Tra i tanti avvenimenti del primo
decennio del XXI° secolo, il più curioso rimane sicuramente quello che
scherzosamente chiamo “il fattore 11” ;
il decennio già passato da qualche anno ha portato non solo nell’ambito
complottista, ma anche mainstream, una forte attenzione (spesso ironica) verso
la numerologia e una vera e propria fissazione per il numero 11. Anche lo
studio moderno del sincronismo è strettamente legato all’ascesa della
numerologia ed anch’esso proprio nel decennio appena passato ha avuto un enorme
seguito, specialmente in USA, con blog sul cosiddetto “sincromisticismo” che
nascevano come funghi e le stesse persone che cominciavano a fissarsi sulle
coincidenze e sui messaggi nascosti nella pop culture e ad avere come guru di
riferimento Carl Gustav Jung, anche perché questi fenomeni erano in aumento o
almeno rispetto al passato, venivano facilmente percepiti. Tutto naturalmente è
partito dall’11 settembre 2001 e fateci caso non c’è bisogno che dica cosa è
successo quel giorno, basta solamente nominare la data per capire a quale
evento ci riferiamo, cosa davvero rara in ambito storico, perché si sa le date
nella storia sono molto importanti e sono il terrore degli studenti costretti a
memorizzarle, mentre nel caso dell’11 settembre non abbiamo bisogno di
imprimerlo nella memoria, ne siamo tutti ben coscienti.
In ambito storico in
genere si memorizza più facilmente l’anno, mentre il giorno e mese in genere
nella coscienza collettiva sono tralasciate e non sono ben impresse nella
memoria, ad esempio tanti di noi sanno che la “scoperta dell’America” è
avvenuta nel 1492, mentre se dobbiamo ricordarci anche il giorno ed il mese, la
percentuale delle persone che la conoscono, si abbassa drasticamente, mentre
per quanto riguarda il giorno dell’attentato alle torri gemelle e al pentagono,
l’associazione è quasi immediata ed infatti nelle conversazioni capita spesso
di dire l'11 settembre invece di “attentato alle torri gemelle”, mentre se
dovessi parlare di un altro evento importantissimo dal punto di vista storico
come la caduta del muro di Berlino o la “rivoluzione d’ottobre” e persino la
rivoluzione francese, non mi sognerei mai di indicarla con la data; dovrei dire
14 luglio 1789 (giorno della presa della Bastiglia), ma solo i francesi mi
comprenderebbero in modo quasi immediato, molti altri ci arriverebbero con la
logica, altri non ci arriverebbero affatto. Anche i mass-media si sono
fortemente concentrati sulla data è stato un processo come dire automatico, sia
per la storicità e la grandezza dell’evento e sia perché inconsciamente
richiamava molti significati simbolici, ad esempio per gli americani il 9-11 (
nella trascrizione della data in America il mese va prima del giorno )
richiamava il numero per le emergenze, il nostro 113, ma cosa più importante inconsciamente
il numero 11 cominciava ad avere una così forte attrazione e significato che
andava al di là dei suoi significati più superficiali.
Cominciavano ad uscire fuori
storie sulle sincronicità che molte persone sperimentavano ad esempio guardando
l’orologio spesso quando l’orario era 11:11, per non parlare di molti eventi
successivi verificatisi in un giorno 11, ad esempio l’attentato a Madrid
dell’11 marzo 2004 avvenuto 911 giorni dopo l’11 settembre; ricordo ancora il
terrore (indotto dai falsi allarmi terrorismo) di molta gente l’11 di ogni
mese, le continue discussioni sui siti di informazione alternativa che
cominciavano a calcolare date e a cercarne il significato simbolico, ogni
terremoto catastrofico che doveva avvenire per forza l’11 di un certo mese
(andava per la maggiore l’11 maggio, secondo alcuni predetto da Bedandi).
Arrivati nell’anno 2011 questo fenomeno ha raggiunto il suo acme, in ciò
rafforzato anche dal terribile evento dell’11 marzo (ancora) del 2011, il
terremoto del Giappone con annesso disastro nucleare e anche i messaggi
profetici dei channelling (naturalmente qui non si vuole discutere la loro
veridicità o meno) cominciavano a concentrarsi sul cosiddetto portale 11-11,
per la verità già da diversi anni, ma raggiunsero il culmine sicuramente in
quell’anno, anche a livello mainstream ci fu grande attesa per la data dell’11
novembre del 2011.
Visto che come al solito in
questo blog interpretiamo tutto dal punto di vista simbolico, che significato
ha il numero 11 e come si può rapportare ai nostri tempi? Perché ha acquisito
un significato così forte e cosa è successo effettivamente l’11 novembre 2011?
Solamente dopo aver risposto a queste domande potremo sciogliere almeno un nodo
e concludere questo articolo.
Prima di vedere il significato
numerologico ed esoterico del numero 11, mi viene da fare una riflessione personale:
l’11 si trova fra il 10 ed il 12 che sono numeri che da un certo punto di vista
sono completi, ad esempio il 10
rappresenta la perfezione come anche l’annullamento di tutte le cose. 10 = 1+0
= 1, illustra l’eterno ricominciare. Il 10 è il totale dei primi quattro numeri
e perciò contiene la globalità dei principi universali ed infatti nella
Tetraktys pitagoriana era considerato il numero più importante insieme al sette
e veniva usato per rappresentare il cielo. Anche il 12 è uno di quei numeri
perfetti che intuitivamente ci indica la fine di un ciclo, di un percorso,
l’anno ha infatti 12 mesi, 12 sono i segni zodiacali e l’anno platonico (i
famosi 25mila anni che indicano la durata del fenomeno noto come precessione
degli equinozi) si conclude dopo che si sono manifestate tutte le ere zodiacali
che sono 12, come i dodici apostoli di Gesù che li rappresentano. Il 12
rappresenta il divenire del tempo, infatti la suddivisione del giorno e della
notte è in 12 ore, oltre a come già accennato, l’anno in 12 mesi. Indica quindi
anche il sacrificio, il karma, la fatica (le dodici fatiche di Ercole), il
cammino personale che l’uomo deve compiere per liberarsi dai cicli cosmici ed
infatti è il più sacro tra i numeri insieme al 3 e al 7. Il dodici indica la
ricomposizione della totalità originaria, la discesa in terra di un modello
cosmico di pienezza e di armonia. Infatti indica la conclusione di un ciclo
compiuto. Il dodici è il simbolo della prova iniziatica fondamentale, che
permette di passare da un piano ordinario ad un piano superiore, sacro, anche
per questo inconsciamente il 2012 è stato preso come data simbolo della fine ed
inizio di un’era.
L’11 si trova in mezzo a questi
due numeri fondamentali che indicano simbolicamente la chiusura del cerchio e
quindi ne possiamo convenire che l’11 è un numero di “transizione” come la
nostra attuale epoca. In numerologia è il numero che ci permette di
oltrepassare i limiti, le colonne di Ercole che sono due, 1-1, come le due
torri gemelle (vedere articolo 2001 odissea di Ulisse nella terra di nessuno). E’ un numero iniziatico
potremo dire, ciò che ci porta all’illuminazione, non un ciclo compiuto, ma
colui che ci traghetta al ciclo compiuto, ci permette appunto di superare i
limiti, infatti in numerologia si prendono in considerazione i numeri dall’1 al
9 e i numeri dominanti 11 e 22 detti “numeri mastri”, perché vanno oltre il
numero 9, amplificano quei stessi numeri. Esso è il numero delle rivelazioni è
segno appunto dell’inizio della conoscenza di Dio.
Si parla del principio di
un’importante cambiamento, ciò che ci porterà a 12, alla fine del ciclo,
ecco svelato intuitivamente del perché ha assunto così tanta importanza questo
numero, che in forma superficiale appare distorto e catastrofista come tipico
di una società edonista e materialista.
Tenendo in conto queste nozioni,
possiamo insomma capire simbolicamente l’evento dell’11-11-11, ovvero la caduta
di Berlusconi e l’ascesa del governo Monti e di come questo evento simbolicamente abbia una risonanza mondiale. Prima però parliamo un po’ della
politica italiana:
sono italiano e quindi come ogni
persona che nasce all’interno di una nazione, posso dare molta più importanza
al luogo di provenienza, anche eccessiva spesso, ad esempio gli americani in
generale, anche gli stessi blog sincromistici, danno una notevole importanza a
piccoli fatti di cronaca del loro paese, dandogli un significato globale e
spesso la loro credenza di vedersi come il centro del mondo ed unico baluardo
della democrazia ( e noi europei come vassalli chic), come se tutta la cultura
ed arte si fosse sprigionata da loro, investe purtroppo anche i più aperti ed
informati; molte tristi statistiche ci parlano di una gran parte del popolo
americano che non sapeva dove si trovava l’Iraq (nonostante una guerra che gli
Usa combattono in quel territorio da più di vent’anni) ed altre illogicità
storiche come Saddam Hussein responsabile dell’11 settembre (sic). Ricordo un
film che guardavo spesso da piccolino, Dirty Dancing (colpa di mia sorella :-) ),
un film in realtà molto illuminante e che non si merita la nomea di filmetto
per ragazzine in tempesta ormonale, questo sempre perché era ambientato ad
inizio anni 60 (ed è stato fatto negli anni 80 dove il cinema puramente
mainstream aveva un senso) e stesso l’incipit del film, che si ha con la
protagonista Baby che parla di una indimenticabile estate che come lei stessa
sottolinea è “prima di Kennedy, dei Beatles, delle lotte razziali e quando
ancora mio padre era l’uomo più importante della mia vita”, lo inserisce nel
giusto contesto, dove il ballo è metafora di libertà da una famiglia e visione
borghese alla “happy days” ed usando una delle frasi clou del mio blog, la
protagonista“entra nel post-moderno”. In quel film, in un breve dialogo tra la
madre e la figlia abbiamo un perfetto ritratto di una buona parte del popolo
americano, ignorante, che non sa vedere oltre il proprio orticello, con la
madre che sconsolata dopo una cena non completamente consumata afferma “che
peccato quanta roba da buttare! In Europa la gente muore di fame” al che Baby,
la figlia, la corregge “volevi dire nel sud est asiatico” e la madre da ochetta
risponde “si infatti”.
Parlando di politica italiana mi
rendo conto che l’Italia non è la potenza dominante nel contesto geopolitico
mondiale, siamo in questo senso dei vassalli, anzi l’italiano da decenni a
questa parte è per lo più vittimista e non fa altro che rimpinguare quanto sia
più bella l’erba del suo vicino, tutto sommato questo è un pregio che poche
nazioni possono dire di avere, siamo infatti consci dei nostri difetti, tanto
che ne soffriamo e spesso cerchiamo di nasconderli od esaltarli per non
sentirci in colpa (Berlusconi è l’esempio tipico di questo ragionamento), ci
sentiamo così inferiori ai nostri compagni europei, che la stessa politica o tv
è costretta a pescare nel passato, addirittura all’impero romano per dire “si
però noi l’impero romano, noi il rinascimento, noi Dante, noi popolo di santi,
poeti e navigatori ecc. ecc.”. Un buon 80% del cinema italiano, soprattutto
quello più apprezzato all’estero, non è altro che un’accusa al costume ed ai
modi dell’italiano medio e non solo, spesso sotto forma di commedia. Alberto
Sordi nei suoi numerosi film è l’italiano medio nella sua più pura incarnazione
ad esempio, con tutti i suoi stereotipi negativi.
C’è anche da dire che l’Italia è un paese dovrei dire particolare, dove si mescolano e vengono fuori le più grandi contraddizioni. Forse siamo l’unico paese che in due guerre mondiali è partito da uno schieramento per poi passare ad un altro, ma la vera unicità dell’Italia è quella che un utente di un importante sito di informazione alternativa su internet riassunse come “laboratorio di sperimentazione” che anticipa il futuro della politica mondiale. Pensateci un attimo, non è ad esempio un segreto di come il Nazismo debba molto al precedente Fascismo ed infatti in tutte le nazioni quando si parla di deriva dittatoriale o potremo dire di estrema destra, si usa per lo più la frase “deriva fascista”, la parola nazista ha un significato meno politico e più emozionale e raramente è usato in discorsi politici, non è un discorso solamente italiano e mi sorprese molto quando sentivo parlare presidenti americani o altri esponenti dell’estabilishment americano e non solo, di “fascism”. Il nazismo può essere visto come un sottoinsieme del fascismo da cui poi si differenziò assumendo caratteristiche proprie ed un maggior estremismo nelle sue azioni. La stessa mafia nata in Sicilia e poi sviluppatasi in tutto il mondo in diverse forme (mafia russa, cinese), anch’essa era una concezione di potere mai verificatasi e che come il fascismo, nacque nel laboratorio italiano, mafia che assunse le forme di potere armato di clan, potere armato anti-Stato, manovali usati dallo stesso Stato per operazioni sporche (senza richiamare l’esperienza italiana che ci porta con se innumerevoli esempi, possiamo parlare dell’utilizzo della mafia da parte di Kennedy alla baia dei porci a Cuba e il boss Sam Giancana di Chicago che garantì diversi voti allo stesso Kennedy), ma anche Berlusconi, un miliardario proprietario di tre reti televisive e della seconda squadra con più tifosi in Italia (il Milan), non rimandava ad atmosfere e romanzi di ispirazione orwelliane? Non è un caso che il programma “grande fratello” sia stato trasmesso dalle sue reti, ma lungi dall’essere solamente un big brother di stampo minore, Berlusconi era il divenire realtà di diverse trame di dimenticati romanzi di fantapolitica; uno degli spauracchi delle moderne democrazie occidentali è infatti proprio quella di un magnate che va al potere e che crea un “conflitto di interessi” che è visto come un incubo dalle democrazie, anche questo un esperimento ed un pericolo per diverse parti del mondo, ma che da un certo punto di vista ha avuto anche il suo seguito (mi viene in mente Bloomberg il sindaco di New York), ma anche Ilona Staller nel 1979, pur se senza successo, fu uno dei primi esempi di diva che entrò in politica (battuta forse per poco da Ronald Reagan). Insomma laboratorio di sperimentazione si, ma di orrori, di nuove forme di psicopatia al potere. L’Italia anticipa certamente il futuro, ma quello più negativo e distopico. A ciò si aggiunge anche il Vaticano, centro della cristianità e di uno dei poteri più antichi esistenti sul nostro pianeta. Alla morte od elezione di un nuovo papa i potenti di tutto il mondo vengono a rendere memoria ed omaggio. Ricordo ancora lo storico funerale di Giovanni Paolo II con George Bush e il premier iraniano Khatami che condividevano la stessa piazza, proprio nel periodo in cui si accresceva la propaganda anti Iran, oltre alla presenza dei potenti di tante nazioni. Oltretutto l’Italia si affaccia al centro del Mediterraneo, è una sorta di ponte tra Europa dell’est ed Europa Occidentale, tra Occidente ed Oriente, tra Cristianesimo ed Islam (non è un caso che le basi estere più importanti degli Usa in Europa si trovino in Italia, un po’ in tutto il territorio), questo ha fatto si che durante la guerra fredda l’Italia divenisse il centro dello scontro sotterraneo tra le varie potenze mondiali, portando a tutta una storia fatta di segreti, terrorismi di stato, attentati giornalieri ad uomini di stato, giornalisti, persino attentati di massa (le varie stragi a piazza della Loggia a Brescia, la strage di Bologna nel 1980, la strage dell’Italicus) che non hanno eguali in altri paesi, per non parlare dei vari segreti riguardanti l’operazione Gladio, Ustica ola P 2, quest’ultima l’incarnazione
dell’incubo di ogni complottista, tanto che in ogni libro di complotti
(straniero o italiano) vi è una sezione dedicata a questa gigantesca piovra, un
vero e proprio stato sotterraneo, che supera la fiction di un film di
spionaggio e fa apparire un film di James Bond come realista.
C’è anche da dire che l’Italia è un paese dovrei dire particolare, dove si mescolano e vengono fuori le più grandi contraddizioni. Forse siamo l’unico paese che in due guerre mondiali è partito da uno schieramento per poi passare ad un altro, ma la vera unicità dell’Italia è quella che un utente di un importante sito di informazione alternativa su internet riassunse come “laboratorio di sperimentazione” che anticipa il futuro della politica mondiale. Pensateci un attimo, non è ad esempio un segreto di come il Nazismo debba molto al precedente Fascismo ed infatti in tutte le nazioni quando si parla di deriva dittatoriale o potremo dire di estrema destra, si usa per lo più la frase “deriva fascista”, la parola nazista ha un significato meno politico e più emozionale e raramente è usato in discorsi politici, non è un discorso solamente italiano e mi sorprese molto quando sentivo parlare presidenti americani o altri esponenti dell’estabilishment americano e non solo, di “fascism”. Il nazismo può essere visto come un sottoinsieme del fascismo da cui poi si differenziò assumendo caratteristiche proprie ed un maggior estremismo nelle sue azioni. La stessa mafia nata in Sicilia e poi sviluppatasi in tutto il mondo in diverse forme (mafia russa, cinese), anch’essa era una concezione di potere mai verificatasi e che come il fascismo, nacque nel laboratorio italiano, mafia che assunse le forme di potere armato di clan, potere armato anti-Stato, manovali usati dallo stesso Stato per operazioni sporche (senza richiamare l’esperienza italiana che ci porta con se innumerevoli esempi, possiamo parlare dell’utilizzo della mafia da parte di Kennedy alla baia dei porci a Cuba e il boss Sam Giancana di Chicago che garantì diversi voti allo stesso Kennedy), ma anche Berlusconi, un miliardario proprietario di tre reti televisive e della seconda squadra con più tifosi in Italia (il Milan), non rimandava ad atmosfere e romanzi di ispirazione orwelliane? Non è un caso che il programma “grande fratello” sia stato trasmesso dalle sue reti, ma lungi dall’essere solamente un big brother di stampo minore, Berlusconi era il divenire realtà di diverse trame di dimenticati romanzi di fantapolitica; uno degli spauracchi delle moderne democrazie occidentali è infatti proprio quella di un magnate che va al potere e che crea un “conflitto di interessi” che è visto come un incubo dalle democrazie, anche questo un esperimento ed un pericolo per diverse parti del mondo, ma che da un certo punto di vista ha avuto anche il suo seguito (mi viene in mente Bloomberg il sindaco di New York), ma anche Ilona Staller nel 1979, pur se senza successo, fu uno dei primi esempi di diva che entrò in politica (battuta forse per poco da Ronald Reagan). Insomma laboratorio di sperimentazione si, ma di orrori, di nuove forme di psicopatia al potere. L’Italia anticipa certamente il futuro, ma quello più negativo e distopico. A ciò si aggiunge anche il Vaticano, centro della cristianità e di uno dei poteri più antichi esistenti sul nostro pianeta. Alla morte od elezione di un nuovo papa i potenti di tutto il mondo vengono a rendere memoria ed omaggio. Ricordo ancora lo storico funerale di Giovanni Paolo II con George Bush e il premier iraniano Khatami che condividevano la stessa piazza, proprio nel periodo in cui si accresceva la propaganda anti Iran, oltre alla presenza dei potenti di tante nazioni. Oltretutto l’Italia si affaccia al centro del Mediterraneo, è una sorta di ponte tra Europa dell’est ed Europa Occidentale, tra Occidente ed Oriente, tra Cristianesimo ed Islam (non è un caso che le basi estere più importanti degli Usa in Europa si trovino in Italia, un po’ in tutto il territorio), questo ha fatto si che durante la guerra fredda l’Italia divenisse il centro dello scontro sotterraneo tra le varie potenze mondiali, portando a tutta una storia fatta di segreti, terrorismi di stato, attentati giornalieri ad uomini di stato, giornalisti, persino attentati di massa (le varie stragi a piazza della Loggia a Brescia, la strage di Bologna nel 1980, la strage dell’Italicus) che non hanno eguali in altri paesi, per non parlare dei vari segreti riguardanti l’operazione Gladio, Ustica o
La p2 mirava a
sovvertire lo stato italiano, con tanto di programma e tappe da seguire.
Insomma proprio per questi motivi l’Italia può essere vista come un laboratorio
politico, una sorta di scalo, luogo di transizione di diversi poteri, dove si
sperimenta il nuovo e l’11-11-11 è avvenuto un altro evento del genere, con un
governo tecnico di austerità, in una nazione che economicamente è ancora tra le
prime 10 al mondo, anche qui un altro esempio di distopia applicato.
Superficialmente l’11-11-11
indicava la fine della sovranità italiana, con un governo imposto dalla BCE e
da Goldman Sachs, dall’altra però indicava (come ho scritto in altri articoli
precedenti), la fine dei partiti politici, dello stereotipo negativo
dell’italiano (Berlusconi). Accordandosi alla nona onda del calendario Maya
conclusa nel 28 ottobre 2011,
in Italia si creava un fatto raro, un’unità di tutti i
partiti politici verso uno scopo. Dopo decenni non vedevamo più la destra e la
sinistra litigare e persino i più complottsti pur accusando Monti di colpo di
stato, avvertivano un certo cambio di guardia che stava portando più sobrietà e
che almeno aveva fatto calare le maschere dei politici, che finalmente
apparivano per quello che erano: “portaborse dei veri potenti”. L’unico evento
che può accostarsi all’ascesa di Monti è avvenuto nel 1992, non a caso anche in
quell’anno vi fu un cambio di potere in Italia, con il crollo (dovuto anche
alla fine della guerra fredda) dei partiti storici e di tutto il sistema
politico che in Italia durava dal secondo dopoguerra mondiale: crollo della dc,
del psi, le monetine lanciate a Craxi, Tangentopoli, il crollo della prima
repubblica, l’ascesa di nuove forze politiche come Forza Italia e la Lega , moderazione dei
fascisti con la nascita di An, nuova ristrutturazione da parte della sinistra
italiana ecc. Il primo governo tecnico in Italia si costituì infatti nel 1992 dopo il
crollo della Dc e del Pci, sotto l’incalzare delle inchieste giudiziarie e
delle stragi di mafia. E soprattutto nel pieno della crisi economica che
investì la lira (ho un deja vu). Al governo andò Amato, ecco diciamo che il
governo Monti è di tecnici, di banchieri, di affaristi, almeno il governo Amato
aveva ancora una parvenza politica, ma alla fine di un ciclo, crollano tutti i
paraventi. Cosa fece Amato? Ecco un altro deja vu: nel luglio ’92 attuò il
famigerato prelievo notturno del 6 per mille sui conti correnti (mi ricorda un
qualcosa che inizia con Ci e finisce con Pro); e poi un secondo prelievo del 3
per mille sul valore catastale rivalutato degli immobili e delle aree
fabbricabili. Se la prima operazione fu una tantum, la seconda, chiamata Isi
(Imposta straordinaria sugli immobili), si tramutò nell’Ici e divenne un
balzello stabile (mamma quanti deja vu, ma che mi succede?).
Ma non solo. Il governo Amato, in
carica dal giugno ’92 all’aprile ’93, non riuscì neppure ad utilizzare al
meglio quei soldi rapinati ai cittadini: a settembre la lira subì una pesante
svalutazione, nonostante il tentativo di contrastarla della Banca d’Italia
(dove era governatore Carlo Azeglio Ciampi) che sacrificò 70 mila miliardi di
riserve valutarie.
Studiare il passato per capire il
presente ed anticipare il futuro.
Insomma è sempre la stessa
storia, il copione è stato già scritto, però, c’è un però grande come una casa
che ci riporta al fattore 11. I giochi effettivamente sono cambiati, l’ascesa
di Monti era in effetti un ripetersi identico degli eventi accaduti nel 92, già
nel mio articolo “mare in tempesta” in maniera sincronica, ne parlai, ma
l’esperienza Monti pur essendo riuscita a proporre e a rendere legge le stesse
identiche misure draconiane del governo tecnico di Amato, ha fallito e viene
ora ostracizzato e tutti i partiti politici che fino a poco tempo fa con lui
facevano banchetto, ora ne parlano come di un fallito, quasi fosse un lebbroso,
“non abbiamo mai avuto che farci” “non lo vogliamo come alleato”. Il governo
Monti ha creato ancora più malcontento verso le politiche comunitarie. Mi
ricordo ancora gli applausi verso Monti, il continuo lecchinaggio politico e
mediatico che ora puff, si è sciolto come neve al sole ed anzi le misure di
austerità sono viste come il male assoluto (ed ostracizzate in campagna
elettorale) e l’Europa (non la bce) vede con orrore a ciò che sta succedendo a
Cipro (anche in questo noi italiani abbiamo la precedenza, memoria corta
purtroppo). Tutto sommato qualcuno potrebbe dire che tutto va secondo i loro
piani, ma il fattore Grillo, per quanto possa essere favorito da una certa
parte del sistema è comunque qualcosa di così anomalo e nuovo e a favore di una
partecipazione attiva dei cittadini alla politica (almeno a parole) che mostra
come i giochi stiano cambiando notevolmente e che l’11-11-11 se
superficialmente e almeno in un presente temporaneo sembrava portare ad un
accentramento del potere e alla fine del dialogo democratico, successivamente
ha aperto la strada agli insoddisfatti della politica e ad una discussione mai
così mainstream e di dominio pubblico sugli stipendi ai parlamentari, sul concetto di democrazia rappresentativa, sulla
corruzione e nel negare ai politici incriminati il parlamento. Lo vedo dai
manifesti politici con slogan tipo “votate Tizio, uno di voi” “Votate Caio per
avere una faccia nuova in parlamento”, non è più un discorso di corruzione o di
cambio della dirigenza di un partito, ma proprio di cambio del concetto del
potere, da qui eventi storici come la diretta streaming del dialogo tra Bersani
e il movimento 5 stelle (eventi sempre a telecamere spente nel passato), lo
stesso concetto di abbandonare i media tradizionali ed usare quelli alternativi
e meno controllati dal potere, per dare i propri comunicati ed iniziative.
Spazzini e gente normale e che non è “figlia del direttore o del presidente”
che entrano in parlamento è qualcosa di nuovo che non a caso è visto come un
pericolo, basti pensare che Goldman Sachs pochi giorni fa ha dichiarato “il
vero pericolo in Europa non è Cipro o la Grecia , ma Beppe Grillo”.
Una volta che nella
coscienza collettiva entra il concetto, la possibilità di vedere il potere non
più da un punto di vista di delega, intermediazione, gerarchia restrittiva, non
si può più tornare indietro e questo rende la discussione sul M5s come farsa o
pericolo democratico, come inutile, perché il seme oramai è stato piantato e
non si può tornare indietro ed il portale 11 ha colpito anche la chiesa che è stata
costretta l’11 febbraio 2013 ad applicare una controriforma per snellire la sua
immagine in rovinosa caduta a causa di scandali economici e legati al problema
pedofilia, con le dimissioni storiche di Ratzinger che hanno successivamente
portato all’elezione di un nuovo papa che scegliendo di chiamarsi Francesco, ha
voluto dare un’immagine più umile di se e della chiesa, richiamandosi al santo
della povertà. Giochetti pubblicitari per rinnovare l’immagine certo, ma a cui
sono stati costretti per un cambiamento nella coscienza collettiva che sta
cominciando a percepire il potere in maniera diversa, non più come necessario e
delegato ad un singolo, ad un’elite, ma condiviso e la Chiesa è il simbolo attualmente più forte di vecchio potere gerarchico e divino. Grillo forse per la prima
volta nella storia italiana è un esperimento nel laboratorio italiano,
positivo.
Il fattore 11 nella Chiesa |
Come sempre bisogna guardare le
cose in prospettiva, non vedendo gli effetti immediati che pur se
rivoluzionari, difficilmente saranno positivi.
La politica italiana, essendo un
laboratorio di sperimentazione è quella che può farci maggiormente capire dove
andrà il mondo nel futuro e tutto sommato mi sento di essere ottimista:
inizia l’era dell’uomo e finisce
l’era degli Dei. Non più un leader da ammirare e a cui affidarsi, ma un potere
da condividere. E’ finito il tempo della delega, ora ognuno dovrà prendersi le
proprie responsabilità e cominciare a crescere e smetterla di fare l’ultras del
pd, del pdl, dell’m5s, del comunismo, del liberismo, le maschere stanno cadendo
e conviene prepararsi per non inciampare. Tutto sta divenendo trasparente, il
vero potere non è stato mai così esposto come ai nostri giorni e davanti al
male e alla crisi che aumenta sempre di più, per la prima volta avverto un po’
dappertutto anche la consapevolezza che qualcosa sta cambiando in positivo, che
davvero si sta avvicinando qualcosa di nuovo e degli anni fa non lo avrei mai
pensato, vedevo il cambiamento sempre in prospettiva negativa, ovvero un peggioramento
che avrebbe portato distruzione. Sempre più siti cominciano ad abbandonare
articoli puramente complottistici per parlare di cose più pratiche e che
generino un pensiero positivo e chi è legato al vecchio mondo fa sforzi sempre
più grandi per rimanere al passo con i tempi non riuscendoci, ma lo spirito di
verità prima o poi riemerge ed esce fuori dai sepolcri e dai templi ed allora
smetteremo di essere bambini.
Il 31 marzo del 2013 per molti è la vera fine del ciclo Maya, dello Tzolkin, dell’era materialista, non è un caso che cade di Pasqua, una data simbolicamente importante, che indica l’alba di un’umanità si spera maggiormente consapevole e che finalmente risorgerà dalla sua tomba.
Il 31 marzo del 2013 per molti è la vera fine del ciclo Maya, dello Tzolkin, dell’era materialista, non è un caso che cade di Pasqua, una data simbolicamente importante, che indica l’alba di un’umanità si spera maggiormente consapevole e che finalmente risorgerà dalla sua tomba.
«Signore, vedo che tu sei un
profeta. I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è
Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, è
giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il
Padre. Voi adorate quel che non conoscete… Ma è giunto il momento, ed è questo,
in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre
cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in
spirito e verità»