giovedì 7 maggio 2015

CYBERPUNK, TRANSUMANESIMO E ILLUMINAZIONE SPIRITUALE


Quando ancora il transumanesimo era una visione lontana e distopica (e parlo degli oramai lontani anni '90, decennio in cui il senso di decadenza era percettibile ma non onnicomprensivo ed asfissiante come oggi), il conformismo che oggi pervade tutta la nostra realtà, era facilmente distinguibile, oggi il conformismo si presenta a noi come anticonformismo e quindi risulta difficilmente smascherabile.
I profeti del Cyberpunk degli anni '80 e '90 avevano fortemente previsto questa deriva in cui l'uomo avrebbe sviluppato un sesto senso....meccanico, dove la macchina sarebbe stata usata come ampliamento delle capacità mentali e fisiche umane, usata in ogni sua fase della vita.
Non abbiamo cavi e prese inserite in tutto il corpo e per ora neanche microchip sottocute (tecnologia comunque esistente ed utilizzata), ma il cellulare non è poi così diverso come concetto visto che si porta anche al cesso e si dorme insieme ad esso magari usandolo come sveglia.
Ma parlare di cellulare oramai è così retrò, così anni '80 e '90, sarebbe meglio dire i nuovi dispositivi mobile che vengono usati per ogni minima operazione giornaliera, tanto che la semplice chiamata telefonica o l'sms con cui il cellulare veniva usato prevalentemente fino ai primi anni del terzo millennio, ora è l'operazione paradossalmente più banale e meno utilizzata. Basta farsi un giro in un bar, in un ristorante, meglio ancora in bus, in treno o in metro e la maggioranza delle persone avranno un dispositivo in mano, incuranti del mondo circostante e con questi dispositivi tutti noi ci colleghiamo al mondo, leggiamo notizie, commentiamo i fatti, addirittura leggiamo libri o ascoltiamo musica, socializziamo, facciamo pettegolezzi, addirittura senza di essi non riusciamo ad orientarci in una città o in un luogo all'aria aperta, spesso il dispositivo "meccanico" è un vero e proprio sostituto del cervello.


La macchina non è più un mezzo utilitaristico per alleviare la fatica fisica, o come poteva essere fino agli anni '90, un ulteriore mezzo di piacere e svago, ma è letteralmente un nuovo senso umano. Il transumanesimo è già in mezzo a noi.
Il Cyberpunk  è stato un movimento anomalo, una fantascienza influenzata dai romanzi distopici e psicologici di Philip Dick, in cui il protagonista principale era il cyberspazio con cui si poteva influenzare la realtà di tutti i giorni stando comodamente seduti a casa; non sorprende che appena questa visione distopica da meta anni '90 è cominciata a divenire realtà, principalmente con internet e con l'ascesa dei nerd ed hacker miliardari (Bill Gates e Steve Jobs e in generale la città simbolo della globalizzazione, Seattle), tutto il movimento (in cui gli hacker, nei romanzi, spesso erano i veri e propri protagonisti) è finito in una grossa crisi e improvvisamente si è interrotta la numerosa mole di film e libri sull'argomento. Matrix fu l'ultimo colpo di coda che genialmente utilizzava i mezzi e i contesti del Cyberpunk, superandolo nella struttura.

Il fumetto Nathan Never almeno ai principi era tutto sommato un fumetto Cyberpunk e Nathan un eroe cyberpunk.
Il mondo di questo fumetto è fatto di città con grattacieli immensi senza spazi verdi, con la cultura azzerata dal trionfo del sincretismo, del bignami culturale e del revival (si è persa la memoria di molti film passati). Vi è anche la rappresentazione ante-litteram di internet, che provoca uno sconquasso nel mondo di questo fumetto, tale da far riemergere culture e fatti nascosti. 
Già da metà anni '90, la profezia Cyberpunk si era realizzata anche se in maniera germinale e non visibile dalla maggioranza, proprio quando si dichiarava impossibile da realizzare la realtà virtuale proposta dal movimento, ovvero uso di caschi o prese inserite nel corpo tramite cui comunicare ed interagire con una nuova dimensione virtuale. La realtà si sa, agisce in maniera graduale e sempre in modo diverso da come la si immagina, fu un breve stop, ma era chiaro ai più intuitivi che la fantascienza interiore, psicologica e distopica del Cyberpunk era più vicina al reale di quella che proponeva astronavi e viaggi in mondi lontani lontani.
Non è affatto vero, come molti critici affermano, che la loro visione del futuro è archeologica e preistorica, semmai Gibson ed autori vari sono figli degli anni '80 ed hanno adattato la loro visione a quel decennio così ingenuo. Una visione distorta, semplicistica, ma assolutamente reale.
La realtà virtuale nel Cyberpunk non era solo un luogo dove fuggire dalla grigia ed apatica realtà, ma anche un mezzo per l'illuminazione spirituale o per realizzarsi individualmente; se Guenon fosse vissuto ai nostri giorni forse chiamerebbe tutto ciò "parodia dell'illuminazione spirituale", ma le cose sono un pò più complesse. Il Cyberpunk era una profezia, un monito ed in alcuni anche una speranza.
Il mondo Cyberpunk è quello di Blade Runner: apatiche città con grattacieli che raggiungono il cielo, dove il sole non appare mai e dove le catastrofi climatiche hanno preso un così grande sopravvento da distaccare completamente l'uomo dalla natura, quest'ultima vista come una nemica, tale da ergere contro di lei delle barriere (le città sotto le cupole in Blade Runner). Il mondo Cyberpunk è il nostro mondo post Nietszche, post "morte di Dio", in cui le religioni organizzate non hanno più forte influenza nella società e diventano una versione distorta delle precedenti fedi. Il mondo non ha moralità, è liquido.
Dio e l'illuminazione viene quindi visto nella macchina. Essendo la realtà caotica ed amorale, l'unico mezzo per ampliare i sensi umani diventa il dominio del cyberspazio e l'utilizzo delle macchine, o meglio la fusione tra uomo e macchina, il sogno di molte elite che vedrebbero bene l'eliminazione dell'umanità per servitori meno emozionali e più efficienti, il sogno di molti, l'intelligenza artificiale cosciente di sé, protagonista di molta fantascienza.
Il futuro del Cyberpunk non è più lontano, ma già tra noi, semplicemente è uno specchio distorto di quello descritto da Gibson, Sterling e company.
Non sono forse gli asettici e mastodontici centri commerciali moderni (veri templi moderni di adorazione degli oggetti o delle ultime mirabilie tecnologiche popolari), una declinazione transumana di molte visioni distopiche passate? Non sono forse il pc, l'iphone o lo smartphone utilizzati come veri e propri sesti sensi, simile alle macchine del Cyberpunk usate per sperimentare ed ampliare la conoscenza? Accogliamo al nostro interno più onde elettromagnetiche che aria e il cielo è spesso oscurato da strane scie, il cibo in parte è già modificato geneticamente, esiste anche l'inseminazione artificiale e gli eventi naturali estremi aumentano di numero, spesso di entità globali essendo il mondo più interconnesso, le ideologie sono totalmente crollate, destra e sinistra sono parole che non hanno più senso nell'arena politica e la religione non è più una cosa "pubblica", ma un qualcosa legato alla nostra dimensione intima di credenze.

L'oculus Rift ed altre tecnologie annesse, debuttano ufficialmente nel 2015 e presto saranno integrate anche nei computer (tipo in windows 10). E' una vera e propria rivoluzione di cui comprenderemo presto l'importanza.
Mark Zuckeberg, l'inventore di facebook, ha affermato che non dobbiamo pensare che questa invenzione sarà utilizzata e pienamente operativa solo nei giochi, ma invaderà aree della nostra vita e della società, che ora non possiamo immaginare.


Con l'inizio del terzo millennio ha preso definitivamente piede e dominio nello zeitgeist culturale, la visione atea-nichilista-scientista della realtà, visione tipica di civiltà ai loro ultimi giorni, tale da far regredire la spiritualità e le religioni a questioni intime non più parti fondamentali dell'arena pubblica ed in effetti non sorprende che l'Islam più estremo, che vede l'unione di potere politico e religioso, sia la cultura più attaccata ed odiata nel mondo laico-ateo attuale. Le guerre attuali sono provocate da imperi scientisti-tecnocratici e plutocratici, portatori di una visione estrema del liberismo, senza cultura o vera memoria storica, con solo il mercato come punto di riferimento qualitativo, uno pseudo liberismo tutto sommato, a vantaggio di poche multinazionali, con un tocco di darwinismo sociale e materialismo storico in cui il valore delle nazioni è quantitativo-economico; il pil ci dice se una nazione è sviluppata o meno. A questo sistema si oppongono società autartiche, legate ad un ethos tradizionale, o contrarie all'idea di un unipolarismo senza valori ed ideologie, senza cultura.
L'esperienza di Berlusconi e successivamente Monti e Renzi in Italia, dimostra la deriva di un mondo asettico, fondato sulla pura logica tecnocratica ed aziendale, con la politica che da trasmissione di valori ed ideologie tese a migliorare il benessere collettivo o almeno provarci, diventa simile ad un piano marketing, alla compilazione del 730, con la società e lo Stato visto come un'azienda e non più come un insieme di individui, ma di consumatori.
Un particolare sincronismo od inversione e specchio potrebbe vedersi tra i profeti del digitale e gli eroi romantici del "materialistico" ottocento (che fà un pò ridere dicendolo oggi e vedendo dove siamo arrivati noi): i romantici cercavano il senso nella natura, a causa di una società che aveva perso gli ideali antichi di bellezza ed ordine; il Cyberpunk cerca l'ampliamento mentale e l'illuminazione nella realtà virtuale a causa di una società caotica, con una cultura che sa di già visto, corrotta ed amorale.
Non tutto però è così nero come una timida sbirciata superficiale può farci credere. La maggior parte degli hacker nel mondo reale sono tra i pochi veri nemici del sistema, i soli che possono provocare danni seri alla bestia (tanto che i governi investono soldi e sangue per accaparrarseli) ed hanno una mentalità per lo più anarchica. Il Cyberpunk oltretutto ci porta nello psichico certamente, ma anche alla riscoperta dell'intimo, di ciò di cui è fatta la coscienza umana, perchè il cyberspazio paradossalmente essendo un luogo dove ognuno può crearsi le sue regole, diventa certamente uno specchio della nostra dimensione intima, ma più fedele di come può essere la realtà di tutti i giorni, perchè nel cyberspazio l'uomo è libero dalle censure e dal super-ego e non a caso il complottismo la sua ascesa l'ha avuta proprio nella rete, non è un caso che io vi parli di queste cose dal computer.
Credo che questa fase di transumanesimo possa vedersi in due modi:
-in maniera ottimistica, ovvero esso sarebbe una prima fase tecnica, di prova, verso l'aumento reale futuro ( e non meccanico) di ampliamento delle capacità mentali ed intuitive dell'umanità, insomma una controparte fisica di ciò che fisico non è e che l'umanità mai potrebbe comprendere e sperimentare senza averne una controparte (brutta copia) appunto fisica. Uno stadio che come naturale che sia, l'uomo non può sperimentare direttamente avendo contro di se il sistema e i suoi stessi limiti come essere post-atlantideo traumatizzato e bipolare. L'illuminazione per la grande massa non può raggiungersi nel modo tradizionale delle vecchie scuole iniziatiche ed esoteriche, non tutti siamo Buddha ed eroi. L'uomo ha bisogno spesso di costrutti artificiali o meglio di induzione esterna per migliorare collettivamente, come lo stesso Mckenna e molti altri suggeriscono parlando di funghi allucinogeni che avrebbero avuto il ruolo di monoliti per l'umana gente, tale da portare all'uomo la capacità di metalinguaggio, l'arte e la creatività in generale. Anche per questo il sogno di Frankestein è da pazzi. Certo il "monolite" esiste, ma la creatività, il metalinguaggio, l'empatia e l'intuito e non la semplice ed asettica intelligenza che può essere raggiunta anche da un computer, non possono essere mai stati creati in laboratorio, semmai indotti, con esseri non terrestri come spettatori attivi. Non creatori, ma guide, perché il raggiungimento di uno stato di coscienza superiore è sempre un qualcosa di personale, mai indotto artificialmente, o meglio l'induzione artificiale aiuta, fa sperimentare, ma non cambia se non c'è volontà collettiva o personale.
In questo senso potrebbero essere interpretate le parole del sempre interessante (anche se un pò troppo entusiasta) Goroadachi, sulle ultime invenzioni riguardo la realtà virtuale. Egli afferma che vi è stato un nuovo bing bang e che con l'Oculus e le nuove invenzioni sulla realtà virtuale che stanno facendo passi da gigante rendendo il sogno dei cyberpunkers realtà, sia nata una vera e propria nuova dimensione e "realtà". Leggendo una discussione su facebook, alcuni utenti contestavano a Goroadachi proprio il fatto che queste invenzioni ci avrebbero ancor più isolato dalla realtà e resi schiavi della macchina e delle illusioni, per Goroadachi in realtà sarebbe (leggendo tra le righe del suo pensiero) un modo per sperimentare sensazioni e visioni fin'ora relegate ai viaggiatori astrali ed ai grandi iniziati.
Tenendo in conto il processo della nona Onda espansa, ci troviamo proprio al centro del percorso (che nell'ottava onda creò la rivoluzione del web 2.0, dei contenuti dal basso, dei social network e dell'informazione tradizionale che lascia spazio all'informazione in rete), forse adesso la realtà virtuale, sommata anche all'annuncio dell'azienda Tesla di una batteria al litio superpotente usata per le abitazioni (che permetterebbe di risparmiare il 50% sulle bollette) e l'inizio di una produzione di massa di auto elettriche, indicherebbe come il punto finale di questa nona onda espansa la scoperta di una nuova realtà e la fine della schiavitù delle energie non rinnovabili. Ricordiamo che la nona onda non espansa (visione formulata lo ricordiamo, da Marco Fardin, ma chi legge il mio blog dovrebbe sapere cosa è la teoria delle nove onde Maya), si chiuse con l'esperimento e-cat di fusione fredda.
-in maniera pessimistica, il mondo attuale è una prima importante tappa verso la sostituzione dell'uomo e la creazione di un mondo post-umano in senso completamente materialistico. E qui c'è poco da commentare.

Entrambe le possibilità possono potenzialmente avverarsi. Io propendo per la prima, non escludendo una piccola deriva post-umana che in effetti già é realizzata. Personalmente non credo in questa declinazione (vittoria totale del transumanesimo) o meglio prima che si realizzi o almeno subito dopo, porterebbe comunque all'autodistruzione (come tipico di un sistema governato da psicopatici, la storia e il mito insegnano) quindi non ci sarebbe neanche il tempo di vederla prettamente all'opera. La natura, la stessa matrix non permette di andare troppo in là per un lungo periodo di tempo, l'equilibrio è sempre la soluzione più realistica, per questo motivo le strade sono due: miglioramento o autodistruzione.
Sbagliando si impara e sporcandosi le mani si capisce di che odore è la merda, quindi questa sperimentazione di un Akasa virtuale, luogo dove tutto è accessibile e disponibile (e di cui l'attuale internet sarebbe una versione ancora grezza), può essere una grande opportunità di comprendere il funzionamento del reale, non dimenticando mai la lezione che ci ha donato Narciso, ovvero di non confondere il riflesso con il reale. Il riflesso è un modo per vedersi, conoscersi per la prima volta.