domenica 15 luglio 2012

LE ORIGINI DELLA CIVILTA' DEL DOMINIO - Bipolarità, ego e super ego - seconda ed ultima parte


Nel precedente articolo abbiamo visto come la civiltà del dominio sia nata perchè patriarcale, fondata quindi sul dominio, sulla rigida gerarchia che poneva enorme disparità tra i governanti, visti come Dei in terra e il restante popolo come legittimamente subordinato al volere "divino".
Come mai nella storia abbiamo sempre queste enorme disparità in cui pochi uomini dominano la maggioranza?
Oltretutto se prima per giustificare questa situazione i governanti erano visti come vere e proprie divinità, successivamente si è parlato di diritto di sangue e di rappresentanza divina, fino ad arrivare ai nostri tempi attuali dove sulla carta queste cose non dovrebbero esistere più, mentre invece praticamente è cambiata solo la forma, ma la sostanza è la stessa presente ai tempi di Babilonia.
In realtà la vera domanda non è tanto perchè pochi uomini dominano la maggioranza, la logica in questo caso
ci viene in aiuto: basta essere forti mentalmente, carismatici, psicopatici e dotati di un minimo di conoscenza 
in più rispetto al popolo per dominare tranquillamente su una larga massa di persone, ma in realtà questo spiega solo una parte del problema e non risponde a domande fondamentali sull'origine di queste civiltà ovvero come mai la grande maggioranza ha lasciato accadere queste cose? Perché era pronta a credere che un uomo potesse essere visto come divinità? Perché la maggioranza ha accettato di assoggettarsi ad una piccolissima casta? Perché questa situazione è avvenuta solo in alcuni luoghi, mentre altri hanno preferito forme di convivenza pacifiche, ugualitarie, tribali, circolari e non gerarchiche? Queste sono domande a cui la storia, persa come ogni conoscenza moderna ad una semplice catalogazione, non riesce a spiegare. Tipico di una civiltà vuota  spiritualmente e moralmente, che preferisce i dati ai contenuti, gli effetti alle cause.
Rispondere a queste domande significa anche far luce sull'apatia della vita umana che è semplice sopravvivenza e "tirare a campare". Il mio non è un articolo moralista, odio articoli del genere, ma vuole semplicemente mostrare un dato di fatto:
Il cinema da sempre ha spesso rappresentato
"vite esemplari" ed eroiche, da imitare.
Negli ultimi tempi c'è un'inflazione enorme
di film su super eroi, film
che hanno sempre più successo perché
archetipi di potenzialità umane
non sfruttate. 
l'uomo è pigro, la maggior parte pone il lavoro al primo posto come semplice mezzo di sopravvivenza, di ricchezza o di potere, il senso e le domande fondamentali della vita sono scomparse, non c'è nulla di magico nella nostra realtà, non siamo artefici delle nostre scelte che releghiamo al politico di turno, a chi ammiriamo, al sistema. Ci vergogniamo di mostrarci saggi e spirituali ed in compagnia di amici, i discorsi seri capitano naturalmente, ma difficilmente vanno oltre ai discorsi su ciò che si discute nei tg, è un discorso masturbatorio, retorico e che vuole mostrare le proprie capacità oratorie e spesso non vede noi protagonisti, parliamo delle azioni di personaggi in vista, con noi perennemente comparse. La tv, il cinema e la musica e tutto l'immaginario dei nostri tempi ci mostra vite eroiche dove noi siamo semplici spettatori. Per stare insieme e liberare il nostro inconscio e sentirci in comunione con la gente quando usciamo abbiamo bisogno di alcool, droghe, di ironia spicciola, di andare in luoghi che mai frequenteremmo da soli.
Insomma siamo in preda di un handicap davvero enorme, esseri con enorme potenzialità, che in realtà risultano semplicemente un piccolo passo sopra le bestie, semplicemente perché parliamo, utiliziamo un metalinguaggio capace di pensare se stesso, per il resto non siamo così diversi dagli animali, siamo passivi all'ambiente, al contesto che ci circonda. Subiamo passivamente le emozioni e non le controlliamo assolutamente così che rabbia ed odio possono facilmente emergere per via di un ego che si riconosce nelle dinamiche del sistema. Con l'avvento della civiltà del consumismo le cose sono peggiorate, perché il sistema subliminalmente ha optato una rivoluzione silenziosa ed inumana: ha svuotato di senso la realtà mercificando la realtà; nel tempo storico prima del post-moderno, si costruivano diversi sensi, significati e contenuti che per quanto falsi, nobilitavano le azioni dell'uomo che credeva di agire per il bene, ciò portava la sua vita ad essere dignitosa e semi-eroica, pensiamo ai soldati che hanno combattuto nella seconda guerra mondiale, credendo di combattere per la libertà, o tutte le manifestazioni comuniste passate, quando ancora il comunismo era agli albori, fatte perché quelle persone credevano davvero che il capitalismo che sfruttava il lavoro dell'uomo arricchendo pochi a sfavore di molti, potesse essere combattuto con il comunismo. Sull'eroismo, la nobiltà e la significanza del mondo storico abbiamo già parlato tra le righe in passato. 
L'antropologo David Watson come un vero e proprio profeta, proprio all'affacciarsi del post-moderno nel 1955 scrisse:
"La civiltà non è più un gracile fiore, da venire conservato con cura e fatto crescere con grande difficoltà qui e là in angoli riparati. Tutto questo è finito: l’umanità è arrivata alla monocultura, una volta per sempre, e si sta preparando a produrre la civiltà all'ingrosso, come se si trattasse di barbabietole da zucchero. Ogni giorno ci verrà servito lo stesso piatto".
Nei precedenti articoli ho parlato tantissimo di questo processo. Quello che interessa a me adesso è una visione generale del perché l'uomo nonostante le sue enormi potenzialità è così deficitario, così debole e fragile. Non ci soffermeremo sui processi storici come fatto in passato, ma sul protagonista, colui che ha creato questa situazione, l'uomo.
Abbiamo descritto nel precedente articolo come la civiltà abbia portato all'emergere del potere e del patriarcato, volevo prima di andare avanti nel discorso, portare alcuni contributi che ci faranno capire come mai l'uomo si è arreso al potere e al patriarcato.
"Questa discontinuità irreversibile, mortale per le società primitive, a cui diamo il nome di Stato" come si è realizzata? "La società primitiva manteneva il proprio equilibrio ed il proprio egualitarismo perché rifiutava il potere, rifiutava la proprietà. Il potere sovrano non è potuto emergere dal capo perché il capo non aveva potere sugli altri". Clastres continua: "la società primitiva è il luogo del rifiuto di un potere separato, perché essa stessa, e non il capo, è il luogo reale del potere...ben presto hanno avvertito che la trascendenza del potere racchiude, per il gruppo, un rischio mortale, che il principio di un’autorità esterna e creatrice della propria legalità è contestazione della cultura stessa - ed è l’intuizione di questa minaccia che ha conferito profondità alla loro filosofia politica. Infatti, scoprendo la grande affinità del potere con la natura, in quanto duplice limitazione dell’universo della cultura, le società indiane hanno saputo inventare un mezzo per neutralizzare la virulenza dell’autorità politica"
Insomma non tutti i popoli sono caduti nel tranello del potere. Chi ambisce al potere ha l'ego, un enorme ego che approfitta della BIPOLARITA' umana. 
Cosè la bipolarità? lasciando da parte il disturbo bipolare di cui diverse persone soffrono, esso in realtà è un qualcosa di universale e generalizzato nella razza umana, perché indica come l'uomo viva in un contesto artificiale dove non emerge il suo vero sé e questo come molti psicologi e persino antropologi hanno affermato, porta alla bipolarità, ovvero all'emergere di umori contrapposti tra di loro che portano spesso ansia, depressione, paranoia, felicità ed altre emozioni estreme che possono apparire tutte insieme in un
periodo di tempo molto breve. In alcune persone questa patologia è manifestata in maniera estrema tanto che è visibile e riconosciuta dalla medicina ufficiale; nel resto dell'umanità è qualcosa che paradossalmente l'ego e il superego riescono ad alleviare fin quando possono, ma l'uomo in se è fragile perchè i pensieri nel suo cervello non sono da lui controllati, sono come un treno in corsa, gli passano continuamente nel cervello e ad ogni pensiero è associato un'emozione così che magari ci svegliamo "depressi", successivamente durante la giornata la depressione (di livello lieve non quella vera, parlo di casi generali) diventa melancolia, magari poi abbiamo qualche ora di tranquillità, poi addirittura felicità che magari può trasformarsi in vergogna ed ansia. L'ordine di questi sentimenti può variare ed essere completamente diverso a quello da me mostrato, ma questa pazzia immensa avviene ad ogni uomo ogni giorno, ovvero l'alternarsi di stati d'animo diversi.
Come detto, siamo giusto un gradino più in alto degli animali: quando la pecora vede il lupo la sua tranquillità diventa paura, se sfugge al lupo la pecora diventa ansiosa, paranoica per poi dimenticarsi quasi tutto e riacquistare la tranquillità. Questo processo nell'uomo è accompagnato da un meccanismo cognitivo consapevole, dal metalinguaggio, ma come gli animali, la maggioranza dell'uomo non sa dominare questi processi ed è passivo.
Ok siamo esseri incredibilmente imperfetti ed è un miracolo che siamo sopravvissuti fin'ora nonostante epidemie, guerre, religioni e mortali ideologie. Perchè siamo così? Nel primo articolo ho risposto parzialmente mostrando come la civiltà, il sistema così come è stato fondato alle origini e si è perpetuato fino ai nostri giorni è responsabile di ciò, ma come mi sono chiesto ad inizio articolo, perchè l'uomo è così? una situazione del genere sembra alludere ad un contesto di tipo post-traumatico, come se le civiltà fossero emerse da e in ragione di un forte trauma, che ha innalzato nell'uomo delle difese e delle maschere. La mia teoria è che ciò che in ogni mitologia di ogni parte della terra è chiamata Età dell'Oro, sia davvero esistita per l'umanità, ma le mitologie in ogni parte del mondo con incredibili punti in comune nonostante parliamo di tradizioni distanti interi continenti l'un dall'altra, parlano spesso del diluvio universale, delle acque che sommergono tutto, del fuoco che tutto inghiotte, insomma di una tragedia che distrugge un intero mondo e poi si parla successivamente (sempre in ogni cultura e tradizione) della "caduta dell'umanità", della fine dell'età dell'oro. La genesi bilica è solamente il libro più famoso su fatti di cui parlano tutte le tradizioni antiche terrestri. L'umanità insomma è passata da una condizione potremo dire di benessere o comunque di equilibrio mentale e spirituale, ad una caduta che si riferisce soprattutto alla persona uomo, alla sua interiorità, a come agisce e cosa sente nei confronti di ciò che lo circonda e nelle tradizioni terrestri emerge soprattutto questo fatto, simbolizzato dall'avvento della morte, della durata della vita che comincia ad accorciarsi ecc.
In un libro del 1975 "la mente senza frontiere" Leo Talamonti, il famoso studioso di misteri di frontiera scrisse:
"...Ora non resta che completare il quadro e specificare per quali ragioni il presunto progresso della razza (umana) sia stato in realtà un regresso. A nostro avviso, le facoltà telepatiche e affini che tuttora si manifestano in seno all'umanità non sono che il residuo DI PROFONDE CORRENTI DI FORZA PSICHICA COESIVA che in una situazione primordiale, ben più felice di quella attuale, bastava a mantenere armonici legami fra gli uomini, fra questi e le forze cosmiche. Forse la telepatia - che abbiamo visto manifestarsi sporadicamente nel suo ruolo di GRAVITAZIONE PSICHICA INTER-INDIVIDUALE - era allora una forza operante ed universale che cementava gli uomini fra loro. Si provi a immaginare il ruolo della messa in comune di sentimenti e pensieri in una collettività, come rarissimamente avviene anche oggi, ma in forma assai tenue: nessuno può far soffrire deliberatamente un altro, se avverte le sofferenze di quello come proprie; nessuno è poco intelligente, quando ha a propria disposizione le risorse intellettive dell'intero gruppo. È il segreto di una società perfettamente integrata. Per l'uomo di oggi è una utopia assurda; per quello di una volta, forse, fu qualcosa di più di una bella fantasia. Tutte le grandi tradizioni parlano di una MISTERIOSA CADUTA: di un'età del ferro che succedete a quella mitica dell'oro; di un peccato d'origine che valse a scatenare gli appetiti e gli sfoghi di un EGO separatista, aggressivo, sopraffattore".
Leo Talamonti interpreta la descrizione dell'età dell'oro, prima dell'avvento dell'ego separatista e dell'uomo bipolare, come una società telepatica ed unita che essendo tale non poteva concepire la sofferenza e la sopraffazione.
Insomma fu un trauma collettivo quello che colpì l'intera coscienza umana facendola regredire e scatenare anche le attuali paure inconsce ad esempio sul buio, sui luoghi chiusi, su alcuni tipi di animali come ragni, topi ecc. L'uomo ha inscritto nel DNA queste paure irrazionali, così come la sua bipolarità ed il suo ego separatista.
Ora ritorniamo per un attimo al particolare, per capire poi cosa è successo all'umanità nel generale:
la psicologia ha diversi meriti, non bisogna negarli, nonostante venga spesso utilizzata per motivi poco nobili (soprattutto l'ambito psichiatrico), ha comunque portato l'umanità attuale alla consapevolezza di un'entità umana divisa in diverse parti, dove alcune di esse rimangono nascoste per i freni inibitori che la società ci impone e soprattutto ha mostrato scientificamente gli effetti che il trauma ha sulla vita di ogni individuo. La psicologia ha portato alla consapevolezza qualcosa che molti di noi oggi diamo per scontato ovvero che un trauma una volta manifestato nella vita di un individuo, viene da esso represso, nascosto ed eliminato dalla
coscienza vigile e sveglia. E' un meccanismo di difesa utilizzato dalla nostra mente per non farci affrontare qualcosa di così devastante da poter distruggere il nostro ego, la nostra personalità. Purtroppo il trauma non è cancellato, ma persiste ed influenza inconsciamente la vita dell'individuo, almeno finché egli non deciderà di affrontarlo faccia a faccia e liberarsene definitivamente.
Questa grande scoperta della psicologia ha portato nell'uomo moderno alla comprensione di molti atti violenti, psicopatici, misantropi, asociali e altre patologie che si manifestano negli individui. Ma anche ad esempio l'ambiente familiare in cui si nasce influenzerà la vita di una persona per tutta la vita. Se l'ambiente familiare è stato confortevole ed amorevole,  vedremo nascere un individuo sicuro di sé ed anche abbastanza socievole, mentre anche il minimo problema, creerà degli ostacoli nell'individuo del futuro. La nostra personalità, il nostro ego, tutte le nostre azioni dipendono da questi elementi.
Ora allarghiamo questo discorso a livello macrocosmico, perchè come umanità condividiamo tutti insieme lo stesso codice genetico e quindi il nostro imprinting, ciò che darà vita alla nostra personalità, al nostro ego e alla nostra persona che interagirà nella società, insomma ciò che da vita a Tizio e Cazio, non è solamente l'influenza del contesto familiare ma anche l'influenza della coscienza collettiva umana, del codice genetico umano e se noi siamo esseri bipolari ed ego-centrici è soprattutto per il trauma inscritto all'interno del codice genetico umano, poi questa situazione di handicap iniziale sarà naturalmente diversa in ogni essere umano, potendo anche essere molto lieve in esseri umani con un forte equilibrio interiore, ma rimane il fatto che è un difetto ereditario che ci porteremo fino alla morte.
In questa situazione post-traumatica, l'umanità avendo represso ed interiorizzato questo trauma, ha sviluppato l'ego che nella psicologia freudiana si trova tra l'ES ed il SUPEREGO. L'ES è la sfera caratterizzata dalla completa estraneità all'Io dove non vigono le leggi della logica, non esistono giudizi di valore, non funzionano i meccanismi della memoria a tal punto che i contenuti di tale sfera non risultano modificati nel tempo, l'umanità grazie a questa condizione viveva in una dimensione a-temporale,ovvero quella dimensione descritta dalla Bibbia ed altre tradizioni come idilliaca, non dominata da giudizi di valore, ovvero non vi era conoscenza dell'albero del bene e del male, non vi erano vere e proprie differenza maschio e donna, o meglio vi era un'unione tra i due principi che allontanava dalla separazione attuale. L'ES descrive alla perfezione il paradiso terrestre così come descritto nella Bibbia.
Successivamente dopo il trauma post-atlantideo (come ama definirlo Micheal Tsarion), evento che ha immesso nell'uomo la paura della fine del mondo, dell'apocalisse, l'ES è stato relegato in secondo piano come luogo in cui riservare i contenuti rimossi dalla nuova sfera umana nata dal trauma, ovvero l'EGO; L'ES è divenuto luogo sede dei traumi. Di conseguenza nella parole di Freud, l'ego diventa sede propria dell'angoscia, dovuta al triplice pericolo cui il soggetto è esposto: il pericolo che incombe dal mondo esterno, 
dalla libido dell'Es e dal rigore del Super-io. Il super io però è un prodotto della civiltà e si sviluppa solamente nelle prime civiltà patriarcali e gerarchiche, mentre nelle società matriarcali, gilaniche o tribali è assente, anche per questo motivo i vecchi colonizzatori europei si trovarono con popoli completamente diversi da loro, dove la rigidità e l'attività censoria del SUPEREGO non esisteva.
A mio parere neanche i popoli umani pre - trauma vivevano in una situazione completamente idilliaca, anche perchè l'esistenza solamente dell'ES in quelle popolazioni garantiva unione, comunanza, mancanza di repressione e bipolarità certamente, ma anche uno stato potremo dire infantile e di scarsa difesa verso ad esempio coloro che presero possesso dell'umanità e che dai sumeri e nella bibbia vengono chiamati Annunaki o Elohim. Come non ricordo chi scrisse su internet, l'umanità nel passato era come il popolo blu di Avatar che a mio parere è una rappresentazione simbolica del passato archetipo del nostro pianeta che essendo ciclico diventa (a parti invertite naturalmente) simbolo anche del nostro tempo e del nostro futuro.
Se il potere e quindi la civiltà del dominio ha rafforzato l'ego e creato il super-ego e quindi estremizzato le caratteristiche negative di queste nuove personalità, aumentando nell'uomo angoscia e paura, essa è stato usato dall'umanità anche come un palliativo un anti-dolorifico potente per fargli dimenticare il suo tragico trauma passato, la sua condizione di decadenza. Anche per questo molti sono legati al sistema, perché porta ordine e tiene a bada il vaso di pandora, rafforza il superego che è una barriera contro i demoni interni, contro i traumi psichici rimossi, sia personali, sia universali e riguardanti l'intera umanità. Per questo motivo tante persone lottano e lotteranno per la preservazione del sistema che per loro è ordine verso il caos dell'inconscio. Per questo nessuno è davvero sincero e consapevole quando afferma di amare la libertà, noi non sappiamo davvero cos'è la libertà, che non è certamente un semplice liberarsi di un governo o di una ideologia.
Dopo tutta questa disamina possiamo renderci conto (tenendo a mente i miei precedenti articoli), come il crollo della civiltà del dominio indicato in vari articoli precedenti, sia qualcosa di molto più profondo e sconvolgente del semplice "arrestiamo tutti i cattivoni e iniziamo da capo". Il crollo della civiltà del dominio riguarda anche il crollo delle nostre maschere, della nostra personalità, dell'ego e se non saremo tanto forti arrivati a quel momento, saremo nudi, noi stessi contro i demoni interiori repressi e non abbattuti, in ciò sta anche la simbologia dell'uomo che deve morire per rinascere, una morte non letterale, ma simbolica, che riguarda l'EGO. Se questo processo riguardava nel passato uomini illuminati dalla verità e dalla conoscenza e forti interiormente, oggi questo processo sta riguardando l'intera umanità. Come già detto da me nel passato e sottolineato da molti miei colleghi internauti, internet non è altro che il prologo ad un mondo interconnesso,
ma per arrivare a quell'unione e comunanza purtroppo si arriverà al crollo del sistema e delle maschere, al caos, all'incontro con i demoni interiori. Il premio però sarà una vita vissuta da protagonista!