mercoledì 29 maggio 2013

CHARLES MANSON E L'ERA DELLA NOTTE DELL'ANIMA - seconda parte



The manson family
Charles Manson aveva come scopo, come abbiamo visto in precedenza, quello di liberare la mente dalla programmazione sociale, da tutte le inibizioni. In realtà il suo passato ed il suo agire, mostravano una forte psicopatia e l’LSD era solo una scusa per farla emergere definitivamente senza appunto più inibizioni. Così nel deserto, vicino al Ranch Spahn della family (dove furono girati anche diversi episodi della serie tv Bonanza), Charles Manson creò, identificandosi come un nuovo Gesù,  la prima “cerimonia di crocifissione a base di LSD aperta al mondo” come la chiamò Ed Sanders. In questo rituale, Manson veniva legato tramite delle corde ad una croce, mentre i vari membri della famiglia interpretavano i ruoli dei suoi persecutori o degli afflitti per la sua morte rituale. Infine Manson “risorgeva” precipitando la family nella routine orgiastica a base di LSD.
Peter Lavenda, storico stimato, soprattutto per i suoi studi sul collegamento tra esoterismo e Terzo Reich, nel suo libro Sinister Forces: A Grimoire of American Political Witchcraft, affermava come questo rituale di crocifissione rimandava indirettamente all’ermetico ordine della Golden Dawn, tra i cui esponenti vi era un certo Aleister Crowley.
Nonostante i buoni propositi di de-programmazione di Manson, il proverbio ha ben ragione ad affermare che “il lupo perde il pelo ma non il vizio” e che in realtà questi rituali, questa sua nuova vita da guru, stavano aprendo le porte dell’inferno nel mondo di Charles Manson. Se ne accorsero subito Dennis Wilson e Terry Melcher, che capirono, che anche per gli stravaganti e libertini anni 60, il mondo della family era troppo violento.

Charles Manson e i quattro cavalieri dell'apocalisse
Intanto Manson stava creando una sua visione religiosa e filosofica del mondo, unendo estratti e testi del White Album dei Beatles, con quelli dell’apocalisse di San Giovanni, per creare una visione apocalittica di guerra razziale che presto sarebbe divenuta una realtà. Questa sua visione gli venne soprattutto ascoltando il brano helter skelter, da molti giudicato come uno dei brani più “pesanti” di quel periodo e visto da molti come il brano progenitore dell’hard rock e del metal. Manson ascoltò questa canzone, e le altre del White Album, e le interpretò come un monito dell'avvicinarsi della guerra di razze. Vide i Beatles come i Quattro Angeli dell'Apocalisse e credette che le loro canzoni dicessero a lui e ai suoi seguaci di prepararsi («Look out! cos' here she comes!»). Manson chiamò questa guerra da lui menzionata proprio "Helter Skelter".
Nella notte tra l’8 ed il 9 agosto 1969, vari membri della Manson family scatenarono la loro follia omicida che tanto ha orrificato e affascinato l’America, la strage di Bel air.
Molti hanno cercato di capire i motivi di questa tragedia e le teorie sono tante:
motivi legati a soldi o droga o una vendetta verso Terry Melcher (che era proprietario della villa in cui si consumò la tragedia), distruggendogli così la sua fama che ingelosiva Manson; un motivo per screditare le controculture ecc. ecc.

Sharon Tate
Nella strage di Bel Air all’indirizzo 10050 Cielo Drive, Charles Manson uccise la famosa attrice Sharon Tate (incinta di otto mesi e mezzo), moglie di Roman Polansky, divenuto famoso a sua volta grazie alla macabra pellicola “Rosemary’s baby”, girata nel 1966, pochi anni prima della strage. Il primo a morire in quella tragedia fu il parrucchiere Jay Sebring, che implorò gli assassini di lasciar in vita Sharon Tate in quanto incinta, ma venne ferito con un colpo di revolver all'ascella e finito con una serie di coltellate. La successiva vittima fu Voityck Frykowski, che venne accoltellato da Susan Atkins. Stessa sorte anche per la Folger, accoltellata ripetutamente. L'ultima vittima fu Sharon Tate. Gli assassini usarono uno straccio intriso del sangue della Tate, per scrivere sulla porta da cui avevano fatto irruzione "PIG", maiale in lingua inglese e Piggies è il titolo di una canzone dei Beatles. Sullo specchio del bagno venne scritto Helter Skelter, parole che  furono interpretate da Manson, come abbiamo già visto, col significato di "arrivo del caos" e “fine del mondo”.
Qual è il meccanismo che si è messo in moto nel cervello di Manson?
In molti dei suoi romanzi, William Burroughs descrive un agente che riceve istruzioni da segnali sensoriali casuali in tutto il mondo che lo circonda. Questi segnali sensoriali casuali, possono essere una canzone popolare, un pensiero che si ha in testa, una scritta vista in un bus, un annuncio su un giornale. Naturalmente il protagonista dei romanzi di Burroughs potrebbe essere un semplice schizofrenico, o come nel caso di Burroughs stesso, un artista sciamanico, un paranoico creativo, come lo sono quelle stesse persone che studiano le varie sincronie. L’uso di sostanze “psichedeliche” può portare spesso ad un collasso del confine tra l’IO ed il mondo esterno, da cui la persona in questione riceve istruzioni da opere d’arte famose; in questo caso si entra in un campo caotico più che paranoico-creativo.
Una cosa del genere è accaduta a Charles Manson, nel vedere il White Album dei Beatles come un’opera piena di istruzioni e messaggi segreti ed in codice. In questo senso possiamo fare un altro esempio illuminante:
pochi anni dopo l’uscita del già citato film di John Frankenheimer, il candidato manciuriano (il cui titolo italiano è va e uccidi), questo regista fa uscire un altro interessante film insieme a Rock Hudson dal titolo Seconds (Operazione diabolica il titolo in italiano, anno 1966), che viene indicato come il secondo atto della sua trilogia della paranoia (il primo come visto era The manchurian candidate). Seconds è un film dallo stile molto surreale, a metà tra un noir, un film di fantascienza e un thriller, con un’atmosfera che rimanda agli episodi della serie twilight zone (una specie di x-files ante-litteram, senza però la componente complottista, si era più dalle parti di alcuni romanzi di fantascienza classica o di certa letteratura horror-fantastica).


In Seconds un uomo della classe media, depresso e sposato infelicemente, interpretato da John Randolph, incontra una strana organizzazione chiamata “the company”, che offre alle persone la possibilità di “morire” e rinascere con una nuova identità, una trama ripresa anche negli anni 90 dal regista David Fincher (autore di Seven e Fight club) nel suo The game. Anche Charles Manson come abbiamo visto, prometteva una sorta di morte e rinascita che veniva inscenata nei suoi rituali. Il protagonista di Seconds finge la sua morte per rinascere come un giovane artista di nome Tony Wilson (ricordatevi questo cognome).
Nel 1966, Brian Wilson dei Beach Boys, stava lavorando alle infinite ed estenuanti sessioni di Smile, che nella sua  mente doveva essere l’album pop perfetto, quello che avrebbe cambiato la storia della musica, un capolavoro che doveva superare in bellezza Sgt Peppers dei Beatles, la cui pubblicazione aveva creato depressione in Brian Wilson, perché appena lui sperimentava e creava nuove soluzioni melodiche, i Beatles, secondo la sua visione, erano un passo più avanti e tutto ciò, unito ad un uso eccessivo di LSD e diversi problemi mentali, stavano portando Brian Wilson a rischiare la schizofrenia, tanto che il vero “Smile” (anche a causa degli stessi membri del gruppo), fu pubblicato solamente nel 2011, mentre doveva uscire nel 1966. 
Nel 1966 Brian Wilson (storia assolutamente vera) decise di andare al cinema a vedere il film Seconds. Arrivò in ritardo e il “caso” fece si che appena entrò nel cinema, la prima frase che ascoltò fu “Come in, Mr Wilson”, ovvero “entri, venga dentro, signor Wilson”. Alla deriva, a causa di una mente già un po’ instabile e facilmente suggestionabile, Brian Wilson fu letteralmente spaventato e toccato profondamente dal film Seconds. Mesi dopo la visione del film, egli fantasticò molto su come fuggire dalle pressioni della sua vita, come suggerito dal film. In altre occasioni assunse atteggiamenti paranoici vedendo la sua vita come una grande cospirazione, ad esempio pensò che il suo rivale e genio del pop Phil Spector, aveva cospirato con la produzione e rilasciato il film Seconds proprio contro di lui, per “fottere la sua mente”. L’esperienza fu così sconvolgente per lui, che Wilson non entrò nuovamente in un cinema fino al 1982, alla proiezione di ET.
Questa digressione ci ha fatto capire alcuni dei giochetti mentali che si sono creati nella mente di Manson, quel confine in cui la pop culture senza che noi ce ne rendiamo conto, forgia un nuovo immaginario, prepara ad un nuovo mondo, dove le menti più sensibili o devianti, incarnano in se stessi, una potente forza, una potente idea, un archetipo o semplicemente sfociano nel paranoico ed in altri comportamenti eccessivi. La pop culture è la mitologia moderna, che contiene le istruzioni per l’uso dei nuovi rituali misterici.
La domanda da un milione di dollari rimane però, "come ha fatto Charles Manson ha fare tutto ciò?" Come ha fatto a riunire a se un gruppo di adolescenti alienate ed in fuga dalla classe media, dalle loro famiglie (cosa non atipica in quel decennio) ed instillare in loro un grado così estremo di obbedienza e lealtà, tali da fargli compiere atti quali omicidi ed altra violenza estrema solo perché Manson lo aveva ordinato? Come instillò nei suoi seguaci una visione di se stesso come essere puro, divino e sincero, anche anni dopo la strage di Bel Air? Queste domande possono valere anche per altri culti o sette. Parafrasando lo scrittore Ishmael Reed, la storia del mondo è la storia della guerra tra i culti, ognuno dei quali con vari gradi di generale accettazione.
I culti funzionano primariamente per due ragioni:
Il primo motivo è dovuto ad un grande grado di insoddisfazione privato che c’è verso il mondo esterno e verso la società, che è presente in tutti gli uomini, magari in alcuni molto fievole, mentre in altri è fortissimo. Questa maggioranza di insoddisfatti in genere è silenziosa ed è incarnata da uomini che sentono di non avere il controllo sulla propria vita, di non avere la possibilità di plasmare la propria realtà in un qualcosa che possa soddisfare i propri bisogni e desideri. I culti offrono la soluzione a questo senso di impotenza che è aumentato dal rovesciamento del vaso di pandora a partire dalla fine del settecento, con le rivoluzioni storiche. Questa sensazione di mancanza di autonomia e controllo, di insoddisfazione per la propria posizione all’interno della società è molto spesso la spia di un malessere più profondo: il sentimento, la sensazione che qualunque ruolo offerto a noi dalla società sia in qualche modo insufficiente o insoddisfacente. Questo è uno dei motivi del perché le icone della pop-culture più invidiate sono quelle autodistruttive, depresse, nevrotiche, che mostrano la limitatezza e l’ingiustizia della nostra società.
La rivoluzione sociale di Charles Manson, che ha trovato così tanti seguaci disposti a credere in lui, come afferma Theodore Roszak nel suo libro “Making of a counterculture”, era una rivoluzione di abbondanza:

ciò che io chiamo controcultura è nata grazie non al fallimento di una società, ma grazie al suo successo (in questo caso si riferisce alla nostra attuale economia consumista industriale), non è nata dalla miseria, ma dal bisogno di rispondere ad una serie di domande sollevate da un aumento senza precedenti del tenore di vita”

La rivoluzione di abbondanza è una delle più minacciose per il potere, tra le rivoluzioni presenti nella società, perché non emerge dai rancori che possono essere eliminati dal contesto sociale attuale, ma è diretta contro la stessa struttura di valore della società stessa. Questa rivoluzione non si può comprare, perché proprio questo estraniamento dalla struttura intera della società, rende l’offerta del culto di una società in miniatura alternativa, molto persuasiva.
Il secondo motivo del perché i culti funzionano è la stessa ragione del perché la società (nonostante sia viziata e corrotta), funzioni perfettamente. Il filosofo ungherese Arthur Koestler, ha affermato che la vera calamità della nostra società non è stata la proprensione verso l’egoismo e l’agressività, ma il contrario:

“siamo spinti ad arrivare ad una conclusione un po’ fuori moda, ovvero che il problema della nostra specie non è un eccesso di aggressività, ma un eccesso di capacità di devozione fanatica”.

Koestler fa notare infatti che i grandi massacri dell’umanità, le guerre ad esempio, tranne poche eccezioni (mercenari o sadici), si combattono proprio a causa di una devozione fanaticamente altruista verso un re, una nazione. La voglia di sottomettere se stessi ad una causa, un’ideologia, ad un leader è già presente sottotraccia nel soggetto anche prima di entrare in un culto. E’ un impulso umano di base e forte ed è la materia prima su cui lavorano le sette, cercando di fare emergere questo impulso ai suoi massimi livelli.
L’ironia di tutto questo (ed è un fatto che possiamo misurare anche nella nostra esperienza di vita personale) è che il soggetto mostra una forte autonomia ed indipendenza nel respingere e voltare le spalle alla società iniziale da dove proviene, ma presto diventa chiaro che egli ha sostituito il vecchio programma, con uno nuovo, diverso solo nella forma. E’ un po’ la tragedia dell’uomo tutto ciò. Il nuovo programma per il soggetto diventa la verità, mentre il precedente viene visto come  un programma che provoca “il lavaggio del cervello”. La società al contrario vede il nuovo programma negativamente, come schiavizzante. Questo continua tira e molla che non porta da nessuna parte, fa capire che in effetti il nostro mondo è in una continua e senza fine guerra dei culti.
Facendo degli esempi, molti teorici della cospirazione si rendono conto che le notizie che ricevono dai canali mainstream sono un mucchio di bugie, ma poi sostituiscono il programma iniziale, con una serie di scenari di cospirazione che ora considerano acriticamente, come facevano prima con i canali di notizie mainstream. Stesso discorso per gli atei, che si autocelebrano continuamente nel loro non aderire a nessun culto, non rendendosi conto che già la loro posizione acritica e di scontro verso una posizione Teistica (non casualità della manifestazione, esistenza di una divinità) li pone nella stessa condizione di tutti gli altri, tenendo conto che gli atei più di altri hanno subito spesso il processo descritto, ovvero quello di rifiuto del vecchio programma (in genere religione), per poi accettarne uno nuovo (ideologia atea).
Nel 1961 Charles Manson fu trasferito dietro le sbarre a Mcneil Island e proprio in quel carcere ebbe modo di costruirsi un bagaglio culturale molto inquietante ed è da qui che la storia della sua vita si fa strana. In questo luogo incontrò una leggendaria figura del periodo della “grande depressione” degli anni 30, Alvin Kreepy Harris. Harris fu uno degli ultimi “nemici pubblici numero 1” nell’era d’oro dei gangster americani. Arrestato dall’FBI nel 1936, l’allora J.Edgar Hoover (capo del bureau), per motivi pubblicitari volle prendersi i meriti di quella cattura. In carcere Harris entrò in sintonia con Manson a causa del suo passato travagliato ed “istituzionalizzato” e accettò di insegnarli a suonare la chitarra. A questo punto Charles Manson si convinse che poteva diventare grande, se non più, dei Beatles.
A Terminal Island egli incontrò anche un convinto spacciatore di marijuana, che sarebbe diventato una delle figure chiavi del rock: Phil Kaufman. Quest’ultimo diede a Manson un contatto agli Universal Studios, che ebbe un ruolo chiave nel suo tentativo di costruirsi una carriera musicale nel periodo pre Helter-Skelter, prima di approdare ad una visione apocalittica della realtà.

Phil Kaufman e Gram Parsons
Tramite la sua amicizia con Keith Richards (chitarra dei Rolling Stones), Kaufman più tardi cominciò un’importante amicizia con Gram Parsons (che fu uno degli ispiratori del periodo psichedelico degli Stones). Negli USA Parsons mostrò un forte attaccamento mistico per il Joshua Tree National Monument nel deserto, ed infatti passò molto tempo con lo stesso Keith Richards in quei luoghi a caccia di UFO (nella cui zona erano frequenti gli avvistamenti).
Mi viene in mente come gli anni 60 siano stati davvero un’era in cui la nuova generazione impattò con una nuova dimensione dell’esistenza, completamente nuova per l’umanità, da sempre abituata a schemi rigidi, di routine ed abitudinari. Ancora pochi sono consci di cosa significarono tutte quelle controculture giovanili e del perché il governo e molti psicopatici ne furono attratti. Fu un momento in cui una parte dell’umanità entrava per la prima volta da millenni, in una dimensione completamente slegata dalla società. Non è strano quindi vedere Manson fortemente attirato da questo contesto.
Ritornando all’area di Joshua Tree, essa ebbe una forte importanza per molti occultisti e bohemien del periodo pre-beat degli anni 50, grazie anche alla presenza della star Marjorie Cameron, una delle prime figure ad emergere dal sottobosco underground ed indipendente dell’arte e del cinema, appassionata anch'essa all'occulto, una figura in anticipo nei tempi diremmo oggi.
Ad un certo punto Parsons fece un patto con Kaufman, ovvero chiunque di loro fosse morto prima, avrebbe assicurato che il corpo dell’altro fosse stato cremato a Joshua Tree. Nel settembre del 1973, appena un anno prima di compiere il mistico numero 27 (con cui sono morte molte rockstar), Parsons morì di overdose di alcool e morfina durante il suo soggiorno a Joshua Tree. Il suo patrigno voleva il suo corpo a New Orleans, per essere sepolto lì. Phil Kaufman con una buona dose di coraggio e con tanto alcool nel corpo per darsi la spinta in più, decise di mantenere il patto che aveva fatto con Parsons ed insieme a Michael Martin, trafugarono il corpo dal magazzino dell'aeroporto di Los Angeles e portarono la bara in auto fino a Joshua Tree. I due cercarono di cremare il cadavere di Parsons versando molti litri di gasolio nella bara aperta e dando fuoco al tutto con un fiammifero. Il risultato fu un'enorme palla di fuoco che si librò nel cielo senza però bruciare del tutto il corpo. La polizia era sulle loro tracce, ma i due uomini riuscirono comunque a fuggire. In quel periodo non vi era neanche il reato di furto di cadavere, per questo motivo se la cavarono solamente con una multa da 300 dollari. Una connessione sincronica con il caso Manson: Parsons visse per un breve periodo con Terry Melcher (proprietario della villa di Bel Air dove si consumò la tragedia come visto), grazie al loro amore per l’eroina e la cocaina che però non portò ad una prolifica collaborazione musicale.
Tornando al penitenziario di McNeil Island nei primi anni 60, Charles Manson oltre alla musica era interessato anche all’esoterismo. Nel suo libro Sanders afferma che durante i giorni di detenzione al McNeil Island, Manson comincia a coltivare un forte interesse per la magia, l'ipnosi, la proiezione astrale, la tradizione massonica, scientology, giochi dell’ego e forse Rosacroce. Era particolarmente affascinato ai sottili metodi di suggestione e controllo sulle persone, come se stesse già pensando alla sua futura carriera di guru di una setta. Il pensiero di Scientology fu sicuramente ciò che attrasse maggiormente Charles Manson, perché pensava che questo nuovo metodo di vedere il cervello ed i suoi meccanismi funzionali, gli poteva permettere di fare ed essere qualunque cosa.

Ron Hubbard, fondatore di Scientology
Bisogna premettere che in quel periodo Scientology non aveva la brutta fama dei nostri tempi, ma veniva visto piuttosto come un programma di psicoterapia dai tratti quasi religiosi, che stava attirando fortemente la coscienza popolare. La radice di scientology era dianetics e alla base di dianetics c’era l’idea di engram. Il termine engram fu coniato inizialmente dal biologo tedesco e ricercatore sulla memoria, Richard Wolfgang Semon. Secondo Semon l’engram era una traccia fisiologica di memoria inscritta o incisa nella materia cellulare del cervello, che verrebbe riattivata ogni volta che è stato rilevato uno stimolo iniziale simile a causa della sovrascrittura iniziale. Nel sistema di Ron Hubbard, fondatore di Scientology, l’engram occupa un ruolo simile a quello del trauma nella psicoanalisi freudiana, dove il trauma è una esperienza singola, o una situazione protratta nel tempo, le cui implicazioni soggettive, cioè idee, cognizioni ed emozioni ad essa collegata, sono nel complesso superiori alle capacità del soggetto, in quel momento, di gestirle o di adeguarsi ad esse, cioè di integrarle nella psiche. Il trauma risulta non affrontabile dal soggetto e quindi non diventa parte dell’esperienza mentale normale del soggetto, ma risulta dissociato, provocando così dei sintomi, delle psicopatologie che prima o poi emergeranno e che potranno essre risolte solo riconoscendo ed abbattendo il trauma.
Ne abbiamo discusso spesso nel passato sul concetto di trauma. Tutte le correnti di pensiero, siano scientifiche o esoteriche, conoscono l’importanza di questa conoscenza, fondamentale nel risolvere le deficienze e i problemi mentali dell’umanità bipolare ed una conoscenza del genere, così importante e segreta nel passato, non poteva che emergere una volta che i traumi contenuti nel vaso di pandora, sono entrati nella società, l'era in cui l'inconscio si manifesta, l'era plutoniana dell'underworld.

Secondo il sistema di Scientology, o meglio del suo fondatore Ron Hubbard, l’inconscio freudiano diventa la “mente reattiva”. La nostra mente infatti è divisa secondo questo sistema in due: analitica e reattiva. La mente analitica è quella parte della mente che percepisce e conserva i dati per risolvere i problemi, la mente reattiva invece archivia e conserva il dolore e le emozioni dolorose. La mente reattiva impedisce alla mente analitica di funzionare al pieno delle sue possibilità. La grande maggioranza dei problemi fisici e psichici altro non sono che problemi causati da eventi traumatici da noi registrati e chiamati Engram. Gli engram sono residenti nella nostra mente reattiva. Eliminati gli engram e con essi la mente reattiva si raggiunge lo stato di Clear, ovvero uno stato in cui l’individuo è in grado di “funzionare” al pieno delle proprie potenzialità. (fonte wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Dianetics)


Non è difficile capire perché a Charles Manson affascinava così tanto il pensiero di Scientology, vista la sua infanzia traumatica in cui la madre (prostituta), scambiò volentieri suo figlio con una cameriera per una pinta di birra.Charles Manson aveva diversi engram pesanti da cancellare. Possiamo vedere anche come la sua preoccupazione per il “total now”, “eterno presente”, derivava dai suoi studi su Scientology. Proprio come la cancellazione degli engram in Dianetics, permetteva di non dover più subire l’influenza del passato, il programma di condizionamento di Manson ispirandosi a ciò, venne programmato da lui stesso per cancellare tutti gli atteggiamenti automatici ed inconsci che la società aveva instillato nei suoi seguaci sin dalla nascita. Uno di questi programmi a Spahn Ranch, era seguito dalle sue ragazze che camminavano felicemente a piedi nudi sopra cacca di cavallo, per così eliminare le categorie buono/cattivo e le risposte condizionate. Charles Manson si comportava come un tipico guru occidentale, anche se su piccola scala ed in modo disordinato e tutto sommato tragico.

continua

6 commenti:

  1. Gran bel lavoro.
    Particolarissima la figura di Manson (mi pare tuttora ergastolano), molto più complessa e raffinata rispetto al cliché del "folle sanguinario" che viene in mente quando si pensa a lui.
    Sembra una creatura nietzcheana, al di là del bene e del male.

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  2. Già, tieni conto che una volta vidi un mio conoscente conservare e parlare bene di un libricino dove erano contenuti i pensieri filosofici di Manson e come lui difendesse la sua figura.

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  3. Questo signore

    http://1.bp.blogspot.com/-4YNWgooyBIg/TooV91-9G6I/AAAAAAAACrg/D0-TSnG8-GQ/s1600/Tutto+di+S.+King.jpg

    è un altro illustrissimo esponente della "nera notte dell'anima" postsessantottina.




    [ps: questa è bella: guarda le due captcha per assicurare "che non sono un robot":
    which tskings ]

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  4. Certo come dimenticare Stephen King!!! non ho capito il ps!

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  5. Quando scrivi un commento si apre una form dove devi scrivere copiando delle lettere che appaiono, contro lo spam automatico. Il commento viene accettato se le lettere apparse e quelle che hai scritto corrispondono.
    Ebbene, tra le lettere del mio commento in cui ho riportato il link a un'immagine di Stephen King, alcune componevano la parola "King."
    Hai capito?

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  6. si, scusami per l'ignoranza dei termini informatici. Ho capito! Precisamente wich king, aggiungi la t a wich e otteniamo re stregone eeH!

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