Come ben sanno
coloro che leggono il mio blog quando parlo di partiti politici,
elezioni e materie connesse, non lo faccio mai da un punto di vista
strettamente politico ma sempre tenendo in conto l’impatto ed il
significato che gli eventi politici hanno nella coscienza collettiva
umana, nel cambiamento della loro percezione, quindi da un punto di
vista simbolico e sincromistico, tenete in mente tutto ciò, perché
in questo mio articolo si parlerà tantissimo di avvenimenti politici
ma non si farà politica nel senso tradizionale del termine ed
infatti sarà un articolo pieno di concetti astrologici. Non
troverete nel mio articolo teorie che vedono la lega e l’m5s come
la salvezza dell’Italia (o almeno non in senso prettamente
politico) e neanche come burattini mossi dai poteri forti, quello che
scriverò si basa su supposizioni e previsioni fatte anni fa, in
tempi non sospetti e che pian piano si stanno avverando, infatti sarà
un articolo che prenderà diversi spunti, ampliandoli, di diversi articoli degli ultimi due anni (soprattutto).
Il 15 maggio Urano è entrano nel segno del Toro. Urano è da sempre visto come il segno rivoluzionario per eccellenza (non a caso scoperto nel 18° secolo, in coincidenza con le rivoluzioni americane e francesi, come dire quando l’archetipo viene scoperto, esso può rivelarsi nella realtà), un pianeta il cui ingresso nel segno non è mai silente, ma può essere paragonato all’ingresso di un elefante in una cristalleria.
Toro al contrario è
un segno pratico, che ama stare con i piedi per terra (il primo segno
di Terra), poco disponibile ai cambiamenti e quindi si dice che Urano
e Toro insieme formano una coppia strana, perché per il pianeta
azzurro il segno del Toro non è uno dei suoi domicili principali, in
cui si sente a suo agio.
Il Toro governa
l’economia, la madre terra, quindi la fertilità, tutto ciò che è
legato al cibo, ai frutti che ci da la natura. E’ un segno calmo e
paziente al contrario del suo predecessore irruento e individualista
(Ariete), in cui Urano è più a suo agio.
Ne consegue che in
questo ciclo di 7 anni iniziato all’incirca due mesi fa ( e che si
dovrebbe concludere nel 2024-2025, in corrispondenza con l’eclissi
speculare americana del 2017 come spiegato in questo articolo), tutto
ciò che riguarda le caratteristiche di quel segno, verranno rimesse
in discussione, ribaltate e nuove prospettive si apriranno in quei
campi.
In coincidenza
dell’ingresso di Urano nel Toro, oltre all’eruzione vulcanica
nelle Hawaii (terra, catastrofi naturali), Di Maio (Movimento 5
stelle) e Salvini (Lega) hanno trovato un accordo improbabile ad
inizio anno, impossibile da immaginare fino a poco più di un anno
fa, intesa-legame che ha inaugurato la cosiddetta terza
repubblica.
Non è un caso che
appena trovato l’accordo e con gli incredibili eventi degli ultimi
giorni di maggio, tutta la discussione si sia centrata su questioni
economiche (euro si-euro no, almeno a livello di coscienza collettiva
nazionale) e che il pomo della discordia nella formazione del governo
sia stato guarda caso il ministero dell’economia, a tutto ciò si
aggiunge un evento Economico con la E maiuscola, con forti componenti
geopolitiche, ovvero dell’aumento dei dazi americani verso
l’Europa, che indebolirebbero soprattutto la Germania (una delle
più potenti esportatrici mondiali), un evento che come molti sanno è
strettamente legato a quello della formazione del nuovo governo
italiano e che ha avuto strascichi anche nel g7 più fallimentare
(apparentemente) e patetico della storia, insomma BENVENUTO URANO IN
TORO.
I precedenti 7 anni
sono stati dominati da Urano in Ariete, che entrò nel primo segno
dello zodiaco il 28 maggio 2010, per poi lasciarlo brevemente e
rientrare temporaneamente in Pesci da agosto 2010 al 12 marzo 2011,
per poi rientrare definitivamente in Ariete fino appunto a maggio
2018. Sono date che non passano inosservate, infatti la definitiva
entrata di Urano in Ariete corrisponde allo tsunami giapponese e alla
catastrofe nucleare di Fukushima. Visto il carattere individualista
ed aggressivo dell’Ariete, segno che non ama le contromisure, che
non ama entrare a compromessi e per cui il mondo spesso si divide in
bianco e nero (parliamo naturalmente per archetipi), l’ingresso e
l’avvicinamento di Urano in Ariete corrispose alla primavera araba,
l’indignados, occupy wall street, la prima crisi economica europea
(Grecia ed in generale i cosiddetti paesi Piigs) ed il timido
affacciarsi degli euroscettici e dei cosiddetti populisti che a fine
ciclo (2017-2018) erano oramai una forza mainstream e potente tale da
scardinare l’establishment tradizionale in diversi paesi
occidentali, lo abbiamo visto con Trump, con la Brexit e con
l’attuale governo italiano che si è formato con Urano in Toro, ma
che ha prosperato e si è reso una potenza con Urano in Ariete.
Le tendenze che
sviluppa Urano in Ariete sono fortemente individualistiche ed infatti
lo abbiamo visto con il riemergere dei nazionalismi e la prima vera
messa in crisi della globalizzazione.
Nei vari articoli
dedicati al post-periodo delle elezioni di Trump avevo articolato questo discorso affermando
che gli ultimi anni di questo decennio avrebbero visto acutizzarsi lo
scontro tra nazionalisti (o come amano appellarsi loro, “sovranisti”)
verso neo-liberisti, progressisti, meglio conosciuti come globalisti.
E’ una guerra senza esclusioni di colpi che rispetto al 2016, anno
in cui era ad uno stato iniziale e che l’elezione di Trump aveva
messo in luce, ora nell’anno attuale 2018 è entrata
definitivamente nella coscienza collettiva.
Non è un caso che
Urano, il pianeta dei cambiamenti rivoluzionari immediati, in Ariete
(segno individualista per eccellenza), abbia visto crollare o meglio
ha reso obsoleto il concetto di destra e sinistra. Ad inizio ciclo
(2010-2011), occupy Wall Street e gli indignados protestavano contro
l’1% di umanità che dominava il restante 99% in un contesto non
ideologico (ricordo ad esempio le manifestazioni in Italia in cui chi
portava con sé una bandiera di partito, veniva fischiato); a fine
ciclo, persino i politici più establishment creano sconcerto perché
non si riesce a posizionarli in una precisa ala politica, anzi per
vincere devono essere disposti ad essere flessibili e non facilmente
inquadrabili, basti pensare Macron in Francia che ha vinto anche per
il suo posizionarsi e dichiararsi al di sopra della destra e della
sinistra e la breve stagione di Renzi (uomo di sinistra che parla e
fa politiche di destra) che ha praticamente distrutto gli ultimi
scampoli ideologici più forti e tradizionalisti in Italia (almeno a
livello di mainstream), ovvero la sinistra che come sappiamo ha avuto
nella vita politica italiana degli ultimi 70 anni, i personaggi più
sinceramente ideologizzati ed attivisti. Per non parlare di Trump,
primo presidente della storia ad essere avversato da più della metà
del suo partito, che cercò in passato di farsi eleggere con il
partito democratico (a cui era iscritto, cosa che molti dimenticano)
e che è forse la persona simbolo più potente dei populisti che
altro non sono che movimenti non ideologizzati. Poi c’è
naturalmente il movimento 5 stelle, il simbolo più potente di
scardinamento delle ideologie e di “appiattimento” o meglio di
visione della politica non più verticistica e partitica. Anche i 5
stelle, nati sotto l’influsso di Urano in Pesci, sono prosperati,
entrati in parlamento, divenuti una forza politica ed il primo
partito italiano, pronto a governare, proprio con Urano in Ariete e
si sono sempre opposti alla logica destra e sinistra.
Come sappiamo una
visione ideologica spesso richiede una comunione d’intenti, anche
un certo dogmatismo nel seguire alcuni pensieri ed idee della
società. Urano nel segno individualista per eccellenza (Ariete),
abbatte tutte le spinte collettiviste ed ecco che spunta il problema
immigrazione e dei confini, il tutti contro tutti, la critica contro
una politica piramidale e verticistica, lo vediamo con la nascita dei
partiti euroscettici, contro l’elefantiaca, burocratica e
verticistica Unione europea ed oltre agli eventi già accennati
precedentemente (Brexit, Trump, crollo di Renzi e nuovo governo
populista in Italia), possiamo aggiungere il referendum greco e la
poca solidarietà dei paesi europei verso la difficile situazione
economica dell’Europa, l’ascesa politica e la presa di potere di
personaggi tradizionali ma completamente contrari ad istituzioni
accentratrici come l’UE (Orban in Ungheria) e la fine
dell’unipolarismo americano in campo economico (il petroyuan, gli
accordi commerciali Russia-Cina, la stessa ascesa della Cina e
dell’oriente come nuovo baricentro del potere mondiale futuro) o
militare (la crisi siriana e la leadership diplomatica della Russia).
Sempre nella
politica italiana Urano in Ariete ha accentuato le spinte
individualistiche del m5s, il suo “mai con nessuno, nessuna
alleanza ecc.”, posizioni mitigate solamente con Urano in Toro.
Sono stati sette
anni senza un vero e proprio centro di gravità permanente, ma
fondamentali per una certa fuga dal centro e da spinte accentratrici
e piramidali che alla fine del ciclo Urano-Ariete, si sono rese
obsolete ed impraticabili. Era scontato che le ideologie
fuoriuscissero dalla politica definitivamente proprio con Urano in
Ariete, ideologie che riescono ad unire masse di persone verso un
unico scopo, che hanno obiettivi collettivi, che hanno spesso una
visione transnazionale (il comunismo come il cristianesimo ha avuto
sempre obiettivi mondiali, ovvero di evangelizzare e diffondere in
tutto il mondo la propria ideologia). L’entrata definitiva di Urano
nell’individualista Ariete avvenne in maniera quasi sincronica con
una fissione (separazione) nucleare a Fukushima, in Giappone, la dove
sorge il sole, l’estremo Oriente.
Porta caos, spinte
individualiste e poca comunanza e diplomazia, ma porta anche più
praticità ed un forte scollamento da forti autorità accentratrici
ed oppressive, almeno da un punto di vista di appoggio della
coscienza collettiva, infatti i vari centri di potere hanno perso il
monopolio nella creazione di etats d’esprit e nell’influenzare le
opinioni. Il popolo in questi ultimi anni ha votato ed ha agito
(quasi per dispetto) in maniera opposta da come ordinavano i
mass-media, ha capito molti dei trucchetti insiti nella comunicazione
mainstream e se è vero che è stato il periodo del “chi fa da se
fa per tre”, in cui si è mostrata la falsa comunanza dell’UE
dove pochi comandano e la maggioranza viene vessata, è stato
comunque un periodo certamente povero da un punto di vista di
consapevolezza spirituale, ricco invece per una consapevolezza civica
e politica.
Nel primo articolo
del 2017 che trovate cliccando qui, grazie all’illuminante analisi
dell’astrologo Austin Coppock, avevamo parlato della congiunzione
Saturno-Plutone che sta per arrivare alla sua fase finale durata 33
anni (quindi iniziata nel 1982) e che nella sua fase finale si svolge
nel segno del potere, ovvero del Capricorno, segno in cui Saturno è
entrato nel dicembre del 2017, intorno al solstizio invernale ed in
cui transiterà fino al 2020. Qui Saturno, segno della conservazione,
della morte, del razionalismo, della rinuncia, della perseveranza,
trova il suo domicilio primario, rappresenta il re che conquista il
suo trono o riprendendo una metafora televisiva “winter is coming”.
Saturno entra nel solstizio invernale del 2017 in Capricorno segno
invernale. E’ tempo di preservare ciò che è rimasto, preparare il
campo, proteggere e rinunciare, prima dell’attacco finale. In
questo ciclo Saturno con Plutone (anche questo pianeta guarda caso
transita nel segno del Capricorno dal 2008 ed avendo tempi più
lunghi lascerà questo segno solamente nel 2024) sono in congiunzione
e quando questi segni sono congiunti, come ho spiegato nell’articolo del 2017, vi saranno periodi di maggior accentramento di potere,
mentre l'opposizione porta invece ad una decentralizzazione.
Questo ciclo di
congiunzione tra Plutone e Saturno è iniziato nel 1982 ed ha avuto
un accentrarsi del potere di organismi sovranazionali come
multinazionali ed organismi come la Ue a scapito delle nazioni, crisi
del welfare e globalizzazione neoliberista. Questo ciclo sta
arrivando alla sua fase finale e proprio per questo motivo che in
questi ultimi anni vediamo scontrarsi sovranismo vs globalismo in
maniera sempre più evidente.
Naturalmente non è
un caso che proprio in dirittura finale ci sia l’emergere di temi
“oscuri” e l’uso di parole quali “nazista”, “fascista”,
questo anche perché alcune configurazioni guarda caso sono
“speculari”, non simili, a quelle degli anni 30 e 40, il ciclo
Saturno-Plutone in congiunzione mette alla luce gli accentratori, gli
affamati di potere, radicalizza le posizioni ed anche le azioni, è
tempo di personaggi forti che generano reazioni estreme. E’ un
periodo quindi di figure politiche forti in tutti gli schieramenti.
Come alcuni studi astrologici e non, lasciano prevedere, questa
situazione cambierà o almeno si mitigherà fortemente solamente ad
inizio del prossimo decennio.
L’attuale governo
lega-movimento 5 stelle nasce proprio alle fine di questo insieme di
cicli (tra cui quello Giove-Saturno in segni di terra, di 200 anni
che come spiegato sempre in questo articolo qui, si concluderà nel
2020) e il suo grande (almeno iniziale) successo, lo deve ad una
serie di fattori che ora analizzeremo.
La triade governativa, con Conte mediatore tra gli opposti. Pensate anche ad una analogia religiosa ed avrete delle sorprese |
Una cosa si può
dire obiettivamente, questo è il governo uscito dalle urne con il
più largo consenso da almeno il 1987, per la prima volta dagli anni
80 si raggiunge un consenso che supera la metà degli elettori
italiani (più del 50% e stando agli attuali sondaggi anche più del
60%) anche perché dall’inizio della seconda repubblica in poi,
quindi dall’inizio degli anni 90, venne cambiata la legge
elettorale in senso maggioritario, quindi tralasciando gli inciuci
sotterranei, erano governi senza alleanze esterne, infatti fino al
2011 abbiamo avuto governi di centrodestra alternati da governi di
centrosinistra ed anche quando la stella di Berlusconi era al
massimo, egli non riuscì mai a raggiungere il 50%, si riuscì a
sfiorare questo risultato nel 2001 dove tutta la coalizione del
centro destra con i suoi tantissimi partiti e con il ritorno della
lega nord all’ovile, tutti insieme raggiungevano il 49%, da lì in
poi abbiamo avuto governi con una maggioranza sempre in discesa fino
all’ascesa dei governi tecnici non votati, del proporzionale e
dell’inciucio come unico metodo di governo stabile e con
maggioranza, quindi sicuramente quello che è successo con la
formazione del governo a maggio e l’entusiasmo che si è portato
avanti, non si vedeva dal 1994, anno dell’inizio dell’era
berlusconiana. Se diamo un giudizio neutro senza tifo politico
naturalmente, tutti sono concordi che il 1994 fu l’elezione che
inaugurò ufficialmente la seconda repubblica e nel bene e nel male
venne presa con entusiasmo dai milioni di elettori che avevano votato
Berlusconi perché sapevano che le cose sarebbero cambiate, anche i
suoi nemici ed avversari non poterono non notare che la vittoria di
Berlusconi rappresentava un qualcosa di nuovo ed un taglio verso la
prima repubblica, una nuova idea di politica, di “rappresentazione”
politica, di crollo di categorie, chi aveva votato il “polo delle
libertà” era eccitato perché a suo dire mandava a casa la vecchia
casta, i vecchi parrucconi che da quasi 50 anni infestavano la
politica, nel bene e nel male era un nuovo mondo e quindi tutti in
modo ottimista o in modo pessimista erano eccitati, inorriditi o
sorpresi dal risultato, certamente era impossibile avere reazioni
tiepide. Ecco la formazione del nuovo governo ha un impatto
emozionale che non si vedeva dal 1994 e risultati di consenso che non
si vedevano dalla fine degli anni 80.
Perchè tutto questo
entusiasmo, come mai assistiamo ad una specie di incantesimo che
sembra essersi rotto dove milioni di persone improvvisamente assumono
orgoglio nazionale e patriottico e si dicono fieri di essere
italiani? Come mai un atteggiamento del genere in una nazione famosa
nel piangersi addosso e nel gettarsi sempre merda vedendo l’erba
del vicino sempre più verde? L’Italia non è mai stata la Francia
parlando di “patriottismo” ed amor proprio. Come mai un
atteggiamento del genere in poco tempo? Come mai milioni di persone
improvvisamente dopo lunghi anni di apatia ritornano entusiasti a
parlare di politica? Come mai dall’altra parte della barricata si
vede un odio verso una controparte politica che non si vedeva dai
tempi del berlusca, questa volta amplificato dai media tutti contro?
Un primo punto da sottolineare è che il governo lega-5 stelle
rappresenta da un certo punto di vista la fine e l’inizio di un
primo macro-ciclo della nazione Italia o senza andare su cicli così
lunghi, la fine almeno di un primo ciclo nato con la nascita della
repubblica ( a fine anni ‘40 del novecento) ed il ripudio della
monarchia fino ai nostri giorni, quindi un ciclo della durata di 70
anni o poco più. Questa cifra mi fa venire in mente un ciclo che gli
esoteristi e gli studiosi di cicli storici conoscono bene, ovvero
quello di 72 anni.
Igor Sibaldi |
Prendo una citazione
di Igor Sibaldi tratto dall’articolo di civiltascomparse intitolato
appunto “72” che è molto profetico nell’inquadrare un ciclo
(tralasciando la sola situazione italiana) che vedrà il suo culmine
per lo studioso, guarda caso negli anni 2012-2018:
“Dunque, un anno della civiltà è 72 anni dei nostri, ogni 72 anni si ripete la situazione di 72 anni prima...
...72 anni dopo (la rivoluzione francese, aggiunta mia personale), 1862-1868, [in quest’arco di tempo] due stati han cominciato a darsi da fare in Europa, nella civiltà occidentale, e uno nelle Americhe, gli Stati Uniti. Che cosa han fatto? Hanno rivoluzionato tutto quanto. Gli stati del nord, 1864 in America, han detto “cambiamo tutto”, gli stati del sud han detto “no, restiamo come prima.” Chi ha vinto? Era inevitabile, in quel periodo di ribellione, hanno stravinto gli stati del nord, hanno schiacciato gli stati della confederazione [del sud] e s’è cambiata la storia di un paese.
In Europa quali stati stavano pigliando la
stessa iniziativa? La Prussia e il Piemonte. Il piccolo stato del
Piemonte, in quel periodo, stava dicendo: “ma se io metto su, non
una ribellione, [bensì] un “Risorgimento”, comincio a far fuori
tutti.” Tutti gli stati un po’ arretrati, che non si ribellano
[…] Per cui lo stato delle Due Sicilie dice: “no, noi siamo
fedeli al passato”: distrutto, lo Stato Della Chiesa: distrutto,
tutte le varie repubbliche, tutte quante fatte fuori, l’Austria,
legata al passato: distrutta, sconfitta in quel periodo. Perchè?
Perchè era il periodo delle ribellioni.
1934-1940 [72 anni dopo], chi si è ribellato
questa volta? Uno stato solo, purtroppo: l’America, che proprio in
quel periodo ha fatto il New Deal; cosa vuol dire il New Deal?
“Cambiamo tutto quanto, non funzionava il modello economico
precedente, lo cambiamo del tutto.” E’ stato l’unico (stato) a
trovarsi nel momento giusto nella condizione giusta. Gli altri stati
europei, purtroppo, hanno perso completamente quel treno lì,
l’Italia era ferma, la Germania era ferma: venivano dal periodo
precedente, quello dei sei anni precedenti, che si chiama “il
periodo delle dominazioni”, il periodo in cui cominciano sempre le
dittature, cominciano sempre i capi, in America Roosevelt, in Europa
Hitler, in Russia Stalin. Nel periodo appena concluso, si richiedeva
alle cellule della civiltà occidentale di ribellarsi, cambiare,
scuotere di dosso il vecchio, per affrontare il periodo che comincia
quest’anno [72 anni prima, l’inizio della Seconda Guerra
Mondiale], 2012-2018, il periodo del “non si può più aiutare
nessuno.”
Per Igor Sibaldi il post 2018 dovrebbe far seguito ad un periodo di 6 anni dove si raggiungerà la massima tensione e per lui solamente negli anni 30 o 40 del nuovo millennio dovremo vedere qualcosa di davvero nuovo e positivo.
Quindi
da un punto di vista astrologico siamo agli
inizi e alla fine di importanti cicli, da un punto di vista puramente
di studio ciclologico storico siamo in sincronia con importanti
periodi storici, tralasciando comunque per ora il discorso ciclico,
il vero successo dell’alleanza lega-m5s rimane il loro incarnare e
rappresentare perfettamente l’unione degli opposti, il simbolo del
tao trasposto in maniera politica:
-
la lega rappresenta il nord (anche per le sue origini), il movimento 5 stelle il sud (questo anche nell’analisi elettorale del voto, anche al di fuori della contrapposizione tra i due partiti al governo, molti dicono che la vittoria dei 5 stelle è dovuta al sud che vuole il reddito di cittadinanza e quindi politiche assistenzialiste “opposte” ai più nordici e meno assistenzialisti leghisti, cosa non completamente vera anche numeri alla mano, ma come già detto in passato, gli archetipi e gli stereotipi, le analisi sommarie, la cosiddetta “chiacchiera da bar” spesso ci da un significato più profondo, simbolico dell’evento, ci indica l’umore della coscienza collettiva).
-
La lega rappresenta la destra (è nella sua storia), il movimento 5 stelle la sinistra (nei temi e nell’elettorato che mira a conquistare)
-
la lega rappresenta la tradizione che vuole ergersi nel caos attuale (anche nelle teorie economiche, nel preservare le tradizioni religiose e linguistiche, in uno dei suoi punti principali che è stata sempre la lotta contro l’immigrazione clandestina, quindi contro lo straniero non in regola che entra nella nostra nazione, il nuovo, il diverso ecc.), il m5s rappresenta ideali acquariani, il nuovo zeitgeist più liquido, meno ideologico e più innovativo ed ha nuove idee di economia (decrescita, fine del lavoro salariato, reddito universale, democrazia rappresentativa ecc.)
Si
potrebbero fare molti altri
esempi di
questa unione di opposti
ma ciò che meraviglia e crea tanta fiducia in molte persone è
proprio la voglia di creare una sintesi tra il meglio che vi è a
destra e il meglio che vi è a sinistra, è qualcosa di anomalo in
Italia che ripeto (senza dare giudizi buono o cattivo) non si vedeva
dalla creazione della Costituzione (quando
partiti opposti si unirono per fondare l’Italia repubblicana),
infatti indipendentemente se questo governo sarà trionfante o una
catastrofe, per la prima volta dopo tanto tempo, partiti opposti si
uniscono per creare un qualcosa di nuovo che non sia più legato a
concetti quali ristrettezza e rispetto di regole a noi imposte. In
Italia esperimenti di unione tra opposti, non come semplice inciucio
per
magari imporre diktat europei o di altro tipo,
ma come progetto per creare qualcosa di nuovo unendo
le proprie idee,
sono
sempre falliti
(tranne
nell’immediato dopoguerra mondiale, come accennato,
per
la creazione della costituzione e
dell’Italia repubblicana),
questo
fallimento è avvenuto
sia per via della sudditanza estera e sia per la stagione delle
stragi, quindi indubbiamente tutti ostili al
governo
o meno sanno che è cambiato qualcosa e che questo
governo per molti è visto come l’ultima occasione o forse l’ultima
illusione possibile.
Per
ora vediamo molte somiglianze con il governo Trump sia
nell’atteggiamento unilaterale ed ostile dei media, nell’uso (da
parte di Salvini soprattutto) di un linguaggio forte, delle accuse di
razzismo, del cambio delle politiche migratorie, dell’accenno al
populismo, degli avversari visti come radical chic.
Se
la vittoria di Trump fu il tonfo definitivo alla credibilità dei
media (qualcosa che in futuro sarà ricordato come un nuovo muro di
Berlino, vi rimando sempre al mio articolo sulla vittoria di Trump),
in Italia la demolizione dei media è cominciata molto prima, dal
2013, con la vittoria “non televisiva” dell’m5s che in quel
periodo molto più intransigente di oggi, evitava le apparizioni
televisive, i manifesti pubblicitari ed elettorali (cosa riguardo
questi ultimi che a grandi linee rimane tutt’oggi) e nonostante
tutto si affermò come il primo partito italiano. La rivoluzione
non sarà televisiva. Eventi epocali avvengono sottotraccia senza
testimonianza ed eco del mainstream intento a preservare il vecchio
ordine.
Come
detto varie volte in passato, l’Italia è da sempre un laboratorio
di sperimentazione, una coscienza collettiva che per la sua storia e
la sua localizzazione ha anticipato la politica futura.
Ritornando
alle assonanze con il governo presieduto da Trump, ricordiamo ad
esempio che dopo l’elezione di Trump, cosa davvero insolita in
contesto statunitense, molti scesero in piazza a protestare e molte
furono le iniziative contro le sue politiche (e continuano
tutt’oggi), in Italia abbiamo la nostra versione con il gesto delle
magliette rosse e il Michael Moore nostrano in piena discesa di
credibilità che è Saviano (che cerca di agitare le folle verso
un’insurrezione), un parallelismo davvero inquietante. Abbiamo la
nostra CNN (il gruppo Espresso-La Repubblica), ed abbiamo esponenti
di governo che come nell’amministrazione Trump vengono accusati di
ambiguità ed affiliazione ai poteri forti, vi sono le stesse idee
sulle politiche riguardo l’immigrazione (confini chiusi-muro al
confine del Messico vs porti chiusi) e sull’economia-politica
(protezionismo e nazionalismo, ambiguità sul rispetto dei trattati
internazionali).
Molti
personaggi creduti come casti e illibati difendono l’indifendibile
e persone che credevamo cattive si dimostrano con maggior buon senso.
Tutti contro tutti, in un etichettare fascista e razzista chiunque
sia contrario e all’opposto “servo dei poteri forti” o
“piddino” chiunque sia contrario all’azione del governo. Mai il
dibattito, persino in ambienti più neutri e monotematici come quello
complottista, si è fatto così forte e acceso verso un governo,
persino ai tempi di Berlusconi, infatti il forte odio che
quest’ultimo generava nella controparte, era mitigato da metà dei
media che lo difendevano, cosa che ha sempre evitato lo scontro
sociale. Da una parte i complottisti duri e puri, quelli che vedono
ogni manifestazione del mainstream o che abbia una certa visibilità
come retta da una cabala del male a cui nulla e nessuno può opporsi
e che parlano di continua presa per il culo, altri che difendono il
governo ed altri ancora più cauti che stanno a vedere.
Tralasciando
il governo, in ogni campo della nostra cultura e società si sta
arrivando ad una resa dei conti, non si tratta della semplice
distruzione del vecchio mondo, se Apocalisse vuol dire
“rivelazione” allora logicamente essa porterà trasparenza nelle
azioni, per questo ora i fatti del mondo (dopo il caos terribile
degli scorsi anni) diventano un minimo più chiari. Quando i lupi si
tolgono la maschera di agnello, non esistono più le mezze misure,
ognuno è esposto nell’arena pubblica, “c’è chi sarà preso
e chi sarà lasciato”. E’ il tempo delle opinioni estreme,
perché sono tempi estremi in cui più che la verità, la realtà ti
viene addosso ed è impossibile rimanere indifferenti, quindi ognuno
sarà scoperto (qualcosa che ho sperimentato a livello personale a
partire dal 2012), sarà la versione in grande di ciò che avvenne
nel post seconda guerra mondiale, dove svelati gli orrori del
fascismo e nazismo, i pochi che rimarranno coerenti, continueranno a
difendere quel vecchio mondo, pagando la loro coerenza con la
lapidazione pubblica, mentre il resto cercando di mimetizzarsi, se
non opererà un lavoro di comprensione diventerà insignificante e
isolato da tutto, si troveranno in un mondo nuovo e diverso in cui
dovranno ricostruire nuovamente la propria condizione nel mondo (non
solo dal punto di vista economico), anche per questo dapprima ci sarà
rabbia ed odio e finito tutto chi non ce la farà si autodistruggerà.
Il
mio non è un discorso puramente politico ed economico, vorrei fosse
così, magari, mi troverei in vantaggio, anche perché quando gli
adorati da molti Borghi e Bagnai ad inizio 2000 parlavano bene
dell’euro, io ero invece strasicuro che sarebbe stata una moneta
che ci avrebbe impoverito. Leggevo libri che prevedevano l’11
settembre anni prima di quando in effetti si fosse realizzato ed
infatti quando avvenne, vista la messa in scena hollywoodiana e
catastrofista, fui inorridito e a bocca aperta come tutti, ma
assolutamente non sorpreso, anzi ricordo che dicevo “ecco qui, è
avvenuto” e i miei genitori a dirmi “avevi ragione tu”, non
perché avevo previsto l’11 settembre, ma perché avevo sempre
discusso che eventi simili potessero avvenire per direzionare
l’opinione pubblica verso una società del controllo e con meno
libertà. Ricordo che prima della grande crisi economica mondiale del
2008, leggevo continuamente articoli economici per capire quando
potesse scoppiare. Dai vari articoli letti e dai vari analisti seri
(non quelli del sole 24ore) ero sicurissimo che sarebbe avvenuta nel
2006, sbagliai di pochi anni. Sapevo anche che c’era la volontà di
creare la guerra mondiale, ma proprio dal 2008 abbandonai
l’atteggiamento da complottista duro e puro e capì che c’erano
altre forze in gioco, negative o positive non si sa, ma che andavano
contro comunque l’nwo ed oltretutto la realtà non poteva
analizzarsi con semplici categorie di nero e bianco ed oggi nei
circuiti di informazione si discute tanto di questo.
Potrei
fare esempi numerosi, ma prima che qualcuno dica che me la stia
tirando, non è affatto così, perché tutto questo elenco che ho
fatto, questa sintesi delle mie previsioni e dei canali privilegiati
a cui avevo accesso, mi hanno reso una persona con una forte
conoscenza in alcuni ambiti ma non una persona migliore. Sono una
persona con enormi difetti, come tutti sicuramente, ma da diversi
anni a questa parte mi riesce impossibile mettere quei difetti in un
cassetto, perché viviamo l’era della trasparenza. Tutto questo per
dire che se la cosiddetta apocalisse riguardasse solamente fatti
geopolitici, economici, storici ed altro sarei felice, avrei qualche
vantaggio perché non ho mai avuto atteggiamenti dogmatici tipici dei
seguaci del mainstream e dei complottisti puri, ho abbandonato tante
convinzioni in vita mia e sono fiero di non essere stato sempre dalla
parte di una barricata, perché il mio pensiero è un work in
progress. L’apocalisse riguarderà e riguarda già soprattutto la
nostra psiche, quella è la battaglia più grossa da combattere, con
noi stessi e tralasciando chi patetico è legato al vecchio mondo,
segue i baroni dell’informazione ufficiale ecc., loro do per
scontato che certi processi non possono comprenderli, a me spesso
danno più fastidio i complottisti dury e pury (come scriveva
qualcuno), quelli sempre pronti a giudicare e mai a giudicarsi, ad
ergersi a di sopra degli altri, l’immagine speculare dell’elite
che vorrebbero avversare. Come in alto così in basso, non
dimentichiamolo mai. Ciò che succede nel piccolo, in una dimensione
più ristretta é simile a ciò che succede in alto con una
magnitudine e scopi molto più grandi. Non bisogna dare per scontato
assolutamente nulla, perché ciò che credevamo sicuro e solido o una
persona che ritenevamo affidabile, può facilmente rivelarsi il
contrario.
La
nostra civiltà ha sempre basato tutto sugli scontri. Quelli che
molti chiamano potere o elite ha sempre preso come riferimento a
partire dall’ottocento la dialettica hegeliana, il tesi Vs antitesi
= sintesi, un ragionamento che se usato per il bene porterebbe molti
vantaggi, ma che da pochi è stato utilizzato per aizzare il dividi
et impera per creare così lo scopo che si erano prefissato.
Senza
andare troppo nel personale, cosa si deve intendere per cambio
traumatico della psiche e delle convinzioni? E’ successo mai
qualcosa di simile in passato? Certo gli esempi sono numerosi e ho
accennato tante volte al crollo del fascismo e a persone fasciste che
morto Mussolini si sono trovate in un mondo completamente opposto a
quello in cui credevano, fortemente ostile alla loro visione. La
magnitudine ai nostri tempi sarà più grande e vi sono molti esempi
attuali, basti pensare ai comunisti divenuti una invisibile presenza
politica che sopravvive soprattutto in qualche giovane idealista o in
qualche nostalgico, visto che una gran parte è traghettata verso il
centrosinistra (ma non solo, vi sono persino ex comunisti che votano
5 stelle e lega, diciamo quelli più influenti sono in area
centrosinistra) finendo per appoggiare quelle politiche che il
comunismo diceva di combattere. Fino agli anni 90 il comunismo
prendeva ancora gli ultimi rimasugli ed ancora poteva godere dell’eco
del grande crollo di inizio anni 90. In Italia avevamo rifondazione
comunista che sfiorava il 10% nel suo periodo più florido ed in modo
speculare al ruolo della lega nel centrodestra, era l’ago della
bilancia dei vari governi di centrosinistra, ovvero l’epoca di
Prodi, senza il loro appoggio il governo infatti crollava (come
successo con la caduta del governo Prodi nel 1998 proprio a causa del
ritiro della fiducia da parte di RFC). Insomma era un partito che
godeva di qualche milione di voti, traguardo oggi impossibile.
Mentre
ora tutti gridano alle aperture delle frontiere e la lotta si riduce
ad uno sterile e obsoleto dibattito sui diritti civili, i comunisti a
fine anni 90 ed inizio 2000 ancora discutevano di sovranità, di
monopolio ed oligopolio della produzione, di new economy ed
appoggiavano ed erano fortemente in sintonia con i No Global,
che ebbero un forte eco e persino una parte della stampa dalla loro
parte oltre ad un libro bestseller internazionale: “no logo” di
Naomi Klein.
Il
gruppo di estrema sinistra Rage Against the machine, tra i più amati
gruppi rock della seconda metà dei ‘90 fece persino un video sulla
“battaglia di Seattle”, ovvero la manifestazione contro il
WTO del 1999 che mise in luce nel mainstream questo movimento. Erano
tempi diversi dove la sinistra alternativa aveva ancora una minima
rappresentanza parlamentare e riusciva comunque a dimostrarsi davvero
alternativa allo status quo e soprattutto a prevedere pericolosi
zeitgeist futuri (il neoliberismo promosso dal WTO e tutta la deriva
totalitaria dei rapporti sociali ridotti a commercio), ma la storia
li aveva comunque distrutti e stavano semplicemente raccogliendo le
ultime briciole ed echi storici, e ciò faceva si che molti di loro
trasformassero le loro battaglie in una sterile difesa dei diritti
civili come punto più esposto del loro zeitgeist morto (fenomeno di
questi ultimi anni soprattutto), oltretutto fuori tempo massimo,
visto che persino in tv, nei cinema e nelle pubblicità fanno opere
di sensibilizzazione a favore della diversità, essendo una cosa
accettata e vista come giusta persino dalla destra che deve scegliere
le parole giuste, persino i vecchi fascisti non si permetterebbero
mai di dire che l’omosessualità è una malattia, poteva capitare
ad inizio anni 2000, oggi chiunque affermasse ciò avrebbe la
carriera politica (e anche non politica) distrutta. Quel rimasuglio
che di ideologico oramai non ha più nulla e che si è svuotato della
lotta dei diritti primari, è stato risucchiato dallo zeitgeist
neoliberista ed ugualitario del politically correct, riducendo il
concetto di uguaglianza a “renderci tutti uguali” e la lotta
politica al “basta che la destra non va al governo”. Stiamo
parlando naturalmente di zeitgeist e non di quei pochi politici che
ancora si dichiarano comunisti che tentano un certo approccio con
questa materia, non rendendosi conto che il loro tempo è finito, a
differenza invece di “comunisti” che si tengono ben lontano sia
dai tentativi parlamentari inutili che dal centrosinistra attuale e
loro avranno con sorpresa un futuro sicuramente più radioso, dove
vedranno battaglie che loro proclamavano da decenni, vinte da gente
che hanno sempre detestato, perché l’apocalisse è così,
imprevedibile, capovolge tutto.
Ricordo
che a fine anni 90, inizio 2000, quando cominciavo per la prima volta
ad addentrarmi nell’informazione alternativa più oscura, mi
appassionavo molto anche ai cosiddetti alternativi più mainstream,
come Beppe Grillo, che dopo un periodo di silenzio ed oscurità si
preparava ad emergere per almeno un decennio come
voce dissidente degli italiani,
fino alla imprevedibile (in quei tempi) sua discesa politica, con
spettacoli che facevano il sold out, con personaggi dello spettacolo,
economisti ed
altre persone
che di nascosto andavano da lui per chiedere consigli (fu lui a
prevedere
e per questo ad essere sentito anche dai magistrati, il crac
parmalat), che ospitava Alex Zanotelli, personaggio che per
un brevissimo periodo
seguivo con passione perché raccontava l’Africa più vera e per
pochi mesi ho persino pensato di andare con qualche associazione
umanitaria per qualche anno in Africa, o magari con Greenpeace (a
salvaguardare l’ambiente), perché era inammissibile che un
continente fosse sfruttato e morente, che ancora una parte
dell’umanità dovesse soffrire così. Che tempi!
Zanotelli, un personaggio che non riuscirei più a seguire
attualmente, niente
di personale assolutamente, ma è parte e viene usato o meno
(controvoglia o meno) di quel sentire e di
quella
buona parte dei personaggi della Chiesa,
sempre primi a diffondere lo spirito di carità e mai a proporre
soluzioni lontane dal pietismo e dal mito razzista (questo si) del
“buon selvaggio” da mantenere e coccolare e
a cui fare semplicemente carità.
Ricordo
che (anche se in un periodo successivo, dal pre-youtube alla sua
nascita) guardavo e riguardavo con orrore le immagini delle proteste
contro il g8 di Genova del 2001, il giorno in cui morì il movimento
no global e la sinistra italiana. Il 2001 più in generale è stato
l’anno dove questa visione transumana, neoliberista, questo virus
ha preso possesso persino delle menti più vitali della società,
l’11 settembre è stato l’evento simbolo e più rumoroso, ma non
l’unico. Da lì in poi nel mainstream ogni battaglia per il
benessere collettivo è stata distrutta dall’avanzare del Moloch e
la sinistra intesa in senso classico è stata mantenuta viva e vitale
solo grazie ad un personaggio come Berlusconi.
Ed
ecco qui che tutto questo movimento di persone che una volta erano i
più duri oppositori dello status quo, ora sono i più strenui
difensori di un cadavere che si cerca di tenere in vita, durato 70
anni, l’epoca del risaputo storico, vitale almeno fino agli anni
70, una visione di vita andata avanti come discusso varie volte, per
nostalgia, celebrazioni, in ciò aiutati anche dall’avvento del
digitale che ha allungato sconsiderevolmente un sistema sovraesposto,
risaputo, con strade e piste continuamente battute.
Se
tutti hanno paura del nuovo che avanza, nel mainstream,
paradossalmente quelli che appaiono come buoni che possono essere
visti in Italia come i cosiddetti amanti dell’uguaglianza a tutti i
costi, il centrosinistra ed anche la destra tradizionale, sono quelli
che più tengono in vita uno zombie che se distrutto farebbe crollare
non solo le impalcature degli ultimi 70 anni, ma come un effetto
domino verrebbe giù tutta l’impalcatura millenaria, quel virus che
infetta l’umanità da troppo tempo, anche questo è uno dei motivi
del perché mai nella storia italiana un governo è stato così
osteggiato dalla totalità dei media, accusato di nazismo, fascismo,
di essere stato eletto da ignoranti, per questo economisti di fama
mondiale e in Italia diversi giornalisti (cosa inimmaginabile fino a
qualche anno fa), propongono il voto solamente per pochi e non per
gli ignoranti (ignorante poi in base a quale saggio criterio lo sanno
solo loro), ricordiamo tutti le parole di Scalfari, dell’oligarchia
illuminata terrorizzata da cosa può significare la brexit, l’alt
right che appoggia Trump ecc., ma anche in questi giorni le
dichiarazioni fioccano, si propongono persino droghe per chi viene
dichiarato razzista e populista, per fargli cambiare idea. Qui c’è
terrore e disperazione, c’è lo stesso atteggiamento dei nazisti
che criminalizzavano i loro avversari dichiarandoli come inumani.
Molti dimenticano che gli stessi nazisti godevano di simpatie ed
appoggi che oggi non crederemo (da Inghilterra ed USA erano molti gli
estimatori ed i finanziatori di Mussolini ed Hitler, basti pensare
Churchill), come detto anche in quel periodo molti credevano di
essere dalla parte giusta della storia e nessuno pensava a cosa si
sarebbe verificato in futuro.
E
si ritorna ad inizio articolo, perché per quanto in alcuni punti può
sembrare, questo non è un articolo politico, come detto il governo
pentaleghista non è l’alba nuova (ed all’interno ha personaggi
effettivamente razzisti ed ambigui) e non per forza porterà
benessere e prosperità al nostro popolo, semplicemente è l’unica
miccia che può distruggere il sistema zombie italiano, un sistema
inumano che è andato oltre il suo limite di vita. I loro simili in
campo politico possono fare lo stesso a livello mondiale.
Distrutto
tutto, non per forza verrà qualcosa di migliore, ma i morti devono
essere lasciati riposare, altrimenti ciò che emergerà sarà
solamente il transumanesimo spinto con conseguente fine dell’umanità,
quello che già stanno sperimentando in città feudali-schiaviste
high tech come Dubai che è il futuro distopico che aspetta l’umanità
se non cambiamo rotta. Lasciate stare i lustrini e le luci
sgargianti, guardate qualche video di persone che hanno avuto
esperienza di lavoro in quei luoghi.
Se
tutto andrà bene le parti più illuminate del pentaleghismo e degli
altri movimenti che nel mondo si avvicinano a spunti cosiddetti
populisti, riusciranno a cooptarsi e a togliere dalla voglia di
scontro sociale e di guerra la parte più illuminata ed ammaestrata
dal mainstream del cosiddetto centrosinistra e centrodestra
tradizionale o dai liberisti, unendo il meglio che ognuno ha,
distruggendo la servitù millenaria, fondando la vera uguaglianza e
cominciando finalmente a vivere e non recitare. Ancora nessuno sa
cosa è l’essere umano, sarebbe ora di cominciare a scoprirlo ed
uscire dal trauma e dalla vittimizzazione e dalla bipolarità che ci
portiamo avanti da millenni.