domenica 29 gennaio 2017

MODELLI PREVISIONALI PER IL 2017 ED OLTRE: l'analisi di Austin Coppock





Il 2016 è stato davvero un anno pieno di tribolazioni dal punto di vista degli eventi mondiali e sicuramente ha cambiato alcune carte in tavola e molti sono stati i fallimenti previsionali, clamorosi soprattutto nel mainstream, incapace di fare analisi anticipatorie o di interpretare la nostra realtà. A dimostrazione di come il sistema stia perdendo presa sulla nostra realtà, in realtà ci troviamo davanti un processo più profondo che investigheremo in questo articolo.
Il metodo predittivo classico, quello basato solamente sugli eventi politici, culturali ecc. non basta, perchè la vita è sempre piena di incognite ed eventi improvvisi, anche per questo ho letto con sincero interesse ed entusiasmo l'analisi di Austin Coppock sul 2017 ed oltre, proprio perché mira a svelare tendenze ed etats d'esprit più che prevedere un colpo di stato, il crollo dell'euro o l'assassinio di Trump, eventi troppo dettagliati per prevederne il loro avvenimento od esito. Questo personaggio è un astrologo di cui ho conosciuto gli articoli grazie ad alcune interviste audio sull'ottimo blog runesoup. Naturalmente non stiamo parlando di astrologia dei giornali gossippari o quella presente in tv, ma di una tradizione millenaria (presente in ogni parte del mondo) che è nata da quando l'uomo ha alzato per la prima volta il suo sguardo al cielo e visto che questo sarà un articolo in buona parte astrologico è bene tener presente che io non sono un astrologo e tanto mai esperto in questa materia, ma nella sostanza ritengo che questa materia (che gioca con gli archetipi, il simbolismo e con l'universale verità del "come è in basso così è in alto"), sia assolutamente imprescindibile in un'analisi previsionale, altrimenti faremo continue figure di merda come il mainstream ci sta abituando, per nostra somma gioia, da qualche anno a questa parte.
Quello che dalla sua analisi emerge è che certamente il vecchio sistema continuerà nella sua opera di autodistruzione di se stesso (in questo senso il 2017 sarà una sorta di continuazione, di 2016 parte II), ma purtroppo per aspettare qualcosa di davvero nuovo bisognerà attendere l'inizio del prossimo decennio.
Il cielo del 2017 astrologicamente nelle stesse parole di Coppock è sgargiante e luminoso come le insegne e le luci della città di Las Vegas e al suo interno si svolgono giochi di abilità e di fortuna, perché la nostra società quale migliore paragone può avere se non quello di un Casinò di Las Vegas dove si scommettono miliardi, dove con investimenti e giochetti finanziari si distruggono milioni di vite e si portano in bancarotta intere nazioni? Eppure pur con tutto il tragico melodramma che si svolge al suo interno, una regola non cambia nel grande Casinò che è la vita: il banco vince sempre.
Le carte usate nel casinò per l'anno 2017 hanno immagini sia luminose che mostruose. Vi sono jolly, joker, non più solitari, ve ne sarà un esercito intero abbastanza eterogeneo, come alla fine è stato anche nel 2016.
Questa prima indicazione ci porta anche al fatto fondamentale che come è successo nel 2016, anche nel 2017 ci saranno fatti imprevedibili, che porteranno sconcerto e malamente alcuni ad abbandonare le loro convinzioni, perché il mondo non andrà come loro hanno voluto, per questo sarà necessario come ho già affermato in articoli precedenti ( e questo vale in genere per i prossimi anni) essere flessibili, perché viviamo in un periodo liquido dove si subiranno diversi contraccolpi e cambi a 360° che porteranno le nostre dinamiche di pensiero a dover cambiare ogni volta approccio. Vedremo la realtà cambiare fulmineamente e spesso in maniera inaspettata o non piacevole, insomma tutte cose poco utili per programmi a lunga scadenza.
Una considerazione importante da fare è che il Casinò (la società post-moderna con tutti i suoi lustrini) sta per chiudere i battenti. Il Casinò ci ha lasciato giocare, perdere e persino rialzarci con solamente una fiche in mano. A tutti è stata data la possibilità di scommettere avendo come regola non detta quella del banco vince sempre, ovvero il sistema. Il banco se ne fotte se un gruppo di turisti ubriachi o un riccone facoltoso fa bancarotta, l'importante é che non ecceda coi guadagni, può anche temporaneamente svuotare il banco, peggio per lui se lo fa, gli saranno richiesti gli interessi. Quando si gioca al casinò la regola importante da sapere è quella di essere flessibili, vari nelle puntate e giocate e di non strafare, altrimenti si sarà cacciati fuori malamente dai bodyguard. Finché si sanno queste regole base, tutti possono giocare, persino chi non ha fiche in mano troverà sempre qualcuno che potrà prestargliele.
Il casinò appunto sta per chiudere i battenti e molti con sconcerto ne saranno cacciati, secondo la visione di Coppock, probabilmente il 2017 sarà l'ultimo anno vagamente familiare prima di raggiungere paesaggi anomali che purtroppo non saranno ancora il nuovo, la rivoluzione che tutti aspettiamo.


Manifesto pro-Trump che nel suo essere semplice propaganda rileva comunque la diversità tra i due zeitgeist in lotta tra di loro


Importante in questo modello previsionale è il fondamentale ciclo di Saturno-Giove che è imprescindibile per ogni astrologo che voglia iniziare ad applicare dei modelli previsionali storici e non solamente individuali.
Ogni "congiunzione" tra Giove e Saturno, tradizionalmente chiamata grande congiunzione, avviene precisamente ogni 20 anni. L'ultima vi è stata nel 2000, quindi la prossima avverrà nel 2020.
Questo modello è utile per fare modelli previsionali su epoche brevi o su una generazione intesa in senso diciamo post-moderno, ma anche come vedremo in seguito, su epoche molto più lunghe.
Se prendiamo quindi questi 20 anni come rappresentanti di un particolare ciclo storico, diventa chiaro che noi abbiamo percorso la maggior parte di questo ciclo, vi siamo completamente immersi o meglio siamo arrivati alla sua fase finale, l'ultimo miglio.
I 16 anni di questo ciclo partendo quindi dal 2000, possono essere sintetizzati come gli anni della globalizzazione neoliberista, dell'economia che assume caratteristiche globali.
Questa asserzione è vera soprattutto per i primi 7 anni, successivamente con l'avvento della crisi economica, iniziata ufficialmente nel 2008, questo modello viene messo in discussione ed entra in crisi, pur rimanendo sempre la struttura dominante della nostra società.
Abbiamo quindi tre atti in questo mini ciclo di venti anni:
1) ascesa della globalizzazione economica (entusiasmo per l'abbattimento delle dogane, nascita di una moneta continentale come l'euro, facilità nei viaggi e trasporti, abbattimento dei dazi, fine delle politiche protezionistiche, apertura dell'oriente, immigrazione selvaggia ecc. ecc.)
2) crisi (inizio della crisi economica, inizio della precarietà).
3) risposta contraria ovvero picco della protesta contro il movimento globalista, ascesa dei movimenti populisti, dei leader nazionalisti, brexit e Trump che dopo svariati decenni applica di nuovo politiche protezionistiche all'economia americana.
Nei precedenti venti anni si è preparata la strada (con il crollo del muro di Berlino, la dissoluzione dell'Urss, le privatizzazioni selvagge e la nascita di internet) a quello che stiamo vivendo noi attualmente.
Ne consegue che alla fine di questo ciclo, vedremo raggiungere la massima tensione e scontro tra le forze neoliberali e quelle neonazionaliste. Questo picco emotivo già evidente (soprattutto dal 2016), ma ancora più forte e conflittuale nei prossimi tre anni, porterà ad una tesi ed antitesi che è un pò la summa del pensiero politico ed economico degli ultimi secoli, saranno quindi anni diciamo "oscuri", molto battaglieri, queste due tesi saranno ampiamente esposte nell'arena pubblica mostrando i loro limiti e la loro pericolosità.
Ritornerò a breve sull'importantissimo ciclo Giove e Saturno, perché in realtà abbiamo solo scalfito la superficie e dato un'indicazione estremamente sintetica e parziale, c'è molto di più, ma per ora concentriamoci su quello fin'ora esposto.
Come abbiamo visto quindi si sta scatenando l'enorme battaglia tra globalisti e nazionalisti, entrambi propongono in modo estremo visioni che ci portiamo almeno dal 19° secolo e che troveranno finalmente la loro risoluzione all'inizio del prossimo decennio. Per ora ciò che appare chiaro è il blocco in cui attualmente ci troviamo, una società che non sa pensare e proporre alternative originali per il futuro, peggio ancora una civiltà senza futuro, completamente morta e racchiusa nella NOSTALGIA. Una civiltà morente è la civiltà dove nascono i revival, dove la cultura non propone più niente di nuovo, non è un caso che se la nostalgia è un sentimento abbastanza antico, essa non è stata mai così generalizzata come ai nostri tempi, addirittura proposta come elemento culturale e decisionale. La nostalgia ha precedenti storici famosi anche in ambito culturale ed in genere anticipa un cambiamento di percezione e di epoca, ma se nel passato era spesso racchiusa all'interno di un movimento o magari utilizzata per revisionare e riproporre nuove visioni, oggi è onnipresente e poco elaborativa. La nostalgia é sguardo cristallizzato verso il passato. E' come se ci trovassimo rinchiusi in un loop e questa nostra consapevolezza di una via senza uscita, di questo accumulo di eventi che puzza di marcio addirittura rivangando patriottismi, muri e tradizioni che sembravano relegate al 900, ci fa rimpiangere persino il passato più recente.
La vaporwave da questo punto di vista (come ben esposto nel blog civiltascomparse) è una delle riflessioni cultural-musicali (consapevoli o meno è poco importante) più audaci ed originali sulla fine di un ciclo umano, sul ripetersi storico, sulla nostalgia come sentire tipico di una società bloccata in automatismo e ripetizioni per paura di affrontare un ignoto futuro che ci sembra sempre più una chimera e non è neanche un caso che il disco "manifesto" di questo genere abbia come copertina un busto greco in primo piano (simbolo di classicismo, passato storico lineare, glorioso e facilmente interpretabile), un pavimento a scacchi (la storia che si svolge nelle tradizionali battaglie duali di tesi ed antitesi) e come sfondo le torri gemelle integre (simbolo attuale di ordine e sicurezza del vissuto) e suoni spesso bloccati in loop.
E' successo qualcosa in questi ultimi venti anni, un processo che McKenna fa risalire a 2000 anni fa, con l'avvento del Cristo (poco interessa se sia esistito o meno, se abbia fatto o meno quello narrato nei vangeli, ciò che conta è come ha influito sulla società), come se una sorta di evento transdimensionale, una specie di anima e spirito collettivo abbia cominciato ad influire sulla nostra società per farla uscire dal loop arcaico in cui ci troviamo, instillando visioni su libertà, superamento dei nostri limiti, distruzione delle gerarchie. Per quasi duemila anni è stato solo un sentire che si è propagato in rivoluzioni sanguinarie ma anche in grandi pensatori avanti di secoli dal loro tempo e che molte religioni hanno riproposto in modo distorto con la visione dell'avvento di una nuova epoca d'oro, dell'Apocalisse nel suo significato originario di "rivelazione" della nuova Gerusalemme Celeste che sarebbe emersa tra gli uomini, nell'avvento dell'eta dello spirito di tradizione medievale, nell'avvento del messia nella tradizione ebraica, nel salto verso la quarta o quinta dimensione di memoria new age, ma gli esempi sono davvero migliaia tutti dello stesso tipo: fine del loop, liberazione dal tempo e dai limiti umano-terrestri. E' come se questo spirito avesse cominciato a far sentire più forte la sua influenza a partire dal 2001, ma solo adesso stia cominciando ad incarnarsi tra di noi, portando alla delegittimazione del mainstream, della lettura ufficiale della realtà a livelli inammissibili fino a degli anni fa. Forse la profezia Maya e lo stesso McKenna hanno visto in modo distorto l'inizio di un certo processo, meno improvviso di quanto fino a degli anni fa si credeva.
Ma prima di arrivare a quel punto, o almeno ad un iniziale cambio di paradigma, tesi ed antitesi (globalismo neoliberista e nazionalismo), le propaggini maggiormente compiute del potere strutturato da millenni, dovranno scontrarsi ed autodistruggersi, per questo non saranno facili gli anni di fine anni '10. La nostalgia (che è cio che rende questi processi ancora vitali) regnerà ancora sovrana proprio per il sentire profondo della fine di una visione millenaria e conosciuta, del blocco del loop che paradossalmente sarà avvertito più fortemente nei prossimi anni. Ciò di cui ha paura la società attuale è la fine di un percorso storico lineare, che solo la nostalgia può rafforzare e tenere in vita artificialmente, come un novello Frankestein, bloccato in un loop che ripete continuamente lo stesso motivo. Ma a perseverare si rischia di rovinare completamente il disco.
Questo è il motivo del perché l'ascesa del nazionalismo, di una visione nel rapporto tra le nazioni antecedente a diciamo gli anni '90 e 2000, sarà appoggiata sempre da più persone, vedendo in questa ascesa un barlume di futuro positivo (pur se distorto). In realtà entrambe le visioni hanno semi di futuro positivo che non riesce ad emergere per il blocco e l'estremismo delle controparti che si articolano verso posizioni di potere accentratrici, facce della stessa medaglia. Soprattutto sono entrambi modelli che non tengono in conto come il contesto umano attuale sia assolutamente cambiato e quindi sia il globalismo che il nazionalismo devono essere completamente rivisti alla luce degli enormi cambiamenti avvenuti nella società umana negli ultimi decenni.
Ricapitolando, il massimo della tensione in questo ultimo ciclo di Saturno e Giove sarà raggiunto nei prossimi anni. Il prossimo ciclo Saturno-Giove inizierà nell'anno 2020 nel segno dell'aquario e sarà un qualcosa di epocale, nuove idee e direzioni, ma anche lo stabilirsi di una dialettica e di una sintesi del reale molto più trasparente.
Il prossimo ciclo Giove e Saturno è importante infatti non solo perchè conclude un ciclo di 20 anni, in realtà perché chiude una serie di venti cicli che è durato ben 200 anni. Andiamo più a fondo in questa rivelazione che ci fa Coppock:
il ciclo Giove-Saturno è uno dei più lunghi parametri di valutazione usati dagli astrologi per fare previsioni storiche. Per circa 200 anni alla volta, questo ciclo si svolge in segni dello stesso elemento, quindi abbiamo 200 anni di Fuoco, Terra, Aria e poi Acqua.
Questi due pianeti da inizio del 19° secolo hanno avuto congiunzioni sempre in segni di Terra, perfettamente sincronizzati con l'avvento della rivoluzione industriale e la trasformazione del rapporto con il mondo materiale che abbiamo avuto negli ultimi due secoli, portando ad un dominio e ad un tracciamento di tutte le terre emerse, oltre ad uno sviluppo di una rete di trasporti mondiali fortemente interconnessa.
La congiunzione Giove-Saturno che inizierà nel 2020 porterà quindi all'inizio di un ciclo di 200 anni di congiunzioni in segni di Aria, terminando le congiunzioni nell'elemento Terra.
L'Aria è associata al pensiero astratto, alla comunicazione e al movimento. I periodi storici dominati dalla triplicità di questo elemento, hanno dato vita in passato a longevi sistemi di pensiero, innovazioni nello sviluppo del linguaggio e favorito la diffusione di idee e culture in tutte le parti del nostro pianeta. Insomma come afferma stesso Coppock, una boccata d'aria fresca dopo questi ultimi secoli oltremodo materialistici.
Prima di arrivare a questo luminoso traguardo, bisogna attraversare l'estremità di quest'ultimo decennio dominata dalla congiunzione di Saturno-Plutone in Capricorno.
Per capire il significato della fine, bisogna comprendere il suo inizio. La differenza e le caratteristiche tra inizio e fine degli anni '10 del terzo millennio può essere compresa tramite le sue configurazioni.
L'inizio di questo decennio si apre con diverse quadrature tra Urano e Plutone che si sono svolte in un periodo che va dal 2011 al 2015. La quadratura in astrologia è una dissonanza, un conflitto, una tensione in questo caso tra due pianeti e non viene considerato in genere benevolo.
Urano è il pianeta del cambiamento, della rivoluzione, mentre Plutone è padrone dell'invisibile, della profondità, del potere soprattutto nelle sue propaggini occulte, dell'inconscio, della vita e della morte, dei segreti. Entrambi sono pianeti che rivoltano la nostra realtà, il nostro modo di pensare e se Urano lo fa in modo più spettacolare ed evidente, per usare una metafora, come un "elefante in una cristalleria", Plutone è molto meno evidente, graduale nei cambiamenti, ma incide persino più profondamente, perché non lavora solamente nella società, ma anche nel nostro inconscio.
Quando questi due pianeti sono in un "aspetto difficile" in questo caso la quadratura, abbiamo sempre azioni e sentimenti di tipo rivoluzionario, lo abbiamo visto proprio dal 2011 in poi con il movimento mondiale di occupy wal street, gli indignados, la "primavera araba" che ha portato ad uno sconvolgimento di tutti i regimi del nord Africa e del Medio Oriente, lo abbiamo visto anche in Ucraina, in Italia con il m5s, wikileaks ed in genere con l'accrescersi dei sentimenti anti-sistema ed anti Unione Europea ecc.
La fine di questo decennio al contrario ci porterà proprio all'opposto, quindi passeremo dalla rivoluzione alla contro-rivoluzione, questo per via della congiunzione Saturno-Plutone. Se infatti le configurazioni tra Urano e Plutone portano come già visto a sentimenti ed azioni rivoluzionari, la fine della decade con la congiunzione Saturno-Plutone porterà a sentimenti reazionari che possiamo già vedere in atto ad esempio con la presidenza Trump. Per fare un esempio di tipo storico, l'ultima congiunzione Saturno-Plutone è avvenuta negli anni 80 portando all'ascesa di Reagan e Thatcher e conosciamo tutti bene la storia.
Questa ondata di rafforzamento conservatore è già evidente a livello internazionale dal 2016 grazie alle congiunzioni Saturno-Plutone. Sia i confini geografici che quelli culturali vengono bloccati e l'ascesa di leader nazionalistici e conservatori é sotto l'occhio di tutti.
Naturalmente questi eventi sono una risposta abbastanza logica (per chi non ha il prosciutto negli occhi) all'incredibile velocità ed espansione che ha avuto la globalizzazione negli ultimi 20 anni.
Informazioni, persone e capitali sono state redistribuite a velocità impossibili e se questo ha apportato diversi guadagni, gli svantaggi della globalizzazione incontrollata sono divenuti inaccettabili ed abbastanza evidenti.
Se la congiunzione Giove-Saturno porterà ad un "nuovo inizio" nel prossimo decennio, traghettandoci in un nuovo ciclo di 20 e 200 anni, anche l'attuale congiunzione Saturno-Plutone inizia e conclude un processo partito dall'inizio degli anni '80, ovvero gli ultimi scampoli della post-modernità, un ciclo che si ripete ogni 33 anni
Da considerare che questa congiunzione nella sua fase finale avviene come già affermato in Capricorno segno della praticità, del potere, delle ambizioni e non è un caso che quando questi due pianeti si trovano in questo segno avvengono spesso svolte autoritarie, quindi sarà un periodo critico proprio per la possibilità di una svolta appunto autoritaria e repressiva che potrà far resuscitare fantasmi che pensavamo relegati al passato. Prima dell'alba vi è sempre il tramonto e la notte.
I vari cicli tra Saturno e Plutone si svolgono alternativamente in opposizione o come nel nostro caso in congiunzione. La congiunzione di questi due segni porta sempre a periodi di maggior accentramento di potere, mentre l'opposizione ad una decentralizzazione.
Questo ciclo è iniziato nel 1982 e terminerà anch'esso nel 2020, si comprende quindi come il prossimo decennio vedrà una svolta a 360° della nostra realtà, anche considerando il tutto da un punto di vista solamente astrologico.
Vi consiglio questo link dove vengono mostrate alcune correlazioni che questo ciclo ha con il terrorismo: http://cyclesofhistory.com/saturnpluto-1982-2020/
Quando si fanno grandi pulizie la sporcizia non viene più nascosta, emerge in superficie per essere spazzata via, quindi in realtà questo breve periodo sarà fondamentale per fondare il futuro della società umana su solide basi.
L'apatia, l'indifferenza, il fatalismo, la mancanza di direzione che sentiamo attualmente prima o poi finirà e tutto sommato, il fatto che il globalismo sfrenato abbia una frenata è assolutamente salutare per portare finalmente l'individuo al centro di tutto, naturalmente non sarà il nazionalismo a salvarci, anzi aumenterà il caos e il rischio della guerra che tutti aspettiamo, ma sono fasi fondamentali per girare il disco al lato b, per porre le basi di una civiltà cosmica e planetaria, per uscire dal materialismo degli ultimi secoli.