mercoledì 29 maggio 2013

CHARLES MANSON E L'ERA DELLA NOTTE DELL'ANIMA - seconda parte



The manson family
Charles Manson aveva come scopo, come abbiamo visto in precedenza, quello di liberare la mente dalla programmazione sociale, da tutte le inibizioni. In realtà il suo passato ed il suo agire, mostravano una forte psicopatia e l’LSD era solo una scusa per farla emergere definitivamente senza appunto più inibizioni. Così nel deserto, vicino al Ranch Spahn della family (dove furono girati anche diversi episodi della serie tv Bonanza), Charles Manson creò, identificandosi come un nuovo Gesù,  la prima “cerimonia di crocifissione a base di LSD aperta al mondo” come la chiamò Ed Sanders. In questo rituale, Manson veniva legato tramite delle corde ad una croce, mentre i vari membri della famiglia interpretavano i ruoli dei suoi persecutori o degli afflitti per la sua morte rituale. Infine Manson “risorgeva” precipitando la family nella routine orgiastica a base di LSD.
Peter Lavenda, storico stimato, soprattutto per i suoi studi sul collegamento tra esoterismo e Terzo Reich, nel suo libro Sinister Forces: A Grimoire of American Political Witchcraft, affermava come questo rituale di crocifissione rimandava indirettamente all’ermetico ordine della Golden Dawn, tra i cui esponenti vi era un certo Aleister Crowley.
Nonostante i buoni propositi di de-programmazione di Manson, il proverbio ha ben ragione ad affermare che “il lupo perde il pelo ma non il vizio” e che in realtà questi rituali, questa sua nuova vita da guru, stavano aprendo le porte dell’inferno nel mondo di Charles Manson. Se ne accorsero subito Dennis Wilson e Terry Melcher, che capirono, che anche per gli stravaganti e libertini anni 60, il mondo della family era troppo violento.

Charles Manson e i quattro cavalieri dell'apocalisse
Intanto Manson stava creando una sua visione religiosa e filosofica del mondo, unendo estratti e testi del White Album dei Beatles, con quelli dell’apocalisse di San Giovanni, per creare una visione apocalittica di guerra razziale che presto sarebbe divenuta una realtà. Questa sua visione gli venne soprattutto ascoltando il brano helter skelter, da molti giudicato come uno dei brani più “pesanti” di quel periodo e visto da molti come il brano progenitore dell’hard rock e del metal. Manson ascoltò questa canzone, e le altre del White Album, e le interpretò come un monito dell'avvicinarsi della guerra di razze. Vide i Beatles come i Quattro Angeli dell'Apocalisse e credette che le loro canzoni dicessero a lui e ai suoi seguaci di prepararsi («Look out! cos' here she comes!»). Manson chiamò questa guerra da lui menzionata proprio "Helter Skelter".
Nella notte tra l’8 ed il 9 agosto 1969, vari membri della Manson family scatenarono la loro follia omicida che tanto ha orrificato e affascinato l’America, la strage di Bel air.
Molti hanno cercato di capire i motivi di questa tragedia e le teorie sono tante:
motivi legati a soldi o droga o una vendetta verso Terry Melcher (che era proprietario della villa in cui si consumò la tragedia), distruggendogli così la sua fama che ingelosiva Manson; un motivo per screditare le controculture ecc. ecc.

Sharon Tate
Nella strage di Bel Air all’indirizzo 10050 Cielo Drive, Charles Manson uccise la famosa attrice Sharon Tate (incinta di otto mesi e mezzo), moglie di Roman Polansky, divenuto famoso a sua volta grazie alla macabra pellicola “Rosemary’s baby”, girata nel 1966, pochi anni prima della strage. Il primo a morire in quella tragedia fu il parrucchiere Jay Sebring, che implorò gli assassini di lasciar in vita Sharon Tate in quanto incinta, ma venne ferito con un colpo di revolver all'ascella e finito con una serie di coltellate. La successiva vittima fu Voityck Frykowski, che venne accoltellato da Susan Atkins. Stessa sorte anche per la Folger, accoltellata ripetutamente. L'ultima vittima fu Sharon Tate. Gli assassini usarono uno straccio intriso del sangue della Tate, per scrivere sulla porta da cui avevano fatto irruzione "PIG", maiale in lingua inglese e Piggies è il titolo di una canzone dei Beatles. Sullo specchio del bagno venne scritto Helter Skelter, parole che  furono interpretate da Manson, come abbiamo già visto, col significato di "arrivo del caos" e “fine del mondo”.
Qual è il meccanismo che si è messo in moto nel cervello di Manson?
In molti dei suoi romanzi, William Burroughs descrive un agente che riceve istruzioni da segnali sensoriali casuali in tutto il mondo che lo circonda. Questi segnali sensoriali casuali, possono essere una canzone popolare, un pensiero che si ha in testa, una scritta vista in un bus, un annuncio su un giornale. Naturalmente il protagonista dei romanzi di Burroughs potrebbe essere un semplice schizofrenico, o come nel caso di Burroughs stesso, un artista sciamanico, un paranoico creativo, come lo sono quelle stesse persone che studiano le varie sincronie. L’uso di sostanze “psichedeliche” può portare spesso ad un collasso del confine tra l’IO ed il mondo esterno, da cui la persona in questione riceve istruzioni da opere d’arte famose; in questo caso si entra in un campo caotico più che paranoico-creativo.
Una cosa del genere è accaduta a Charles Manson, nel vedere il White Album dei Beatles come un’opera piena di istruzioni e messaggi segreti ed in codice. In questo senso possiamo fare un altro esempio illuminante:
pochi anni dopo l’uscita del già citato film di John Frankenheimer, il candidato manciuriano (il cui titolo italiano è va e uccidi), questo regista fa uscire un altro interessante film insieme a Rock Hudson dal titolo Seconds (Operazione diabolica il titolo in italiano, anno 1966), che viene indicato come il secondo atto della sua trilogia della paranoia (il primo come visto era The manchurian candidate). Seconds è un film dallo stile molto surreale, a metà tra un noir, un film di fantascienza e un thriller, con un’atmosfera che rimanda agli episodi della serie twilight zone (una specie di x-files ante-litteram, senza però la componente complottista, si era più dalle parti di alcuni romanzi di fantascienza classica o di certa letteratura horror-fantastica).


In Seconds un uomo della classe media, depresso e sposato infelicemente, interpretato da John Randolph, incontra una strana organizzazione chiamata “the company”, che offre alle persone la possibilità di “morire” e rinascere con una nuova identità, una trama ripresa anche negli anni 90 dal regista David Fincher (autore di Seven e Fight club) nel suo The game. Anche Charles Manson come abbiamo visto, prometteva una sorta di morte e rinascita che veniva inscenata nei suoi rituali. Il protagonista di Seconds finge la sua morte per rinascere come un giovane artista di nome Tony Wilson (ricordatevi questo cognome).
Nel 1966, Brian Wilson dei Beach Boys, stava lavorando alle infinite ed estenuanti sessioni di Smile, che nella sua  mente doveva essere l’album pop perfetto, quello che avrebbe cambiato la storia della musica, un capolavoro che doveva superare in bellezza Sgt Peppers dei Beatles, la cui pubblicazione aveva creato depressione in Brian Wilson, perché appena lui sperimentava e creava nuove soluzioni melodiche, i Beatles, secondo la sua visione, erano un passo più avanti e tutto ciò, unito ad un uso eccessivo di LSD e diversi problemi mentali, stavano portando Brian Wilson a rischiare la schizofrenia, tanto che il vero “Smile” (anche a causa degli stessi membri del gruppo), fu pubblicato solamente nel 2011, mentre doveva uscire nel 1966. 
Nel 1966 Brian Wilson (storia assolutamente vera) decise di andare al cinema a vedere il film Seconds. Arrivò in ritardo e il “caso” fece si che appena entrò nel cinema, la prima frase che ascoltò fu “Come in, Mr Wilson”, ovvero “entri, venga dentro, signor Wilson”. Alla deriva, a causa di una mente già un po’ instabile e facilmente suggestionabile, Brian Wilson fu letteralmente spaventato e toccato profondamente dal film Seconds. Mesi dopo la visione del film, egli fantasticò molto su come fuggire dalle pressioni della sua vita, come suggerito dal film. In altre occasioni assunse atteggiamenti paranoici vedendo la sua vita come una grande cospirazione, ad esempio pensò che il suo rivale e genio del pop Phil Spector, aveva cospirato con la produzione e rilasciato il film Seconds proprio contro di lui, per “fottere la sua mente”. L’esperienza fu così sconvolgente per lui, che Wilson non entrò nuovamente in un cinema fino al 1982, alla proiezione di ET.
Questa digressione ci ha fatto capire alcuni dei giochetti mentali che si sono creati nella mente di Manson, quel confine in cui la pop culture senza che noi ce ne rendiamo conto, forgia un nuovo immaginario, prepara ad un nuovo mondo, dove le menti più sensibili o devianti, incarnano in se stessi, una potente forza, una potente idea, un archetipo o semplicemente sfociano nel paranoico ed in altri comportamenti eccessivi. La pop culture è la mitologia moderna, che contiene le istruzioni per l’uso dei nuovi rituali misterici.
La domanda da un milione di dollari rimane però, "come ha fatto Charles Manson ha fare tutto ciò?" Come ha fatto a riunire a se un gruppo di adolescenti alienate ed in fuga dalla classe media, dalle loro famiglie (cosa non atipica in quel decennio) ed instillare in loro un grado così estremo di obbedienza e lealtà, tali da fargli compiere atti quali omicidi ed altra violenza estrema solo perché Manson lo aveva ordinato? Come instillò nei suoi seguaci una visione di se stesso come essere puro, divino e sincero, anche anni dopo la strage di Bel Air? Queste domande possono valere anche per altri culti o sette. Parafrasando lo scrittore Ishmael Reed, la storia del mondo è la storia della guerra tra i culti, ognuno dei quali con vari gradi di generale accettazione.
I culti funzionano primariamente per due ragioni:
Il primo motivo è dovuto ad un grande grado di insoddisfazione privato che c’è verso il mondo esterno e verso la società, che è presente in tutti gli uomini, magari in alcuni molto fievole, mentre in altri è fortissimo. Questa maggioranza di insoddisfatti in genere è silenziosa ed è incarnata da uomini che sentono di non avere il controllo sulla propria vita, di non avere la possibilità di plasmare la propria realtà in un qualcosa che possa soddisfare i propri bisogni e desideri. I culti offrono la soluzione a questo senso di impotenza che è aumentato dal rovesciamento del vaso di pandora a partire dalla fine del settecento, con le rivoluzioni storiche. Questa sensazione di mancanza di autonomia e controllo, di insoddisfazione per la propria posizione all’interno della società è molto spesso la spia di un malessere più profondo: il sentimento, la sensazione che qualunque ruolo offerto a noi dalla società sia in qualche modo insufficiente o insoddisfacente. Questo è uno dei motivi del perché le icone della pop-culture più invidiate sono quelle autodistruttive, depresse, nevrotiche, che mostrano la limitatezza e l’ingiustizia della nostra società.
La rivoluzione sociale di Charles Manson, che ha trovato così tanti seguaci disposti a credere in lui, come afferma Theodore Roszak nel suo libro “Making of a counterculture”, era una rivoluzione di abbondanza:

ciò che io chiamo controcultura è nata grazie non al fallimento di una società, ma grazie al suo successo (in questo caso si riferisce alla nostra attuale economia consumista industriale), non è nata dalla miseria, ma dal bisogno di rispondere ad una serie di domande sollevate da un aumento senza precedenti del tenore di vita”

La rivoluzione di abbondanza è una delle più minacciose per il potere, tra le rivoluzioni presenti nella società, perché non emerge dai rancori che possono essere eliminati dal contesto sociale attuale, ma è diretta contro la stessa struttura di valore della società stessa. Questa rivoluzione non si può comprare, perché proprio questo estraniamento dalla struttura intera della società, rende l’offerta del culto di una società in miniatura alternativa, molto persuasiva.
Il secondo motivo del perché i culti funzionano è la stessa ragione del perché la società (nonostante sia viziata e corrotta), funzioni perfettamente. Il filosofo ungherese Arthur Koestler, ha affermato che la vera calamità della nostra società non è stata la proprensione verso l’egoismo e l’agressività, ma il contrario:

“siamo spinti ad arrivare ad una conclusione un po’ fuori moda, ovvero che il problema della nostra specie non è un eccesso di aggressività, ma un eccesso di capacità di devozione fanatica”.

Koestler fa notare infatti che i grandi massacri dell’umanità, le guerre ad esempio, tranne poche eccezioni (mercenari o sadici), si combattono proprio a causa di una devozione fanaticamente altruista verso un re, una nazione. La voglia di sottomettere se stessi ad una causa, un’ideologia, ad un leader è già presente sottotraccia nel soggetto anche prima di entrare in un culto. E’ un impulso umano di base e forte ed è la materia prima su cui lavorano le sette, cercando di fare emergere questo impulso ai suoi massimi livelli.
L’ironia di tutto questo (ed è un fatto che possiamo misurare anche nella nostra esperienza di vita personale) è che il soggetto mostra una forte autonomia ed indipendenza nel respingere e voltare le spalle alla società iniziale da dove proviene, ma presto diventa chiaro che egli ha sostituito il vecchio programma, con uno nuovo, diverso solo nella forma. E’ un po’ la tragedia dell’uomo tutto ciò. Il nuovo programma per il soggetto diventa la verità, mentre il precedente viene visto come  un programma che provoca “il lavaggio del cervello”. La società al contrario vede il nuovo programma negativamente, come schiavizzante. Questo continua tira e molla che non porta da nessuna parte, fa capire che in effetti il nostro mondo è in una continua e senza fine guerra dei culti.
Facendo degli esempi, molti teorici della cospirazione si rendono conto che le notizie che ricevono dai canali mainstream sono un mucchio di bugie, ma poi sostituiscono il programma iniziale, con una serie di scenari di cospirazione che ora considerano acriticamente, come facevano prima con i canali di notizie mainstream. Stesso discorso per gli atei, che si autocelebrano continuamente nel loro non aderire a nessun culto, non rendendosi conto che già la loro posizione acritica e di scontro verso una posizione Teistica (non casualità della manifestazione, esistenza di una divinità) li pone nella stessa condizione di tutti gli altri, tenendo conto che gli atei più di altri hanno subito spesso il processo descritto, ovvero quello di rifiuto del vecchio programma (in genere religione), per poi accettarne uno nuovo (ideologia atea).
Nel 1961 Charles Manson fu trasferito dietro le sbarre a Mcneil Island e proprio in quel carcere ebbe modo di costruirsi un bagaglio culturale molto inquietante ed è da qui che la storia della sua vita si fa strana. In questo luogo incontrò una leggendaria figura del periodo della “grande depressione” degli anni 30, Alvin Kreepy Harris. Harris fu uno degli ultimi “nemici pubblici numero 1” nell’era d’oro dei gangster americani. Arrestato dall’FBI nel 1936, l’allora J.Edgar Hoover (capo del bureau), per motivi pubblicitari volle prendersi i meriti di quella cattura. In carcere Harris entrò in sintonia con Manson a causa del suo passato travagliato ed “istituzionalizzato” e accettò di insegnarli a suonare la chitarra. A questo punto Charles Manson si convinse che poteva diventare grande, se non più, dei Beatles.
A Terminal Island egli incontrò anche un convinto spacciatore di marijuana, che sarebbe diventato una delle figure chiavi del rock: Phil Kaufman. Quest’ultimo diede a Manson un contatto agli Universal Studios, che ebbe un ruolo chiave nel suo tentativo di costruirsi una carriera musicale nel periodo pre Helter-Skelter, prima di approdare ad una visione apocalittica della realtà.

Phil Kaufman e Gram Parsons
Tramite la sua amicizia con Keith Richards (chitarra dei Rolling Stones), Kaufman più tardi cominciò un’importante amicizia con Gram Parsons (che fu uno degli ispiratori del periodo psichedelico degli Stones). Negli USA Parsons mostrò un forte attaccamento mistico per il Joshua Tree National Monument nel deserto, ed infatti passò molto tempo con lo stesso Keith Richards in quei luoghi a caccia di UFO (nella cui zona erano frequenti gli avvistamenti).
Mi viene in mente come gli anni 60 siano stati davvero un’era in cui la nuova generazione impattò con una nuova dimensione dell’esistenza, completamente nuova per l’umanità, da sempre abituata a schemi rigidi, di routine ed abitudinari. Ancora pochi sono consci di cosa significarono tutte quelle controculture giovanili e del perché il governo e molti psicopatici ne furono attratti. Fu un momento in cui una parte dell’umanità entrava per la prima volta da millenni, in una dimensione completamente slegata dalla società. Non è strano quindi vedere Manson fortemente attirato da questo contesto.
Ritornando all’area di Joshua Tree, essa ebbe una forte importanza per molti occultisti e bohemien del periodo pre-beat degli anni 50, grazie anche alla presenza della star Marjorie Cameron, una delle prime figure ad emergere dal sottobosco underground ed indipendente dell’arte e del cinema, appassionata anch'essa all'occulto, una figura in anticipo nei tempi diremmo oggi.
Ad un certo punto Parsons fece un patto con Kaufman, ovvero chiunque di loro fosse morto prima, avrebbe assicurato che il corpo dell’altro fosse stato cremato a Joshua Tree. Nel settembre del 1973, appena un anno prima di compiere il mistico numero 27 (con cui sono morte molte rockstar), Parsons morì di overdose di alcool e morfina durante il suo soggiorno a Joshua Tree. Il suo patrigno voleva il suo corpo a New Orleans, per essere sepolto lì. Phil Kaufman con una buona dose di coraggio e con tanto alcool nel corpo per darsi la spinta in più, decise di mantenere il patto che aveva fatto con Parsons ed insieme a Michael Martin, trafugarono il corpo dal magazzino dell'aeroporto di Los Angeles e portarono la bara in auto fino a Joshua Tree. I due cercarono di cremare il cadavere di Parsons versando molti litri di gasolio nella bara aperta e dando fuoco al tutto con un fiammifero. Il risultato fu un'enorme palla di fuoco che si librò nel cielo senza però bruciare del tutto il corpo. La polizia era sulle loro tracce, ma i due uomini riuscirono comunque a fuggire. In quel periodo non vi era neanche il reato di furto di cadavere, per questo motivo se la cavarono solamente con una multa da 300 dollari. Una connessione sincronica con il caso Manson: Parsons visse per un breve periodo con Terry Melcher (proprietario della villa di Bel Air dove si consumò la tragedia come visto), grazie al loro amore per l’eroina e la cocaina che però non portò ad una prolifica collaborazione musicale.
Tornando al penitenziario di McNeil Island nei primi anni 60, Charles Manson oltre alla musica era interessato anche all’esoterismo. Nel suo libro Sanders afferma che durante i giorni di detenzione al McNeil Island, Manson comincia a coltivare un forte interesse per la magia, l'ipnosi, la proiezione astrale, la tradizione massonica, scientology, giochi dell’ego e forse Rosacroce. Era particolarmente affascinato ai sottili metodi di suggestione e controllo sulle persone, come se stesse già pensando alla sua futura carriera di guru di una setta. Il pensiero di Scientology fu sicuramente ciò che attrasse maggiormente Charles Manson, perché pensava che questo nuovo metodo di vedere il cervello ed i suoi meccanismi funzionali, gli poteva permettere di fare ed essere qualunque cosa.

Ron Hubbard, fondatore di Scientology
Bisogna premettere che in quel periodo Scientology non aveva la brutta fama dei nostri tempi, ma veniva visto piuttosto come un programma di psicoterapia dai tratti quasi religiosi, che stava attirando fortemente la coscienza popolare. La radice di scientology era dianetics e alla base di dianetics c’era l’idea di engram. Il termine engram fu coniato inizialmente dal biologo tedesco e ricercatore sulla memoria, Richard Wolfgang Semon. Secondo Semon l’engram era una traccia fisiologica di memoria inscritta o incisa nella materia cellulare del cervello, che verrebbe riattivata ogni volta che è stato rilevato uno stimolo iniziale simile a causa della sovrascrittura iniziale. Nel sistema di Ron Hubbard, fondatore di Scientology, l’engram occupa un ruolo simile a quello del trauma nella psicoanalisi freudiana, dove il trauma è una esperienza singola, o una situazione protratta nel tempo, le cui implicazioni soggettive, cioè idee, cognizioni ed emozioni ad essa collegata, sono nel complesso superiori alle capacità del soggetto, in quel momento, di gestirle o di adeguarsi ad esse, cioè di integrarle nella psiche. Il trauma risulta non affrontabile dal soggetto e quindi non diventa parte dell’esperienza mentale normale del soggetto, ma risulta dissociato, provocando così dei sintomi, delle psicopatologie che prima o poi emergeranno e che potranno essre risolte solo riconoscendo ed abbattendo il trauma.
Ne abbiamo discusso spesso nel passato sul concetto di trauma. Tutte le correnti di pensiero, siano scientifiche o esoteriche, conoscono l’importanza di questa conoscenza, fondamentale nel risolvere le deficienze e i problemi mentali dell’umanità bipolare ed una conoscenza del genere, così importante e segreta nel passato, non poteva che emergere una volta che i traumi contenuti nel vaso di pandora, sono entrati nella società, l'era in cui l'inconscio si manifesta, l'era plutoniana dell'underworld.

Secondo il sistema di Scientology, o meglio del suo fondatore Ron Hubbard, l’inconscio freudiano diventa la “mente reattiva”. La nostra mente infatti è divisa secondo questo sistema in due: analitica e reattiva. La mente analitica è quella parte della mente che percepisce e conserva i dati per risolvere i problemi, la mente reattiva invece archivia e conserva il dolore e le emozioni dolorose. La mente reattiva impedisce alla mente analitica di funzionare al pieno delle sue possibilità. La grande maggioranza dei problemi fisici e psichici altro non sono che problemi causati da eventi traumatici da noi registrati e chiamati Engram. Gli engram sono residenti nella nostra mente reattiva. Eliminati gli engram e con essi la mente reattiva si raggiunge lo stato di Clear, ovvero uno stato in cui l’individuo è in grado di “funzionare” al pieno delle proprie potenzialità. (fonte wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Dianetics)


Non è difficile capire perché a Charles Manson affascinava così tanto il pensiero di Scientology, vista la sua infanzia traumatica in cui la madre (prostituta), scambiò volentieri suo figlio con una cameriera per una pinta di birra.Charles Manson aveva diversi engram pesanti da cancellare. Possiamo vedere anche come la sua preoccupazione per il “total now”, “eterno presente”, derivava dai suoi studi su Scientology. Proprio come la cancellazione degli engram in Dianetics, permetteva di non dover più subire l’influenza del passato, il programma di condizionamento di Manson ispirandosi a ciò, venne programmato da lui stesso per cancellare tutti gli atteggiamenti automatici ed inconsci che la società aveva instillato nei suoi seguaci sin dalla nascita. Uno di questi programmi a Spahn Ranch, era seguito dalle sue ragazze che camminavano felicemente a piedi nudi sopra cacca di cavallo, per così eliminare le categorie buono/cattivo e le risposte condizionate. Charles Manson si comportava come un tipico guru occidentale, anche se su piccola scala ed in modo disordinato e tutto sommato tragico.

continua

domenica 26 maggio 2013

CHARLES MANSON E L'ERA DELLA NOTTE DELL'ANIMA - prima parte

Questo articolo è stato fortemente ispirato da una ricerca fatta da un blog americano e purtroppo leggibile solo in inglese. Il sito é http://2012diaries.blogspot.it 

E' una ricerca estremamente interessante che meritava di essere riportata in italiano, naturalmente ampliata con altri dati presi altrove e con mie considerazioni personali.




La famosa strage di Bel Air compiuta da Charles Manson, fu uno di quei fatti di cronaca che colpirono tantissimo l’opinione pubblica dell’epoca e la stessa figura di Manson ebbe così seguito, risonanza e destò così tanto interesse, che avvicinandoci ai fatti che narrerò in quest’articolo, non parlerò di semplici eventi di cronaca, ma di eventi che hanno influenzato la nostra cultura in maniera enorme. Non è un caso (prendendo come esempio fatti di cronaca più vecchi) che il cosiddetto “Jack lo squartatore”, o meglio gli eventi che si dicevano ruotavano intorno alla sua figura, siano stati così studiati e sviscerati, tanto da far dire che Jack lo squartatore è stato l’anticipatore del XX secolo; ecco come nel caso del killer di Londra, anche qui non ci troviamo davanti a semplici fatti di cronaca, ma a qualcosa di più profondo e significativo, anche perché la figura di Charles Manson come dire ha interagito ed influenzato la creme della cultura popolare e la stessa controcultura di quei pionieristici anni ’60, anni spartiacque, come già descritto nei mei articoli precedenti.
Gli anni ’60 furono simbolicamente l’ultimo decennio storicamente artistico, o più precisamente da fine anni 60 inizia la notte della coscienza, la liberazione definitiva dei demoni interiori, che nella musica e nelle varie arti, si vede in uno sdoganamento di massa e ufficiale di forme di spettacolo quali l’horror, la pornografia, la voglia di stupire e creare orrore dell’arte (mi viene in mente la merda d’artista), inizia insomma la notte dell’anima. Se la fine simbolica della storia avvenne negli anni 50 e da allora siamo entrati in una sua parodia fatta di flussi e riflussi, di liquidità, sincretismo e relativismo, nell’arte rimaneva ancora qualche piccolo spiraglio acceso e per arte intendo un concetto a 360°,  che racchiude musica, filosofia e varie ideologie, arte nel senso tradizionale (pittorica ecc.), cinema (mi viene in mente la nouvelle vague francese) ecc. La storicità e il buono stato di salute dell’arte erano anche sintomi di una coscienza per quanto dormiente, comunque poco scossa dai fremiti interiori ed esteriori. Nel passato tutto esternamente era così corretto e pieno di buone maniere, così chiaro nei suoi schieramenti, che le forme di violenze (guerre, omicidi), erano sacralizzate, mai personalizzate, le deviazioni nascoste, privatizzate. C’era un bon ton generalizzato, in cui il cafone era cafone, il povero aveva un suo ruolo predefinito, il borghese era tale e il nobile decaduto anch’esso oramai una categoria ben distinguibile. Per quanto riguarda la società occidentale, il telefilm “Happy days” riuscì a ben descrivere l’ultimo decennio (gli anni 50) di correttezza, coerenza, di buone maniere, tutto fatto secondo le regole del sistema, prima dei tumulti giovanili che avrebbero messo in discussione il mondo dei padri. Il vaso di pandora cominciava già da diversi decenni a versare le sue gocce nella realtà, ma questo fino agli anni 60 aveva investito una dimensione storica, generale, mondiale, aveva colpito il macrocosmo. Il vaso di pandora si sprigionerà sulla psiche dell’individuo, completamente, solo a partire dalla fine degli anni 60, quando il macabro, i demoni, si ufficializzano e vengono accettati nella realtà.
Proprio prendendo come esempio la musica (che è una presenza assolutamente importante nella storia che racconteremo), fino almeno a metà anni 60, concentrandoci solamente sulla musica “popolare” e quindi non classica, era difficile trovare band con testi che si concentrassero su temi come dire personali, introspettivi; il contesto era come dire sbarazzino, basti pensare due delle band simbolo del pop di quegli anni, i primi Beatles e i primi Beach Boys ed in generale il movimento Beat, il rock ‘n roll delle origini. I cantanti “confidenziali” ed introspettivi alla Cohen, con un tono di voce non più sbarazzino o incentrato solo sulla tecnica, ancora erano relegati all’underground, mentre il mainstream parlava dei soliti temi spensierati, senza mai affrontare il “lato oscuro”, quindi donne, crisi d’amore viste in maniera patetica o problematiche universali e non personalizzate. Si poteva parlare anche di povertà, delle condizioni che si vivono in carcere (Jonny Cash), ma mai in tono confidenziale e privato e come poteva essere altrimenti, visto che la ritualità, l’energia ed il ritmo del rock ‘n roll dovevano scatenare gli istinti sessuali, un’energia fino ad allora sempre repressa e nascosta negli anfratti più nascosti della società. I riti dionisiaci del rock avevano bisogno di universalità. Ed ecco che la maggior parte delle tematiche del rock, si concentravano su un forte ottimismo e creatività, era una vera e propria fase pionieristica, almeno fino a metà anni 60, ma già con Bob Dylan, la sua voce sgraziata ed i temi di accusa al potere che proponeva, si sentiva che qualcosa stava cambiando e si stava aprendo la strada ai “cantanti stonati”, alle distorsioni, il noise dei Velvet Underground, che in un articolo sulla ciclicità del tempo ho indicato, insieme alla canzone “the end” dei The Doors, come i gruppi e le canzoni simbolo dell’inizio della decadenza e dell’oscurità nella musica, dell’entrata simbolica di “Satana” nell’arte. Insomma gli anni 60 furono l’ultimo decennio come dire “artistico”, dopo di che dopo il 68 cominceranno le prime morti degli Dei (Jimi Hendrix, Jim Morrison, Janis Joplin, Brian Jones, anima dei Rolling Stones dei 60, tutti morti tra la fine degli anni 60 e il 1970) e l’inizio di un appiattimento verso il basso della musica, basti pensare il punk con i suoi due accordi ed il concetto che non è importante saper suonare (da un certo punto di vista il punk recupera anche la semplicità e l’essere diretti del rock delle origini ed anche per questo in epoca già di revival, fu apprezzato anche dalla critica), fenomeno che si è accentuato ed è divenuto evidente in ogni ambito proprio a partire dalla fine degli anni 60. Il caso Charles Manson che è fortemente legato al mondo dello spettacolo, dei lustrini, alla macchina dei sogni americana, faceva parte di questo processo, anzi ne fu uno dei simboli più forti, ma c’è di più e cercheremo di scoprirlo in questa serie di articoli, ma prima di tutto contestualizziamo il tutto per capire successivamente cosa è successo:
Charles Manson
uno dei primi libri sul famoso massacro di Bel Air di Charles Manson, fu scritto da Ed Sanders nel 1972, membro della band Fugs, ma il più famoso  rimane il best-seller di Vincent Bugliosi “Helter Skelter. Storia del caso Charles Manson”. Lo stile di scrittura di Sanders era una specie di stile Hippie grottesco, del tipo hardboiled che ai nostri giorni è tutto sommato molto noto, tipico di quelle produzioni pulp o da b-movie, comunque egli nel suo libro scrisse un importante riflessione e sintetizzò ciò che provocò la strage di Bel Air in quegli anni affermando che prima di Manson vi erano stati anni di “fiori” come lui li chiama, il cosiddetto flower power, il fiorire della psichedelia, di tutti i vari movimenti controculturali, per lo più pacifisti, come il movimento hippie. Questa situazione era presente anche nella cosiddetta family. Il gruppo di adepti che ruotava intorno a Manson infatti venne chiamato family o anche the Manson Family. In quel mix di fiori, sesso, libertà e nomadismo, afferma Sanders con il suo stile di scrittura colorito, camminava Satana e il culto del diavolo e della violenza.
Charles Manson nacque il 12 novembre 1934 a Cincinnati, nello stato dell’Ohio. Ebbe una giovinezza molto travagliata, a causa anche di sua madre, Kathleen Maddox, che conduceva una vita sregolata (lo stesso Manson dichiarò che era una prostituta), tanto che commise anche reati gravi che le costarono il carcere per qualche anno. Il padre fu riconosciuto legalmente come “colonnello Scott” (ma di lui non si conosce praticamente niente), ma andò sotto la protezione, per un certo periodo di tempo, di William Manson, da cui prese il cognome. Non ci interessa andare nei dettagli della sua biografia, ma anche lui, soprattutto da quando la madre andò in carcere, cominciò una vita da ribelle e diciamo criminosa che andava dai furti d’auto, alle rapine nei negozi. Tutti questi vari reati commessi da minorenne, lo fecero passare in vari riformatori, in uno dei quali sodomizzò con un coltello piantato alla gola, un giovane detenuto. Dotato di un abile oratoria e di un forte carisma, riuscì a convincere uno psichiatra a donargli la libertà vigilata, ma la sua propensione a compiere continuamente furti ed attività criminose, lo portavano continuamente ad essere in custodia delle autorità federali, finché fu rinchiuso nel penitenziario di Terminal Island per scontare una pena di tre anni ed è qui che la storia si fa interessante come vedremo, perché in quel penitenziario conobbe persone molto influenti.
Nonostante questo inizio di vita tribolatorio che non prometteva nulla di buono, Charles Manson si stabilizzò ed entrò a far parte delle controculture degli anni 60, in quel clima di stranezze ed anarchismo e di fervida creatività che era il sottobosco culturale americano degli anni 60. Egli infatti prima di far degenerare il suo idealismo, passò del tempo nel distretto di Haight-Ashbury di San Francisco, mecca di freak e di giovani in fuga dai loro genitori appartenenti alla classe media, simbolicamente il luogo culto del movimento hippie.
Grazie al suo carisma Charles Manson da piccolo criminale divenne un vero e proprio guru, riunendo sotto la sua ala soprattutto giovani ragazze adolescenti alienate ed in fuga, che sarebbero andate a formare il suo Harem, la sua family. Al principio Manson e le sue ragazze sembravano perfettamente incarnare lo zeitgeist degli anni 60. Egli infatti offriva ai suoi seguaci una variante moderna dei vecchi culti misterici e riti orgiastici del passato: LSD, trasgressione e sesso comune erano i primi gradi di iniziazione ed in quel periodo di liberazione dei sensi, di ascesa del rock ‘n roll, di inizio del gap generazionale e di accusa verso i padri, il movimento di Manson tutto sommato non era nulla di così anomalo. A partire da lì, lo scopo di Manson divenne tutto sommato ancora nobile, seppur dotato di un’ingenua pazzia, ovvero quello di eliminare l’identità sociale programmata, tutti i blocchi e le inibizioni, per giungere all’autentico SE, senza restrizioni, l’Anima, per così sperimentare il Tutto, L’Ora, entrare nella dimensione dell’eterno presente.
La family così provò dei tentativi per entrare nel mondo delle celebrità e musicale. Un primo riuscito approccio ci fu con Dennis Wilson, uno dei membri dei Beach Boys (fratello di Brian). Dennis chiamava Manson “The Wizard”, lo Stregone e fece conoscere a Manson, Doris Day, il figlio unico di Terry Melcher, uno dei più influenti produttori musicali della West Coast, conosciuto soprattutto per il suo lavoro con la band Byrds (anche Neil Young fu brevemente ammiratore degli stessi brani musicali di Charles Manson, con il suo stile declamatorio, monotono). Anche la figlia della “signora in giallo” Angela Lansbury, Deirdre, passò un breve periodo nella family . Lo scrittore Ed Sanders scrisse di lei “Deirdre era uno dei gioielli della banda di Charlie anche se pensi che lei avesse solo 12-13 anni in quel periodo". Deirdre aveva cominciato ad assumere droghe e a divenire con il fratello un eroinomane, tutto ciò unito alla nomea che Manson si stava creando attorno, di sesso con minorenni, anche se allora non era considerato uno scandalo e la pedofilia rimaneva un taboo. Angela Lansbury fece di tutto per tirare fuori dalla family sua figlia, capendo che Manson stava incoraggiando la sua dipendenza dalle droghe.
 "Deirdre e Tony entrambi erano eroinomani" dice il figliastro di Angela , David Shaw "loro dovevano avere una dose ogni giorno"
"Era veramente spaventoso. Intorno a loro, vari ragazzi letteralmente morivano come mosche per l'overdose. All'epoca morirono tre dei migliori amici di Tony".
"E poi, c'era anche Manson. Noi tutti lo incontrammo con alcune persone di Malibu' che si facevano. Era solito venire intorno alla nostra casa alla ricerca di Deidre".
Sorprendentemente, fu molto difficile aiutare Angela Lansbury, alias "signora in giallo", a spiare sua figlia, persa nel gruppo di Manson e a tirarla fuori dalla family.
"La nostra casa di Malibu 'brucio' al suolo nel 1970" rivela Angela Lansbury.
"Cosi io e mio marito Peter Shaw decidemmo , per il bene dei ragazzi, di abbandonare tutto e trasferirci in Irlanda con loro."
"Peter fu disposto a rinunciare alla sua carriera come agente teatrale per un po' e cosi io."
Per fortuna la figlia si salvò e riprese una vita normale.
A livello sincronico, la Lansbury era una dei protagonisti del film paranoico e basato sul controllo mentale di John Frankenheimer, il candidato manciuriano (del 1962, un anno prima dell’uccisione di Kennedy), film che in maniera quasi profetica anticipò Oswald e l’assassinio di Kennedy. La leggenda cospirazionista, in realtà falsa, afferma che Frank Sinatra (il protagonista del film), supporter di John Kennedy, tolse dai circuiti commerciali il film, perché rimandava all’omicidio Kennedy, in realtà questo film ha ricevuto una normale promozione nei circuiti di distribuzione cinematografica. In realtà Sinatra faceva parte del cast di un altro film incredibilmente profetico “Gangster in agguato”, del 1954, dove fa la parte di un veterano di guerra che insieme ad altri collaboratori è deciso ad uccidere il presidente degli Stati Uniti e appostarsi a casa della famiglia Benson, dove sarà più facile assassinarlo.
Se come abbiamo detto, Charles Manson tentava di deprogrammare la mente delle persone, eliminando i condizionamenti che la società ci impone sin dalla nascita, in realtà Manson sostituiva un condizionamento con un altro, non meno autoritario e misogino.

continua

mercoledì 8 maggio 2013

RESTAURAZIONE

L’attuale periodo che stiamo vivendo, partito all’incirca agli inizi di febbraio, più o meno intorno ai giorni in cui papa Ratzinger ha annunciato le sue dimissioni e che si concluderà forse alla fine di settembre come molti segnali ci indicano (li vedremo successivamente) è qualcosa che l’umanità ha vissuto molte volte in passato e va sotto il nome di RESTAURAZIONE.

Cosa significa questo termine? Come e perché si è manifestato in passato? Da cosa è stato preceduto? Da cosa è stato seguito?
RESTAURAZIONE è una parola a cui viene soprattutto attribuito un significato di tipo politico, ma viene usata non comunemente anche per indicare il restauro di un edificio, quindi il termine RESTAURAZIONE non rimanda alla creazione di qualcosa di nuovo, ma all’abbellimento, al mantenimento di qualcosa di già esistente che é in decadenza o rovinata e che quindi ha bisogno di un’opera di restauro. Il significato più standard però è di natura politica ed è associato strettamente ad un preciso periodo storico. Cito da Wikipedia:

"La Restaurazione, sul piano strettamente storico-politico, è il processo di ristabilimento del potere dei sovrani assoluti in Europa, ossia dell'Ancien Régime, in seguito alla sconfitta di Napoleone. Essa ha inizio nel 1814 con il Congresso di Vienna, convocato dalle grandi potenze per ridisegnare i confini europei (gli Imperi di Austria e Russia e i Regni di Prussia e Gran Bretagna).
In senso più ampio, per Restaurazione si intende il movimento reazionario teso a contrastare le idee della Rivoluzione francese, diffuse in tutta Europa dagli eserciti napoleonici"

Il Congresso di Vienna
Per questo motivo in questi ultimi giorni dopo l’insediamento del governo Letta sentiamo da ogni parte parlare di Restaurazione, perché con questa parola si tende oramai ad identificare un processo politico che tende a bloccare ed arginare le nuove tendenze della società, l’affacciarsi di nuove idee e poteri. Un’opera di restauro come stesso Beppe Grillo ha detto, ovvero un semplice imbiancare una parete già vecchia e logora. Non è un caso che il motto del famoso romanzo “il gattopardo” (citato molto in questi giorni) “cambiare tutto per non cambiare niente”, possa essere preso come simbolo dell’idea che hanno i protagonisti della RESTAURAZIONE.
Questo importante processo politico in genere avviene sempre dopo un periodo rivoluzionario o caotico e nonostante sia nato agli inizi del 1800, possiamo vedere come esso si sia manifestato sotto altri nomi anche in passato e questo sempre dopo periodi di fermento, di nuove idee, di delegittimazione del sistema del potere. Quest’ultimo proprio per non scomparire ha sempre tentato di arginare il nuovo con processi di RESTAURAZIONE. La stessa Chiesa Cattolica Romana nella prima metà del 1500 era fortemente impaurita dalle nuove confessioni cristiane che stavano emergendo nel nord Europa togliendo centralità e potere al Vaticano, basti pensare Lutero o l’anglicanesimo. Questo fu il motivo di uno dei più grandi incontri tra esponenti del clero della storia del Cristianesimo che va sotto il nome di Concilio di Trento, chiamato controriforma, ma potremo sostituire questo termine anche con RESTAURAZIONE, infatti in quel caso si cambiò tutto per non cambiare niente, fu una mossa per mostrare a tutti che la Chiesa era forte, autoritaria ed unita, un po’ come l’attuale opera di Restaurazione fatta con l’elezione a papa di Francesco I che è semplice restyling di una istituzione che se nell’immagine si è rinnovata, per il resto rimane sempre la stessa. L’attuale opera di Restaurazione è cominciata proprio con le dimissioni di Ratzinger e l’elezione del nuovo papa; nella politica italiana invece la Restaurazione si è manifestata nell’arginare gli impeti rivoluzionari dell’m5s con un governo di inciucio che ha provocato forte smarrimento politico negli italiani, visto da tutti come un ritornare indietro, una mossa così spudoratamente “gattopardesca” da risultare quasi comica nella rielezione di Napolitano come presidente della repubblica.
Nella politica internazionale vediamo riemergere il terrorismo (che si rifà vivo sempre in momenti reazionari e di crisi del potere) nell’attentato di Boston (o quello a Palazzo Chigi in Italia) o un accrescersi delle mire belliche ed espansionistiche, degli Usa ad esempio, che cominciano a ripetere la solfa già vista prima del secondo conflitto iracheno del 2003, cominciando ad accusare la Siria di utilizzo di armi chimiche e così anche Israele ne ha approfittato praticando la sua vecchia politica di bombardamento dei suoi vicini e violazione dei confini nazionali (che non praticava da un bel po’) bombardando alcune postazioni in Siria, per non parlare poi dell’aumentare dell’ostilità tra le due Coree con le varie potenze (Usa, Cina e Giappone) indirettamente collegate a questa escalation di tensione. Sempre in Italia il ritorno in pompa magna del berlusca è un altro segno di Restaurazione, come dire sembra di essere ritornati indietro. Però la Restaurazione è anche un periodo in cui il potere va all’attacco certamente, blocca il nuovo che avanza, ma comincia ad affievolirsi e a consumarsi pian piano, a chiudersi in un bunker chiudendo gli occhi di fronte ai tanti cambiamenti della nostra società, insomma la Restaurazione paradossalmente fa esaurire il potere ed infatti essa non dura più di tanto, gli storici fecero finire questo processo storico nel 1830-31 con i primi moti carbonari e rivoluzionari, anche se a mio parere la vera fine si ha con i vari moti e rivoluzioni europee del 1848.
Comunque sia la Restaurazione è un periodo fondamentale, senza il quale il nuovo non potrebbe sedimentarsi, infatti le nuove idee che entrano nella società, in una prima fase non hanno nulla di pratico, ma semplicemente ideale, certo mettono in subbuglio il vecchio sistema, ma non avendo un’organizzazione, non essendo strutturate, perdono sempre la loro spinta propulsiva iniziale. Così in questi periodi reazionari, il vecchio potere riemerge per l’ultima volta ed il nuovo ritorna sottotraccia nell’underground, ma ciò  permette ai nuovi ideali di organizzarsi meglio nella difesa, capire i propri punti deboli e cercare strategie per abbattere il vecchio; grazie infatti al rafforzarsi del nemico, il nuovo può sedimentarsi e strutturarsi. Senza il vecchio potere a contrastarlo, il nuovo sarebbe un insieme di ideali confusi, una semplice moda passeggera.



Vediamo come questo processo si è svolto nel passato e come si ripeta secondo la teoria dei flussi e riflussi storici. Prenderò come esempi tre periodi storici non casuali, ma allineati alla visione ciclica del calendario Maya proposta da Calleman, secondo cui dovremmo essere attualmente nella seconda notte:
il periodo storico conosciuto come Restaurazione e dove questo termine è nato, come abbiamo detto, copre un periodo che va all’incirca dal 1814-1815 (anno d’inizio del congresso di Vienna) al 1830-1831, meno di due decenni. Esso corrisponde guarda caso precisamente alla seconda notte del Planetary Underworld, l’era materialistica, seconda notte che ha una durata che va dal 1814 al 1834, la stessa notte in cui siamo noi da un punto di vista microcosmico attualmente, perché la Nona Onda per il resto ha come dire già concluso il suo “percorso”, ma questo lo vedremo meglio successivamente.
La rivoluzione francese è stato un fiume in piena che metteva in discussione una concezione di potere e rapporti tra gli uomini millenaria e nonostante fosse stata preceduta da una vasta letteratura di filosofi (Voltaire, Rousseau ecc.), da diversi seguaci e da un certo radicamento culturale (gli enciclopedisti, la nascita della massoneria), rimaneva sempre qualcosa di ideale e poco pratico e relegato sempre all’interno di un’elite. Queste personalità, un po’ come le persone che attualmente vedono l’assurdità del sistema in cui vivono, erano sicuri della fine del vecchio sistema, della sua ingiustizia, ma non erano organizzati e non facevano davvero breccia nel popolo, ma un seme era stato comunque gettato e ciò permise a molte società segrete e uomini influenti di prendere la palla al balzo e far scoppiare la miccia che esplose nel paese con la monarchia più opulenta e corrotta dell’epoca, ma anche culturalmente più influente dell’occidente del periodo, la Francia. Era un movimento così allineato con lo spirito dei tempi, ma ancora così idealista e poco pratico ed anche potremo dire, sfrontato nel voler affrontare monarchie e poteri millenari, che nonostante Napoleone, una delle figure più carismatiche della storia, fece sue le aspirazioni rivoluzionarie (imbastardendole e inciuciandole con il vecchio, così da renderle accettabili e facendo perdere loro, carica eversiva), l’aspirazione rivoluzionaria fu costretta ad essere messa in naftalina per diversi decenni ed i vecchi poteri dopo la sconfitta di Napoleone, si riorganizzarono e si garantirono ancora per un po’ la loro sopravvivenza o meglio i più furbi cercarono di guadagnare tempo per cercare di adattarsi al nuovo mondo che aspettava solamente di emergere. La Restaurazione una volta finita, non fece altro che far diventare più pratici e facilmente accettabili all’occidente, gli ideali rivoluzionari, che poterono finalmente sedimentarsi nella realtà, materializzandosi nella nascita dei moderni stati democratici laici che nacquero come funghi dappertutto, persino nella nostra Italia latifondista e clericale e successivamente nel ripudio del razzismo, nell’apertura delle frontiere e in un’evoluzione tecnologica vertiginosa, fino ad arrivare alla dichiarazione dei diritti dell’uomo, alle moderne costituzioni, al welfare state, il femminismo e la liberazione dei costumi, tutto conseguenza di quei nuovi ideali.
Tutto questo periodo rivoluzionario e di restaurazione che ha forgiato il mondo moderno, secondo la visione di Calleman, corrisponde al primo giorno e alla prima notte (rivoluzione- periodo dal 1755 al 1794) e al secondo giorno e seconda notte (restaurazione – periodo napoleonico, congresso di Vienna e ritorno dell’ ancien regime, 1794-1834) del planetary underworld.
Nel Galactic Underworld, il primo giorno e prima notte (rivoluzione) corrispondono agli anni 1999-2000 più o meno, gli anni dell’ascesa dei movimenti no-global, dell’accusa verso le multinazionali, di nuovi autori presi come guru, da Naomi Klein con il suo best-sellers “no logo”, a Noam Chomsky, tutte persone che fecero prendere consapevolezza alla gente dei pericoli di un mondo globalizzato, dello sfruttamento di manodopera giovanile delle multinazionali, multinazionali che si capì divenire le vere nuove potenze del nostro mondo, multinazionali spesso il cui pil era superiore a quello di molti stati nazionali, da qui nacque tutta una letteratura anche sul boicottaggio alimentare, sugli ogm, sulla possibilità di cambiare abitudini alimentari, si cominciò a chiedere trasparenza sul commercio delle armi e a boicottare le multinazionali che lo favorivano e lo slogan di accusa verso l’occidente che rappresenta il 20% della popolazione mondiale e utilizza l’80% delle risorse, divenne la frase slogan di tutti i giovani alternativi, i cosiddetti frichettoni. In quel periodo ricordo riemerse anche Grillo grazie a tele + che gli ridiede una seconda giovinezza grazie ad una riacquistata popolarità anche tra le nuove generazioni, infatti da quegli anni in poi comincerà la sua tradizione dei  “discorsi di fine anno”, parodiando quelli del presidente della repubblica.
Il secondo giorno e seconda notte (restaurazione) corrispondono alla fine di queste nuove spinte propulsive (che si stavano manifestando anche nell’ascesa di internet che usciva dalla sua era infantile con i primi programmi peer to peer di download e condivisione ecc.) e corrispondono agli anni 2001-2002. Nel 2001 a Genova si ebbe la fine simbolica dei No-global, che dopo la morte di Carlo Giuliani scomparirono letteralmente e personaggi come Angeletti e le tute bianche, che stavano cominciando ad avere forte influenza politica nella sinistra e ad orientare voti nell’elettorato, scomparvero dalla scena mainstream e cominciarono a venire ricordati ed associati ai fatti di Genova. L’11 settembre ricompattò il mondo, unito con l’America, favorendo politiche reazionarie e conservatrici e liberticide (patrioct act) e l’inizio delle guerre preventive (vedere Iraq). Tutto questo però non fermò ciò che si era sedimentato alla fine del secondo millennio, anzi rese le aspirazioni di quelle persone più pratiche e meno ideali e molte aspirazioni di quelle persone tutto sommato sono divenute realtà, infatti gli Ogm se sembravano la nuova frontiera dell’alimentazione, oggi sono dichiarati nocivi (ciò non vuol dire che non esistono più, ma non hanno più l’appoggio dell’opinione pubblica e di una gran parte della scienza) ed anche la conoscenza di ciò che mangiamo e la loro provenienza è un fatto fondamentale ed obbligatorio in ogni prodotto che acquistiamo. L’occidente poi sta perdendo sempre più potere e molte nazioni stanno ridiscutendo il concetto di democrazia e di etica del nostro sistema economico, in maniera molto più pratica (dovuta alla crisi) di quanto poteva fare un no global, anche grazie ad internet che permette di contrastare l’informazione mainstream dei media tradizionali che sono costretti ad adattarsi, riuscendo a loro sempre più difficile mentire senza essere scoperti, infatti i meccanismi di disinformazione (quelli tanto cari ai no-global) sono divenuti più o meno conosciuti da una buona parte di popolazione, almeno quella mediamente istruita.
E così arriviamo ai nostri giorni. La Nona Onda si è conclusa il 28 ottobre 2011, ma seguendo il ragionamento di Marco Fardin, in realtà per sedimentarsi, o meglio espandersi a livello microcosmico (uomo) per capirci, ha bisogno di tempo e così sempre a livello di percezione umana, il periodo che va dal 9 marzo 2011 al 28 ottobre 2011, in realtà sarebbe il primo giorno della nona onda, almeno a livello frattale e guarda caso è stato un periodo molto rivoluzionario, come ogni primo giorno, con gli indignados, il movimento occupy Wall Street e le varie proteste diffuse come mai accaduto prima a livello globale, per non parlare delle varie “rivoluzioni” del Nordafrica e dei paesi mediorientali, che hanno portato persino paesi teocratici e maschilisti come l’Arabia Saudita, a indire riforme che permettessero l’entrata delle donne in politica, proprio per paura di questa onda rivoluzionaria che sembrava dovesse spazzare in un batter d’occhio l’intero potere, in più l’abbandono e la messa in discussione da parte di alcune nazioni dell’energia nucleare a causa del disastro di Fukushima che nell’underground ha fatto emergere tantissimi personaggi con le loro proposte sulla free Energy che si sono cominciate a discutere anche a livello accademico. Per la verità con l’ascesa di Monti e la fine di spinta propulsiva degli indignados, di Occupy wall street, degli Anonymous e l’inizio di una fase maggiormente belligerante e scarsamente rivoluzionaria nei paesi arabi, questa spinta rivoluzionaria è sembrata cessare proprio alla fine del primo giorno (fine ottobre-inizio novembre 2011), ne già parlammo in passato, ma in realtà era una semplice pausa, una specie di sedimentazione, non certo restaurazione, perché nella prima notte (gran parte del 2012) ho cominciato a vedere una maggiore praticità anche tra i cosiddetti complottisti che cominciavano a parlare di disclosure e ad abbandonare il solito pessimismo cosmico. In Italia il 2012 per quanto apparentemente passivo e stagnante, in realtà ha permesso l’ascesa politica dell’M5s ed il suo trionfo alle elezioni di febbraio 2013.
Ecco cosa scrive Marco Fardin, a proposito, sulla pagina facebook riguardo questo nostro periodo, cito naturalmente Fardin perché è il principale esperto in Italia del calendario Calleman ed anche per questo consiglio di visitare il suo blog a cui potete accedere tra i link consigliati:

“Nella 9 Onda del Tun ci troviamo in una fase (tra l’8 febbraio e il 30 settembre 2013) corrispondente ad una 2 Notte, che è sempre il periodo della restaurazione. Nella 7 Onda questo fu il periodo 1814-1834: in quel caso, pur tornando al potere le vecchie monarchie dopo il periodo napoleonico, ormai gli ideali della rivoluzione erano stati seminati, tanto che nel 3 Giorno (1834-1854) ci furono le rivoluzioni del ’48. Il parallelo con quel periodo, stavolta per far emergere l’Unità o Co-creazione consapevole, è evidente: da un lato abbiamo la massima chiusura del potere costituito (come in Italia o negli U.S.), il trionfo delle corporations, dall’altra il risveglio progressivo di milioni di persone. Dobbiamo scegliere a quale “timeline” dare credito.”

Come già ho detto in passato, seguo questa visione ciclica ben esposta da Fardin, perché appurata la verità dei flussi e riflussi storici e della ciclicità del tempo, attualmente la visione ciclica della storia di Calleman mi sembra la più illuminante ed incredibilmente precisa che ci sia, sincronicamente perfetta. Molte tradizioni esoteriche hanno nel passato usato gli stessi strumenti che oggi utilizza ad esempio Calleman, ognuno ha i suoi metodi e nessuno è giusto o sbagliato per forza. La sincronicità del calendario di Calleman, come dire aggiornato ai tempi attuali, ha permesso ad esempio a Marco Fardin di scrivere l’8 febbraio 2013 ed in realtà affermare già i mesi precedenti (e ci sono video a dimostrarlo), che nella prima metà del 2013 l’Italia sarebbe stata tra i paesi protagonisti nella scena mondiale, con enormi cambiamenti, ma anche con apparenti passi indietro, ecco cosa ha scritto sempre Marco Fardin l’8 febbraio 2013:

“Oggi, 8 febbraio 2013, nel processo frattale di espansione della 9 Onda (13 periodi di 234 giorni ciascuno, la durata della 9 Onda stessa), entriamo nel quarto periodo, corrispondente alla 2 Notte: essa rappresenta la restaurazione, ma anche la stabilizzazione, la forma – l’esaurimento del vecchio al fine di aprire la strada al nuovo, per quanto riguarda il radicamento della Coscienza d’Unità. Aspettiamoci quindi un apparente “ritorno indietro” per i prossimi mesi, necessario però a far prendere concretezza e ad ancorare la capacità di creare insieme in base all’Unità Interiore: meno proclami e più azioni”.

Anch’io tenendo in conto questa visione, ecco cosa scrissi il 17 febbraio 2013 in un messaggio di risposta sotto un articolo dedicato a Ratzinger:


“…diversi studiosi di Calleman, tra cui naturalmente Marco Fardin, stanno prendendo in considerazione l'idea che se la nona onda ha concluso il suo ciclo, a livello frattale, microcosmico e quindi tenendo in riferimento l'uomo, ancora è lontana da concludersi e quindi il periodo che va dal 9 marzo al 28 ottobre 2011, della durata di 234 giorni è stato il primo giorno della nona onda e quindi dall'8 febbraio siamo nella seconda notte e le cose sembrano corrispondere. Insomma ogni giorno o notte durano 234 giorni, rispetto ai 360 del galactic (ha più senso così). Se il secondo giorno del galactic underworld abbiamo avuto l'11 settembre, nel secondo giorno dell'universal underworld abbiamo avuto un mini-11 settembre con uccisione dell'ambasciatore americano in Libia, 11 anni dopo il 2001, che ha avuto molti più effetti di quelli che si vedono all'esterno (probabilmente fine della carriera della Clinton e di Petraeus della cia che se non sbaglio erano indagati per quei fatti, insomma un cambio di vertice). Il secondo giorno e notte in genere e reazionario e violento e il nuovo è sottotraccia, nel planetary underwlrld infatti è stato l'anno della controriforma del congresso di Vienna, ma anche l'anno dei primi moti nazionali indipendentisti e della nascita della carboneria e sette segrete associate.”

L’assonanza con l’11 settembre poi si è manifestata ancor di più con i fatti di Boston e con alcuni flussi e riflussi storici che rimandano come visto in alcuni articoli precedenti, al 2001, secondo giorno del Galactic underworld secondo Calleman.
Come ho anticipato ad inizio articolo, nel mainstream ci sono alcuni segnali che indicano settembre (oltre a questa visione particolare della Nona Onda), come periodo in cui si concluderà questo periodo di Restaurazione. Beppe Grillo è uno di quelli ed infatti ha previsto a fine aprile, che questo governo di restaurazione crollerà entro settembre-ottobre o che almeno in quel periodo l’Italia entrerà in una crisi economica spaventosa che porterà il governo a non riuscire a pagare pensioni e stipendi.
A mio parere dopo quest'estate, inizierà un periodo di rivolte e come dire rivoluzionario, molto più pratico, destabilizzante e meno idealista di quello avvenuto nel 2011. La falsa pace politica raggiunta dai partiti con l'inciucio, terminerà. Specularmente è un periodo che richiama i moti del 1848 (terzo giorno planetary underworld) ed il periodo rivoluzionario italiano, prima della sua unità nazionale, quindi come dire nel terzo giorno finirà il periodo di restaurazione, ma vedremo lo straniero incazzarsi ancor di più e mostrare la sua vera faccia, in un riflusso storico dove i vecchi austriaci potrebbero attualmente essere la Germania o l'Ue. 
Insomma la visione di Calleman a mio parere risulta utile per districarci in questi caotici tempi e vedere al di là della nebbia un certo disegno, un certo processo, che anche se non sembra, nel caos attuale, ci sta portando dritti verso una meta ben precisa. Tutto è ciclico nell’universo.