giovedì 29 marzo 2012

RITORNO AL FUTURO - Gli anni '80 e il Live Aid


Nella chiusa del mio articolo precedente, parlando delle due epoche che il film "Ritorno al futuro" mette al confronto, avevo parlato di come gli autori del film tra l'altro, sottolineavano le differenze tra anni '50 ed '80, con il nome diverso che nelle due epoche aveva il cane del Doc, Copernico nel 1955, Einstein nel 1985. Avevo anche omesso l'importante particolare che proprio nel 1955 Albert Einstein muore e simbolicamente (come ogni mito della storia), dopo la sua morte le sue teorie cominciano ad acquisire fama anche tra l'uomo comune e ad influire nella neonata società post-moderna.
Il vero elemento di distinzione tra le due epoche nel film, o almeno quello principale, però rimane la musica. Martin Mc Fly è il Prometeo che simbolicamente porta il post-moderno nella realtà, fa attraversare il mondo verso uno stargate e il suo strumento non è il fuoco, ma una chitarra elettrica! Su questo importante elemento ritornerò in futuro, ma era importante preannunciarlo perchè ora parleremo degli anni 80 (e soprattutto di musica), epoca in cui Martin McFly vive e ritorna indietro nel tempo, perchè proprio nel 1985, mentre i media celebravano in anticipo la morte dell'Urss e Gorbachev diventava tra gli uomini più potenti dell'impero sovietico, si consumava intanto un rito popolare ma non per questo meno importante, ovvero la fine dell'era d'oro mitologica della musica e l'avvento dell'età attuale fatta di revival, citazionismo, mancanza di forti novità e di divinità artistiche (sto parlando di musica ma alla fine è un discorso generale), questo rito collettivo mondiale è il famoso Live Aid.
Dopo questo evento vi sono stati altri miti musicali, pochi in realtà e su tutti aleggiava una forte aura di decadenza, basti pensare la morte di Kurt Cobain con cui simbolicamente molti indicano come evento che ha portato alla morte del rock o i Gun's Roses, probabilmente l'ultima vera rock'n roll band di massa in senso classico che sia emersa in quegli anni, per molti l'ultima vera rock band capace di trascinare enormi platee ai concerti. Gli stadi pieni che vediamo oggi celebrano per lo più miti del passato è tutto un revival.
Il circo Massimo di Roma era strapieno all'inverosimile per i Genesis degli anni fa, gli U2 hanno avuto il loro periodo d'oro negli anni 80 ed inizio anni 90 e continuano a vivere di rendita grazie a quel periodo, poi la storia non è mai precisa in sé, si parla di date ma i processi sono molto graduali, ma l'aura mitologica delle band passate non ritornerà più, dei nuovi Led Zeppelin, Beatles, Rolling Stones non potranno mai nascere e non è un discorso di qualità musicale, per fortuna tutt'oggi pur se esiste un forte revivalismo, si compone ancora ottima musica, qui la questione è legata al tempo; siamo in un'epoca demitizzata, non sacra e non eroica, decadente, in cui i pochi miti decadenti durano al massimo una stagione e sono fin troppo artificiali, la stessa Lady Gaga iperpompata dai media, pur se celebre in tutto il mondo, non potrà mai raggiungere la fama o riempire gli stadi come facevano i Queen o i Pink Floyd per dire,tutto sommato Lady Gaga è una versione riveduta e aggiornata di Madonna.

Il Live Aid del 1985 rimane un evento davvero storico in ambito musicale:
aprì la moda dei futuri super concerti globali fatti per beneficenza ed è stato il più grande collegamento televisivo via satellite e la più grande trasmissione televisiva di tutti tempi, detiene tutt'oggi questo record, si parla infatti di due miliardi e mezzo di telespettatori e di un concerto situato in diverse città del mondo tra cui anche significativamente Mosca, città sicuramente vergine alla musica popolare occidentale, soprattutto il rock, a quei tempi per ascoltare un nastro di un autore occidentale nell'Urss si acquistava il tutto tramite il mercato nero.
Le maggiori star musicali dell'epoca parteciparono e per l'occasione anche vecchie leggende del passato si riunirono solamente per suonare in quell'occasione e già questo puzza di revival (si può dire che il Live Aid aprì la moda tutta attuale e liquida delle reunion di gruppi passati che non molto stranamente ha un boom particolare nel 2012 che è un anno record di formazioni passate che si rimettono insieme), basti pensare i Black Sabbath che per il Live Aid tornarono a suonare con la loro prima formazione originaria con Ozzy alla voce, per poi riprendere ognuno la propria strada a fine concerto e così fu anche per i Led Zeppelin (già sciolti da 5 anni), Crosby, Still, Nash and Young, gli Who (significativamente l'unica interruzione che ebbe il Live Aid fu mentre loro suonavano "My Generation", il destino si sa fa di questi strani giochi). Un vero rito mondiale collettivo che si concluse con "We are the world" (brano creato proprio nel 1985) a testimonianza di un mondo che stava divenendo globalizzato, dicendo addio alle ideologie, alla guerra fredda, ma che faceva presagire anche fulmini all'orizzonte.
In una società (quella presente) che sicuramente si prende meno sul serio e in cui il termine nwo è divenuto di uso comune, non può non vedersi in quell'evento anche un'importante tappa dell'nwo di usare la cultura musicale come mezzo per infondere l'idea di un villaggio globale, di un mondo unito e far passare l'umanità verso un nuovo importante periodo,  l'ultima tappa verso la realizzazione dell'nwo.
L'aria di revival e autocelebrativa che si respirava in quel concerto e che risulta assai comune oggi, in tempi di crisi del mercato discografico, rende il Live Aid un evento epocale non solo musicalmente ma anche culturalmente.
Sempre simbolicamente l'eta decadente del post-moderno parte nel 1985, anno in cui Martin Mcfly, il Prometeo dei giorni nostri, porta il post moderno nella realtà. Cosa ancora più strana essendo il post-moderno di per se già un'età decadente e di passaggio; la sua ultima fase (che stiamo attraversando) è quella della decadenza totale di ogni aspetto del reale:
come già detto nel passato il post-moderno è l'età che fa tabula rasa di tutte le credenze, la cultura e la morale passata. E' l'età relativa per eccellenza, fenomeno questo più unico che raro nella storia dell'umanità. Il Post-moderno distrugge tutto e il suo mezzo principale è la pop-culture soprattutto cinema e musica, che infondono sincretismo, nichilismo, mancanza di ideologie, distruggono totalmente la nostra realtà, ci tolgono la terra da sotto i piedi. Tutto ciò, nella fase pionieristica del post-moderno, si incarnava in un senso di libertà dal machismo e dalle rigide strutture passate che specie negli anni '60 si avvertiva in tutto il mondo e che  Bob Dylan riassunse felicemente nella sua canzone "times are changing".
Dagli anni 70 si comincia ad avere un sintomo di forte decadenza ben espressa dalla musica che spesso prendeva fortemente in giro gli Hippie e tutto il movimento pacifista anni '60, fino ad arrivare agli edonisti e materialisti anni 80, gli anni di Thatcher e di Reagan, della fine delle politiche sociali, della politica sempre più lontana dal cittadino, della perdita di speranza, l'ultima fase del post-moderno, prima della singolarità quantistica che a detta  di McKenna ci trasporterà altrove. Martin Mc Fly si trova in questo importante bivio.
Con il prossimo e spero ultimo articolo della serie "Ritorno al futuro", analizzeremo finalmente il film per vedere questi importanti eventi e trasporli sincronicamente, nella nostra realtà e nel futuro.

venerdì 16 marzo 2012

RITORNO AL FUTURO- coordinate spazio temporali



Ritorno al futuro è un film del 1985, anno già che già in passato (nell'articolo "coscienza globale e coscienza galattica") avevo indicato come significativo perché fu tra gli anni in cui cominciarono ad accellerare i processi che avrebbero portato alla caduta dell'Urss e alla fine della guerra fredda, con tutto ciò che ne è conseguito (fine delle ideologie, spinta propulsiva per l'avvio del processo di globalizzazione ecc.), infatti nel 1985 viene eletto segretario del partito comunista dell'Unione Sovietica  Michail Gorbačëv, il personaggio simbolo della fine della guerra fredda, della perestroika, dello smantellamento dell'URSS. Il mito post-moderno (vedere precedente articolo) avvertiva questi cambiamenti e seppe incanalarli e mostrarli a milioni di spettatori nel mondo con Rocky 4, film dove il pugile russo Ivan Drago, viene battuto dall'americano Rocky Balboa, la pellicola è proprio del 1985.
Nel film "Ritorno al futuro" due sono le epoche che vengono messe a paragone, gli anni 80 e la prima metà degli anni 50, prima della rivoluzione rock, ovvero moderno e post-moderno. Cominciamo dagli anni 50:
quando si parla di post-moderno nessuno riesce a dare una data precisa di nascita, si sa solamente che questo termine apparì per la prima volta negli anni 30, per il resto ho già delineato precedentemente (e altri blog amici lo hanno fatto meglio di me), come la post-modernità nella società, nella vita comune, nell'esperienza di tutti giorni, sia nata simbolicamente nella seconda metà degli anni 50, gli anni di ascesa del rock'n roll, della società mass-mediale e della società dello spettacolo (con le prime tv che entrano nelle case delle persone), del boom economico, degli elettrodomestici come status-symbol, insomma il primo seme piantato verso la società dell'apparenza e consumistica attuale, ma soprattutto gli anni dell'avvento della generazione x; infatti il famoso gap generazionale, che fa si che padri e figli non riescano più a comprendersi per il fatto di avere valori e ideali opposti, nasce simbolicamente proprio negli anni 50 e come tipico del post-moderno (o della tarda modernità) è il cinema a decretarne la nascita proprio nel 1956, con la prematura morte di James Dean in un incidente stradale, giovane simbolo della generazione x ribelle e che non si riconosce nei valori autoritari dei padri ed in questo la beat generation ne è un simbolo potente, con Allen Ginsberg, il mito della strada con Kerouac, tutto un movimento che va contro le convenzioni sociali ed è per il sesso libero e per le droghe. Il termine beat richiama alla soddisfazione dell'attimo, ad un certo sincretismo che mischia filosofia orientale (zen) con alcool e droghe.
E' in America che si celebra questo rito (e che poi si espanderà pian piano in tutto il mondo) che spaccherà
definitivamente in due e allontanerà sempre più giovani e vecchi, fenomeno questo molto post-moderno e poco storico.
Ufficialmente la beat generation nasce nel 1952, ma comincerà ad avere seguito solamente successivamente.
Il 1955 è da questo punto di vista (come ben evidenzia Wikipedia) uno degli anni più importanti della beat generation, anno in cui Allan Ginsberg in un ex officina, legge per la prima volta il suo capolavoro poetico "l'urlo" (uno dei manifesti principali del movimento), anche se probabilmente il romanzo "on the road" di Kerouac del 1957 (ad inizio post-moderno) ne decreterà la vera fama.
James Dean
Il film il "gigante" del 1956 di James Dean, il suo ultimo film, è una saga familiare insolita per l'epoca perchè si parla di conflitti tra generazioni, razzismo, matrimoni misti. Stesso James Dean come già detto si è fatto simbolo di quella gioventù ribelle oramai avversa ai padri, che non si riconosce più nei loro valori, disillusa dalla tremenda guerra e da una mancanza di valori. 
In quel periodo, tra moderno e post-moderno, nasce la gioventù ribelle, nasce il concetto di adolescenza, che dalle pagine di psicologia entra a far parte del linguaggio comune. I Giovani vengono visti anche come il miglior bacino di consumo e nella nuova società dell'apparenza e del profitto, non potevano che cominciare ad avere un'attenzione privilegiata negata a loro nel passato.
Tutto questo bing bang generazionale e culturale, questo vero e proprio stargate, si manifesta nell'epoca in cui Martin Mc Fly (giovane anch'egli e che indirettamente diviene eroe e portavoce del post-moderno e successivamente del suo superamento) ritorna indietro nel tempo, nell'ancora innocente 1955, dove i tumulti culturali giovanili sono ancora sotterranei e dove la liquidità, il relativismo ed il sincretismo tipici della nostra epoca decadente, non sono ancora emersi. Tutto ciò viene sottolineato nel film anche dal cane di Doc che nel 1955 ha il nome di Copernico, mentre nel 1985 si chiama Einstein, a simbolizzare anche il cambiamento a velocità della luce che ha assunto la società: una società (post-moderna) dove il tempo è relativo e dove le categorie scientifiche tradizionali copernicane dell'universo, sono state stravolte.
Martin proviene da un'epoca einsteiniana relativa, mentre il 1955 è l'epoca del tempo ancora stabile e storicizzabile...
Nel prossimo articolo ci soffermeremo sugli anni 80 per poi passare definitivamente all'analisi del film!

RITORNO AL FUTURO - Introduzione


Viviamo in un'epoca fondamentalmente razionale, dove anche la religione perde generazione dopo generazione, sempre più consensi.
Soprattutto a partire da quelli che erano giovani nel famoso '68, nati o vissuti nei giorni della contestazione, della rivoluzione rock, dell'amore libero, è cominciato un crollo verticale di consensi verso il cristianesimo in generale, una società sempre più laica. La crisi delle vocazioni (sempre meno preti e suore giovani) porterà nel futuro alla scomparsa del cristianesimo, queste nuove generazioni appena nate avranno valori opposti ai nostri.
E' una previsione logico-razionale questa. La scienza domina il pensiero e l'agire della nostra società è la nuova religione. Qui non c'è nessun parere negativo, ma se nel passato erano le religioni a detenere il sapere e la conoscenza e ad indirizzare gli uomini verso le credenze e il modo di interagire ed interpretare la realtà, oggi questo ruolo spetta alla scienza; persino i religiosi, la stessa chiesa, con imbarazzo parla di profezie, temi escatologici, di questioni spirituali insomma, preferisce soffermarsi su questioni più laiche, ovvero morali, si vergogna persino di parlare di miracoli, apparizioni, della dottrina dello spirito santo ecc. ecc. Chi parla di queste cose viene visto con sospetto (paura di far parte di una setta), con una punta di compatimento, snobismo e presa in giro, insomma sono tempi duri non solo per la religione, ma per la spiritualità, basti pensare anche l'imbarazzo che proviamo a parlare persino con nostri conoscenti di questioni spirituali.
Viviamo in un mondo laico, razionale e che non crede in esoterismo e magia! Certo questo è ciò che appare esternamente...
Questa introduzione serve come preambolo alla mia analisi sincromistica sul film "ritorno al futuro", questo ad intendere che nonostante l'apparente razionalità della nostra realtà, come già detto in passato su questo blog e come molti altri meglio di me hanno esposto in altri blog, il cinema soprattutto è la mitologia post-moderna, ha la funzione che avevano i testi sacri e i racconti iniziatici nel passato.
Qualè la funzione della mitologia e dei racconti iniziatici? Parlare di realtà complesse, non traducibili a parole, che l'uomo comune soprattutto, non potrebbe comprendere ed è qui che giocano un ruolo fondamentale i simboli, gli archetipi che agiscono in maniera profonda sulla psiche dell'uomo instillando verità o impressioni di verità, che sarebbe impossibile esporre apertamente per un infinito numero di motivi.
Nel passato la mitologia ha avuto un ruolo importante nel parlare di temi che oggi definiremmo psicologici, astronomici e astrologici, in un mondo in cui la civiltà era giovane, ma sicuramente più intuitiva e meno meccanica rispetto a quella di oggi. La scienza non è il sapere, ma un sapere adatto alla nostra civiltà, ma esistono altre forme di sapere non meno valide, semplicemente più complesse per il fatto che l'uomo vivendo in una società che si presenta come materialistica trova molto più semplice credere alla scienza che al suo intuito.
Nel mondo post-moderno persino il materialismo è in crisi ed infatti dopo la prima epoca d'oro di Hollywood, la fabbrica dei sogni negli ultimi decenni si è prodigata molto in pellicole con forte simbolismo esoterico.
La trama è sempre la stessa ovvero la trama della rivalsa, riproposta dalla mitologia e dalle religioni sempre allo stesso modo da millenni, la trama di Cristo, che poi è la trama simbolica della vita e del percorso che compie ogni uomo e che Aristotele con enorme sguardo davanti al futuro ha laicizzato e narrativizzato rendendola più adatta ai nostri tempi. Le trame hollywoodiane sono tutte trame con lo stesso trucchetto usato dalla mitologia  e poi successivamente formalizzato da Aristotele e che funziona tutt'oggi; nel blog Synopticon si parla della stessa storia che ci viene narrata continuamente da millenni e che nonostante tutto ci appare sempre nuova e non stanca.
Aristotele parlava di come l'arte è imitazione della realtà, ovvero non di cio che è, ma di ciò che può essere, perchè i racconti iniziatici, la mitologia che sono pur sempre forme d'arte, hanno in se questa facoltà predittiva che diventa tipica dell'arte, che quindi ha anche una funzione educativa e morale ed infatti distinguendo tra storia e poesia, il filosofo greco affermava che la storia ci racconta ciò che è accaduto, mentre la poesia ciò che potrebbe accadere e questo ci fa conoscere (nella poesia) i fatti meglio della storia in quanto la poesia tende a rappresentare l'universale, la storia e il particolare".
L'arte imita l'universale e ci avvicina di più alla realtà delle cose. Aristotele parte da questi principi, di cui faranno tesoro gli sceneggiatori ed i registi hollywoodiani, per parlare di come debba svolgersi un racconto in cui diventa fondamentale un elemento che troviamo in quasi tutti i film americani (non solo naturalmente, ma loro sono più bravi in questo), ovvero l'uso della catarsi, infatti la tragedia (che per Aristotele è la forma più elevata di poesia) riesce a suscitare nello spettatore pietà, terrore e una forte gamma di emozioni che portano lo spettatore a purificarsi e a distaccarsi da esse.
Da ciò vediamo sempre storie "cristiche", metafore di morte e resurrezione, di caduta, lato oscuro, rivalsa e rinascita che creano una forte empatia nello spettatore. Una trama archetipica presente dappertutto e "ritorno al futuro" ne è un perfetto esempio mainstream.
Questa trama funziona bene perchè la sua forza archetipica permette facilmente di giocare sull'intreccio e di divenire vera e propria rivelazione sul futuro dell'uomo e di ciò che si aspetta.
"Ritorno al futuro" inserito nel contesto post-moderno è una trama in cui forse indirettamente gli sceneggiatori ci parlano del passato, del presente e del futuro della nostra civiltà e sarà interessante analizzarne i vari aspetti, infatti il bello di una produzione artistica che rispetta le regole aristoteliche di intreccio, che gioca sugli archetipi é il fatto che esse svelano sempre nuove chiavi di lettura ed interpretazione. Penso sia un'esperienza comune quella di leggere un libro da ragazzino, poi rileggerlo magari in età adulta e scoprirne significati che prima non potevamo immaginare che esistessero, ovvero una maggiore consapevolezza porta a cambiare la nostra lettura di opere artistiche e così "Ritorno al futuro" film che mi ha accompagnato fin da bambino e che ho rivisto tantissime volte, mi risulta diverso oggi, con significati stravolti, anche dopo tanti anni.


mercoledì 7 marzo 2012

COME E' PROFONDO IL MARE


Nel mio ultimo articolo, ma anche in quelli passati (soprattutto nei due articoli dal titolo "il giudizio universale") ho parlato di un processo che si sta attuando oramai da diversi secoli ma che solo negli ultimi decenni si fa sentire in tutta la sua forza, ovvero il riequilibrarsi della realtà che porterà ad un mondo meno dualistico, meno individualista, dove si avrà l'uguaglianza intesa non come appiattimento su una stessa idea o linea, semplicemente un mondo dove tutti avranno le stesse possibilità, un mondo meno gerarchico, dove il concetto di stato e di nazione scomparirà totalmente. I tanti uomini simbolo di potere autoritario morti lo scorso anno (come scritto nel mio ultimo articolo) simbolicamente mostrano questo processo. In realtà potrei scrivere un intero libro per dimostrare questa tesi, ma ho portato spesso come esempio lampante internet. Virtualmente infatti già stiamo vivendo questo mondo "egualitario" dove anche la sfera culturale (musica, cinema ecc.) non produce più miti, dove il sapere é accessibile a tutti, in cui la profezia di Andy Warhol "nel futuro tutti saranno famosi per 15 minuti" si è rivelata reale persino oltre le previsioni dell'artista newyorkese.

Andy Warhol
Youtube è un famoso esempio di questo tipo, basti pensare il famoso fenomeno di ragazzini stonati o falsi rapper che con la loro metrica scadente (per usare un eufemismo) divengono idoli del trash e del demenziale. Penso tutti conoscono TruceBaldazzi, un ragazzo che almeno nei video di youtube appare come analfabeta e ritardato eppure diventato un vero e proprio idolo con centinaia di migliaia di persone che continuamente vedono i suoi video, eppure il suo canto va fuori tempo, le ritmiche sono assolutamente banali, in tempi non internettiani era impossibile l'emergere di un tipo del genere (anche in ottica demenziale e di presa in giro), pensando soprattutto che l'industria musicale è in mano a major e in alcuni casi etichette indipendenti che certamente non avrebbero mai fatto incidere nulla ad un tipo del genere (sarebbe stato un investimento perso in partenza), ma il potere di internet  permette persino oltre i 15 minuti di Andy Warhol, di far diventare famosi almeno per una stagione, un'ora o un giorno, praticamente tutti. Il settore musicale non è il solo che subisce un "appiattimento verso il basso", ma sicuramente è il caso più emblematico che porta a riflettere come internet, le nuove tecnologie, permettano ad ognuno di prodursi musica in casa dal proprio pc e di farla conoscere tramite i vari social network e contatti sul web (myspace fino a degli anni fa era leader in ciò) e tutto questo nel peggiore dei casi a minimo una platea di centinaia di persone.
Proprio lo star system mostra questo processo di riequilibramento, con un elemento tipicamente post-moderno, ovvero la santificazione e la spettacolarizzazione delle morti famose, vere e proprie incarnazioni archetipiche di divinità, basti pensare El-vis (associato al sole)    
e alle varie rockstar morte ingurgitando, "affogando" nel proprio vomito (la morte del sole, della divinità, simbolicamente viene mostrata con l'elemento dell'acqua ovvero il sole che scompare all'orizzonte e sembra affogare nel mare durante il tramonto) oppure Michael Jackson personaggio al contrario di Elvis associato ad elementi più notturni come la luna, ma gli esempi sono innumerevoli. La morte di questi personaggi nella modalità e nella risonanza e nel seguito che avevano, richiamano la morte di una vera e propria divinità, fenomeno questo tipicamente post-moderno anche a simbolizzare la caduta dello star system, in questo caso della cultura e dell'arte riservata a pochi, detenuta da pochi. Se ci pensate oramai l'industria culturale non riesce più a creare leggende e miti ma semplicemente persone famose spesso senza nemmeno talento ed anche per questo motivo le sempre più frequenti morti famose di "miti" del passato, divengono sempre più spettacolari e decadenti.
E' un fenomeno tipicamente aquariano, l'Aquario è un segno avverso all'autorità, all'era del pesce che solitario si muove nelle acque. L'aquario come segno è governato da Urano (pianeta simbolo del nuovo, del rinnovamento) e anche da Saturno ( pianeta che distrugge e destruttura il vecchio quando dimora ad esempio in un segno zodiacale, vedete cosa è successo in questi ultimi anni a Berlusconi che è della bilancia, segno in cui è transitato Saturno che solamente a fine anno lo lascerà per prendere dimora in Scorpione, segno simbolo del potere e chi ha orecchi per intendere...). L'influenza dell'aquario ha cominciato a farsi sentire a partire dalle rivoluzioni storiche del settecento (francese in primis ma anche americana) in cui il concetto di libertà, fraternità ed uguaglianza degli uomini è stato espresso in maniera universale, planetaria e non a livello continentale, regionale o locale.
L'epoca post-moderna che precede la venuta dell'era aquariana è l'epoca della decadenza del potere, dell'autorità. Dall'avversione verso la guerra (tipico modus di azione del potere) con le varie manifestazioni pacifiche (lo stesso avvento del pacifismo che ha portato i governanti a giustificare le loro guerre usando la parola "umanitaria", non hanno più il coraggio di chiamarla semplicemente guerra, perchè è un concetto sempre più obsoleto e che scomparirà nei prossimi tempi),  all'emergere della sfera femminile che comincia ad assumere un valore di rilievo anche nei posti di comando, fenomeno assente nel passato, anche l'economia è un esempio famoso di tutto questo. Non sorprende che uno degli uomini di potere più influenti del mondo e più rappresentativi dell'elite, come Zbigniew Brzezinski si dice preoccupato per un possibile risveglio delle masse.

 Insomma tenendo in conto questi elementi ed i vari eventi simbolici che mostrano il crollo della nostra realtà (mi viene in mente la Concordia affondata a 100 anni dal Titanic) possiamo interpretare meglio ciò che è avvenuto in questi ultimi mesi nel nostro mondo.
A mio parere da fine ottobre (il famoso periodo indicato da Calleman come fine del calendario Maya) ed inizio novembre, stiamo assistendo ad un ultimo colpo di coda del potere. Quello che dirò è solamente una mia visione personale ma a mio parere in quei giorni e soprattutto nella data nefasta dell'11 novembre (che anche il cinema ha enfatizzato non a caso con un film intitolato "immortals" ed una pellicola horror che prende il titolo dalla data), era previsto
un vero colpo di stato, qualcosa di grande e tremendo che probabilmente è stato scongiurato ed abbiamo avuto in versione soft: Italia sotto un governo non eletto, guidato da un dipendente Goldman Sachs, Grecia più o meno lo stesso, rafforzamento bce e scomparsa totale di indipendenza economica, fallito attentato ad Obama, manganellate e rottura dei presidi del movimento occupy wall street (che non a caso ha smesso di far parlare di se proprio in quei giorni), sempre in quel periodo emergevano voci di probabili errori tecnici (poi confermati) nella misurazione della velocità del neutrino;  insomma un certo scombussolamento ed anarchia negli eventi mondiali iniziati a fine 2010 "anno del contatto" e conclusi ad ottobre-novembre 2011 (sensazione che anche nella mia vita personale ha portato ad un accumularsi di eventi ed ad una accellerazione incredibile, una vera e propria sensazione di trovarsi fuori dal tempo), sembra essersi arrestata proprio intorno alla data dell'11 novembre, dove gli "immortals" hanno sfoderato il loro ultimo attacco, verso una realtà che stava davvero scaraventandoci  in uno stargate, in una nuova dimensione, eppure tutto intorno a noi, i segnali di un'imminente caduta sono tanti, caduta che già sta avvenendo (diciamo per fortuna in molti casi, molto gradualmente) ed é pur vero che il 2012 è un ottimo banchetto per i demoni e  probabilmente avverranno fatti sconvolgenti che creeranno paura ed angoscia in questo nuovo anno che tutto sommato sembra per ora molto più tranquillo del movimentato anno del coniglio, ma anche per questo l'effetto sorpresa magari sarà più traumatico.