sabato 29 giugno 2013

CHARLES MANSON E L'ERA DELLA NOTTE DELL'ANIMA - quarta parte


Per chi si fosse perso le puntate precedenti, negli scorsi articoli abbiamo visto come Charles Manson sia stato un forte attrattore ed abbia più o meno sfiorato ed influenzato una buona parte della pop culture nei suoi anni d’oro degli anni 60 e sia stato anche tra i responsabili della fine del movimento controculturale di quel periodo. Charles Manson divenne una personalità capace di inglobare diverse energie potenti e divenire il simbolo di un’era.
Avevamo concluso l’ultimo articolo parlando dei suoi legami simbolici con la Chiesa di Satana di Anton LaVey fondata nell’anno UNO 1966.

Anton Lavey
Certamente LaVey non era il più interessante tra i molti imprenditori spirituali e dell’occulto che nacquero in quel periodo, ma a suo modo ebbe la sua influenza parallelamente a Manson nell’inizio dell’era della notte dell’anima.
Prima della fondazione della Chiesa di Satana, che aveva raccolto al suo interno un vasto gruppo di scrittori e dilettanti dell’occulto all’interno della “Casa Nera”, LaVey divenne amico di un gruppo di scrittori legati alla leggendaria rivista Weird Fiction e si dice che conobbe grazie a queste amicizie anche Clark Ashton Smith (uno tra i maggiori esponenti della weird fiction insieme a Lovecraft).
La Weird Fiction era un genere letterario che trattava di storie macabre e di fantasmi senza però poter essere catalogate come Fantasy od Horror. Era un genere letterario senza convenzioni letterarie stilistiche. La Weird Fiction spesso mischiava soprannaturale, mitologia e scienza, in un amalgama davvero sorprendente, che chiunque ad esempio ha letto Lovecraft, conosce. La capacità di Lovecraft ed altri autori simili era quella di creare meraviglia, terrore e paure ancestrali, giocando molto sulle paure archetipali, sull’atmosfera. Nelle stesse parole di Lovecraft:
il vero racconto bizzarro (Weird Tales) ha qualcosa in più di un omicidio segreto, di ossa insanguinate…. ha una certa atmosfera di terrore che lascia senza fiato ed inspiegabile, devono essere presenti forze sconosciute esterne… e la sconfitta di quelle leggi fisse della natura che sono la nostra unica difesa contro gli assalti del caos e dei demoni dello spazio insondato”.
Anton LaVey organizzò diversi party ospitando vere e proprie leggende della fantascienza e fantasy americana, soprattutto quella legata alla Weird Fiction. Ad esempio Fritz Leiber vincitore, grazie ai suoi racconti, dei premi più prestigiosi della letteratura fantascientifica, come l’Hugo ed il Nebula. Fu fortemente ispirato da Lovecraft e nella parte finale della sua carriera anche da Carl Gustav Jung, in particolare dai concetti di anima e ombra e spesso questi concetti sono menzionati apertamente nelle sue opere.
Queste feste organizzate da Anton LaVey ricordavano un po’ l’atmosfera che c’era a Pasadena in California durante gli anni quaranta, negli incontri organizzati da Jack Parsons (uno dei primi seguaci americani di Aleister Crowley e uno dei primi membri del progetto razzi del CalTech, poi divenuto Jet Propulsion Laboratory). Parsons, come farà nel futuro LaVey, creò un melting pot composto da scrittori pulp ed occultisti per superare i limiti imposti dalla società esterna.
Aleister Crowley
Jack Parsons scrisse una serie di libri fondati sul concetto di Babalon, che anticipano le tematiche che si vedranno in Rosemary’s Baby. Il termine Babalon era preso da Aleister Crowley, con cui Parsons aveva una fitta corrispondenza. Per Aleister Crowley la personificazione della femminilità era "Babalon", il suo modo personale di riformulare "Babylon". Il diciassettesimo capitolo della Rivelazione di San Giovanni, l’Apocalisse, parla di "Babilonia la Grande", la "Donna Scarlatta". La magia nera di Crowley era basata su Babalon è uno degli scopi maggiori di Crowley era quello di creare un Moonchild. Nelle parole precise di Crowley il Moonchild era <<Un essere vivente che rassomiglia a un uomo e possiede quelle qualità dell'uomo che lo distinguono dalle bestie, vale a dire l'intelletto e la capacità di parola, ma che non è procreato né dato alla luce come gli umani, e non è abitato da un'anima umana».
Crowley diceva che questa era stata «la grande idea dei maghi di tutti i tempi: ottenere un Messia adattando il processo sessuale». Il "Messia" di Crowley era l'Anticristo che avrebbe rovesciato la Cristianità: Babilonia la Grande. Stesso concetto del finale del film Rosemary’s Baby in cui si scopre che lo scopo della setta che vuole crescere il bambino di Rosemary, ha come scopo di farlo divenire il nuovo messia, l’Anticristo.
Un altro socio di LaVey durante quel periodo, Anthony Boucher, scrisse un famoso romanzo giallo intitolato Rocket to the Morgue, nel 1942, che contiene i ritratti velati di importanti personalità quali il famoso scrittore di fantascienza Robert Heinlein, il già conosciuto, nei precedenti articoli, fondatore di Scientology Ron Hubbard, Jack Parsons (che oltre ai già citati legami con Crowley ebbe tra l’altro molti legami anche con il fondatore di Scientology) e varie altre figure della Golden Age.
LaVey in questo periodo sembra quasi una figura uscita fuori da un film di Lynch: suona il Wurlitzer, un piano elettrico, in una sala da cocktail chiamata The lost weekend e mantiene un leopardo nero chiamato Zoltan, come animale domestico. Stranamente un programma televisivo locale dell’Associazione per i bambini americani chiamato “The wonderful world of Buzz” andò a visitare la casa di LaVey nel 1964, prima che essa divenne nota come “Casa Nera”, nota per le sue orge e riti satanici.
La filosofia di LaVey mischia Nietzsche e Ayn Rand (assertrice dell’individualismo, dell’egoismo razionale e del capitalismo senza limiti come espressione di libertà e forte oppositrice del comunismo, tanto che lavorò con la commissione del senatore McCarty durante la caccia alle streghe degli anni 50). Altra forte influenza di LaVey é il simbolo dell’edonismo americano del post guerra mondiale, Hugh Heffner, fondatore di Playboy ed in più un tocco occultista preso da Dennis Wheatley (uno dei più grandi scrittori di Thriller ed occulto, inglesi).
In un certo senso, i suoi principali valori filosofici di individualismo e di auto-gratificazione erano perfettamente in sintonia con la realtà della maggioranza degli americani durante la piena fioritura dell'era consumistica, e illustrano la china che avrebbe preso la contro-cultura degli anni 60 negli anni 70 (fino ai nostri giorni), ovvero il predominio della cultura del SE, dello sfrenato individualismo. LaVey fu uno dei fondatori ideologici e simbolici dell’Era della notte dell’anima.
Questo lato fortemente materialista del pensiero di LaVey, era mischiato incongruamente con la magia avanzata cerimoniale ed iniziatica della Golden Dawn, che stava avendo forte successo in quel periodo in diversi gruppi neo-pagani.
Ciò che distingue il gruppo di LaVey da altri simili, era la confessione aperta del suo essere satanista, non lo ha mai nascosto, anzi ha fortemente pubblicizzato il suo movimento. Tutto era parte della piece teatrale, che l’ex giostraio stava creando, per creare gli etats d’esprit generali utili alla nascita dell’Era oscura della notte dell’anima.
Contrariamente a come crede una popolare leggenda metropolitana, LaVey sembra non aver avuto nessun coinvolgimento diretto nella realizzazione di Rosemary’s Baby. Per lungo tempo si è pensato che fosse uno dei consultori creativi chiamati per il film ed anche la voce del personaggio che indossava la tuta del diavolo, durante la scena onirica del film in cui avviene lo stupro collettivo. Queste storie sono state messe in circolazione probabilmente da LaVey stesso e non possiedono più sostanza di un’altra voce, sparsa sempre da lui, su una sua relazione con Marlyn Monroe, prima che lei divenisse famosa.
Detto questo, LaVey è stato consulente speciale per un film, non famoso come Rosemary’s Baby, ma comunque adombrato anch’esso da un’atmosfera satanica, The devil’s rain (Il maligno, in italiano), in cui tra gli interpreti figura William Shatner, il famoso capitano Kirk di Star Trek.
I collegamenti tra la Chiesa di Satana, il film Rosemary’s Baby e i seguenti omicidi Tate/LaBianca comunque non mancano. Durante i primi giorni della Chiesa di Satana, per farsi pubblicità, LaVey adottò un’ottima strategia di marketing, organizzando degli spogliarelli, grazie ad un gruppo di ragazze che portò alla sua corte e che si esibivano in locali e teatri di San Francisco. Queste “perfomance” furono chiamate “topless witches”, spogliarelli di streghe.
Una di queste “streghe nude” era Susan Atkins, della Manson Family, una delle maggiori accusate per i delitti compiuti dalla Manson Family, compreso l’omicidio dell’attrice Sharon Tate, fu colei tra l’altro che scrisse “Pig” con il sangue della Tate, sulla porta in cui avevano fatto irruzione, nella villa di Cielo Drive dove avvenne il massacro.
Michael Aquino; Sammy Davis Jr.; Anton Lavey

Nel 1968, probabilmente poco prima dell’uscita nei cinema di Rosemary’s Baby, Sammy Davis Jr., appartenente al Rat Pack (un gruppo di attori e cantanti capitanati dal suo amico Frank Sinatra), si trovava in un club di Los Angeles chiamato “The Factory”, dove incontrò un gruppo di attori con le unghie verniciate di rosso, segno di appartenenza alla Chiesa di Satana. Essi invitarono Sammy Davis Jr. ad un loro party alla “Casa Nera”, proposta che lui accettò. Sammy scoprì una scena che descrisse come un “covo di depravati”. Tutti gli ospiti a quella festa erano vestiti con abiti incappucciati o portavano maschere ed una donna nuda era incatenata al centro di un altare di velluto rosso. “Quella ragazza era felice” ha poi osservato Sammy Davis Jr. “e ha ottenuto nient’altro che un dildo all’interno di lei”. Mentre lui cercava di intrufolarsi ed ambientarsi nei festeggiamenti, uno dei festaioli gli si avvicinò e tirò indietro il cappuccio. Il mondo è davvero piccolo: si trattava del suo parrucchiere. Il mondo è ancora più piccolo: il suo parrucchiere era Jay Sebring, ex amante di Sharon Tate ed una delle vittime della strage compiuta dalla Manson Family.
L’interesse di Sammy Davis Jr. nella chiesa di Satana persisteva nella metà degli anni ’70 e probabilmente raggiunse il suo apice nel 1973, quando produsse ed interpretò per la rete NBC, il pilot “Poor devil”, che si proponeva di essere un film di lancio a quella che mirava a diventare la prima sit-com satanica della storia. Il mondo non era pronto, oltretutto si trattava di una produzione, tenendoci moderati, davvero mediocre. Ecco una clip su youtube per chi fosse interessato

                                     

Casualmente, l’autobiografia di Sammy Davis Jr. “Yes i can” ha un posto di rilievo nel film Rosemary’s Baby, vediamo infatti Rosemary leggerlo all’inizio del film sdraiata sul divano e successivamente anche nella libreria di casa.

La libreria nel film Rosemary's Baby, con a destra l'autobiografia
di Sammy Davis Jr.

Ritorniamo ora alla protagonista di Rosemary’s Baby, Mia Farrow, che ha ancora molto da dirci in questa storia.
Il rapporto tra Sinatra e Mia Farrow come visto negli articoli precedenti, è stato sempre tempestoso e difficile (si trattava simbolicamente di uno scontro tra patriarcato e post-modernità). Quando Sinatra venne a scoprire che sua moglie aveva avuto una danza intima con il suo arcinemico Robert Kennedy, la sua gelosia esplose (l’intero affare Sinatra/Monroe/Kennedy è uno di quegli strani attrattori storici in cui le Star incarnano archetipi mitologici greci ed antichi, una serie di eventi per dirla in inglese bigger than life).
Dopo il film Rosemary’s Baby e il divorzio da Sinatra, Mia Farrow si ritrovò al centro di un altro evento culturale seminale. Insieme a sua sorella Prudence e il fratello John, la Farrow si unì ad un corso di meditazione trascendentale di Star che si svolgeva nell’ashram del Maharishi Mahesh Yogi ai piedi dell’Himalaya.
Mia Farrow in India
Questo gruppo di celebrità che ruotavano intorno all’ashram, comprendeva Mike Love dei Beach Boys (abbiamo visto negli articoli precedenti come suo cugino Dennis Wilson sarebbe entrato mesi più tardi nella tela della Manson Family, per poi subito uscirne), il famoso cantante folk, Donovan (nel ‘69 scrisse il brano Atlantis, influenzato dall’esoterista René Guenon), il flautista e pioniere della musica new age Paul Horn, che avrebbe nascosto un registratore nel Taj Mahal durante il ’68, stessa bravata fece anche nella piramide di Giza. A febbraio a questa compagnia si aggiunsero anche i Beatles con il loro entourage di fidanzate e stampa.
Una serie di circostanze ha portato i Beatles ad abbracciare brevemente gli insegnamenti del Maharishi Mahesh Yogi. Il primo passo si verificò durante la lavorazione del film Help! nel 1965, in cui i Beatles cercano di sfuggire ad una versione parodistica di un culto indiano adoratore della dea Kali. Una scena del film ambientata in un ristorante ha coinvolto alcuni musicisti indiani che suonano il sitar; George Harrison fu immediatamente ipnotizzato da quel suono. Egli poi successivamente scoprì la musica di Ravi Shankar “l’ho messo su e ha colpito una parte di me che non riesco a spiegare ma che mi sembrava molto familiare… il mio intelletto non sapeva cosa stava succedendo…” affermò George Harrison. Ogni album dei Beatles da quel momento in poi, avrà quasi sempre grazie ad Harrison un pezzo orientaleggiante con Sitar.
I Beatles, Mia Farrow, Donovan, Mike Love ecc.
Seguendo le orme dei teosofi del 19° secolo e la generazione beat del decennio precedente, ampi settori della cultura giovanile si sono poi successivamente spostati verso Oriente e la sua misteriosa ed esotica spiritualità, alla ricerca di qualcosa, come affermava lo stesso Harrison, che l’intelletto non potesse capire, ma che le loro anime potevano comprendere; qualcosa di alieno e familiare allo stesso tempo. Un’altra figura influente nell’avvicinamento dei Beatles alla figura del Maharishi, era “Magic Alex” Madras, che iniziò come dilettante di musica elettronica, diventando poi grazie ai Beatles il capo di dipartimento di elettronica della Apple. Madras aveva creato una piccola scatola di plastica con un insieme di luci lampeggianti chiamata Nothing box che Lennon usò durante i suoi trip di LSD. Madras si dice che stupì i Beatles con una serie di invenzioni elettroniche come altoparlanti lavorati in una carta da muro, vernice elettrica cambia-colore e una casa in bilico supportata da un campo di forza invisibile. Si dice che avesse chiesto alla Rolls Royce e alla Ferrari i loro motori per costruire un disco volante.
I seminari di meditazione trascendentale di Rishikesh sono stati fondamentali per un paio di motivi. Prima di tutto essi hanno rappresentato e concretizzato un importante punto di svolta culturale: la fine del predominio del monoteismo cristiano nella vita spirituale dell’Occidente (anticipato come visto nell’articolo precedente, dall’arrivo di Yogananda in America negli anni 50). Il fatto che i personaggi più divinizzati ed influenti per la gioventù del dopoguerra, “più famosi di Gesù”, erano inginocchiati ai piedi di un guru indiano, era un segno significativo di ciò che sarebbe avvenuto in futuro, indipendentemente dal fatto che la luna di miele tra i Beatles e il guru Maharishi, fu molto breve. Il periodo che i Beatles passarono all’ashram fu anche molto significativo per l’evoluzione e la composizione del “White Album”, l’album che ossessionò ed influenzò così tanto Charles Manson. Brani come Back in the USSR, Wild Honey Pie, Rocky Racoon, Dear Prudence, e Sexy Sadie furono tutti scritti o ispirati dalla loro esperienza Indiana. Mia Farrow era al centro dei due precursori ed ispiratori di Manson: il film Rosemary’s Baby e il White album.
Susan Atkins
La canzone Sexy Sadie era una risposta sarcastica ed un po’ al vetriolo al Maharishi. La rottura con il Maharishi secondo diversi voci, era avvenuta per la condotta ambigua del guru con alcune giovani studentesse dell’ashram, in particolare l’idea che egli aveva tentato di violentare Mia Farrow. Le voci probabilmente non avevano troppa sostanza, alcuni hanno suggerito che fosse colpa di Magic Alex, geloso durante i suoi trip, di non essere al centro dell’attenzione di Lennon. In un modo o nell’altro, Lennon ed Harrison cominciarono a credere a queste voci ed il 12 aprile abbandonarono l’India per ritornare in aereo a Londra.
La canzone Sexy Sadie ha avuto una forte importanza per la Manson Family. A Susan Atkins  (una delle streghe nude di LaVey), fu affibbiato da Manson, il soprannome di “Sadie May Glutz”. Questa coincidenza ha contribuito a consolidare nella Manson Family la convinzione che le loro gesta erano legate in modo mistico e sincronico al White Album.
L’altra canzone correlata a Mia Farrow nel White Album fu Dear Prudence. La sorella della Farrow, Prudence, affrontava la meditazione con uno zelo quasi maniacale, diventando quasi reclusa in casa sua ogni sera, mentre gli altri appartenenti all’Ashram uscivano spesso. Lennon scrisse questa canzone come un’esortazione verso Prudence, ad uscire ed odorare le rose e non ottenere in modo morboso e fanatico l’illuminazione spirituale (in futuro lei divenne un maestro della meditazione trascendentale e istruì anche Andy Kaufman per un certo periodo). Un’altra connessione con i Mansoniani: una delle vittime meno annunciate della maledizione del film Rosemary’s Baby fu il cane di Sharon Tate, uno Yorkshire, chiamato Dr. Sapirstein. Voytek Frykowski accidentalmente investì il cane mentre stava uscendo fuori da Cielo Drive il 14 luglio 1969 (il nome Doctor Sapirstein, che è anche un personaggio all’interno di Rosemary’s Baby, fu dato dopo il film al cane). Roman Polanski acquistò immediatamente a Sharon un nuovo cane, sempre un Terrier, da sostituire a quello appena morto. Il cane fu chiamato Prudence.
A questo punto abbandoniamo un po’ i fatti certi per entrare nel regno delle insinuazioni e dei pettegolezzi. Molte sono le voci che dicono che la polizia indagando sull’omicidio di Tate alla villa situata in Cielo Drive, confiscò numerosi film pornografici che mostravano l’elite hollywoodiana impegnata in comportamenti estremamente compromettenti. Si è fortemente vociferato che il vero fulcro di questo ricatto era rivolto a quattro star famose impegnate insieme in un orgia, ovvero Yul Brinner, Peter Sellers, Warren Beatty e Mama Cass Eliot. Molte voci ed insinuazioni sono nate grazie anche alla testimonianza più o meno contemporanea all’epoca, dell’attore Dennis Hopper al giornale L.A. Free Press:
Erano caduti nel sadismo, nel masochismo e nella bestialità ed hanno registrato tutto in un videotape. La polizia di Los Angeles mi ha detto questo. So che tre giorni prima che essi venissero uccisi, venticinque persone furono invitate in quella casa per una fustigazione di massa di un concessionario di Sunset Strip che aveva dato loro una droga cattiva”.
In un’intervista del 1991 Manson affermò che la cricca che ruotava intorno a Sharon Tate fosse il vero culto e che ne è prova anche un video in cui si vedono due intimi di Tate, Peter Sellers e Yul Brinner che si “divorano a vicenda in un armadio”.
Testimonianze di questo genere, fatte da due personaggi che nel periodo in cui avevano rilasciato l’intervista, avevano il cervello in salamoia, non sono affidabili; molto interessanti invece sono le immagini mentali, le atmosfere che essi vogliono evocare.
Nel libro “One hand Jerking- Report from an investigative satirist”, Paul Krassner racconta come Hal Lipset (uno dei più famosi investigatori privati del mondo, su la cui carriera si sono basati alcuni film di James Bond e il famoso “La Conversazione” di Francis Ford Coppola), gli disse che alcuni elementi della polizia di Los Angeles, offrivano per sette ore, pezzi di pelle delle celebrità, presi dalla residenza di Polanski, per un quarto di un milione di dollari.
Il 6 giugno 1968 Robert Kennedy fu ferito a morte da un colpo di pistola nella cucina dell’Ambassador Hotel a Los Angeles, da Sirhan Sirhan, uno studente palestinese, che aveva pagato quattro dollari via posta per entrare nell’ordine dei Rosacroce (AMORC) nel 1966. Una settimana dopo fu proiettata a San Francisco la prima del film Rosemary’s Baby. Nel film Rosemary’s Baby durante la sequenza dello stupro satanico, la protagonista sogna di essere in uno Yatch, anche se non chiaramente esposto nel film, il romanzo mette in chiaro che il capitano dello yatch è nientemeno che John F. Kennedy.
Una piccola postilla prima di continuare con la nostra storia, volevo segnalare dei sincronismi personali. In questi giorni ho guardato l’ultima stagione di Mad Men ambientata nel 1968. Gira voce che la moglie (nella serie tv) del protagonista Don Draper, Megan, abbia molte assonanze con Sharon Tate, anche a causa di un simbolismo che ha portato molti fan a credere che in questa stagione lei sarebbe morta. Tutto ciò non è successo (per ora), ma a fine stagione ha una crisi con il marito e decide di trasferirsi in California per continuare la sua carriera di attrice. La prossima ed ultima stagione di Mad Men probabilmente sarà ambientata nel 1969, anno della strage a Cielo Drive in California. Nelle ultime puntate si è visto anche Don Draper con sua moglie andare al cinema per vedere Rosemary’s Baby ed i due rimanere sconvolti da questa visione. Nelle puntate precedenti, la figlia di Don Draper legge il romanzo di Rosemary’s Baby.
Ritorniamo alla nostra storia.
Rosemary’s Baby è il secondo film culturalmente rilevante del ’68 a culminare in una nascita. Il primo è stato 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick.

Il bambino nell'uovo blu in 2001 odissea nello spazio
Se l’atmosfera da Era dell’Acquario degli anni 60 significava la fioritura della nascita di un nuovo Eone, l’Era del figlio incoronato e vincitore, l’era di Horus di Aleister Crowley, i segnali della nascita di questo nuovo Eone erano stati catturati dal cinema popolare nel 1968. In uno dei suoi commenti al Libro della Legge, Crowley descrive la divinità egizia Arpocrate come il “bambino all’interno di un uovo blu… egli rappresenta il Sé Superiore, il Santo Angelo Custode. Egli contiene tutto in se stesso, ma non è manifestato…”. L’Era della notte oscura dell’anima è l’Era che inaugura l’individualismo sfrenato, ma anche la liberazione dalle vecchie ideologie e credenze, per prepararci ad un mondo libero.
Presenti alla prima della proiezione di Rosemary’s Baby ci sono due portavoci del nuovo Eone: Anton LaVey e il suo futuro discepolo Michael Aquino. Quest’ultimo era un uomo dell’esercito americano e in quel periodo era nel bel mezzo di un turno di servizio a Fort Brag con l’82° divisione aereotrasportata ed in seguito sarebbe divenuto un ufficiale PSYOP delle Forze speciali. Le sue attività in Vietnam comprendevano l’amplificare il suono e proiettarlo dagli elicotteri, rendendolo simile ad “urla demoniache” per così disorientare i Vietcong. In una strana similitudine che richiama il film sulla guerra in Vietnam “Apocalypse Now” di Francis Ford Coppola, Aquino amava sprigionare dagli elicotteri le canzoni dei Jefferson Airplane, rendendo reali i pettegolezzi che lo Zio Sam (gli Usa), bombardavano i Charlie (i vietnamiti ed in generale gli asiatici) con il rock psichedelico.
Aquino continua a nutrire un forte interesse per la Chiesa di Satana e ad aumentare la sua corrispondenza con LaVey, mentre in Vietnam, durante l’espletazione dei suoi doveri con l’esercito americano in quel luogo, riesce a scrivere un testo profetico per gli aspiranti satanisti, dal titolo Diabolicon. La sera della prima di Rosemary’s Baby nel luglio del ’68, però Aquino e Lavey ancora non si conoscono.
Altro personaggio importante nella nostra storia è il produttore di Rosemary’s Baby, William Castle.
William Castle...in questa foto,
non solo per il sigaro che ha in bocca,
assomiglia molto a Jimmy Saville
William Castle arrivò ad Hollywood all’età di 23 anni, nel 1937 e ha lavorato come produttore, regista ed occasionalmente anche come attore a partire dai primi anni ’40. Ha lavorato come assistente di Orson Welles nel ’47, nel film La signora di Shangai, ma la sua fama era destinata ad essere opposta a quella di Welles. Quest’ultimo ritenuto da tutti un grande artista ed uno dei più grandi registi mai esistiti, colui che non è mai sceso a patti con il business commerciale hollywoodiano, interessato più all’arte che al successo commerciale. William Castle fu visto all’opposto, come colui più interessato al successo commerciale che all’arte, un grande maestro del trucco, dell’inganno, per avere il maggior successo che poteva dai suoi lavori. Ad esempio il suo film del 1959, Il mostro di sangue, era un normale film girato come altri film, ma Castle tramite il sistema definito “Percepto”, avvertiva gli spettatori (prima dell’inizio del film) che oltre a delle sensazioni psichiche, il film poteva dare anche delle sensazioni fisiche che in realtà erano create da alcune poltrone presenti nelle sale cinematografiche che erano munite di fili elettrici così che in determinati momenti della proiezione, tali fili procuravano brevi scosse in modo da far provare allo spettatore le medesime sensazioni dei protagonisti sullo schermo. Anche nel film dello stesso anno, 1959, La città fantasma, abbiamo questo tipo di trucchi. E’ un film girato normalmente che utilizza un trucco definito “Emergo” in cui uno scheletro luccicante sventolava sopra gli spettatori durante un blackout dello schermo. Secondo David J. Skal, nel suo "The Monster Show", questi trucchi in cui Castle era maestro, erano figli del boom economico americano degli anni Cinquanta in cui: "...nessuna bassezza è sufficiente;...si può tollerare qualunque cosa pur di ottenere una ricompensa". Altro trucco viene utilizzato nel b-movie Homicidal, che tenta di emulare e sfruttare il successo di Psycho. In Homicidal, egli vuole “spettacolarizzare” un film, già di per sé, altamente “spettacolare”, perché costruito principalmente con l’intento di ingannare e stupire il pubblico. Il regista, infatti, si “dichiara” come autore del film durante l’incipit, intervenendo poi, attraverso una voce over, poco prima dei dieci minuti finali, per preparare il proprio pubblico all’orrore che la sala sta per assistere. Così facendo Castle sottolinea la valenza prettamente “ludica” del film, finalizzato proprio a stupire e intrattenere lo spettatore.
Eppure nonostante il suo evidente amore per lo shock teatrale e per i trucchi e gli inganni, William Castle, almeno una parte di lui, desiderava partecipare ad una produzione onesta e fatta bene, anche lui desiderava far parte di una produzione artisticamente rispettabile che potesse tra l’altro far migliorare la sua immagine di artista.
Immaginate allora di essere William Castle nel Giugno del ’68 e di aver finalmente realizzato il desiderio di far parte di una produzione artisticamente elevata, di aver migliorato la propria immagine e di essere lodato dalla critica…. E poi tutto comincia ad andare spaventosamente male. William Castle entrò in una spirale cospirazionista, in una zona di frontiera, che gli fece credere che Rosemary’s Baby era girato in una così diabolica maniera, tale da fargli rischiare la vita.
Prima di tutto vennero delle lettere arrabbiate, la maggior parte delle quali da una minoranza di religiosi rumorosi che non prese con favore la proiezione di un film sul diavolo e che fece conoscere alla stampa i loro sentimenti di ira: “Rosemary’s Baby è un film lurido e tu morirai a causa sua” era il contenuto di una lettera; “hai scatenato il male sulla terra” era il contenuto di un’altra lettera. La lettera più memorabile era sicuramente “Bastardo, credente di magia, credente del santuario del satanismo. La mia previsione è che marcirai lentamente nel corso di una lunga e dolorosa malattia che ti stai portando dentro di te”.
Lettere del genere erano utili per farsi delle sane risate. Non la pensava così William Castle che la prese male e si ammalò e cominciò a sentire dolori acuti e lancinanti nell’inguine. Castle alla fine crollò e ci fu bisogno di una puntura lombare per rimuovere il blocco del suo tratto urinario. Senza dubbio un po’ febbricitante e spaventato dalla sua malattia, Castle cominciò a preoccuparsi un po’ di Rosemary’s Baby. Egli disse: “La storia di Rosemary’s Baby sta accadendo nella vita. Streghe, tutte loro, gettano il loro incantesimo ed io sto diventando uno dei principali attori”. La leggenda narra che Castle ha gridato “Rosemary, metti giù quel coltello!” durante uno di questi trattamenti.
Ma le stranezze e le coincidenze erano lungi dal concludersi. Non è difficile immaginare come si sia sentito William Castle quando Krzysztof Komeda, il musicista jazz polacco che aveva composto la colonna sonora di Rosemary’s Baby fu ricoverato nello stesso ospedale di Castle a causa di un misterioso trauma cerebrale. Probabilmente Komeda ebbe quel trauma cerebrale nel corso di una colluttazione amichevole da ubriachi con il suo amico scrittore polacco Marek Hlasko. Molti sentirono Hlasko dire: “se Krysztof muore, io sarò il prossimo”. Komeda muore a Varsavia il 23 aprile 1969, Hlasko il 14 giugno dello stesso anno in quello che si presume essere stato un sovradosaggio accidentale di pillole ed alcool. Poi naturalmente la strage a Cielo Drive il 9 agosto del 1969 in cui Charles “Tex” Watson, uno dei principali assassini della Manson Family,  si presentò alle sue vittime con queste parole: “io sono il diavolo e sono qui per fare gli affari del diavolo”.
In seguito William Castle scrisse: “per tutta la vita avevo anelato gli applausi, l’approvazione ed il riconoscimento dei miei coetanei… finché non me ne curavo più. Ero a casa molto spaventato da Rosemary’s Baby”. Questa volta Castle aveva spaventato se stesso e non il suo pubblico. Un po’ la storia che abbiamo raccontato negli articoli precedenti, con Brian Wilson che diventa ultra-paranoico a causa di un film che appena entrato in sala cinematografica per vederlo, lo accoglieva salutandolo e nominando il suo cognome. Mai prendere letteralmente il CODICE, mai lasciarsi imparanoiare da esso. Brian Wilson e William Castle avevano bisogno di una risata, quella dell’album Smile di Brian Wilson, che non a caso non riuscì quasi mai a pubblicare.
Abbiamo già visto importanti collegamenti sincronici e non solo, tra Manson, il suo entourage ed una parte importante della pop-culture. Ci siamo già fatti un’idea più o meno chiara del suo ruolo e di ciò che ha significato, di come diversi personaggi incarnino vere e proprie figure mitologiche ed archetipali, mandando avanti quella giostra, quel gioco cosmico in cui noi tutti siamo semplicemente degli spettatori. Ognuno di questi eventi come abbiamo visto non si trovano in un vuoto, persino ad esempio un film od un romanzo di seconda categoria hanno una parte importante nella nostra realtà. Da ogni parte si può trovare il codice, la cosa importante é lo spirito con cui ci si approccia a questi argomenti, con amore e semplicità.

9 commenti:

  1. Ciao potrei porle una domanda se non le dispiace ? Lei pensa che tali eventi, siano in qualche modo interconnessi (non mi riferisco in particolar modo a questo) perché manovrati da forze eteriche non percepibili dall'uomo, o perché semplicemente frutto del caso ?

    Tiger

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  2. Ciao Tiger! Niente a mio parere è frutto del caso, ciò non vuol dire che tutto è scritto o prestabilito, o almeno non come crediamo, semplicemente ogni cosa nell'universo ha il suo scopo e significato ed anche solo per questo tutto è interconnesso. Non parlerei di manipolazione, ma qualcosa di più profondo e la manipolazione a sua volta rimane sempre subordinata a diversi processi più grandi.

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  3. In pratica, tutto questo marasma potrebbe essere definito il brodo primordiale esoterico/occulto dell'heavy metal, della musica dark, dell'hardcore. Non del punk, però, ritengo, il quale è bandiera di una spinta rivoltosa più superficiale e meno esoterica, a quanto ne so.
    Comunque, ciò che mi stupisce di queste vicende è che potrebbero costituire materia per un libro bello spesso.

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  4. Dal punto di vista musicale sono d'accordo, l'hardcore per me no, lo assimilo al punk, anzi l'hardcore è stato uno dei pochi generi musicali davvero indipendenti, persino il punk per quanto fosse un bisogno naturale per parecchi giovani e sia stato un dovuto atto di accusa al rock che stava divenendo un vero e proprio baraccone pieno di soldi, ha avuto comunque i suoi burattinai, l'hardcore è stato sempre underground, ha portato avanti anche l'idea dell'autoproduzione, della solidarietà tra gruppi ecc.
    Comunque argomenti davvero interessanti.
    C'è però anche la parte non musicale comunque, quindi l'ascesa dell'horror e che tu hai ben descritto dell'orrido, del morboso, del lato oscuro. Vedo tutti questi eventi da una parte come forze che hanno tentato di sopprimere spinte anarchiche e di libertà che venivano dalle controculture degli anni 50-60, che erano davvero un'anomalia per l'occidente da almeno secoli, per la prima volta ci si stava liberando del monoteismo cristiano, dal concetto di competizione, di controllo centralizzato, si accusava un governo di fare una guerra (anche questo per la vastità della protesta, era un'anomalia, la guerra fino alla seconda guerra mondiale era percepita quasi come un evento naturale) e le lotte contro il razzismo ecc. ecc. Dopo quest'epoca ci è stata la disillusione e il consumismo ha dominato la nostra realtà, giungendo al suo estremo ed economizzando i rapporti sociali, questo da un certo punto di vista è il mondo di Lavey che infatti è imbevuto di forte individualismo alla Ayn Rand (super capitalismo), nichilismo alla nietzche ed esoterismo della domenica, era un uomo del futuro che ha anticipato l'attuale periodo che stiamo vivendo.

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  5. Io, più che al genere musicale pensavo proprio alla pornografia hardcore (inesistente prima del periodo in esame.)
    L'hardcore genere musicale, come giustamente fai anche tu, lo assimilo a un tipo di punk.
    L'hardcore è anche un tipo di techno particolarmente esagerata.

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  6. si certo, il primo vero e proprio film uscito agli onori della cronaca è "gola profonda" degli anni 70. Sempre negli anni 70 in Italia c'è l'ascesa delle cosiddette commedie sexy che praticamente affossano quella che era la commedia italiana degli anni d'oro.

    Mediter

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  7. http://it.wikipedia.org/wiki/Cinema_pornografico

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  8. Assolutamente interessante! Tenendo in conto che la voglia di spiritualità non potrà mai cessare negli uomini è anche chiaro che siamo alle fasi finali dell'organizzazione chiamata Vaticano e papa Francesco con tutte le azioni fin'ora fatte lo sta dimostrando, quindi un passo avanti, il cristianesimo della nuova era potrebbe essere proprio "intergalattico", forse tutta la faccenda ufo ci ha preparati a questo ed in un mondo sempre più laico ed ateo per ora è l'unica possibilità.
    Purtroppo c'è sempre il lato spirituale come dire mainstream, che ha bisogno di nuove credenze, questo per un bel pò sarà purtroppo una costante.

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