lunedì 3 settembre 2012

INIZIO DEL VIAGGIO, FINE DEL TEMPO 2.0

Un aggiornamento creato per ampliare e rendere sicuramente più completo l'articolo precedente riguarda l'aereo, o meglio il viaggio in aereo come metafora di iniziazione, di cambio di prospettiva della realtà, di entrata nell'ignoto e nel nuovo mondo.
Nell'interpretazione comune fatta nei sogni, l'aereo è legato al regno dell'aria, dello spirito, ma anche alle aspirazioni dell'uomo legate all'ascesa e al volo ed infatti nel nostro mondo moderno è spesso un elemento di sostituzione ad archetipi passati rappresentati tramite uccelli ed altri elementi legati al volo. Se sognamo di volare in questo caso con l'aereo è perché aspiriamo mete più elevate, paesaggi diversi. Nella mia esperienza personale è capitato spesso di sognare di volare verso l'America (che nei sogni può rappresentare la nuova frontiera, il paradiso, la terra delle nuove opportunità, come anche archetipicamente ce la mostrano i mass media da più o meno un secolo oramai), ma anche il volo verso mete più vicine e tutti questi sogni avvengono sempre in periodi di ristagno che anticipano periodi di grandi cambiamenti di prospettiva ed altro, insomma tempi in cui c'è il bisogno di voltare pagina.
Nel mio precedente articolo ho giusto accennato a questo risvolto importante del simbolismo del viaggio in aereo, perché volevo focalizzarmi su altre cose, ma in effetti anche la pop culture usa questa interpretazione.
Il film Fight Club (anno 1999) appartiene a quel filone, ed è proprio in aereo che il vecchio io (Edward Norton)  incontra il suo nuovo io (Brad Pitt) ed inizia il suo processo di trasformazione, come ha ben spiegato Marco di Synopticon  in quest'articolo 
Il motore aereo caduto sulla casa di Donnie Darko
Stessa corrispondenza la troviamo in Donnie Darko (anno 2001), dove la vita della famiglia di Donnie Darko viene sconvolta dalla caduta del motore di un aereo nella loro abitazione. Dopo quell'evento la vita di Donnie Darko non sarà più la stessa,vivrà in un universo alternativo dove lui è ancora vivo e dovrà morire per salvare il mondo e ristabilire la normale linea temporale.
Anche nella serie televisiva Lost, in questo caso l'incidente aereo, fa iniziare quel percorso che porterà alla
redenzione finale dei protagonisti.
L'aereo Oceanic in Lost. Come in altre produzioni televisive
e cinematografiche l'oceano è un simbolo fortemente presente
quando si parla di viaggi in aereo
Nel film "The Truman show" il protagonista tenta in ogni modo di prendere un aereo pervolare alle Figi (la sua terra promessa) e scappare dalla monotona ed asfissiante routine quotidiana, simbolizzata nel film da una società alla grande fratello che decide le sue aspirazioni,i suoi sogni, le sue passioni al posto suo, insomma programma la sua vita.
In "Cast Away", film del 2000, Tom Hanks interpreta un brillante ed affermato ingegnere che dopo un incidente in aereo finisce su un'isola deserta, dove dovrà imparare a vivere a contatto con la natura. Rimane ben quattro anni in quell'isola, finché deciderà di costruirsi una zattera per superare la barriera corallina e aprirsi all'Oceano pacifico cercando la via del ritorno. Al suo ritorno scoprirà che la sua amata, colei che gli aveva dato la speranza e lo aveva tenuto psicologicamente in vita tutto questo tempo, si è risposata con Dick. 

SPOILER PER CHI NON HA VISTO IL FINALE
la pellicola si chiude mostrando Chuck ad un bivio stradale della campagna texana, in cui una strada porta sino a Flagstaff ed un'altra "a niente sino al Canada", mentre riflette sui segnali che ha ricevuto per continuare a vivere.
FINE SPOILER
                                           
                                     

Simbolicamente Tom Hanks siamo tutti noi dopo l'11 settembre, novelli naufragi, novelli Ulisse, ed abbiamo visto la forte simbologia che le due torri richiamano, ad esempio riguardo le colonne d'Ercole ed il passaggio ad un nuovo mondo, all'ignoto. Le due torri erano i pilastri che sostenevano il vecchio mondo a noi conosciuto, simbolo del potere economico mondiale, nel "centro di scambio mondiale" (worLd trade center), nel centro simbolico e  pratico degli scambi e del mercato mondiale. Le due torri richiamano il segno dei Gemelli, ma la torre è anche un simbolo fallico, ed esprime il potere maschile attivo, simbolo insomma del nostro mondo fallico e patriarcale che viene celebrato con l'obelisco che è presente in ogni importante città del mondo, davanti ad importanti monumenti e luoghi mondiali: vicino la Casa Bianca, a San Pietro (ma anche a San Giovanni) a Roma, nella più grande piazza della Francia a Parigi, ovvero Place della Concorde, i cosiddetti obelischi gemelli chiamati aghi di Cleopatra presenti uno a Londra e l'altro a New York (a Central Park) ecc. 
Abbiamo già descritto in passato come la carta dei tarocchi della torre in fiamme descrivi la caduta delle certezze, l'avvento di un nuovo mondo ed infatti la torre è una fortezza ed anche simbolo di ascensione e presunzione umana (la torre di Babele). New York, novella Babele simbolo di multirazzialità, vede crollare le sue torri e ci immette in un nuovo mondo in cui le certezze sono crollate. Così Tom Hanks dopo aver superato la barriera corallina avrà davanti a se l'oceano sterminato, il nuovo mondo liquido e instabile, aquario, la nuova frontiera; ma il protagonista è all'inizio del percorso e perderà le sue certezze, ovvero il suo lavoro, il suo amore, che nonostante prova ancora dei sentimenti per Chuck (Tom Hanks), starà con Dick, ovvero uno dei nomignoli inglesi usati per dire "cazzo". Starà con una testa di pene, con un uomo che simbolicamente è Chuck prima dell'attraversamento nell'ignoto, l'uomo che aderisce alla società patriarcale.
Solo dopo aver perso tutto potrà decidere cosa fare della sua vita, se andare a Flagstaff (il mondo da lui già conosciuto, attraversato dalla famosa Route 66, il nostro sistema in decadenza) o se accettare la sfida del nuovo mondo, "a niente sino al Canada", quindi spogliarsi di tutto, sapere dell'iniziale isolamento, fino ad arrivare alla nuova frontiera, il Canada. E' sempre così quando lasciamo il vecchio mondo. Morpheus dopo aver rivelato la realtà di Matrix a Neo e avergli tolto ogni aggancio al vecchio mondo dirà "benvenuto nella tua nuova desertica realtà".

                                              
Nel 2002 uscirà il film "il signore degli anelli-le due torri", titolo che rispecchia fedelmente quello di Tolkien.
Dopo i tragici fatti dell'attacco terroristico dell'11 settembre 2001, su Internet iniziò a circolare una petizione che chiedeva alla New Line Cinema di cambiare il titolo del secondo film perché non era segno di rispetto per le vittime. Qualche settimana dopo, quando migliaia di persone avevano sottoscritto la petizione, i promotori informarono che si trattava di uno scherzo (Fonte Wikipedia)
Nel film (tratto dal libro di Tolkien), una delle due torri malvage, quella di Saruman lo stregone, cadrà, portando così allo scontro finale con Sauron, simbolizzato spesso da un'occhio infuocato che tutto vede. Saruman da molti è visto come simbolo della nostra attuale civiltà. Per costruire il suo esercito fa esperimenti genetici per creare una nuova razza di orchetti, usa la scienza asservita al male. Distrugge le foreste per costruire le armi e il suo potere. Nel film ci si sofferma proprio sul suo anti-ecologismo (non a caso sarà sconfitto dagli Ent, gli alberi viventi), sulle sue fabbriche e sulle sue fucine. La torre che Saruman costruisce per se è simbolo del suo orgoglio, della sua superbia, del suo potere fallico. Come ha scritto Ellemire Zola nella sua bellissima prefazione all'edizione italiana del libro "il Signore degli Anelli":

Gandalf annuncia che il capo dell'ordine dei maghi, Saruman, è diventato ligio al Nemico: i suoi manti che sono sempre parsi candidi si sono svelati contessuti di tutti i colori dell'iride, ed egli ha proclamato: «Il bianco! Serve per incominciare. Ma il panno bianco si può tingere. La pagina bianca si può coprire di scrittura, e la luce bianca si può spezzare». Come il capitolo sul bianco, colore dell'innocenza che si ribalta
in lebbra e morte, in Moby Dick, questa rivelazione minaccia di far cadere nella terribile confusione onde male e bene si fondono, l'uno e l'altro paiono intrecciati in modi inestricabili. Ma Gandalf avverte che se il bianco non è più tale vuol dire che è sparito, non già che sia confuso e infuso nel suo opposto, e chi infrange una cosa per scrutarla (analizzi il candore per scoprirvi altre cose) ha abbandonato la strada della sapienza

Qui vediamo un simbolo forte della nostra società persa nel relativismo estremo, la post-modernità caotica in cui nulla è chiaro, tutto si confonde; nella fiducia smodata in una scienza che mette da parte l'etica ed invece di rispondere a quesiti universali e fondamentali, si perde nei dettagli, nello scrutare fino in fondo la materia, perdendosi nell'abisso e divenendo strumento del male.
Ritornando al fulcro del nostro tema in questo aggiornamento, prima dell'11 settembre 2001 vivevamo (anche se in maniera meno estrema) la stessa situazione attuale di ristagno. Il 2000 era passato senza fine del mondo, l'Occidente era sempre più sicuro della sua forza dopo la caduta dell'Urss e il crollo delle ideologie. Lo scrittore Fukuyama in uno dei libri più famosi di fine secolo, scrisse che la storia era finita, ma questa sua asserzione era opposta a quella di cui parlo continuamente in questo blog, per Fukuyama fine della storia vuol dire fine di avversari e contendenti per l'occidente, voleva dire crescita (economica of course, quando mai personale) senza limiti. In quel ristagno continuo, dove le uniche piccole opposizioni come i no-global, dopo la mattanza di Genova, vennero definitivamente frammentati e indeboliti al loro interno, sembrava di vivere in quella realtà tranquilla e sicura del Truman Show. Niente guerre mondiali all'orizzonte, niente crisi economiche mondiali all'orizzonte, stava anche per arrivare l'euro e l'Europa si sarebbe unita, simbolo forte di un continente che a causa delle sue divisioni nel passato aveva dato il via alle due guerre mondiali. La new economy ed internet promettevano il villaggio globale con il mondo a portata di click, eravamo ancora all'inizio di quel processo, quando si parlava di internet in quel periodo se ne parlava sempre con un tono di vergogna, stupore, paura e scetticismo, era ancora una realtà pionieristica in quel senso, una nuova frontiera.
Eravamo insomma in quello che può chiamarsi un loop, un ristagno storico che proprio in quel periodo fu evidente anche ai filosofi, agli intellettuali ed in genere a tutti gli uomini di cultura. Internet ancora non aveva i suoi informatori alternativi, le sue tesi complottistiche e chiunque sentiva che qualche grande cambiamento stava avvenendo all'orizzonte, doveva tenerselo per se. In quel periodo chiunque aveva una visione alternativa della realtà si sentiva una vera e propria isola deserta, si sentiva speciale, internet ci ha resi meno soli in questo senso e forse anche un pò più umili, ci ha fatto capire che quella forte sensazione di disagio verso ciò che ci circonda non è solo nostra e che se non è presente è perché la gente ha paura o perchè è sepolta lontana nel suo inconscio.
Fortunatamente in quel periodo c'era quel pazzo di David Icke che teneva desta in me l'attenzione e mi faceva capire che vivevo in un sistema di merda, era quello che mi serviva in quel periodo, permettendomi di non crogiolarmi ed adagiarmi troppo.
Nel 1998 la Mondadori pubblicava "non è successo niente" di Tiziano Scavi, libro metafora, che l'amico del blog Civiltà scomparse, ne ha colto lo spirito nel suo articolo a questo link.
Insomma eravamo in una situazione simile a quella di oggi, che  è peggiore, perchè al ristagno e smodato ottimismo di quel periodo, abbiamo il ristagno e la totale decadenza e pessimismo attuale. Non è semplicemente un sentire oggi, ma una realtà. Il nostro rigetto verso la realtà è qualcosa di molto più diffuso, anche perché è tutto molto più evidente e quindi insopportabile, sappiamo che siamo alla fine dei giochi ma non riusciamo a vederne l'uscita e vediamo sempre la stessa strada e soffriamo.
Come al solito cerco di evitare di fare profezie e quindi il consiglio che è anche  diciamo rivolto a me stesso è che ognuno possa crearsi il proprio stargate personale. Il grande cambiamento incombente, se non siamo attivi e responsabili, non potrà che coglierci impreparati. Quando avvertiamo ristagno nella nostra vita personale, allora è tempo di volare verso nuove terre. Non Aspettare, ma agire!

sabato 25 agosto 2012

INIZIO DEL VIAGGIO, FINE DEL TEMPO - sincronie sull'11 settembre e sul mondo attuale


Sono passati 11 anni dall'11 settembre. Da quel giorno ho avuto un forte interesse per l'argomento. Dopo tantissimi anni, visto l'enorme spartiacque che ha rappresentato per la nostra civiltà l'11 settembre, mi sono interessato molto al sincronismo che gira intorno a quella data soprattutto nella pop culture a 360°, questo mio interessamento è dovuto anche al fatto che attualmente sta avvenendo un fenomeno speculare a quello che avvenne nel 2001 come vedremo.
La pop culture è una branca in cui una larghissima parte della popolazione mondiale riversa le sue aspirazioni, la sua anima, le sue energie; ne conviene che come ogni ambito in cui è presente tanto investimento ed energia, l'inconscio collettivo lavora tramite questo mezzo utilizzandolo per lanciare messaggi persino divinatori. La pop culture è una creazione prettamente umana, dove i vari autori e creatori riversano il proprio intimo, la propria creatività, risulta logico da una prospettiva "non comune", che proprio la pop culture più di altre manifestazioni, attualmente, si faccia veicolo spesso dell'inconscio collettivo dell'umanità.
Questa introduzione serve semplicemente perché ho pensato molto al fatto che uno degli elementi preponderanti in molte big band e produzioni cinematografiche ed artistiche poco prima dell'11 settembre, era proprio il motivo del viaggio in aereo, della partenza dall'aeroporto.
Ad esempio due big bands, che hanno venduto milioni di dischi con i loro album usciti nel 2000 e rimasti in classifica fino al 2001, U2 e Backstreet Boys, hanno questo tema.


Gli U2 ad esempio hanno come sfondo della copertina del best sellers  All That You Can't Leave Behind (ben 12 milioni di copie vendute e vincitore del grammy 2001 "best rock album") proprio un aeroporto (in questo caso Charles de Gaulle di Parigi). Sul tabellone sullo sfondo leggiamo J33-3: si riferisce al capitolo 33, versetto 3 del libro di Geremia della Bibbia (che tratta proprio il tema dell'esilio e della lontananza da casa degli ebrei, un tema insomma alla Ulisse o Ercole) il quale recita: "Invocami e io ti risponderò e ti annunzierò cose grandi e impenetrabili, che tu non conosci". Gli U2 stanno per partire verso una destinazione ignota nella copertina, come Ulisse o Ercole che vanno in viaggio a conoscere l'ignoto, ovvero cose "grandi ed impenetrabili che non si conoscono". Infatti il loro singolo più famoso "Beautiful Day", sarà ambientato proprio nello stesso aeroporto della copertina, dove si vedono tanti aerei atterrare e decollare. Altra curiosità sincronica, riguardo questo brano: se ricordate i due aerei che si sono abbattuti sulle torri gemelle sono partiti dall'aeroporto internazionale di Boston. Un mese prima dell'uscita dell'album degli U2, una versione dal vivo di "Beautiful Day" è stata girata a Dublino sul tetto dell'hotel The Clarence, ed è stato compreso fra i bonus del DVD Elevation 2001: Live from Boston.
Motivo del viaggio, dell'abbandono del mondo conosciuto, di tutto ciò "che non si può lasciare indietro" come direbbero gli U2, ovvero il mondo a noi conosciuto, tradizionale, il nostro cuscino di Linus, le nostre certezze che l'11 settembre abbatterà, facendoci attraversare i due pilastri gemelli di Ercole per arrivare alla terra ignota, alla terra promessa. Motivo che emerge in maniera sicuramente più superficiale anche nel famoso video dei Backstreet Boys "I want it that way", videoclip ultrafamoso persino oggetto di parodia (ricordo il gruppo pop punk Blink 182 che lo parodiarono molto insieme ad altri videoclip pop famosi). La canzone fu votata alla numero 10 nella MTV/Rolling Stone lista delle "100 Greatest Pop Songs Of All Time" nel 2000. Fu piazzata alla numero 16 su Blender Magazine nella lista delle 500 Greatest Songs Since You Were Born e alla numero 61 su VH1 100 Greatest Songs Of The Past 25 Years. (fonte Wikipedia).
Significativa la trama del videoclip. Sempre da wikipedia:

"Il video mostra i ragazzi in un aeroporto che sono pronti a partire per il loro tour. Durante il loro video, è ben notabile che i ragazzi sono vestiti di nero e bianco durante il ritornello. Quando inoltre inizia il ritornello, cominciano ad eseguire la coreografia della canzone. Il video finisce con i ragazzi che salutano le loro fan urlanti e piangenti".

Anche qui l'aereo, l'aeroporto come metafora del viaggio, del cambiamento, i ragazzi infatti devono partire per un "tour". I loro vestiti hanno un'alternanza che va dal bianco al nero. l'11 settembre è il passaggio ad un mondo dove il dualismo su cui è basato il nostro mondo viene messo in crisi. Dopo l'11 settembre, in un mondo ultra-globalizzato, senza ideologie, sempre più androgino e sincretista è richiesto equilibrio e parità tra il nero e bianco, un processo di cui ho parlato in tanti articoli (nella serie "giudizio universale" ad esempio), che ci porta ad equilibrare e ad accettare i nostri lati oscuri oltre ai nostri lati "chiari". Molto significativo il loro addio alle fan, metaforicamente è anche un addio al mondo dei lustrini, al mondo degli dei, al mondo gerarchico fatto di miti e divinità, che danno l'addio in un certo senso anche al periodo d'oro della musica (commercialmente parlando), che nel nuovo millennium (titolo dell'album dei Backstreet Boys) non esisterà più, visto che sarà praticamente un'impresa anche per le big band raggiungere i milioni di copie vendute, visto l'enorme rivoluzione del mercato musicale e culturale apportato da internet, che rende libera la circolazione delle opere creative, preparandoci ad un mondo senza limiti.
Forzato trovare tutto questo in un video dei Backstreet Boys? Certo che è forzato, ci stiamo semplicemente divertendo, sono semplicemente spunti che servono per riflettere.
Altro Videoclip di una big band ambientato in un aeroporto è quello dei Cranberries, la cui uscita era prevista nell'estate del 2001. Il videoclip a causa dell'11 settembre fu ritirato e fu distribuita una nuova versione, perché nella vecchia erano presenti degli aerei in volo tra i grattacieli e una sagoma di un cadavere. Anche in questo caso la trama è molto significativa. Sempre da Wikipedia:
Le riprese furono effettuate in parte nel quartiere finanziario di Londra , nella metropolitana e nei pressi di un aeroporto della capitale inglese. Protagonista del video è la sagoma completamente nera di un uomo che all'inizio si "stacca" da un cartello stradale e che poi esplora i dintorni in un ambiente fortemente urbanizzato e degradato fino a trovare una forma di consolazione sdraiandosi sull'erba di un prato di periferia. Un'idea del genere fu ripresa nel video clip della canzone Per me è importante degli italiani Tiromancino nel 2002. Nel video Dolores O'Riordan è spesso ripresa alla base di alti edifici e di grattacieli sorvolati da aeroplani di linea".
Come anche nel video dei Tiromancino (che hanno preso ispirazione dai Cranberries) e di molti altri, in questo caso la metafora del viaggio in cui viene usato l'aeroporto ed un aereo, riguarda il passaggio ad un nuovo mondo, in questo caso un mondo più umano, "naturale" oseremo dire, insomma un mondo al di fuori della "civiltà del dominio", civiltà che tenta di allontanare l'uomo e fargli provare rigetto e paura verso la natura.
Altro video in cui il Caffè (come da titolo dell'album dei Cranberries) è protagonista, insieme naturalmente al viaggio in aereo, forse perché stimola tutti i nostri sensi e ci tiene svegli come suggerisce lo stesso titolo dell'album ;-) (o magari ci tiene nervosi e agitati) è "Learn to fly" dei Foo Fighters. Uno dei videoclip più divertenti mai visti; ricordo che ebbe un così grande successo che pur se fu messo nei circuiti mtv a fine 1999, girò in tv per diversi anni, tanto che dopo l'11 settembre, anche a questo video toccò la sorte di essere censurato, scelta abbastanza contraddittoria visto che rimane uno dei video più conosciuti ed apprezzati dell'epoca, che conoscevano praticamente tutti.
Anche qui la trama, presa sempre da wikipedia, è molto significativa, la lascio alla vostra interpretazione:
"il videoclip si svolge su un aereo, ed è una parodia del film L'aereo più pazzo del mondo. Due meccanici di una compagnia aerea (interpretati dai Tenacious D di cui un giovanissimo Jack Black) nascondono nella macchina del caffè una bustina con scritto WORLD DOMINATION "EROTIC" Sleeping Powder, che causa allucinazioni e comportamenti strani in chiunque beva il caffè. I componenti della band, gli unici a bordo a non averlo bevuto, si trovano costretti a far atterrare l'aereo al posto dei piloti, impossibilitati a farlo. Nel video, ogni membro della band (Dave Grohl, Nate Mendel e Taylor Hawkins) interpreta sia sè stesso che altri ruoli".


Altro esempio è l'album live dei Dream Theater, divenuto tristemente famoso anche perché ritrae New York (precisamente la statua della libertà e le torri gemelle) sormontate dal fuoco. Indovinate quando è uscito l'album? l'11 settembre. Il live è basato soprattutto sul loro ultimo album dell'epoca "Metropolis PT.2 - Scenes from a memory" che narra di una vicenda di amore finita in tragedia a New York negli anni '20.
Nel cinema abbiamo esempi ancora più significativi: dal patriottico (ed anche per questo poco meritevole di analisi, forse perché rispetto ad altre opere non è così involontaria la sua uscita) "Pearl Harbour" (tutti penso conoscono le assonanze e il forte legame simbolico tra Pearl Harbour e l'11 settembre), non a caso uscito nell'estate del 2001.
C'è anche il film "Bounce" del 2000, sempre con Ben Affleck, protagonista anche di "Pearl Harbour", film che parla di un disastro aereo (la compagnia aerea ha nome infinity) a cui il protagonista sfugge per pura "fortuna" sentendosi in colpa per aver donato gratis il biglietto dell'aereo ad una persona che è morta in quel disastro. 
Uno degli episodi dei Simpson andato in onda in prima tv il 21 settembre 1997, intitolato "La città di New York contro Homer Simpson", il cui il set principale di azione è proprio il World Trade Center ed in cui c'è una scena significativa di cui posto l'immagine qui a lato e che non ha bisogno di commenti. Non vado oltre negli esempi che sono innumerevoli e davvero sorprendenti.
A mio parere molti film degli anni 90, da Fight Club, a Matrix, passando da Truman Show e alla serie tv X-Files  dove praticamente sono descritti i complottisti attuali, Mulder è il prototipo dell'attuale complottista. Tutti questi film e serie tv hanno un forte tema in comune: paranoia basata sulla paura che qualcuno gestisce la tua vita; sono film incredibilmente profetici che anticipano la forte informazione alternativa attuale, il complottismo e lo svelamento dei poteri forti, l'interconnessione delle informazioni e delle persone che inizierà con internet (matrix), l'uomo comune ed anonimo come risposta al cambiamento e al sovvertimento del mondo (da Fight club a Matrix che richiamano molto gli Anonymous attuali o movimenti come Occupy Wall Street), allo stesso Truman simbolo dell'uomo comune. La scena di Fight Club dove crollano i grattacieli a mio parere pur se richiama fortemente l'11 settembre, ha più assonanza con un certo anarchismo e crollo totale del sistema che si respira oggi più che nel 2001, dove invece della certezza del crollo del sistema, c'era consapevolezza della fragilità del mondo occidentale ed infatti il protagonista di Fight Club fa capire che vuole distruggere il sistema economico attuale, distruggendo praticamente la civiltà (cosa che sta succedendo nel nostro tempo, dove il sistema non è in una semplice crisi ciclica, ma proprio moribondo).

Attualmente invece i simboli, i messaggi inconsci nella pop culture e non solo, invece che sulla metafora del viaggio e del cambiamento (come avveniva alla fine degli anni '90 e inizio 2000 come abbiamo visto), si concentrano sul limite, su qualcosa di più definitivo, precisamente sul concetto di esaurimento del tempo (e della storia come ho ripetuto fino alla nausea in questo blog). 

Perché specie negli ultimi tempi Londra è nell'occhio del ciclone? Semplicemente perché è la città simbolo del tempo (come ben evidenziato da Marco di Thesynopticon), mentre New York è simbolo della nuova frontiera, la città multirazziale per eccellenza, simbolo del nostro mondo attuale e delle speranze future (quanti film abbiamo visto in cui New York veniva distrutta da disastri naturali, alieni o cos'altro?), big apple, la grande mela della conoscenza del bene e del male, simbolo della caduta dell'uomo che ha dato inizio al ciclo attuale, il Kaly Yuga. Londra entra nell'occhio del ciclone perché simbolicamente ci porterà alla fine del tempo, al reset della nostra realtà, all'attraversamento della soglia, a togliere il velo di Maya. Non è un caso che la cerimonia olimpica di apertura delle olimpiadi londinesi, abbia avuto come tema simbolico proprio l'intera storia umana, dal passaggio da una civiltà agreste e naturale, a quella industriale nata proprio in Inghilterra, fino al trionfo e alla celebrazione della post-modernità avvenuta nella seconda parte della cerimonia, dove si celebrava la musica ed il cinema e non certo la storia. Come mai? perchè come già ripetuto tante volte il post moderno non è storico, ma spettacolare, teatrale. La cultura attuale è la musica popolare, i film, i cartoni, questi sono il termometro della nostra cultura, una cultura che da una parte risucchia le nostre energie scatenando paure da poter utilizzare energeticamente e ritualmente (come mostrato nella cerimonia d'apertura nella sequenza in cui i vari mostri ed incubi entrano nei sogni dei bambini dell'ospedale, tema presente anche nel cartone della pixar monster and co), dall'altro è la nostra carta d'identità attuale.
L'albero della vita che sormonta la Torre di Babele su cui si fonderà
la nostra civiltà ed in cui a fine cerimonia saranno piantate tutte le bandiere
delle nazioni terrestri
Ritornando al simbolo del tempo che emerge un pò dappertutto nei nostri tempi, non avvertite tutti voi questa sensazione di esaurimento, che si traduce oltre ad una mancanza di novità in ogni ambito culturale, anche ad avere l'impressione di assaggiare la solita minestra riscaldata? L'uomo post-moderno è meno paziente dell'uomo della civiltà contadina, che era abituato maggiormente alla ciclicità della manifestazione, alla ripetizione rituale che si manifestava anche nella sua attività come contadino nell'orto, che doveva tener conto dei cicli stagionali e quindi temporali. Il post-moderno ci toglie questi bisogni donandoci un tempo caotico, sempre rituale, ma a differenza di quello passato, completamente artificiale.
L'esaurimento del tempo e della storia come avverrà? In questo blog ho cercato diverse volte di spiegare questo processo, ho parlato di riequilibriamento del manifestato, ovvero una realtà in cui ad esempio l'occidente avrebbe perso il suo predominio per lasciar spazio all'oriente (non è un caso che la crisi europea sia partita dalla Grecia, culla della civiltà occidentale) e ad un mondo maggiormente sviluppato a rete e nodi e non con rapporti gerarchici; come internet insomma, con il sapere, la conoscenza e le risorse completamente gratuite e disponibili per tutti, con la fine del potere e delle guerre perché obsolete e non più compatibili con il mondo futuro. Questo in una fase iniziale porterebbe al crollo del sistema economico attuale e quindi sicuramente una fase caotica che però potrebbe anche svolgersi in modo graduale e con piccoli traumi (come sta avvenendo attualmente, dove l'eutanasia verso l'euro e il sistema economico attuale procede a piccolissimi passi). L'esaurimento della storia è l'esaurimento del mondo in cui i protagonisti sono gli Dei e gli umani gli spettatori. La storia non è altro che dominio di pochi su molti, di personaggi mitici, eroici e psicopatici che influenzano e hanno in mano il destino di milioni di persone. Il futuro ribalterà questa situazione e porterà tutti noi ad essere ancora più responsabili delle nostre azioni e del nostro destino e a lasciare "Tutto questo dietro di noi". Ciò che lasciamo dietro di noi è sicuramente un posto confortevole e conosciuto, dove tutto sembrava più lineare ed anche più eccitante, ma era sempre Matrix, sempre una falsità. Chyper di Matrix come molti di noi, amano questo tipo di ignoranza felice, che ha permesso finora all'umanità di vivere in categorie confortevoli, con dolore certamente, ma che un mondo lineare rendeva non certo più sopportabile, ma comprensibile. Eravamo animali che accettavano quel destino perché tanto "Dio lo vuole" "così è la vita"; oggi abbiamo abbandonato questa zona confortevole che ci dava gioie certo, ma ci faceva vivere nell'ignoranza. Certo nessuno di noi ama conoscere i demoni che ci guidano dietro le quinte, ma meglio dell'immobilità che non fa altro che rimandare e non eliminare l'inevitabile pasto delle bestie, pronte a sfamarsi della nostra vitalità.

giovedì 23 agosto 2012

INIZIO DELLO SHOW E FINE DEL POTERE OCCIDENTALE


Il teatrino è partito ed ufficialmente è finito il dominio dell'occidente, manca solamente quell'evento spettacolare, quel gateway che porti questa consapevolezza a livello mondiale per eliminare definitivamente lo stallo e la rianimazione continua di un cadavere che è già in putrefazione (ed il cadavere sono tutte le certezze, tutta la cultura oramai usurata, tutto il nostro mondo).

Breve estratto da www.contropiano.org:
Caso Assange: Chavez sostiene Quito contro Londra e Usa

«Sono finiti i tempi in cui i vecchi imperi, e quelli nuovi, facevano con noi quel che volevano». A parlare è il Presidente del Venezuela Hugo Chavez, a sostegno del governo dell'Ecuador attaccato da Londra dopo aver concesso a Julian Assange l'asilo politico. Il governo della Svezia ha affermato proprio oggi che rinuncerebbe a chiedere l'estradizione del fondatore di Wikileaks se gli Stati Uniti chiedessero per lui l'applicazione della pena di morte, e anche se il governo di Londra afferma di voler risolvere la questione negoziando con Quito in realtà la tensione è molto alta.
Un portavoce di Downingstreet ha infatti ancora oggi confermato che al fondatore di Wikileaks non sarà offerto alcun salvacondotto fuori dall'ambasciata e che l'obbligo legale del Regno Unito è di estradarlo in Svezia: «Vogliamo adempiere a questo obbligo», ha detto il portavoce dopo aver affermato che il governo di Londra «continerà a parlare con il governo ecuadoriano e con altri per una soluzione diplomatica».


In realtà il fatto che nel famoso g8 stiano entrando sempre più nazioni non europee (tanto che si sono dovuti inventare il g10 per nascondere il fatto ad esempio che l'economia italiana era stata degradata dall'ottavo posto e più indietro rispetto al Brasile), che la Cina abbia superato "l'occidentale Giappone" come primato economico già da un bel pò, assestandosi al secondo posto e tutto ciò di cui abbiamo parlato in passato riguardo il riequilibrarsi oriente-occidente, che simbolicamente è un riequilibriamento anche nord e sud, basti pensare l'enorme vitalità e dinamicità delle nazioni sudamericane rispetto a quelle europee, dal rifiuto dell'Ecuador a pagare il debito, alla presa in giro e allo schiaffo morale proprio in questi giorni dell'Argentina dato all'fmi, pagando l'intero debito e liberandosi definitivamente dallo strapotere dell'elite internazionale, con una forte accusa ai potentati economici occidentali.
C'è un intero nuovo mondo "sotterraneo" che tenta di emergere, che va dalle energie alternative e senza limiti già esistenti, a politici e nazioni che già appoggiano un sistema economico completamente diverso e che organizzano eventi in questo senso. Il mondo futuro è già qui, ma questa tremenda fase di stallo, di prigione in una bolla trasparente, resasi più evidente a partire da fine 2011, quando il tempo sembra essersi sospeso in una sorta di eterno presente decadente, ripetitivo e revivalistico, a livelli davvero imbarazzanti, hanno tolto la speranza ai più, visto la forte apatia generale e la forte atmosfera melanconica presente nell'aria.
E' un articolo un pò frettoloso e poco approfondito (dovuto al fatto che scrivo anche da un computer non mio), ma che volevo assolutamente scrivere anche perchè nel mondo "sotterraneo" lontano dai media c'è un forte ribollimento che sta capovolgendo l'attuale nostro mondo.
Per ora vediamo come la situazione si evolve, diciamo che proprio in questi giorni si è cominciato ad aprire il teatrino anche a livello mainstream. Si parlava di un gateway che si sarebbe aperto in questo periodo ed in effetti Londra ne è invischiata fino al collo, vediamo dove ci porta.


domenica 15 luglio 2012

LE ORIGINI DELLA CIVILTA' DEL DOMINIO - Bipolarità, ego e super ego - seconda ed ultima parte


Nel precedente articolo abbiamo visto come la civiltà del dominio sia nata perchè patriarcale, fondata quindi sul dominio, sulla rigida gerarchia che poneva enorme disparità tra i governanti, visti come Dei in terra e il restante popolo come legittimamente subordinato al volere "divino".
Come mai nella storia abbiamo sempre queste enorme disparità in cui pochi uomini dominano la maggioranza?
Oltretutto se prima per giustificare questa situazione i governanti erano visti come vere e proprie divinità, successivamente si è parlato di diritto di sangue e di rappresentanza divina, fino ad arrivare ai nostri tempi attuali dove sulla carta queste cose non dovrebbero esistere più, mentre invece praticamente è cambiata solo la forma, ma la sostanza è la stessa presente ai tempi di Babilonia.
In realtà la vera domanda non è tanto perchè pochi uomini dominano la maggioranza, la logica in questo caso
ci viene in aiuto: basta essere forti mentalmente, carismatici, psicopatici e dotati di un minimo di conoscenza 
in più rispetto al popolo per dominare tranquillamente su una larga massa di persone, ma in realtà questo spiega solo una parte del problema e non risponde a domande fondamentali sull'origine di queste civiltà ovvero come mai la grande maggioranza ha lasciato accadere queste cose? Perché era pronta a credere che un uomo potesse essere visto come divinità? Perché la maggioranza ha accettato di assoggettarsi ad una piccolissima casta? Perché questa situazione è avvenuta solo in alcuni luoghi, mentre altri hanno preferito forme di convivenza pacifiche, ugualitarie, tribali, circolari e non gerarchiche? Queste sono domande a cui la storia, persa come ogni conoscenza moderna ad una semplice catalogazione, non riesce a spiegare. Tipico di una civiltà vuota  spiritualmente e moralmente, che preferisce i dati ai contenuti, gli effetti alle cause.
Rispondere a queste domande significa anche far luce sull'apatia della vita umana che è semplice sopravvivenza e "tirare a campare". Il mio non è un articolo moralista, odio articoli del genere, ma vuole semplicemente mostrare un dato di fatto:
Il cinema da sempre ha spesso rappresentato
"vite esemplari" ed eroiche, da imitare.
Negli ultimi tempi c'è un'inflazione enorme
di film su super eroi, film
che hanno sempre più successo perché
archetipi di potenzialità umane
non sfruttate. 
l'uomo è pigro, la maggior parte pone il lavoro al primo posto come semplice mezzo di sopravvivenza, di ricchezza o di potere, il senso e le domande fondamentali della vita sono scomparse, non c'è nulla di magico nella nostra realtà, non siamo artefici delle nostre scelte che releghiamo al politico di turno, a chi ammiriamo, al sistema. Ci vergogniamo di mostrarci saggi e spirituali ed in compagnia di amici, i discorsi seri capitano naturalmente, ma difficilmente vanno oltre ai discorsi su ciò che si discute nei tg, è un discorso masturbatorio, retorico e che vuole mostrare le proprie capacità oratorie e spesso non vede noi protagonisti, parliamo delle azioni di personaggi in vista, con noi perennemente comparse. La tv, il cinema e la musica e tutto l'immaginario dei nostri tempi ci mostra vite eroiche dove noi siamo semplici spettatori. Per stare insieme e liberare il nostro inconscio e sentirci in comunione con la gente quando usciamo abbiamo bisogno di alcool, droghe, di ironia spicciola, di andare in luoghi che mai frequenteremmo da soli.
Insomma siamo in preda di un handicap davvero enorme, esseri con enorme potenzialità, che in realtà risultano semplicemente un piccolo passo sopra le bestie, semplicemente perché parliamo, utiliziamo un metalinguaggio capace di pensare se stesso, per il resto non siamo così diversi dagli animali, siamo passivi all'ambiente, al contesto che ci circonda. Subiamo passivamente le emozioni e non le controlliamo assolutamente così che rabbia ed odio possono facilmente emergere per via di un ego che si riconosce nelle dinamiche del sistema. Con l'avvento della civiltà del consumismo le cose sono peggiorate, perché il sistema subliminalmente ha optato una rivoluzione silenziosa ed inumana: ha svuotato di senso la realtà mercificando la realtà; nel tempo storico prima del post-moderno, si costruivano diversi sensi, significati e contenuti che per quanto falsi, nobilitavano le azioni dell'uomo che credeva di agire per il bene, ciò portava la sua vita ad essere dignitosa e semi-eroica, pensiamo ai soldati che hanno combattuto nella seconda guerra mondiale, credendo di combattere per la libertà, o tutte le manifestazioni comuniste passate, quando ancora il comunismo era agli albori, fatte perché quelle persone credevano davvero che il capitalismo che sfruttava il lavoro dell'uomo arricchendo pochi a sfavore di molti, potesse essere combattuto con il comunismo. Sull'eroismo, la nobiltà e la significanza del mondo storico abbiamo già parlato tra le righe in passato. 
L'antropologo David Watson come un vero e proprio profeta, proprio all'affacciarsi del post-moderno nel 1955 scrisse:
"La civiltà non è più un gracile fiore, da venire conservato con cura e fatto crescere con grande difficoltà qui e là in angoli riparati. Tutto questo è finito: l’umanità è arrivata alla monocultura, una volta per sempre, e si sta preparando a produrre la civiltà all'ingrosso, come se si trattasse di barbabietole da zucchero. Ogni giorno ci verrà servito lo stesso piatto".
Nei precedenti articoli ho parlato tantissimo di questo processo. Quello che interessa a me adesso è una visione generale del perché l'uomo nonostante le sue enormi potenzialità è così deficitario, così debole e fragile. Non ci soffermeremo sui processi storici come fatto in passato, ma sul protagonista, colui che ha creato questa situazione, l'uomo.
Abbiamo descritto nel precedente articolo come la civiltà abbia portato all'emergere del potere e del patriarcato, volevo prima di andare avanti nel discorso, portare alcuni contributi che ci faranno capire come mai l'uomo si è arreso al potere e al patriarcato.
"Questa discontinuità irreversibile, mortale per le società primitive, a cui diamo il nome di Stato" come si è realizzata? "La società primitiva manteneva il proprio equilibrio ed il proprio egualitarismo perché rifiutava il potere, rifiutava la proprietà. Il potere sovrano non è potuto emergere dal capo perché il capo non aveva potere sugli altri". Clastres continua: "la società primitiva è il luogo del rifiuto di un potere separato, perché essa stessa, e non il capo, è il luogo reale del potere...ben presto hanno avvertito che la trascendenza del potere racchiude, per il gruppo, un rischio mortale, che il principio di un’autorità esterna e creatrice della propria legalità è contestazione della cultura stessa - ed è l’intuizione di questa minaccia che ha conferito profondità alla loro filosofia politica. Infatti, scoprendo la grande affinità del potere con la natura, in quanto duplice limitazione dell’universo della cultura, le società indiane hanno saputo inventare un mezzo per neutralizzare la virulenza dell’autorità politica"
Insomma non tutti i popoli sono caduti nel tranello del potere. Chi ambisce al potere ha l'ego, un enorme ego che approfitta della BIPOLARITA' umana. 
Cosè la bipolarità? lasciando da parte il disturbo bipolare di cui diverse persone soffrono, esso in realtà è un qualcosa di universale e generalizzato nella razza umana, perché indica come l'uomo viva in un contesto artificiale dove non emerge il suo vero sé e questo come molti psicologi e persino antropologi hanno affermato, porta alla bipolarità, ovvero all'emergere di umori contrapposti tra di loro che portano spesso ansia, depressione, paranoia, felicità ed altre emozioni estreme che possono apparire tutte insieme in un
periodo di tempo molto breve. In alcune persone questa patologia è manifestata in maniera estrema tanto che è visibile e riconosciuta dalla medicina ufficiale; nel resto dell'umanità è qualcosa che paradossalmente l'ego e il superego riescono ad alleviare fin quando possono, ma l'uomo in se è fragile perchè i pensieri nel suo cervello non sono da lui controllati, sono come un treno in corsa, gli passano continuamente nel cervello e ad ogni pensiero è associato un'emozione così che magari ci svegliamo "depressi", successivamente durante la giornata la depressione (di livello lieve non quella vera, parlo di casi generali) diventa melancolia, magari poi abbiamo qualche ora di tranquillità, poi addirittura felicità che magari può trasformarsi in vergogna ed ansia. L'ordine di questi sentimenti può variare ed essere completamente diverso a quello da me mostrato, ma questa pazzia immensa avviene ad ogni uomo ogni giorno, ovvero l'alternarsi di stati d'animo diversi.
Come detto, siamo giusto un gradino più in alto degli animali: quando la pecora vede il lupo la sua tranquillità diventa paura, se sfugge al lupo la pecora diventa ansiosa, paranoica per poi dimenticarsi quasi tutto e riacquistare la tranquillità. Questo processo nell'uomo è accompagnato da un meccanismo cognitivo consapevole, dal metalinguaggio, ma come gli animali, la maggioranza dell'uomo non sa dominare questi processi ed è passivo.
Ok siamo esseri incredibilmente imperfetti ed è un miracolo che siamo sopravvissuti fin'ora nonostante epidemie, guerre, religioni e mortali ideologie. Perchè siamo così? Nel primo articolo ho risposto parzialmente mostrando come la civiltà, il sistema così come è stato fondato alle origini e si è perpetuato fino ai nostri giorni è responsabile di ciò, ma come mi sono chiesto ad inizio articolo, perchè l'uomo è così? una situazione del genere sembra alludere ad un contesto di tipo post-traumatico, come se le civiltà fossero emerse da e in ragione di un forte trauma, che ha innalzato nell'uomo delle difese e delle maschere. La mia teoria è che ciò che in ogni mitologia di ogni parte della terra è chiamata Età dell'Oro, sia davvero esistita per l'umanità, ma le mitologie in ogni parte del mondo con incredibili punti in comune nonostante parliamo di tradizioni distanti interi continenti l'un dall'altra, parlano spesso del diluvio universale, delle acque che sommergono tutto, del fuoco che tutto inghiotte, insomma di una tragedia che distrugge un intero mondo e poi si parla successivamente (sempre in ogni cultura e tradizione) della "caduta dell'umanità", della fine dell'età dell'oro. La genesi bilica è solamente il libro più famoso su fatti di cui parlano tutte le tradizioni antiche terrestri. L'umanità insomma è passata da una condizione potremo dire di benessere o comunque di equilibrio mentale e spirituale, ad una caduta che si riferisce soprattutto alla persona uomo, alla sua interiorità, a come agisce e cosa sente nei confronti di ciò che lo circonda e nelle tradizioni terrestri emerge soprattutto questo fatto, simbolizzato dall'avvento della morte, della durata della vita che comincia ad accorciarsi ecc.
In un libro del 1975 "la mente senza frontiere" Leo Talamonti, il famoso studioso di misteri di frontiera scrisse:
"...Ora non resta che completare il quadro e specificare per quali ragioni il presunto progresso della razza (umana) sia stato in realtà un regresso. A nostro avviso, le facoltà telepatiche e affini che tuttora si manifestano in seno all'umanità non sono che il residuo DI PROFONDE CORRENTI DI FORZA PSICHICA COESIVA che in una situazione primordiale, ben più felice di quella attuale, bastava a mantenere armonici legami fra gli uomini, fra questi e le forze cosmiche. Forse la telepatia - che abbiamo visto manifestarsi sporadicamente nel suo ruolo di GRAVITAZIONE PSICHICA INTER-INDIVIDUALE - era allora una forza operante ed universale che cementava gli uomini fra loro. Si provi a immaginare il ruolo della messa in comune di sentimenti e pensieri in una collettività, come rarissimamente avviene anche oggi, ma in forma assai tenue: nessuno può far soffrire deliberatamente un altro, se avverte le sofferenze di quello come proprie; nessuno è poco intelligente, quando ha a propria disposizione le risorse intellettive dell'intero gruppo. È il segreto di una società perfettamente integrata. Per l'uomo di oggi è una utopia assurda; per quello di una volta, forse, fu qualcosa di più di una bella fantasia. Tutte le grandi tradizioni parlano di una MISTERIOSA CADUTA: di un'età del ferro che succedete a quella mitica dell'oro; di un peccato d'origine che valse a scatenare gli appetiti e gli sfoghi di un EGO separatista, aggressivo, sopraffattore".
Leo Talamonti interpreta la descrizione dell'età dell'oro, prima dell'avvento dell'ego separatista e dell'uomo bipolare, come una società telepatica ed unita che essendo tale non poteva concepire la sofferenza e la sopraffazione.
Insomma fu un trauma collettivo quello che colpì l'intera coscienza umana facendola regredire e scatenare anche le attuali paure inconsce ad esempio sul buio, sui luoghi chiusi, su alcuni tipi di animali come ragni, topi ecc. L'uomo ha inscritto nel DNA queste paure irrazionali, così come la sua bipolarità ed il suo ego separatista.
Ora ritorniamo per un attimo al particolare, per capire poi cosa è successo all'umanità nel generale:
la psicologia ha diversi meriti, non bisogna negarli, nonostante venga spesso utilizzata per motivi poco nobili (soprattutto l'ambito psichiatrico), ha comunque portato l'umanità attuale alla consapevolezza di un'entità umana divisa in diverse parti, dove alcune di esse rimangono nascoste per i freni inibitori che la società ci impone e soprattutto ha mostrato scientificamente gli effetti che il trauma ha sulla vita di ogni individuo. La psicologia ha portato alla consapevolezza qualcosa che molti di noi oggi diamo per scontato ovvero che un trauma una volta manifestato nella vita di un individuo, viene da esso represso, nascosto ed eliminato dalla
coscienza vigile e sveglia. E' un meccanismo di difesa utilizzato dalla nostra mente per non farci affrontare qualcosa di così devastante da poter distruggere il nostro ego, la nostra personalità. Purtroppo il trauma non è cancellato, ma persiste ed influenza inconsciamente la vita dell'individuo, almeno finché egli non deciderà di affrontarlo faccia a faccia e liberarsene definitivamente.
Questa grande scoperta della psicologia ha portato nell'uomo moderno alla comprensione di molti atti violenti, psicopatici, misantropi, asociali e altre patologie che si manifestano negli individui. Ma anche ad esempio l'ambiente familiare in cui si nasce influenzerà la vita di una persona per tutta la vita. Se l'ambiente familiare è stato confortevole ed amorevole,  vedremo nascere un individuo sicuro di sé ed anche abbastanza socievole, mentre anche il minimo problema, creerà degli ostacoli nell'individuo del futuro. La nostra personalità, il nostro ego, tutte le nostre azioni dipendono da questi elementi.
Ora allarghiamo questo discorso a livello macrocosmico, perchè come umanità condividiamo tutti insieme lo stesso codice genetico e quindi il nostro imprinting, ciò che darà vita alla nostra personalità, al nostro ego e alla nostra persona che interagirà nella società, insomma ciò che da vita a Tizio e Cazio, non è solamente l'influenza del contesto familiare ma anche l'influenza della coscienza collettiva umana, del codice genetico umano e se noi siamo esseri bipolari ed ego-centrici è soprattutto per il trauma inscritto all'interno del codice genetico umano, poi questa situazione di handicap iniziale sarà naturalmente diversa in ogni essere umano, potendo anche essere molto lieve in esseri umani con un forte equilibrio interiore, ma rimane il fatto che è un difetto ereditario che ci porteremo fino alla morte.
In questa situazione post-traumatica, l'umanità avendo represso ed interiorizzato questo trauma, ha sviluppato l'ego che nella psicologia freudiana si trova tra l'ES ed il SUPEREGO. L'ES è la sfera caratterizzata dalla completa estraneità all'Io dove non vigono le leggi della logica, non esistono giudizi di valore, non funzionano i meccanismi della memoria a tal punto che i contenuti di tale sfera non risultano modificati nel tempo, l'umanità grazie a questa condizione viveva in una dimensione a-temporale,ovvero quella dimensione descritta dalla Bibbia ed altre tradizioni come idilliaca, non dominata da giudizi di valore, ovvero non vi era conoscenza dell'albero del bene e del male, non vi erano vere e proprie differenza maschio e donna, o meglio vi era un'unione tra i due principi che allontanava dalla separazione attuale. L'ES descrive alla perfezione il paradiso terrestre così come descritto nella Bibbia.
Successivamente dopo il trauma post-atlantideo (come ama definirlo Micheal Tsarion), evento che ha immesso nell'uomo la paura della fine del mondo, dell'apocalisse, l'ES è stato relegato in secondo piano come luogo in cui riservare i contenuti rimossi dalla nuova sfera umana nata dal trauma, ovvero l'EGO; L'ES è divenuto luogo sede dei traumi. Di conseguenza nella parole di Freud, l'ego diventa sede propria dell'angoscia, dovuta al triplice pericolo cui il soggetto è esposto: il pericolo che incombe dal mondo esterno, 
dalla libido dell'Es e dal rigore del Super-io. Il super io però è un prodotto della civiltà e si sviluppa solamente nelle prime civiltà patriarcali e gerarchiche, mentre nelle società matriarcali, gilaniche o tribali è assente, anche per questo motivo i vecchi colonizzatori europei si trovarono con popoli completamente diversi da loro, dove la rigidità e l'attività censoria del SUPEREGO non esisteva.
A mio parere neanche i popoli umani pre - trauma vivevano in una situazione completamente idilliaca, anche perchè l'esistenza solamente dell'ES in quelle popolazioni garantiva unione, comunanza, mancanza di repressione e bipolarità certamente, ma anche uno stato potremo dire infantile e di scarsa difesa verso ad esempio coloro che presero possesso dell'umanità e che dai sumeri e nella bibbia vengono chiamati Annunaki o Elohim. Come non ricordo chi scrisse su internet, l'umanità nel passato era come il popolo blu di Avatar che a mio parere è una rappresentazione simbolica del passato archetipo del nostro pianeta che essendo ciclico diventa (a parti invertite naturalmente) simbolo anche del nostro tempo e del nostro futuro.
Se il potere e quindi la civiltà del dominio ha rafforzato l'ego e creato il super-ego e quindi estremizzato le caratteristiche negative di queste nuove personalità, aumentando nell'uomo angoscia e paura, essa è stato usato dall'umanità anche come un palliativo un anti-dolorifico potente per fargli dimenticare il suo tragico trauma passato, la sua condizione di decadenza. Anche per questo molti sono legati al sistema, perché porta ordine e tiene a bada il vaso di pandora, rafforza il superego che è una barriera contro i demoni interni, contro i traumi psichici rimossi, sia personali, sia universali e riguardanti l'intera umanità. Per questo motivo tante persone lottano e lotteranno per la preservazione del sistema che per loro è ordine verso il caos dell'inconscio. Per questo nessuno è davvero sincero e consapevole quando afferma di amare la libertà, noi non sappiamo davvero cos'è la libertà, che non è certamente un semplice liberarsi di un governo o di una ideologia.
Dopo tutta questa disamina possiamo renderci conto (tenendo a mente i miei precedenti articoli), come il crollo della civiltà del dominio indicato in vari articoli precedenti, sia qualcosa di molto più profondo e sconvolgente del semplice "arrestiamo tutti i cattivoni e iniziamo da capo". Il crollo della civiltà del dominio riguarda anche il crollo delle nostre maschere, della nostra personalità, dell'ego e se non saremo tanto forti arrivati a quel momento, saremo nudi, noi stessi contro i demoni interiori repressi e non abbattuti, in ciò sta anche la simbologia dell'uomo che deve morire per rinascere, una morte non letterale, ma simbolica, che riguarda l'EGO. Se questo processo riguardava nel passato uomini illuminati dalla verità e dalla conoscenza e forti interiormente, oggi questo processo sta riguardando l'intera umanità. Come già detto da me nel passato e sottolineato da molti miei colleghi internauti, internet non è altro che il prologo ad un mondo interconnesso,
ma per arrivare a quell'unione e comunanza purtroppo si arriverà al crollo del sistema e delle maschere, al caos, all'incontro con i demoni interiori. Il premio però sarà una vita vissuta da protagonista!

lunedì 18 giugno 2012

LA VITA E' UN PALCOSCENICO



Giusto una curiosità sincronica tra un articolo e l'altro:
si parlava tempo fa di decadenza, crollo dello Star System, soprattutto musicale, ebbene la realtà ci manda continuamente messaggi in questo senso, basta saperli leggere; crolla un altro palco, naturalmente di un'altra Big Band, ovvero probabilmente la band simbolo, la più rispettata ed acclamata del nuovo millennio, i Radiohead, a Toronto a Downsview Park (be anche sul nome del luogo dove è avvenuto si potrebbe giocare sulla sincronia) ed è l'ennesimo incidente di crollo di un palco di una grande band, a rimetterci i soliti poveri operai:

l'ultimo incidente è avvenuto il 16 giugno a Toronto dove, a un'ora dall'apertura dei cancelli al Downsview Park, è crollato il palco dei Radiohead. Il bilancio è stato di un morto, il tecnico del suono della band britannica Scott Johnson di 33 anni, e tre feriti gravi. Il concerto che era sold out è stato subito cancellato. Il gruppo è atteso in Italia nelle prossime settimane, nonostante il lutto che ha colpito la band, dovrebbe confermare le quattro date: a Roma il prossimo 30 giugno ci sarà il primo concerto, seguito dalla tappa di Firenze il giorno dopo, poi a Bologna il 3 luglio, e a Codroipo (Udine) il 4 luglio. E proprio la data di Bologna, ha già subito una variazione a seguito degli eventi sismici che hanno colpito l'Emilia Romagna nelle scorse settimane.  Ma quello del Downsview Park è solo l'ultimo di una serie di incidenti nel mondo della musica live. In Italia, ultimi solo in ordine temporale, il 12 dicembre scorso ci fu il crollo dell'impalcatura per il concerto di Jovanotti in programma al Palasport di Trieste, con un morto e sette feriti, e l'analoga tragedia, a Reggio Calabria, prima di un concerto di Laura Pausini, con un morto e due feriti. Tre operai che sono stati travolti dalla struttura per il cedimento del pavimento
 Particolarmente sfortunato l'appuntamento all'Heineken Jammin Festival al parco San Giuliano di Mestre che per ben due edizioni, nel 2007 e nel 2010, è stato colpito da una tromba d'aria che ha provocato danni ingenti e una cinquantina di feriti, e il conseguente annullamento della manifestazione. Colpita dalla maledizione del palco anche Madonna. Nel 2009 a Marsiglia la caduta di una gru e il conseguente crollo del palco provocò due vittime. Della scenografia restò un groviglio di 60 tonnellate di tubi e cavi metallici e il concerto della regina del pop venne annullato...
fonte: Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/4wBk9

sabato 16 giugno 2012

LE ORIGINI DELLA CIVILTA' DEL DOMINIO - prima parte



"I patriarcati sono società di dominio, ed è un mito che siano universali. Si tratta solamente di un caposaldo dell’ideologia patriarcale. 
Spiegare la nascita del patriarcato significa spiegare la nascita del dominio, e questo non è affatto un compito facile. Anzi, dato che i modelli di dominio dipendono da così tante condizioni correlate, dovettero passare lunghi periodi di tempo prima che questi sistemi di organizzazione sociale fossero inventati 
e perfezionati". Heide Goettner Abendroth

Il bene e il male, essere e non essere, giusto o sbagliato, sembrano categorie che da sempre accompagnano l'uomo, pensiero questo rafforzato dalle religioni storiche che hanno assolutizzato questi concetti costruendoci ideologie e generando odio e portando in guerra diversi popoli sulla loro versione di questi concetti.
In questa serie di articoli mi propongo di analizzare e investigare le origini della nostra sofferenza, dei nostri conflitti interiori, di tutto ciò che ci rende esseri così fragili, impauriti, pecore pronte a scappare e ad accodarsi al gregge. Intendiamoci questo è il mio semplice parere, non la verità assoluta è sempre bene ribadirlo, certamente il mio discorso non sarà religioso e neanche dogmatico, ma logico-intuitivo, quindi accettabile o meno che sia è fatto con la massima sincerità e senza presunzione. 
Sarà importante capire perché siamo pronti a seguire credenze così spudoratamente false e perchè ci allineiamo facilmente al sentire comune o meglio al sentire dell'epoca soffocando la nostra individualità e ancora perché abbiamo paura di mostrare il nostro vero sé e le nostre vere aspirazioni, perchè indossiamo una maschera nella vita di tutti i giorni  (patetico chi pensa di non farlo) e perché assumiamo atteggiamenti contro la nostra natura, ovvero atteggiamenti routinari e ritualizzati che vanno contro la nostra natura intima.
Rispondere a queste domande significa conoscere la storia dell'umanità e almeno avere risposte più chiare su chi è l'uomo e a cosa è destinato. Questo articolo può essere visto come un'espansione maggiormente approfondita e dettagliata di cose che avevo già accennato nei due articoli intitolati "il giudizio universale".
    
Erich Fromm
Riprendendo la citazione che apre questo articolo, molti storici ed archeologi sono concordi nell'affermare che la nascità della civiltà ha portato alla nascita del patriarcato e quindi del dominio dell'uomo su un altro uomo.
Uno dei più importanti studi psicologici sugli istinti e le passioni umane di Erich Fromm, il bestseller "quale male", osteggiato da molti suoi colleghi che amavano la molto più rassicurante visione "homo homini lupus" che giustifica guerre e violenza, andava contro la tesi instintivista della violenza, in ciò confortato dallo studio della paleontologia e dell'antropologia che mostravano che:

-i gruppi umani presentano, rispettivamente gradi così fondamentalmente diversi di distruttività che sarebbe impossibile spiegare i fatti col presupposto che distruttività e crudeltà siano innate;
-i diversi gradi di distruttività possono essere correlati ad altri fattori fisici e alle differenze esistenti nelle rispettive strutture sociali;
-il grado di distruttività aumenta con il crescente sviluppo della civiltà, e non il contrario

Il patriarcato come modus vivendi in se è contro l'equilibrio, perchè stimola il cervello rettiliano ritualizzato ed amante della routine (forma vivendis della civiltà), utilizza solo l'emisfero sinistro razionale, sottomettendo e abolendo l'intuito e l'emisfero destro ovvero l'emisfero femminile, da ciò ne consegue che la mancanza di equilibrio, l'assoggettarsi ad un sistema di civiltà di tipo patriarcale, ha portato l'uomo ad allontanarsi dal suo vero sé in cui i due emisferi del cervello (che sono comunque due hardware) sono in equilibrio.
Non sempre è stato così, nonostante la storiografia abbia paura di ammetterlo, perchè la rivelazione di una società non statale e gerarchica, sconvolgerebbe la visione comune che vede l'organizzazione di una civiltà o di una forma di convivenza, possibile solo se gerarchica e statale. Ad esempio le società gilaniche, scoperte dalla famosa archeologa Marija Gimbutas e poi dall'antropologa Riane Eisler:
il termine Gilan deriva da "gin" e "an", abbreviazione dei termini greci giné (donna) e andros (uomo), civiltà autorganizzate, non violente e in cui gli uomini e le donne avevano pari diritti. Queste civiltà le troviamo poco prima della nascita degli Stati, in un arco temporale lunghissimo che va dal 7000 al 3500 a.C. (poco prima dell'inizio del quinto sole dei Maya, ovvero 3114.a.C. in cui sarebbe sorto il mondo in cui ci troviamo ancora per poco. Giusto una mia annotazione). 
"DEA MADRE"
Nella cosiddetta "preistoria"
le divinità erano soprattutto femminili
Le società Gilan sono quindi non patriarcali, anarchiche ante-litteram, dove nessuna raffigurazione artistica riporta scene di guerra, ma al contrario molte statuette della Dea Madre che attestano come nel lontano passato Dio non era considerato una figura maschile come lo è oggi.
Oltre al già citato Erich Fromm sono tantissimi gli studiosi che dimostrano questa realtà del passato come lo scrittore Colin Ward e i tantissimi rilevamenti, in cui la Dea Madre era il Dio da rispettare e in cui i vari popoli si auto-organizzavano in maniera non gerarchica e statale, ma cooperativa e dove la donna aveva un ruolo di primo piano.
Perchè si passò successivamente, visto lo stato pacifico e prosperoso in cui vivevano questi popoli da millenni, ad una forma organizzativa repressiva, patriarcale e gerarchica? Perché la donna nei testi religiosi successivamente venne maltrattata (vedere la storia di Adamo ed Eva ma è solo una delle innumerevoli), messa in posizione subordinata all'uomo e la Dea Madre cancellata dalla coscienza collettiva? 
Uno dei grandi misteri, infatti, della nostra storia è l'uomo che ha assunto una posizione privilegiata e tutta la storia millenaria successiva dominata dal patriarcato! Le falsità storiche della superiorità dell'uomo sulla donna ai giorni nostri (di riequilibrio degli emisferi), sono così ridicole e improponibili, che tranne in qualche chiacchiera da bar davanti ad una bella bionda (birra of course) è difficile vederle altrove, al massimo in qualche popolo dove il patriarcato è ancora incarnato nella sua più alta espressione, come era centinaia di anni fa anche in Europa, ad esempio in qualche paese musulmano; neanche la forza fisica, indubbiamente superiore nell'uomo, può spiegarci il perché la donna ed il principio femminile siano stati così maltrattati, anche perché la dote intellettiva e strategica è richiesta per manipolare il popolo e la storia, la forza fisica è stata da sempre il braccio dei potenti, mai ai vertici della piramide dove erano richiesti cervello e non muscoli.
Questa sottomissione del principio femminile avvenne anche perchè con l'avvento del Kaly Yuga, l'epoca oscura, dove ciò che è spirituale viene degradato e dove il materialismo cresce la sua influenza, ciò che è importante non sono più le facoltà intuitive, ma quelle pratiche potremo dire e così le elite (di cui parleremo successivamente), interessate a dominare sull'uomo, sapevano che per far accettare all'umanità una forma organizzativa gerarchica, patriarcale e repressiva, bisognava reprimere il femmineo.
Che il principio maschile sia più a suo agio nel materialismo e in un'epoca di scarsa spiritualità, ce lo confermano gli archetipi, che danno dell'uomo un'immagine di un cacciatore in attiva relazione con l'esterno, mentre infatti il principio femminile sente, quello maschile sa, ed infatti il principio femminile è legato all' ESSERE, quello maschile al FARE.
Per capire meglio tutto questo discorso e come mai la storia dei popoli sia diventata una storia disequilibrante fatta di dominio, violenza e sofferenza, bisogna quindi andare in profondità sul significato di archetipo maschile e soprattutto capire quali sono le figure nella storia che lo rappresentano.
Il primo archetipo da analizzare è quello del PADRE: se la relazione madre-figlio è necessaria per dare sicurezza ai primi passi che il bambino compie nel mondo, sicurezza soprattutto interiore, che un rapporto sano e amorevole con la madre può dare, il padre è un elemento divisorio; come in  modo forse fin troppo estremo e legato alla sfera "sessuale", aveva rilevato anche Freud con il suo parlare di "complesso di Edipo" 
(in passato ho accennato alla psicologia come uno dei vasi di pandora liberati a fine ottocento, inizio novecento, inizio per Dostojevsky dell'età in cui i demoni girano liberamente sulla terra). Il padre è quindi il primo elemento simbolicamente conflittuale che si presenta nella vita di un essere appena nato, separa il figlio dal mondo simbiotico che egli aveva con la madre. Il Padre quindi è simbolo del contatto con la realtà, colui
che dal punto di vista positivo, deve darci le chiavi per interagire in modo armonioso con la realtà, il PADRE rappresenta l'etica, la protezione verso il mondo esterno, se infatti la MADRE garantisce un rapporto armonioso con il proprio sé intimo, con le nostre paure interne, il PADRE specularmente è invece la difesa culturale ed etica verso il mondo esterno, insomma sono entrambi archetipi fondamentali, il cui equilibrio garantisce armonia interiore e con la natura ed armonia ed interazione con l'esterno.
Ne risulta che quando la civiltà, basata e fondata sul patriarcato, ha soffocato il principio femminile, siamo stati gettati in questa realtà conflittuale senza difese interne e in questa situazione, favorita anche dal trauma post-atlantideo (di cui parlerò negli articoli successivi), ciò ha portato alla nascita di una civiltà inu-mana e alla nascita dell'ego, simbolicamente rappresentata nel mito del paradiso perduto.
L'uomo è divenuto prometeico, pieno di debolezze e conflitti interiori, insomma un essere sofferente in cui il dolore diviene condizione naturale dell'esistenza.
Crono divora i suoi figli
Non è assolutamente un caso che come avveniva nella mitologia greca, la maggior parte delle serie tv ed anche dei film mainstream che vedo, mostrano sempre un figlio/a che ha un rapporto conflittuale con il padre, tanto che ad esempio la serie tv LOST potrebbe essere sintetizzata come un gruppo di dispersi con un rapporto conflittuale con le figure genitoriali, soprattutto paterne. La mitologia greca che nacque nel periodo di massima ascesa del patriarcato e di infanzia-adolescenza delle civiltà e tra l'età dell'Ariete e del Toro che immetteva nel mondo l'arte della guerra, fa di questo uno dei suoi temi principali.
Il mito più famoso ad esempio è quello di Crono:

Il mito di Crono, figlio di Gea, la madre terra, e Urano, il dio del cielo, racconta di un padre negativo che sprofonda i figli nella terra per non essere da loro spodestato. Crono, uno dei dodici titani nati da Gea e Urano, viene coinvolto dalla madre per aggredire il padre, che una volta evirato dal figlio, scomparirà lasciando il regno dell'universo al suo aggressore. Crono, avvertito da una profezia, vive le angosce del padre, divora i figli per timore di  essere da loro cacciato, e Zeus, uno dei figli destinati a cadere nelle viscere del padre, viene salvato dall’intervento della madre Rea, che invece del figlio gli consegna una pietra avvolta in un telo. Sarà poi Zeus a regnare nell’universo grazie alla sua vittoria contro il padre. http://www.aipep.com/articoli/nomepadre.htm

Crono divinità che simbolizza il tempo, che simbolicamente nasce con la civiltà che routinizzando la vita dell'uomo grazie anche alla creazione del lavoro, ci rende suoi schiavi e ci spolpa fino a dissanguarci per tenere in vita il SISTEMA, la macchina, l'ingranaggio in cui Chaplin rimane incagliato (sincronicamente bloccato in ruote che richiamano gli ingranaggi interni dei vecchi orologi). Eppure Crono è pur sempre figlio di Gea-Gaia, la madre Terra, il cui rapporto per via della TECNICA, della civiltà, del tempo, è stato estromesso.
Tenendo in conto tutta questa bella storiella, molte pellicole attuali come lo stesso TREE OF LIFE, ci appaiono in tutta la loro sconcertante valenza simbolica archetipica.
La nascita della sofferenza, del dolore, del pianto e del travaglio che il Dio iroso della Bibbia da all'uomo é quindi dovuto al soffocamento del principio femminile che ha portato alla nascita della civiltà, del lavoro inteso come "alimento per il sistema" e non come modo di crescita ed auto espressione individuale e così la parte intuitiva femminile è stata soffocata e l'equilibrio rotto, nel mondo post-diluviano disastrato; vi erano naturalmente tantissime eccezioni prima della nascita ufficiale della civiltà, alcune roccaforti in cui vigevano società equilibratrici matriarcali o comunque tribali, parlo di società in cui l'influenza babilonese-mesopotamica, ellenica e successivamente cristiana non avevano messo piede. La civiltà, la conquista dell'ego, l'uomo separato dalla sua origine divina ha origine nella Mesopotamia e sicuramente anche nella Valle dell'Indo, dove si formano le prime civiltà, che daranno vita alla nostra attuale realtà in cui viviamo tutt'oggi.
Di questo parleremo successivamente.