mercoledì 16 ottobre 2019

A' LA GUERRE COMME A' LA GUERRE: Qanon, sovranisti, globalisti ed il confluire dei cicli

                                                                              Picard: «Capisco quello che hai voluto fare Q. Ma la lezione avrebbe potuto essere appresa senza la perdita di 18 membri dell’equipaggio».
Q: «Se non riesci a sopportare un po’ di sangue dal naso tornatene a casa e nasconditi sotto il letto. È pericoloso là fuori. Ci sono meraviglie, un’infinità di tesori che possono saziare desideri grossolani e raffinati. Ma di sicuro non è per i timorosi».


Picard: «Forse Q ha fatto una cosa giusta per un motivo sbagliato. Quello di cui avevamo più bisogno era un calcio al nostro compiacimento, per prepararci a quello che ci aspetta».


                                                                           Star trek the next generation
                                                                           episodio: "chi é Q"






Ho sempre amato la narrativa, ad immagini oppure scritta, credo che sia uno degli atti umani che più si avvicina al concetto di creazione o meglio di Divino, al concetto di vita più puro ed intoccabile, ovvero il vedere l'esistenza come un viaggio, un'esperienza in cui ciò che conta è la strada che si percorre e non tanto l'inizio e la fine su cui c'è in genere sempre delusione o incongruenza, anche per questo le narrazioni cicliche sono le migliori, oltre ad avvicinarsi maggiormente all'esperienza umana, che si parli di problemi economici o di draghi e valli incantate cambia poco.
Esiste la narrativa umana che materializza il pensiero, l'intimo, il nascosto, gli archetipi ed esiste la narrativa in cui gli umani sono coinvolti o forse intrappolati, il romanzo umano in cui l'uomo si trova immerso non come lettore, ma come protagonista, dimenticandosi del romanzo di cui fa parte. La paura di non essere un lettore o uno scrittore (entrambi hanno il potere di mettere e dare un proprio significato alla narrazione) è la paura del tempo, quella trappola che non ci fa comprendere lo scopo del viaggio, che non ci fa riuscire a capire cosa potrà succedere nei capitoli successivi, che non ci da un'idea dello scopo generale del romanzo. Nel nostro più profondo intimo sappiamo il titolo e la fine del romanzo, ma lo spazio tempo ha portato oblio e dimenticanza.
Se parlo di narrativa è proprio perché gli eventi di questi ultimi decenni hanno portato a molti la consapevolezza di come noi tutti viviamo in un romanzo, dove esistono le battaglie tra Dei, tra bene e male e dove nonostante tutto, le sfumature sono così tante che è anche impossibile avere una visione chiara e cristallina della nostra realtà.
Si è parlato in questo e in altri lidi di come da diverso tempo siamo entrati in una dimensione atemporale, in cui le normali categorie con cui riuscivamo ad orientarci nella vita, non sono più stabili come una volta, in cui tutto viene messo in discussione, in cui tutto è liquido, tutto è possibile. Facendo un ragionamento esoterico, i periodi atemporali sono quei punti nello spazio tempo dove vi è la possibilità di accellerare la liberazione, è come avere una ferrari tramite la quale poter accorciare il cammino verso la meta, è il famoso periodo dove è possibile liberarsi dalle catene del karma, fare il salto quantico, riuscire ad avere una visione universale e senza barriere, della realtà che ci circonda. 
Il periodo atemporale é un vero e proprio tornado che tutto spazza via, non è un semplice cambio di zeitgeist, ma un vero e proprio cambio di realtà e di paradigma.
Questi buchi, squarci nello spazio tempo, si verificano in genere alla fine di più cicli, quando tutto è più liquido e nulla è sedimentato. Però il periodo atemporale è qualcosa di raro nella storia umana, mentre molto più frequenti sono i periodi cosiddetti di ricarica del loop temporale. Nella storia ad esempio la caduta di un impero si è molto spesso associata alla fine di un ciclo ed infatti la fine dell'era dell'Ariete e l'inizio dell'era dei Pesci ha portato ad esempio il declino ed il successivo crollo dell'impero romano, l'ascesa dello gnosticismo e successivamente del cristianesimo che ha preparato al dominio del monoteismo, un periodo in cui chi aveva sete di conoscenza esoterica e spirituale avrebbe avuto enormi vantaggi. In quel caso stiamo però parlando di una normale fine di un'era che per quanti sconvolgimenti può portare, è un processo che si ripete, non certamente spesso, ma in modo tale da essere quantificata e segnalata nella storia umana, persino in quella (breve) che studiamo nei libri di storia, formata a sua volta da tantissimi mini cicli e cambi di mentalità e zeitgeist.

In questi casi quindi è illuminante chiamare questi periodi come "ricarica del loop", squarci storici estremamente interessanti ed affascinanti in cui l'esempio del carillon è perfetto.
La fase di "ricarica del loop" è quel periodo storico in cui un certo sentire, uno zeitgeist, una religione, un'ideologia, un archetipo, ha dato tutto quello che doveva dare, tale da bloccarsi in meccanismi di immobilità o distruzione. Ogni cantante sa che una nota non può essere tenuta per sempre, neanche il cantante più dotato al mondo potrà tenerla lungamente senza alla fine stonare o perdere il respiro, anche perchè a lungo andare anche se ci fosse un meccanismo per tenere attiva quella nota, con il passare del tempo ci sembrerebbe semplice rumore. E' il cambiamento quello che noi attendiamo, le note successive o le loro progressioni sono ciò che fanno la musica e che creano la grande sinfonia umana, per questo prima o poi il loop storico- temporale è costretto a cambiare nota/musica, perché la stessa nota dopo un pò non risulta più appetibile, diventa fastidiosa ed è proprio in quei periodi di ricarica che si creano finestre di libertà, quando non c'è nessuna nota su cui danzare, dove si può influenzare la successiva nota e divenire creatori. Un periodo del genere lo abbiamo avuto subito dopo la seconda guerra mondiale, se non a livello personale almeno a livello collettivo.
Questi però come detto sono ricariche del loop, noi invece ci troviamo in uno spazio atemporale dove diversi cicli convergono verso la loro fine, periodo di allineamento al centro galattico, periodo dove il bene può diventare male e viceversa, dove tutte le categorie sono sconvolte, persino quelle prestabilite ed archetipali come maschio e femmina. E' un periodo androgino di unione, di miscelamento, il periodo dei fantasmi, dei miracoli che si realizzano, della mancanza di un centro di gravità permanente, non per forza visto in senso negativo, perchè la gravità ci tiene con i piedi per terra ma ci tarpa anche le ali.
In questo particolare periodo come è naturale che sia escono fuori parecchi "araldi e profeti" della nuova era, prospettando il ritorno del paradiso in terra, della giustizia, del ribaltamento totale della nostra realtà, la famosa storia del "principe e del povero", il ribaltamento dei ruoli, l'unione tra macro e micro, l'unione degli opposti o semplicemente l'accusa verso il sistema.
E' una fase del tempo spazio affascinante ma anche tremendamente stressante, perché è un periodo pieno di stimoli dove paradossalmente la creatività va a farsi benedire, proprio per l'accumulazione di eventi che porta al paradosso, alla notte oscura dell'anima nella maggioranza di noi.
Negli anni passati avevo ben spiegato come alcuni personaggi famosi in alcuni ambienti del web come David Wilcock ad esempio e la stessa storia sul 2012, vere o false che siano, hanno avuto come scopo principale, volontario o meno questo poco importa, quello di cambiare lo zeitgeist, la consapevolezza delle persone. Fateci caso che tutte le grandi religioni e tutte le grandi conquiste dell'uomo non sono mai e dico mai nate per processi razionali, per quanto il nostro mondo laicista e materialista si illuda. Una nuova visione della vita, un cambio politico, culturale, scientifico ed economico non nasce mai e poi mai all'interno di un laboratorio o per via di una ricerca empirica, semmai una visione politica, economica e scientifica hanno bisogno nel mondo attuale di un costrutto logico e razionale per essere poi implementate nella nostra realtà. Ho scritto in passato di come la nascita e fondazione della scienza abbia avuto origine non certo da un laboratorio, dalla ricerca empirica o dalla mela caduta in testa a Newton, queste sono storielle fatte proprio per lo zeitgeist attuale scientifico-materialista, l'unico che avendo soppiantato quello religioso, può essere compreso appieno dalla stragrande maggioranza della popolazione occidentale. Dietro la nascita della scienza come mostrato in questo articolo passato, vi era un processo storico ben preciso, ciclico e tutt'altro che lineare. Gli uomini del passato qualunque cosa vi dicono, non erano certo ignoranti e superstiziosi quanto la civiltà odierna vorrebbe farci credere, erano semplicemente persone che vivevano in una realtà diversa, con diverse forze, diverse energie in campo e diversi bisogni intellettuali-spirituali.
Il fenomeno Q si può affermare a questo punto, visto l'importanza che sta assumendo, che sia il prodotto compiuto, la magnus opus alchimista, la materia grezza virtuale che diventa oro, in un processo che ha visto in precedenza altri testimoni con un successo effimero e non profondo o relegato ad un gruppo specifico di persone e soprattutto senza l'autorità ed il potere di Q. Sto parlando dei vari John Titor, David Wilcock, David Icke, il fenomeno 2012, lo stesso complottismo ecc., che sembrano tutti fenomeni introduttivi utili a preparare il campo prima di dare una struttura di potere definitiva a tutto questo, quella botta enorme tale da cambiare la realtà in maniera pratica e veloce.
immagine presa dal sito www.vox.com

Perché si può dire tutto il male del mondo di Q, ma a questo punto, nel 2019, nessuno sano di mente lo prenderebbe sottogamba o si renderebbe ridicolo come i tizi del wu-ming che addirittura si addossano la paternità dell'opera, perché è oramai chiaro come dietro a questo fenomeno non c'é il solito esaltato nerd, una persona isolata, un semplice troll, gatekeeper, un semplice fenomeno teso a crearsi una cerchia di aficionados, non è un semplice John Titor, whistleblower, non è neanche un simil-guru new age e non è neanche una rete disclosure come poteva essere wikileaks ma è tutto insieme e soprattutto è opera di intelligence, di parti del potere americano e non. Non è più un laboratorio ma una vera e propria arma, questo, indipendentemente che possiate pensare che questo fenomeno abbia scopi positivi o negativi, non può essere assolutamente negato.
Potete pensare che Q dica verità mischiate a fandonie (come effettivamente fa, lo ammette lui stesso), ma non è più un fenomeno circoscritto al web, non può più essere trattato come un fenomeno del genere, sta influenzando la politica e l'agire di milioni di persone in tutto il mondo e non solo in America (dove al giochetto stanno anche eminenti politici repubblicani compreso naturalmente Trump, basti pensare che in ogni suo comizio c'è oramai una fila enorme di sostenitori di Q, oltre che lo stesso Trump retwitta messaggi di chiara derivazione qanonesca), vediamo infatti richiami e il simbolo di Q tra i gilet gialli, tra chi è a favore della brexit nelle proteste dei precedenti mesi e diventa nelle discussioni politiche spesso un indicatore di quale politico sia affidabile o meno.

Dietro Q c'è un apparato di potere e non semplici propagandisti come per altri fenomeni del web. Q è una specie di wikileaks con in più una struttura di potere.
Visto che questo articolo non parlerà specificatamente di Q, non entrerò nei dettagli di ciò che rende questo fenomeno credibile, lo hanno fatto diverse persone meglio di me. Informatevi sia da persone critiche contro il fenomeno che sinceri entusiasti, l'importante è non sottovalutarlo. Se ripeto diverse volte di non sottovalutare Q è anche perché altrimenti molte delle cose che stanno capitando e continueranno ad accadere nel vicino futuro non saranno comprese.
A questo punto rilevato l'importanza storica di questo fenomeno vorrei anche passare al lato simbolico del fenomeno, così che molti possano capire anche perché molto probabilmente si sia scelta quella lettera come identificativo. Rimaniamo nelle ipotesi (sul lato pratico), che nel contesto simbolico però diventano una certezza.
C'è da dire che davanti alla scelta di un identificativo così strano, semplice e diretto, c'è anche un'enorme confusione, tanto che specie nei primi tempi molte sono state le battute che in tempi di remake, di riproposizioni, di revival e di citazionismo erano abbastanza prevedibili e in linea con l'ironia cinica dei primi decenni del terzo millennio.
Nella pop culture Q infatti fa riferimento a due personaggi di due importanti saghe cinematografiche e televisive, ovvero star trek e James Bond, ed entrambi questi personaggi hanno fortissimi legami tra di loro.
Per quanto riguarda la serie dei film sull'agente 007, Q è un nome in codice per un agente del servizio segreto inglese (l'MI6), che si occupa tra l'altro di fornire armi e gadget proprio agli agenti con la doppia zero, che sono quelli che hanno la "licenza di uccidere". In questo caso salta fuori fortemente l'assonanza con il fenomeno Q, da molti indicato come un fenomeno creato da una particolare intelligence visto le informazioni riservate ed anticipatorie sui fatti politici che riserva a milioni di utenti.
Molto più significativo dal lato simbolico è la sua assonanza con il personaggio Q di star trek, uno dei più anomali, se non il più anomalo personaggio della saga. Q infatti è una razza di esseri potenti e si potrebbe dire onniscienti, tali da sembrare a noi umani delle divinità, riescono infatti a deviare pianeti ed asteroidi dalle loro orbite, possono materializzarsi in un batter d'occhio anche a milioni di anni luce di distanza, infatti per loro la distanza non esiste, praticamente i poteri che hanno li fanno sembrare dei geni della lampada, possono fare davvero tutto quanto, possono distruggere una razza aliena con uno schioccare di dita (letteralmente visto che tutti i membri della razza Q usano spesso questo gesto prima di un'azione che a noi umani appare come magica) o anche un pianeta e questo senza l'utilizzo della tecnologia, ma semplicemente dei loro poteri.
Ora un personaggio come Q o come i Q, associabili più facilmente ad un genio della lampada o ad un potente mago più che ad una razza aliena, sono una scelta apparentemente coraggiosa in una saga come star trek che è stata sempre l'opposto di star wars, quindi poche concessioni al fantasy, forte contesto empirico-razionale, fantascienza alla Asimov, eppure in articoli passati ho mostrato anche una certa deriva stravagante e misterica di questa serie, quando parlammo del progetto blue-beam, ma anche in quel contesto, Dio diviene un'astronave aliena e le profezie dei trucchetti tecnologici, quindi anche in quel caso si tendeva a razionalizzare il mistero e l'ignoto, quindi come mai la scelta di creare un personaggio così fuori dalle righe? C'è da dire che il prototipo di Q è presente anche in qualche episodio della serie classica con Spok e il capitano Kirk e che dietro Star Trek comunque vi sono persone che conoscevano il mondo ufologico del loro tempo, lo gnosticismo e la tradizione esoterica occidentale, di questo ne ha parlato in diversi articoli il blog secret sun.
Ciò che interessa a noi in questo contesto è l'assonanza simbolica con il fenomeno Q su internet e fuori da esso. Qual è il ruolo di Q in star trek?
La citazione di apertura all'articolo vi da sicuramente un importante indizio:
il personaggio di Q appare nella seconda incarnazione di Star Trek dopo quella classica con Kirk e Spok, ovvero Star Trek - the next generation (accennai a questa serie qualche anno fa proprio quando parlai di blue beam e microchip, trovate tutto qui). 
Il personaggio "Q" ed il capitano Jean Luc Picard

Nata alla fine degli anni 80 (precisamente trasmessa a partire dal 1987) e conclusasi intorno al 1993-1994, quindi ha accompagnato praticamente un periodo di forte ottimismo, di fine di un mini loop temporale, ma anche di forte disillusione, praticamente è stata trasmessa tra la fine della guerra fredda, la caduta del muro di Berlino, la nascita del web e della globalizzazione neoliberista, oltre alla prima guerra multinazionale post-moderna e del nuovo ordine mondiale (la guerra del golfo). E' un periodo come abbiamo ricordato molte volte, quasi prometeico negli ideali, dove tutti pensavano che la storia era conclusa (Francis Fukuyama), nel senso che gli scontri ideologici non avevano più senso di esistere, l'occidente ed il liberismo erano i campioni assoluti e nessuno poteva contrastare questo modello. Si prospettava sempre più il villaggio globale e la tecnologia che tutti oggi abbiamo nelle nostre case cominciava a passare dai laboratori scientifici e dalle basi militari, alle case di tutti noi. In questo contesto non sorprende che pur se molto amata, Star Trek the next generation sia vista anche come la serie più diplomatica, tranquilla e con meno conflitti ed in un certo senso più politically correct del franchising, anche perché si perdeva quel sense of wonder e di ignoto della serie classica e la galassia sembrava il cortile dietro casa dove tutti oramai si conoscevano (villaggio globale). Anche per questo motivo il personaggio di Q è un'idea assolutamente geniale e profetica, non tanto per il fenomeno Q di questi ultimi due anni, ma per qualcosa di più profondo.
In effetti gli autori di star trek the next generation, prima dei loro fans, si erano resi conto che questi umani del 23° secolo erano troppo perfettini e superbi, pensando di aver oramai conquistato l'universo e scoperto tutti i suoi segreti. Come il capitano Picard dirà a Q, lui è consapevole che ci saranno nuove sfide molto più difficili e nuove razze aliene, ma Picard afferma con forte sicumera che "noi siamo pronti a tutto", possiamo affrontare qualsiasi cosa, quindi il messaggio é "caro Q sei un essere insolente, noi abbiamo una tecnologia da far invidia a tutti ed abbiamo raggiunto la pace e appacificato persino i Klingon che nella serie classica guarda caso simboleggiavano i sovietici, quindi togliti dalle palle". Proprio durante questa sicurezza che si avvertiva nella serie e nel mondo di fine anni 80-inizio anni 90, dove il tramonto della guerra fredda sembrava aver dato fine a tutti i conflitti più pericolosi per la sopravvivenza umana, esce l'episodio "chi é Q" e tutto viene improvvisamente ribaltato.  
Guardandolo oggi risulta un episodio abbastanza profetico. In sintesi Q come al solito viene ad infastidire l'equipaggio dell'enterprise, un pò perchè é egocentrico ed un pò perchè ha compreso che la razza umana rispetto alle altre pulci (nella sua visione) che abitano nella galassia ha un qualcosa di speciale che li porta sempre a cercare di migliorarsi, una capacità che lo stesso capitano Picard riesce a svelare, facendo incazzare Q, ovvero che un giorno la razza umana diventerà come lui.

A questo punto Picard che francamente rimane stremato dai punzecchiamenti di Q che crea solo caos e paura tra l'equipaggio, si trasforma in Francis Fukuyama dichiarando che la "storia è finita", abbiamo raggiunto l'Eden. Q a questo punto distrugge l'ego e la sicurezza dell'equipaggio mostrandogli un nemico potente ed attualmente impossibile da sconfiggere per gli umani, ovvero i transumanisti Borg, l'unione perfetta tra uomo e macchina, l'annullamento dell'individualità. I Borg sono "ex" persone appartenenti a diverse razze aliene a cui è stata annullata l'individualità, sono stati risucchiati nella collettività, ed ora obbediscono solamente a quella che nei futuri seguiti e film di star trek, si svelerà come "Regina dei Borg". Ogni persona facente parte dei Borg non ha un nome e si presenta con un anonimo e spersonalizzante "noi siamo i borg". Il loro corpo è circondato da cavi (quelli tipici del cyberpunk), prese ed altri aggeggi, mentre uno dei due occhi viene sostituito da quello bionico. La loro frase di presentazione é "«Noi siamo i Borg. Voi verrete assimilati. La resistenza è inutile.» 
Risulta naturale come questa razza voglia anche simboleggiare la visione che gli americani hanno dei regimi comunisti e socialisti, ma se si fosse fermato solamente a questo simbolismo, questa razza non avrebbe creato così entusiamo ed imitazioni nei successivi film di fantascienza. Qui siamo davanti ad una rappresentazione archetipale della distruzione della personalità, dell'anima, dello spirito, di simboli che sarebbero diventati più evidenti ai giorni nostri.
Picard sta per soccombere ai Borg, non può assolutamente nulla contro di loro, non era preparato e quindi ammette il suo errore davanti a Q e gli chiede di allontanare l'astronave enterprise dal territorio dei Borg. Q esulta e salva l'enterprise e a questo punto si inserisce la citazione che ho riportato ad inizio articolo.
Q e gli autori di star trek hanno anticipato e mostrato a fine anni 80 il pericolo che il tardo post-moderno avrebbe affrontato, tematiche che in quei tempi potevano affascinare, ma certamente non essere comprese fino in fondo. La paura del transumanesimo infatti si mostrerà in maniera grossolana ma certamente più vicina alla realtà negli anni 90 e nei primi anni 2000, con le paranoie sui microchip esposte non solamente dal nascente complottismo moderno, ma anche da diversi escatologismi e diverse sette cristiane che vedevano nel chip il marchio della bestia, che avrà molte varianti infatti oltre al chip, molti, più tradizionalisti, parleranno del marchio della bestia come del codice a barre, di internet,  persino di Bill Gates o di qualche "dittatore" e governante mediorientale.
In questa fase (anni 90), il complottismo pesca a piene mani dal cristianesimo che nella sua ansia millenaristica ed escatologica è sempre stato uno dei pilastri fondanti proprio del complottismo.
Come discusso in uno dei miei ultimi articoli riguardo "la morte del complottismo", nessuno poteva pensare che questa visione così estrema e da un certo punto di vista nichilista della realtà, sarebbe entrata nelle istituzioni, nel potere, nella cultura popolare e non più solamente in qualche sottocultura o nel sottobosco internettiano. Da occupy Wall street, fino a Wikileaks, dal movimento 5 stelle, fino ai gilet gialli, dai sovranisti, fino all'elezione di Trump, tutto questo fermento collettivo ha trovato una strada iniziale imperfetta ma pur sempre specchio di quelle istanze underground.

Chi non ha capito questi fenomeni, dopo un'esaltazione iniziale è ritornato nel complottismo classico, quello relegato al periodo pre-2012, rimanendo spiazzato dai cambiamenti geopolitici, culturali ed economici, francamente non comprendendo più nulla di quello che lo circondava.
Da questo punto di vista se il complottismo ha portato tra l'altro nella coscienza collettiva una conoscenza delle strategie del potere a livello occulto, il fenomeno Q che è un prodotto del complottismo, porta all'attuarsi delle strategie che le elite hanno usato da millenni e le portano tra la gente comune e questa volta si ritorcono contro i loro creatori.
Mi è capitato su facebook e twitter di leggere persone che per favorire un certo sentire, gettavano merda su un personaggio politico che magari loro apprezzavano, per scatenare una certa reazione e riflessione su alcuni problemi e non sto parlando di debunker; anche dall'altro lato della barricata, i "facciamo rete" che spopolano sui social e di derivazione diciamo più vicina al pd e all'attuale sinistra arcobaleno, tralasciando alcune utenze che sono dei semplici bot, sono persone normali che usano strategie propagandistiche fino a decenni fa tenute segrete in illustrissimi centri elitari. La stessa strategia della lega contro i suoi avversari, con un costo di centinaia di migliaia di euri, che fa capo a Morisi con il suo team soprannominato "la bestia", vede migliaia di consapevoli seguaci che tramite i social network fanno opera di propaganda contro questo e quell'avversario, cosa che naturalmente fanno anche i grillini da diversi anni. 
Non più teorie e dietrologie, ma vere tattiche e strategie propagandistiche i cui propagatori consapevoli non stanno più solamente ai vertici, un vero e proprio esercito che a colpi di bit e non solo, sta cambiando le ideologie e la cultura umana.

Non si parla più di un sito o di un blog che pubblica articoli, con i vari commentatori che sputano rabbia nel dichiarare quanto loro sono puri ed il resto del mondo merda, di come tutti siamo vittime e gli altri mostri, ma vere tattiche di potere e di influenza. Molte persone dell'informazione alternativa sono passate dai blog al parlamento, da una platea di quattro gatti a centinaia di migliaia, se non milioni di telespettatori. Naturalmente, gli esponenti più in vista di quello che un tempo era il tradizionale complottismo internettiano, hanno un approccio abbastanza mainstream (come è naturale che sia vi è sempre una versione esoterica per pochi ed una essoterica che può essere compresa dalla società e dalle masse senza creare cambiamenti traumatici e repentini).
La nuova realtà che sta emergendo sta portando una forte guerra persino in quel mondo un tempo compatto, lineare e tranquillizzante che era il complottismo, dove tutti erano d'accordo che si doveva combattere il "nuovo ordine mondiale", anche perchè i vecchi complottisti non venivano mai citati in tv se non per derisione, non avevano "presunte" rappresentanze parlamentari, i loro documentari non venivano trasmessi nelle reti tv, se non ad orari impossibili, la stragrande maggioranza degli argomenti che trattavano erano taboo (cosa ora completamente ribaltata).
Nell'informazione alternativa abbiamo i sovranisti, i vecchi complottisti del "tutto è merda", quelli più new age, quelli più vicini alla destra, al cristianesimo o quelli più vicini a sinistra. Se diciamo fino a 7-8 anni fa queste enormi differenze di visioni pur nei tantissimi scontri anche feroci riuscivano a trovare tra di loro una forte comunanza (utile poi al nascere dei movimenti post-ideologici), anche perchè si era davvero in quattro gatti derisi ed attaccati da tutti, una volta che le luci della ribalta sono emerse e il complottismo è entrato nel palcoscenico mondiale come uno dei protagonisti che riesce a spostare milioni di voti e persone da un'ideologia ad un'altra, a quel punto tutte quelle divisioni tenute a bada sono emerse, in ciò incoraggiate anche dalla sempre maggiore influenza dei social network che per la loro impostazione hanno traslato ed accentuato gli scontri che una volta erano in piazza.
In un articolo del 2017 scrissi che lo scontro di questi ultimi anni '10 sarebbe stato tra "sovranisti e globalisti", lotta che si sarebbe risolta solamente nei primi anni del prossimo decennio. Scrissi anche di come questi due movimenti siano la faccia della stessa medaglia e che certamente in questa tornata storica i cosiddetti "sovranisti" avrebbero portato le maggiori novità positive e soprattutto preparato in maniera meno traumatica il nuovo mondo, anzi salutavo con ottimismo questa avanzata dei sovranisti, proprio per quel principio vitale nell'universo ben rappresentato dal Tao, ovvero che non può esistere un solo principio al mondo, ogni cosa nel manifestato è duale e solamente nell'equilibrio tra questi opposti si può creare l'armonia. 
immagine presa da libertyworks.com

Il globalismo é diventato così pericoloso, arrembante e luciferico, da sterminare qualunque avversario portando ad una povertà non solo economica, ma soprattutto spirituale.
Il sovranismo da questo punto di vista pur non essendo la soluzione, diviene non qualcosa di innovativo, ma certamente un argine a certe derive transumaniste e di sciacallaggio e sfruttamento economico. Appunto il sovranismo mainstream è economicismo come il globalismo e in molti significa semplicemente far si che quello che fa l'UE, ovvero politiche neoliberiste e di sfruttamento, possa essere fatto a livello nazionale, con noi che decidiamo il bello e il cattivo tempo su come e quanta moneta stampare; ma se un albero presente nel tuo orto è malato alla radice, come quello più grande che sta al di là del tuo orto, a che serve farci crescere frutti? Diciamo che inizialmente è meglio prendere frutti dal tuo albero pur se malati, perchè fai meno strada, quindi consumi meno energie e non c'è il rischio che qualcuno magari richieda soldi per il frutto che hai preso dagli alberi al di fuori del tuo recinto. Una soluzione temporanea, un semi-equilibrio per portare a qualcosa di migliore e diverso.
Andando più nel profondo, i sovranisti ed i globalisti sono l'Opera al nero finale, l'estremismo di due archetipi che si sono dati battaglia (con milioni di morti) nel novecento, la loro compiutezza finale. E' un'operazione descritta varie volte nel mio blog, una specie di seduta psichiatrica che mira a rendere edotti le persone delle varie brutture, limiti e traumi che la bloccano nel cammino e proprio per questo le due istanze nel passato chiamate semplicemente destra e sinistra, ora vengono traslate in due nuovi termini che rappresentano due eggregore presenti da millenni nell'umanità e che verranno lasciate e risolte nei prossimi anni.
Per quanto riguarda il globalismo, sicuramente esso è una distorsione dei principi e degli scopi internazionalisti e di solidarietà collettiva che ha avuto sempre la sinistra. I suoi principi di uguaglianza sociale, di mondo senza barriere, di fine delle classi e del sostegno verso i non privilegiati, nell'opera al nero diventa un'uguaglianza che stermina le differenze, un mondo senza classi, appiattito in un'unica classe di medio-poveri consumatori dipendenti dal mercato e la solidarietà collettiva e l'aiuto verso i non privilegiati diviene un monopolio dato ai diritti civili che calpesta i diritti sociali. Essendo verso la fine di cicli importanti, però ricordiamo che parliamo di archetipi, perchè in realtà il globalismo strutturalmente è di destra, impregnato di neoliberismo e darwinismo sociale e della fiducia nella "finta mano invisibile del mercato". L'inversione ha fatto si che strutture di destra fossero appoggiate da gente di sinistra, come spesso accade alla fine dei tempi, tutte le categorie si ribaltano.

Il globalismo segue ed è sostenuto dall'eggregora e archetipo luciferico e prometeico (come già discusso ampiamente in passato), quello della libertà senza limiti, del "niente regole", di uno gnosticismo oscuro (inteso come vedere il mondo opera di un demiurgo del male, non tanto del movimento in sé) che mira a distruggere completamente il vissuto perché limitante della libertà e creatività, da qui risulta naturale il perché molte istanze "arcobaleno" rigettano la procreazione, la separazione uomo e donna e sono molto affascinate dal transumanesimo.
Dall'altra parte nei sovranisti abbiamo l'archetipo ben rappresentato dal vecchio Dio Biblico, essi sono l'argine, la barriera, il muro, il katechon (vedere questo articolo per maggiori approfondimenti). Alla distruzione e all'annullamento luciferico, esso preferisce la schiavitù ordinata e precisa del gregge e quindi non sentirete mai in quell'ambito discorsi sulla sovrappopolazione. Il gregge più è grande e più da cibo. L'archetipo del "buon padre" severo, che da tutto ciò che vuole ai suoi figli con la contropartita della mancanza di libertà, della castrazione spirituale. 
E' naturale come in periodi astrologici di congiunzione tra Saturno e Capricorno, quest'ultimo archetipo (ancora per poco) stia acquistando forza, dopo una forte battuta d'arresto verificatasi a causa del grande trauma della seconda guerra mondiale. Dopo le tragedie naziste e fasciste, la sinistra (che a quei tempi ricopriva il ruolo dei populisti attuali), comincia la sua ascesa nella cultura e nella coscienza collettiva dell'occidente, ascesa che comincia a decellerare solamente a partire dagli anni 80 e 90.
Forse a questo punto non vi sembrerà più neanche tanto strano (come ho letto su facebook su un illuminante post e a quel punto si è accesa una lampadina), l'accanimento di Salvini in questo periodo verso il rosario e la figura della Madonna di chiara ascendenza cristiana, il suo esorcismo nel comizio al sud in Calabria contro i numerosi contestatori i giorni dopo il suo "tradimento". L'eggregora che vuol richiamare é chiara.
Così anche nei 5 stelle, se l'alleanza verso la lega aveva creato un primo trauma ed un allontanamento di molti, l'alleanza con il pd genera un ciclone, perchè l'apocalisse è questo, avviene quello che si crede inaspettato e tutti quanti sono giudicati, un'operazione di separazione del grano dal loglio, una ripulita generale. Chiunque segue questo teatrino credendosi nella ragione riceverà continue delusioni, botte e controbotte. I partiti sono i mezzi, non certamente lo scopo finale.
Il fenomeno Q è importante proprio perché da un certo punto di vista parla proprio di questo, ovvero della fine delle categorie su cui si è basato fin'ora l'occidente, svela il teatrino fatto di mosse e contromosse e così vedrete commentatori e persone che invece di parlare di "tutto é merda", cominciano ad interrogarsi del perchè di alcuni eventi. C'è da dire che i qanonisti attualmente, sono orientati più verso destra, o meglio diciamo quelli più influenti, infatti in Italia tra i sostenitori di Q troverete molti grillini, ma quelli più influenti rimangono leghisti o simpatizzanti della lega. Un errore a mio parere relegare un fenomeno così simbolicamente importante ad un particolare partito o ad alcuni soggetti, anche perchè poi va a finire (soprattutto in Q Italia), che la realtà sconfessa quello che si credeva, proprio perché abituati a guardare solamente da un lato, si perdono le altre angolazioni presenti e si fanno previsioni che nella realtà non si verificano.
Comunque si veda Q, è un'operazione che mira a fare quello che sembrava impossibile, ovvero ripulire la destra dalle sue istanze estreme. Entrambe destra e sinistra hanno subito i propri traumi, ognuno di loro ha scheletri nell'armadio, proprio per questo il cosiddetto populismo, insieme al sovranismo staccato da istanze partitiche (il sovranismo di partito è infatti semplicemente un blocco alla spregiudicatezza globalista senza nessuna istanza innovativa, al massimo economicismo più sano della media, quando altre volte semplice propaganda per far mangiare le vecchie caste cacciate dai tavoli che contano, in questo vi è immersa potentemente la lega, in cui vige per lo più autonomismo, soprattutto per i suoi legami forti con uomini della seconda repubblica, per rimanere solo dentro i nostri confini). Queste due istanze, populismo e sovranismo a-partitico (ancora poco sviluppato), sono i semi del grande sconvolgimento e della creazione di una società più armonica ed equilibratrice, a loro volta in staffetta con movimenti e personaggi del passato.
Questo scontro che crea così tanti rancori prima o poi finirà e stupirà tutti, anche coloro che lo avevano profetizzato, perché come spesso avviene nella realtà, si realizzerà con persone insospettabili, tramite eventi non profetizzabili (come sta avvenendo tutt'ora) ribaltando il piatto. Lo abbiamo visto in questi ultimi anni, basta tornare indietro anche di soli pochi anni ad esempio al 2013 e 2014, se aveste il potere di creare una macchina del tempo e di parlare con una persona che vive in quegli anni o con voi stessi del passato, rimarrebbero a bocca aperta se raccontereste le alleanze e i vari intrighi politici di questi ultimi anni. Fate questo giochetto, vi renderà più intuitivi e soprattutto vi farà pensare all'impensabile.
La congiunzione Saturno-Plutone che avviene guarda caso nel segno del potere del Capricorno, si ebbe anche in periodo di ascesa del nazismo, quindi è un periodo in cui vi è bisogno di sicurezza, di figure forti. E' il periodo in cui si ha paura (anche giustamente) del tracollo della civiltà, il periodo in cui si acclama a gran voce il katekon per frenare la società diretta verso spinte nichiliste e caotiche, anche in maniera del tutto illogica (appoggiando il peggior sfruttamento lavorativo e il peggior degrado ambientale), infatti noto con enorme disagio spesso, come si appoggi il più bieco conservatorismo e pensiero reazionario, spesso per una semplice paura del cambiamento, altre volte perchè in effetti diverse forze mirano ad un puro nichilismo derivante da un'insoddisfazione verso la civiltà, che purtroppo non si dirige verso qualcosa di costruttivo. I reazionari e i conservatori invece di far loro il cambiamento, giocano sugli istinti primordiali di sicurezza e tranquillità per far rimanere tutto così come è. Ai piani alti giocano con entrambi gli istinti di cambiamento e sicurezza per propagare il giochino del dividi et impera e dell'immobilismo del potere oligarchico: come nel film matrix o shining di Kubrick, si asseconda il cambiamento e distruzione del mondo esterno e persino cambio dei padroni visibili e una nuova rifondazione, per assecondare l'istinto primordiale di cambiamento insito nell'uomo e di sicurezza nel nuovo ordine, con il concetto di potere elitario sempre presente e più potente di prima.

Negli ultimi anni le configurazioni astrologiche sono state molto favorevoli al katekon, ma come diceva stesso il personaggio di finzione Q a Picard, l'uomo mira al cambiamento, a trovare qualcosa di nuovo e diverso, la stasi è morte, quindi questa parte reazionaria e conservatrice che ha trovato forza anche per una controparte progressista nichilista e globalista che ha dominato gli ultimi decenni nello zeitgeist, ha vita breve. La nuova configurazione Giove-Saturno dopo secoli in segni di terra, si avrà in segni di aria e non sarà accettato il conservatorismo ed anche il radical chic progressista legato all'apparenza e ad un'apertura ad occhi chiusi verso ciò che lo circonda, sarà fortemente contestato, grazie proprio all'opera di consapevolezza di questi anni di guerra. Si troverà un nuovo equilibrio e nuove note su cui ballare, portando l'uomo verso una civiltà cosmica. C'è il rischio che diventi una civiltà transumana con forze arimaniche e luciferiche? Esistono purtroppo già enormi oasi di influenza arimanica qua e là (cosa che decenni fa era quasi invisibile e maggiormente trattenuta) e questa enorme paura verso queste terribili forze fa si che molti ad occhi chiusi appoggino persino vecchie caste conservatrici che li hanno sempre fottuti, perché effettivamente meglio essere uno schiavo consapevole che inconsapevole, giusto?
Il futuro non sarà un mondo dove il senza confini significherà un mondo appiattito verso un'unica cultura senza differenze e con un impoverimento generale, non sarà certamente neanche un ritorno alle nazioni (perchè la coscienza collettiva umana lo ha sperimentato e non è più nelle sue corde, non si torna indietro come non lo si è fatto in tutti i secoli precedenti dove sono avvenute altrettante globalizzazioni che hanno portato sempre un'apertura dapprima barbara e poi più consapevole). Sicuramente l'umanità se vorrà sopravvivere dovrà cominciare a coltivare le varie differenze e a vederle come ricchezze e dall'altra parte capire che viviamo sulla stessa barca, o meglio pianeta. Per ora la confusione sotto i cieli è tanta e non sempre questo vuol dire che tutto è perfetto, dipende sempre dalla nostra capacità di surfare tra le onde psichiche ed emotive di un'umanità che aspira ad uscire dal suo stato infantile ed adolescenziale.

venerdì 25 gennaio 2019

LO ZEITGEIST UFOLOGICO - ascesa, morte e rinascita



Ogni anno il Time fa una classifica delle persone più influenti del mondo. La classifica dei 100 uomini e donne più potenti del mondo vede personaggi che effettivamente hanno un grosso seguito e generano forti reazioni contrastanti tra cui Donald Trump, Elon Musk, Emmanuel Macron e Kim Jong Un, fino a passare a personaggi dello spettacolo quali Jennifer Lopez e Rihanna. Altre riviste quali Forbes pubblicano (in un contesto più politico e meno pop) lo stesso tipo di classifiche.
E' un segno dei tempi effettivamente, ma nessuna di queste classifiche farà comprendere appieno dove effettivamente il mondo sta rivolgendosi verso il futuro, perché il singolo personaggio viene sempre giudicato in base alle proprie credenze, antipatie, simpatie e pregiudizi. Una bella classifica sarebbe invece quella degli zeitgeist più influenti o ancora di più sarebbe interessante investigare come essi si sono formati e da chi sono stati prodotti nel corso della storia umana. Questa analisi ci mostrerebbe incredibili sorprese, ovvero ci farebbe comprendere come lo status quo di ogni epoca e i personaggi considerati influenti storicamente o dalla contemporaneità, spesso in realtà o sono semplici fuochi fatui di un tal periodo storico, oppure personaggi indubbiamente influenti e potenti che però ad una più accurata analisi non sono altro che emanazioni e messa in pratica di un pensiero, di uno zeitgeist, di un'ideologia che è stata sempre anni luce lontana dallo status quo, dal mainstream, dalle luci della ribalta. Nella storia i veri personaggi influenti sono quelli che la maggioranza non calcola, a cui da poco spazio o che giudica in modo sbagliato. La materia storica ha sempre preferito concentrarsi maggiormente sugli esecutori, dedicando poco spazio, o meglio lasciando solo agli esperti del settore uno studio più serio sui creatori.
Lo abbiamo visto varie volte in questo blog, ad esempio quando abbiamo parlato delle vere origini della scienza, dei veri creatori di quella ideologia in questi due articoli (1 e 2 ); abbiamo accennato in passato come il vero creatore della pop culture ed una delle maggiori influenze culturali della parte ribelle e dionisiaca del rock, oltre che di alcuni dei più famosi romanzi del novecento (la figura del mago di oz è ispirata a Crowley ad esempio) sia appunto Aleister Crowley (personaggio che difficilmente troverete nei libri di scuola e di musica attuali). Come non troverete mai notizie di come la moderna spiritualità new age, l'esoterismo moderno, il sincretismo religioso e culturale tra oriente ed occidente, la fisica quantistica (tutti i più intimi conoscenti di Einstein erano ben consci che lui aveva sempre con se una copia della "dottrina segreta" della Blavatsky), la paleoastronautica ecc. ecc., sia stata enormemente influenzata dalla teosofia, personaggi che venivano derisi dall'ultra materialismo ingenuo ed elitario dell'ottocento.
Riallacciandomi agli ultimi articoli, lo zeitgeist così deriso e sottovalutato del complottismo, é dietro ideologicamente, ma anche praticamente, a tutti i fenomeni politici cosiddetti populisti, al nuovo scontro tra "sovranismo" e "globalismo", all'emergere in politica ed economia di temi fino a poco tempo fa taboo nel mainstream come la proprietà della moneta, big pharma, società del controllo con sistemi di spionaggio efficienti e di creazione di un'egualitarismo autoritario che elimina le differenze portando ad un eccesso di diritti civili tesi ad azzerare i diritti sociali e di comunità, il controllo degli stati da parte di entità sovranazionali non elette, sono tutti temi emersi e nell'arena pubblica grazie allo zeitgeist complottista di seconda metà anni 90 - primo decennio anni 2000 che ora fa il pieno di voti in politica. Anche gli attuali gilet gialli naturalmente ne sono una emanazione.
Fatta questa premessa, ritengo importante parlare di ciò che fu uno degli zeitgeist più sottovalutati e preda di fraintendimenti della storia, che anticipò il complottismo, di cui é il suo papà, la sua versione originale, ovvero lo zeitgeist ufologico.
Molti potrebbero pensare che questo tema è abbastanza demodé e poco interessante, in realtà oltre a farci comprendere l'origine del complottismo post-moderno e quindi parallelamente anche l'ascesa del "populismo-sovranista" (che è la principale novità politica degli ultimi decenni), in realtà mostrerà a noi tutti, un bello spaccato di storia passata, fungendo contemporaneamente da bussola per il futuro.
Io mi ritengo fortunato ad aver respirato ed essermi immerso totalmente in questo zeitgeist, mi rimanda a tempi ed atmosfere fascinose, ad un forte odore di libri, a soffitte e cantine, a ricerche clandestine, ma queste sono sensazioni personali, però chiunque si sia immerso anche solo per un pò all'interno dell'ufologia da fine anni 90 in giù, sa di cosa parlo.
Lo zeitgeist ufologico, il padre dello zeitgeist complottista post-moderno, nasce a fine anni 40, ovvero nel mondo post seconda guerra mondiale, un mondo ancora ibrido, dove la strutturata e mastodontica società della guerra fredda era ancora a livelli germinali, ma comunque si era già in piena Era atomica e si stava oramai entrando in una società planetaria, con problemi non più solamente locali, imperiali o continentali, ma globali, da qui anche la nascita di istituzioni sovranazionali come l'onu.
Diventa naturale che in un contesto come quello, nell'underground culturale si comincia ad essere consapevoli che bisogna non solo relazionare l'essere umano al suo mondo, ma anche all'universo che lo circonda. Gli alieni sarebbero quindi anche un bisogno inconscio di unire l'umanità per affrontare insieme problematiche universali, quella minaccia che il presidente Reagan in diversi suoi discorsi degli anni 80, si augurava per unire l'umanità in una cosa sola. Jung vedeva inizialmente gli Ufo come un mito moderno che mostrava la voglia di unione di una psiche distrutta e tutto sommato per chi non ha vissuto direttamente un'esperienza "ufologica", ma crede nel fenomeno, potrebbe essere in effetti questo il motivo della sua credenza, soprattutto in tempi post-moderni in cui la psiche è ancor più destrutturata che in passato. Naturalmente Jung si rese conto successivamente che il fenomeno era reale, anzi si rammaricò molto che vi erano diverse evidenze fisiche, anche perchè la sua versione era sicuramente molto più profonda ed intrigante.
Negli anni 50 il fenomeno divenne così diffuso e capillare negli Stati Uniti, tale da generare persino panico e diversi dibattiti politici, basti pensare che furono aperte persino diverse commissioni di investigazione e ricerche governative e paragovernative per cercare di tranquillizzare la gente ad esempio il progetto blue book gestito dall'aviazione americana (in queste settimane è uscita anche una serie americana ad esempio su questo tema), oltre ad una miriade di studi accademici che poi sono proseguiti nei successivi decenni. Negli anni 50 gli UFO erano una delle credenze, dei fenomeni culturali e delle esperienze più diffuse nel centro dell'impero che stava dominando il mondo politicamente, economicamente e culturalmente. Una pagina di storia così importante ridotta a piccoli accenni e trattata come curiosità culturale. Ogni personaggio famoso del pianeta doveva per forza dire la sua sul fenomeno per via dell'enorme mole di avvistamenti tra cui quello storico chiamato "carosello di Washington", una vera e propria flotta di sfere luminose viste in tutti gli Stati Uniti che misero in serie allarme radar e sistemi di difesa statunitensi per diversi giorni del luglio del 1952, con tanto di foto (alcuni dicono false ma poco importa) di sfere luminose sopra la casa bianca. Il vaso di pandora oramai era stato scatenato e nella pop culture tutto ciò si instaurò con un boom di film fantascientifici (la fantascienza cinematografica pur avendo rari ed importanti precedenti illustri, basti pensare Metropolis, ha la sua vera nascita e delineazione di massa a partire dagli anni 50) e con lo sdoganamento della fantascienza letteraria, che a differenza di quella cinematografica era già ben sviluppata, ma ebbe un ulteriore boom e maturazione nella scrittura proprio a partire dagli anni 50 (un nome su tutti, Asimov).
Accanto al fenomeno culturale degli avvistamenti a livelli tali da non poter essere nascosti (Roswell fu un evento da subito censurato e quindi la sua importanza ed il suo eco mediatico in quel periodo non fu fortissima), si aggiunse anche la cosiddetta prima ondata di contattisti, persone che non solamente dichiaravano di aver visto degli ufo, ma anche di aver parlato con coloro che li "guidavano".
George Adamski
Il più famoso fu sicuramente George Adamski poi pian piano seguito da altri personaggi più o meno famosi, tutti uniti in una sorta di agenda politica che in tempi di guerra fredda proponevano una società egualitaria dove la moneta, la guerra, la povertà non esistevano. C'è da dire che i contattisti, erano tra i più fieri propagatori del pericolo del nucleare in quel periodo di maccartismo, boom economico, in cui si scopriva che il nucleare in realtà poteva portare prosperità ed energia illimitata, un vero e proprio stato d'accusa ripreso alla grande da un film importante come fu "ultimatum alla terra". Negli anni 60 il fenomeno ufo, oramai ben impiantato nello zeitgeist, si cominciò a delineare in maniera più "cultista" e "new age", ispirata dal periodo pieno di rivolte e utopie e fu fondamentale nello sviluppo di varie sette come Heaven's Gate (famosa per uno dei peggiori suicidi di massa della storia a fine anni 90) o il Solar Temple ed una fortissima influenza e credenza negli hippie e nei vari movimenti pacifisti e neanche bisogna fare troppi sforzi per capire come molto dell'ambientalismo attuale debba molto a questo zeitgeist utile anche negli scettici nel porre l'umanità in un contesto planetario-galattico e non più localistico (dall'accusa dei contattisti verso il nucleare, alla preservazione di madre terra, non è difficile vedere in molti famosi ambientalisti attuali persone che in passato sguazzavano nella cultura ufologica).
Una delle più famose serie tv di tutti i tempi e padre del fandom moderno (in tutte le sue declinazioni), ovvero star trek, nacque grazie a questi influssi, così come molta musica pop e psichedelica fu influenzata moltissimo dagli "Ufo".
Non tutti i "contattisti" furono "progressisti" o comunque potremo dire di un'area più vicina alla sinistra. Con il passare del tempo emersero (anche se in forte minoranza) anche contattisti più legati agli ambienti di destra, ad esempio George Hunt Williamson era fortemente legato ai movimenti di estrema destra americani.
Questa descrizione da me fatta e molti altri eventi che per motivi di spazio e tempo non illustrerò completamente, mostrano come gli Ufo sia negli avvistamenti che nei messaggi dati dai loro "abitanti", andassero a braccetto con la cultura del periodo (per dirla come lo studioso francese Jacques Vallee che è la figura dello studioso francese a cui Spielberg si è ispirato per il successone "incontri ravvicinati del terzo tipo). Infatti almeno fino agli anni 70-80 per lo più vediamo una visione positiva del fenomeno, ovvero i cosiddetti extraterrestri sono buoni e vogliono salvarci dalla distruzione. Con la fine del boom economico, la violenza politica ed ideologica degli anni 70, il riflusso, il disimpegno e l'edonismo degli anni 80, cominciano ad emergere dettagli più scabrosi. I famosi rapimenti alieni hanno un primo boom negli anni 70, per poi stabilizzarsi nella letteratura ufologica negli anni 80 con i lavori pionieristici divenuti best seller in tutto il mondo di Budd Hopkins e del premio Pulitzer John Mack ed è tutta un'altra storia: non più alieni hippie o adombrati da una sorta di rosacrucianesimo cristiano o spirito collettivista comunista, ma parassiti (oltretutto non più umani nella forma, ma molto simili alle visioni che Crowley ebbe di un essere interdimensionale). L'antecedente del primo rapimento conosciuto o comunque ufficialmente riportato fu quello famoso di Barney e Betty Hill negli anni 60, periodo in cui lo zeitgeist ufologico era completamente opposto a ciò che i due coniugi riportavano e quindi bisognava aspettare solamente qualche decennio, ovvero l'inizio della notte oscura dell'anima, della società liquida dei revival, per far si che i rapimenti fossero accettati e studiati nella comunità ufologica.
L'ufologia ha portato anche alla nascita di un sotto-settore (che spesso cerca di discostarsi da esso, nonostante ne sia diretta emanazione) come la paleoastronautica, con eminenti studiosi come Graham Hancock che con i suoi studi (affiancati a quelli di altri ricercatori) sta molto influenzando l'archeologia ufficiale nella datazione della nascita delle prime civiltà, tanto che forse solo tra i pre millennials possiamo trovare persone che credono ancora che la prima civiltà in assoluto sia stata quella dei Sumeri, basti pensare le recenti ricerche sul sito archeologico di Gobekli Tepe.
Le ultime elezioni americane hanno (da parte democratica) cercato anche di cercare affiliati e votanti tra i numerosi "credenti negli ufo", solo in questo senso si possono vedere le dichiarazioni pre-elezioni del braccio destro della Clinton, Podesta, o la disclosure portata avanti dalla Cia tramite il famoso membro della band Blink 182, Tom DeLonge. Le influenze sono innumerevoli ed è impossibile farne una trattazione approfondita e completa in un articolo. La cosa importante ora è partire dal punto principale del mio articolo, ovvero come lo zeitgeist ufologico, fortissimo nella cultura alternativa fino agli anni 90, possa essere considerato il papà del complottismo moderno e come si configureranno in futuro questi zeitgeist visto che se il vecchio zeitgeist ufologico è apparentemente morto, anche quello complottista come visto nel precedente articolo non è in buona forma?
Andiamo con ordine e vediamo cosa successe a fine anni 90 ed inizio 2000, periodo che vide il culmine ed insieme la fine (almeno classica) di questo zeitgeist.
Il motto di x files insieme alla frase "la verità é la fuori"
Da una parte il successo planetario della serie tv X-files riportava in auge il fenomeno in un'ottica che anticipa di molto il complottismo post-moderno che tutti conosciamo, infatti se la mitologia principale della serie riguardava gli ufo e gli alieni, come fenomeno che il governo cercava di nascondere, la serie tv in realtà proponeva diversi racconti cospirativi che spaziavano da manipolazioni genetiche, esperimenti su ignari cittadini, guerre sotterranee ed influssi pop dati dalla trattazione di mostri classici quali vampiri, lupi mannari ecc. Il fenomeno ufo veniva visto in questa serie tv come fortemente manipolatorio e specie nelle stagioni 4 e 5, con una componente fortemente terrestre.

Oltre alla serie tv x-files, completamente allineata allo zeitgeist paranoide ed apocalittico degli anni 90, che presto avrebbe passato la staffetta all'attuale complottismo che si stava formando nei sottoboschi in quel periodo (Icke iniziò a scrivere i suoi primi best seller nei 90), altri importanti eventi fecero raggiungere al fenomeno ufo una popolarità che non si vedeva da decenni:
-l'apertura di un'indagine parlamentare sul caso Roswell nel 1994 portò l'aereonautica militare americana a cercare di mettere la parola fine una volta per tutti a questo fatto storico, pubblicando un primo rapporto nel 1995 ed il suo atto finale nel 1997. L'inchiesta come era prevedibile, escluse l'origine extraterrestre del fenomeno.
- Le rivelazioni del colonnello Philip Corso su Roswell che in un amalgama di farsa e verità, aprirono a molti gli occhi su quel periodo magico e senza tempo che furono gli anni post-seconda guerra mondiale, con un'ascesa tecnologica che con il senno di poi come detto molte volte in questo blog, si rivelò qualcosa di anomalo e con una tale accellerazione che va contro le leggi storiche ed evolutive, quasi come se in effetti si fosse svolta un'invasione aliena silenziosa che portò l'umanità in una dimensione completamente anomala ed inumana.
- Le rivelazioni di Bob Lazar sull'area 51 che rivelarono al pubblico l'esistenza di questa base segreta americana grazie ad una famosa intervista del maggio 1989 che tanto avrebbe fatto discutere ed influenzato lo zeitgeist ufologico degli anni 90.
- L'interesse ed il boom che ottenne il fenomeno dei rapimenti alieni, fenomeno così archetipico, tale da sopravvivere alla morte delll'ufologia classica che avvenne ad inizio terzo millennio e sopravvivere per un pò almeno per il successivo decennio. 
- La pubblicazione del filmato dell'autopsia aliena di Ray Santilli nel 1995 fu un evento così particolare ed insolito tale da poter essere in un certo qual modo paragonato, anche se con reazioni molto diverse (e sicuramente meno emotive), alla trasmissione degli anni 30, " la guerra dei mondi" di Orson Welles che sconvolse i vari radioascoltatori che credevano di stare assistendo ad un'invasione aliena in diretta. Il filmato di Santilli fu venduto per migliaia di dollari a svariate emittenti mondiali che fecero il boom di ascolti, pubblicando quasi come un trailer cinematografico o come un evento storico da sempre atteso, la sua messa in onda. Ricordo che persino la Rai, con la trasmissione "mistero", fece diversa pubblicità ed anteprime riguardo la pubblicazione del filmato, con tanto di studiosi che commentavano l'evento.
Un fotogramma del filmato dell'autopsia aliena di Ray Santilli
Il fenomeno era oramai divenuto così complesso e mondiale che come un impero nella sua fase di massima espansione, fu presto abbandonato per vari fattori: dall'ascesa del web che rendendo più diretta l'esperienza di ricerca e facile la fruizione dei contenuti, portò al paradosso e alla sua fase finale la desacralizzazione della realtà iniziata dagli anni 50 e naturalmente il fenomeno ufo (troppo classico, troppo yankee), non poteva essere risparmiato da questa fine; l'11 settembre naturalmente oltre a traumatizzare l'intero Occidente a causa di un potente archetipo messo in mostra, mostrò a tutti che la storia più che finita come affermava Francis Fukuyama, mostrava a tutti la sua natura ciclica e ripetitiva, oltre ad essere sempre più una farsa, assumendo connotazioni liquide e non più sacrali (la famosa ironia cinica e beffarda del web non ha risparmiato neanche gli eventi storici più sacri). Se un potere terrestre di qualunque colore, di Stato o clandestino, aveva il coraggio di uccidere migliaia di persone innocenti, a cosa serviva interrogarsi sugli ufo, quando i veri mostri li avevamo nel nostro pianeta? A che pro discutere di Ufo quando un'elite vuole distruggere il mondo in cui abiti?
Corrado Malanga
La notte dell'anima de-mitizzò il reale e l'impero dell'immaginario più potente della storia fu colpito al suo interno. Gli ufo erano troppo storici per sopravvivere ed infatti in Italia ad esempio questo cambio di Zeitgeist verso il fenomeno ufo fu ben simbolizzato dall'ascesa di Corrado Malanga che proponeva una visione del fenomeno molto più intimista che rifuggiva il classico approccio di "caccia agli avvistamenti", di catalogazione degli incontri ravvicinati di ogni tipo; l'ufologia di Malanga portò ad una guerra contro quella classica del CUN (centro ufologico nazionale) che cominciò ad essere accusato e sbeffeggiato da quello che era divenuto il nuovo fenomeno del web, capace di far breccia anche verso persone che mai si erano interessate agli ufo. I complottisti erano ammirati dalla sua visione e come ogni personaggio con forte personalità e con idee rivoluzionarie, fu odiato ed amato in maniera estrema.
Quando il fenomeno Malanga emerse dall'underground in cui si trovava, ma con una credibilità dovuta ad i suoi studi scientifici sul campo e a libri particolari, anomali e profondi in un Italia cattolicissima (come quello delle apparizioni mariane), io avevo già abbandonato l'interesse del fenomeno ufo in senso classico. Con i miei amici nel lontano 1997 (l'anno massimo di interessamento degli ufo per me personalmente) avevo creato un club sugli ufo, che mirava ad essere un centro di ricerca, in verità l'unico davvero interessato ero io ed alla fine quel club servì soprattutto per stare insieme e divertirsi, ma io respiravo gli ultimi scampoli di un campo di ricerca per così dire "classico" abbeverandomi con libri ed anche "riviste" scritti da "contattisti", con approccio tradizionale (i libri di Pinotti), approccio classico e post-moderno (diversi libri americani) e mix di cristianesimo e ufologia: ero in crisi mistica perchè il credere agli alieni metteva in dubbio tutto ciò che era il cristianesimo e quindi attirai a me mix di entrambe le visioni.
In quel periodo c'erano gli "ufo" e non gli "ufo e l'nwo" anche per questo motivo si conoscevano in maniera approfondità i minimi dettagli, i più importanti avvistamenti e contatti, lo studio era molto più meticoloso e scientifico e meno teorico-filosofico come invece è attualmente, c'era l'interrogarsi su cosa avrebbe significato per il nostro pianeta un contatto alieno, c'era la volontà di creare un paradiso in terra. Per quanto gli anni 90 furono apocalittici e paranoici, il nichilismo e la liquidità non erano ancora predominanti, prova ne sia che negli anni 90 la new age ebbe il suo boom. Era un periodo in cui si aveva paura del futuro, ma si aveva ancora una forte speranza perchè molti processi storici non erano completamente degenerati.
Dopo l'esperienza ufologica, come tutti i ricercatori ed i detrattori della realtà mainstream, fui affascinato dallo zeitgeist complottista e quando davo un'occhiata alla vecchia ufologia, vedevo che quella classica era morta e che in Italia il maggiore esponente era un chimico dapprima ateo, poi trasformatosi in una sorta di divulgatore gnostico (con tanto di teologia esposta) in cui gli alieni erano una parte importante, ma vista sotto una lente che rimandava agli arconti e demoni dell'antichità, quindi non più una visione universale del fenomeno, di catalogazione delle razze o tipica alla star trek, ovvero di federazione di pianeti, ma terracentrica, fortemente intimista e legata ad una battaglia di tipo spirituale.
Con l'avvento della crisi economica, gli ultimi scampoli classici di quello zeitgeist furono distrutti e pian piano il fenomeno ufo fu completamente invaso ed inghiottito dal complottismo, diventando una parte di esso (neanche la più importante). In un pianeta i cui problemi erano sempre più globali ed impellenti, dove le ideologie non attecchivano più, era questa una fase necessaria.
Il fenomeno ufo ora sta cercando di riemergere in una veste nuova, con diversi studiosi che dopo la fase del complottismo, ne escono più consapevoli e smaliziati verso il fenomeno. Dopo l'ufologia e il complottismo quale zeitgeist vedremo all'opera? Ed oggi il nuovo, l'informazione alternativa come si sta articolando? Quali poteri vi sono in gioco?
Se prestate attenzione questo mio articolo fa parte di una trilogia, di cui questo scritto è la seconda parte e quello sulla caduta del complottismo, la prima. Nel successivo articolo ci soffermeremo su qualcosa di particolare, parleremo del fenomeno Q, dell'alt right e forse mi toglierò anche qualche sassolino nella scarpa.