giovedì 16 giugno 2011

IL GIUDIZIO UNIVERSALE- prima parte

Ricordo che quando ero adolescente ero fissato con la fine del mondo! Quella fase della nostra vita è fatta di pensieri tumultuosi che possono andare dalla ribellione verso ciò che è visto come autorità (famiglia, scuola, politica), ad un malessere verso la vita (inesistente nella fase pre-adolescenziale) o semplicemente ad una ribellione di tipo mentale (che può manifestarsi, come è stato nel mio caso, nel rifiuto della visione attuale del mondo o nella speranza dell'apocalisse che metta la parola fine a questa nostra "cattiva" civiltà), una ribellione mentale che il maggior acquisto di consapevolezza di sé nel mondo circostante (che inizia dall'adolescenza), porta a vedere il mondo non più in modo innocente, sognatore o smaliziato come quando si era bambini. In molti casi questo porta alle prime esperienze con droghe di vario tipo, a comportamenti vandalici ecc.ecc.
Sono molto cambiato da allora, ma quel periodo della nostra vita dove avvengono le prime e vere esperienze pratiche e materiali ci segna inevitabilmente per sempre.
Con l'adolescenza si esce da quello stato che viaggia dall'onirico all'androgino che è l'infanzia, uno stato dove il dualismo emerge e viene visto in modo fiabesco, ma dove ancora le differenze (di razza, sesso, pelle) non sono ancora così evidenti, dove l'innocenza (intesa come nessun compromesso con la realtà che ti circonda) è ancora fervente.
Può sembrare che c'entri poco tutto questo mio parlare su infanzia e adolescenza con il tema del "giudizio", in realtà come comprenderete, non è così.
La fine del mondo o distruzione del mondo è un archetipo presente in tutti i più sperduti angoli della terra, è l'archetipo della distruzione, ben rappresentato dalla dea Kali distruttrice dei mondi.
Ogni archetipo nasconde un forte significato universale.
Quello che interessa a me adesso, non è parlare di teorie sull'inversione dei poli, sul 2012, sulla caduta di un'asteroide il giorno tot, questi sono argomenti che non c'entrano nulla con questo articolo e neanche con la vera fine del mondo o meglio di un mondo, semmai ne possono essere gli effetti collaterali, perchè la fine del mondo avviene prima di tutto dentro noi stessi, creatori della realtà.
Le religioni e persino la scienza con la fisica quantistica ci ripetono che la mente crea la realtà. Forse ci deve essere un qualcosa di vero se un concetto del genere è presente in svariate culture e si sta affermando persino nel mondo della medicina e della cura verso le malattie.
Allora ci rendiamo conto che le catastrofi naturali molto frequenti in questo periodo non sono altro che il riflesso di qualcosa che è dentro di noi...forse, ma andiamo avanti.
Quello che vediamo attualmente ( e come in molti blog a me amici viene detto, se non esplicitamente, tra le righe) è una esasperazione degli opposti, esasperazione perchè i confini bene e male in una società liquida, relativista e sincretista come la nostra sono sempre più labili.
Ed infatti tutto assume un tono a dir poco teatrale e poco credibile, basti pensare la lotta del bene contro il male dichiarata da Bush Junior
Etica contro ricerca e sperimentazione scientifica (in questo caso i "difensori" dell'etica sarebbero i cristiani per lo più cattolici), ambientalisti contro chi è per lo "sviluppo" della civiltà senza barriere ecologiche, etero contro omosessuali, uomini contro donne, conflitto questo che ha un carattere anomalo, nuovo ed unico, ne parlerò fra breve.
La cosa paradossale di tutto questo è che queste infinite dicotomie sono qualcosa di nuovo, mai avvenuto in passato, aumentano con il passare del tempo ed il tutto è paradossale proprio perchè viviamo nel periodo meno ideologico, meno religioso e più relativista che sia mai occorso all'umanità, almeno della storia che è di nostra conoscenza, eppure gli opposti aumentano, vi è praticamente uno scontro su ogni scibile umano ad un livello così forte e con elementi contrapposti così numerosi, da portare all'attuale confusione presente dove tutti dicono il contrario di tutto e nessuno riesce a trovare un porto stabile o una seppur minima certezza.
La carta del giudizio dei tarocchi è una carta che simboleggia il superamento della materialità, il risveglio della spiritualità.
Il giudizio porta alla resurrezione, ad una nuova vita, simbolo della nuova era, parola che da qualche decennio sentiamo sempre più spesso.

Proprio in questa nostra era se da una parte gli scontri e le dicotomie aumentano, da una parte già pubblicamente o meglio nel mainstream (siamo sempre in una società spettacolo) si trovano diverse parodie che tentano di riconciliare gli opposti in maniera simbolica:
il colore viola simbolo dell'unione dei principi maschili e femminili è un colore che sempre più sale agli onori della cronaca.
il popolo viola


Le grandi parate gay a cui partecipano anche persone non omosessuali, sono manifestazioni distorte di un principio femminile che tenuto a bada per millenni dal principio maschile fin'ora dominante, tenta di emergere e creare un equilibrio.

Lo vediamo nell'attuale crollo della famiglia patriarcale, nell'aumento di uomini che badano ai loro figli, mentre le loro compagne vanno a lavorare, del sentimento, del pianto come non più "roba da femmine" e questo equilibrio provoca ulteriori distorsioni ad esempio nell'aumento delle donne soldato.
I conflitti e le distorsioni tra sfera femminile e maschile sono in aumento, si continua a discutere giornalmente di aumentare le quote "rosa" in politica, in Italia questa teatralità che è presente a livello mondiale, emerge con il problema delle ragazze che per un giorno di fama sono pronte a vendere il proprio corpo, sono cose che ottengono un clamore enorme che è segno dei tempi, ovvero simbolo di un'epoca in cui le dicotomie presenti da ogni parte e che hanno perso la sacralità del passato, stanno raggiungendo un paradosso che le sta portando ad una sintesi ben espressa dal riequilibramento tra maschile e femminile, che come abbiamo visto crea enormi distorsioni (trans, donne soldato ecc.), proprio perchè si tratta di un equilibrare un qualcosa che fino ad ora pendeva solo da un lato della bilancia.
Il giudizio universale è già tra di noi,nelle numerose dicotomie che avvengono dentro di noi che portano a prendere posizione, un conflitto interno che diventa sempre più forte e che prima o poi dovrà essere risolto.
L'attuale confusione e la mancanza di "solidità" nel nostro mondo, come ripeto in ogni articolo del mio blog, dipende dal giudizio universale iniziato dentro di noi,
giudizio che si manifesta nel caos esterno, nello scontro estremo tra dualismi.