo ciclo più equilibrato e con meno regole e con molte incognite perchè non vi sarà più un burattinaio a dirigere il nostro vissuto."
Questo punto mi fa venire in mente quel pezzo di "Manifesto futurista della nuova umanità" di Vasco Rossi: "La vita semplice/che mi garantivi/adesso è mia però/è lastricata di problemi".
"Ci faremo sommergere dall'acqua o sapremo dominare i flussi delle onde?"
Dovremo fare surf.
Ciao Rossano,
RispondiEliminapenso che il regista sia consapevole dello spartiacque nella storia italiana rappresentato dal 2011, che possa andare oltre questa consapevolezza non so, ma è evidente che nel film i vari poteri si autodistruggono ed emergono gli emarginati, una visione che spesso si è presentata nel cinema, ma qui siamo di fronte ad un preciso contesto storico e temporale. Credo che gli artisti riescano ad afferrare meglio di altri l'inconscio collettivo senza magari poi conoscere l'intero schema delle cose, ma l'artista ha il vantaggio di avere una visione sempre più vasta e complessa della realtà rispetto all'uomo comune.
Ad esempio mi viene in mente una canzone di fine millennio dei Marlene Kuntz, intitolata "quasi 2001", dove si indicava quell'anno come l'inizio di un qualcosa di importante. Leggi il testo, troverai molti temi trattati in questo blog.