sabato 26 gennaio 2013

PERCEZIONE DEL TEMPO: FINE DELLA SPIRALE , FINE DEL FUTURO

Quando si parla di argomenti di frontiera in una società disequilibratrice come la nostra, dove la spiritualità, l'emisfero destro è messo da parte, il rischio è di diventare sensazionalisti o potremmo dire più terra terra, fuffari, gente che parla di asini volanti. Il guaio di una società razionale scettica disequilibrata è che quando si parla di argomenti che vanno al di là della normale percezione (o semplicemente di spiritualità) inevitabilmente si cade nella mera ipotesi, nel fanatismo, nel moralismo, nel dogmatismo, nel sensazionalismo e nel catastrofismo nei casi peggiori, quindi tenendo in mente che viviamo in una società razionale-scettica, tenterò di portare fatti ed eventi di cui si è a conoscenza per mostrare una verità che è lampante anche all'uomo comune, ma che viene presa sottogamba e considerata in maniera "evolutiva", ovvero il cambio totale di percezione del tempo.
Della ciclicità del tempo si è discusso in questo blog e in maniera più approfondità si può trovare tanto materiale in giro per il web o varia letteratura, ciò che però manca alla visione ciclica del tempo è un fattore importante che non rende conto dell'accellerarsi della storia, questo mi porta a pensare che il tempo sia più giusto se rappresentato a spirale, che poi è la forma più universale e naturale del nostro universo, il nostro stesso sistema solare insieme ad altri milioni é racchiuso nella spirale della Via Lattea (vedere il mio articolo coscienza galattica per il significato del simbolo della spirale che rimanda all'infinito, al tempo). McKenna ed altri ricercatori avevano intuito e mostrato nel passato questa significativa realtà. Solo la formazione a spirale del tempo mostra come mai da una realtà quasi immobile come era quella di millenni fa, dove le religioni, le culture non avevano la liquidità di oggi (per liquidità per chi non è avvezzo con questo termine, si intende la visione già descritta varie volte in questo blog, di Zygmunt Bauman vedere nota in basso), dove non vi era il cosiddetto gap generazionale attuale, l'avvento ed il crollo immediato di culture. Il passato è molto più ricco e sovversivo di quello che immaginiamo e tutto sommato riprendendo la visione ciclica del tempo "nulla è nuovo sotto questo sole", persino il rock and roll (vedere seconda nota in basso), ma è indubbio che nel passato i processi culturali, storici, i cambiamenti, le mode, anche per il forte isolamento dei popoli (non esisteva il telegrafo, il telefono, internet, la tv, i satelliti) erano molto più lenti, rigidi, i cambiamenti quasi impercettibili, anzi a differenza di quello che capita a noi oggi, in una vita era quasi impossibile assistere ad una continua staffetta tra mode ed ideologie diverse. Solo nel ventesimo secolo, non a caso definito come il "secolo breve", abbiamo avuto l'emergere ed il morire in breve tempo delle ideologie ad esempio fasciste e comuniste, seguita dalla vittoria nella coscienza collettiva della democrazia, del crollo culturale e d'immagine del comunismo a fine secolo (finito oramai nei libri di storia), all'emergere di una cultura sempre più tecnocratica e liberale. Tutto questo è avvenuto in meno di 100 anni, quando nel passato fenomeni del genere richiedevano secoli per realizzarsi.
Diversi giorni fa guardavo blob su rai3, uno di quei tipici geniali programmi post-moderni (anche se oramai è diventato la parodia di se stesso, perdendo la carica eversiva che aveva agli inizi), comunque blob è uno dei programmi simbolo della nostra epoca: la sua geniale intuizione era quella di mostrare un montaggio di spezzoni video ed audio provenienti dalle varie emittenti televisive, questo montaggio mostrava un invisibile legame che univa tutte le reti tv italiane, in veste satirica, in un certo senso smascherando l'enorme circo televisivo, un insieme di maschere che ci apparivano tronfie, ridicole ed anche pericolose, blob metteva nella giusta luce la tv, rivelandone soprattutto i suoi caratteri negativi e liquidi.
Ebbene ritornando alla puntata di blob a cui mi riferisco, il montaggio video genialmente metteva in ridicolo tutti i politici attuali, con il suo solito messaggio satirico. Come si sa la satira estremizza i contenuti e portandoli all'eccesso, mette in luce una profonda verità che non si potrebbe dire apertamente. In questo senso notevole il montaggio fatto a Bersani: dapprima lo si mostra mentre dice "noi siamo un partito liberale", seguito da risate provenienti dai presentatori di un altro programma tv diverso. Un seguente montaggio sempre su Bersani, ce lo mostra in un dietro le quinte di una festa, dove appare visibilmente brillo e viene ridicolizzato da un ragazzo che vuole fargli dire la parola Trotsky (il rivoluzionario marxista) quasi come uno scioglilingua. Il ragazzo poi cita un parere sempre di Trotsky che giudicava un libro scritto da Stalin, non ricordo le parole precise, ma suonavano tipo "disgustoso come mangiare le spatole del maiale" o roba del genere; in poche sequenze viene ridicolizzato e resa l'ipocrisia e la schizofrenia storica attuale e nello specifico della sinistra italiana, dove fino agli anni 90 bastava citare la parola "liberale" o dichiararsi tale, difendere il "mercato" o qualunque cosa annessa, negli ambienti di sinistra, per venire accusati di essere sobillatori e amici del capitale, ma come si sa questa schizofrenia tipica di un'epoca che va a livelli così veloci e frenetici da non poter essere seguita, provoca anche altre schizofrenie, tipo la NATO creata per combattere il comunismo e che ora vede gli stessi stati ex-comunisti come membri a combattere contro non si sa cosa (visto che l'Urss sembra essere crollato), qualche volta gli stati islamici integralisti, qualche volta non si sa.
Un osservatore esterno se dovesse notare tutto il percorso storico dell'umanità degli ultimi millenni (diciamo da quanto è emersa la parola scritta e le prime civiltà, insomma un periodo diciamo approssimativamente di cinque millenni), la prima cosa che noterebbe sarebbe l'accellerazione di questa immaginaria linea rappresentata dalla storia. Vedrebbe come da cambiamenti lenti ed impercettibili, si è passati ad una velocità vertiginosa, quasi come se l'umanità si trovasse dentro un imbuto, risucchiata da un vortice, che accellera nel suo fondo.
Si parlava di schizofrenia storica, di gente di sinistra che nel periodo semi-storico di qualche decennio fa si dichiarava contro il mercato, contro il liberalismo, mentre ora afferma il contrario; di organismi istituzionali creati per uno scopo che cambiano totalmente durante il percorso (la NATO), di dittatori amati ed appoggiati che poi dopo un pò si fa finta di non conoscerli (il caso Berlusconi - Gheddafi), di gente che nasconde le sue mode passate. Altro piccolo esempio potrebbe essere il modo in cui il cinema e le serie tv hanno dovuto cambiare improvvisamente atteggiamento verso i neri, gli indiani d'America e le altre "minoranze".
Consiglio a tutti di guardare la serie classica di Star Trek (nata poco prima del 68), da questo punto di vista avrete delle piacevoli sorprese, ad esempio la donna vista ancora come padrona del focolare (e stiamo parlando di una serie che aveva una visione utopica ed ottimista del futuro dell'umanità), di come nel corso della serie abbia dovuto affrontare il primo bacio interraziale della storia della tv (mostrato in modo angosciante, forzato e senza piacere), la guerra fredda, il razzismo, il cambio di genere sessuale (Kirk che entra in un corpo di donna), una puntata sugli hippie ed addirittura sulla sovrapopolazione. Poveri autori davvero, non è facile fare serie di questo tipo in tempi caotici come i nostri. Insomma risulta sempre più difficile tenere il passo degli eventi. Un'importante serie tv che mostra in modo crudo e reale la prima metà degli anni sessanta è Mad Men, dove viene messo in evidenza la condizione di sottomissione delle donne, usate come mobilio ed arredo dell'ambiente, sforna figli o al massimo puttane di alto borgo, oppure dei neri di America, esplicativa ad esempio una scena della prima puntata dove il capo-cameriere guarda storto il suo sottoposto nero perchè un bianco parla con lui. Nel telefilm molto realisticamente si fanno discorsi sessisti senza che poi ci sia una giustificazione o un retrofont politically correct.  Mad Men può essere descritta come un'opera che mostra la calma prima della tempesta, in maniera microscopica ciò che stiamo vivendo oggi, ovvero un gruppo di persone (precisamente un gruppo di pubblicitari che con le loro azioni stanno letteralmente forgiando il post-moderno) nei tempi pre-trauma statunitensi, prima dell'uccisione di Kennedy e delle rivolte razziali, l'ipocrita mondo alla Happy Days. La serie si sviluppa nei momenti precedenti, quando ancora vi era l'illusione storica, fino all'evento sgargiante del post moderno nella coscienza collettiva, con l'avvento della liquidità, il tempo accellerato e la morte del vecchio mondo.
Ian Xel Lungold durante la conferenza "Mayan Calendar Comes to north"
Il grande ricercatore Ian Xel Lungold, ispirato dal lavoro di Calleman, aveva anch'egli una visione a spirale del tempo, mostrata in modo lucidissimo in una serie di video oramai storici per chi segue la materia: "Mayan calendar comes to north"; sottotitolati anche da alcuni utenti del forum altrogiornale.org in italiano. Proprio in quei video si mostrava cosa quest'accellerazione avrebbe comportato per la psiche di una persona:
maggior stress a causa dell'incapacità di tenere il ritmo del tempo, aumento casi di cancro, aumento dei casi di depressione e in un certo senso emersione del lato oscuro, quell'acqua buttata in modo incontrollato, processo iniziato nel settecento, dove il male non è più represso, ma compreso ed accettato, in questo caso si spiega l'emersione della pornografia, del sesso estremo a livello collettivo e non più nascosto o praticato da un'elite, il fascino del cattivo, l'emergere della violenza come fiction esposta e presente in grandi quantità in ogni produzione culturale, tanto da divenire grottesca e fredda in molte produzioni filmiche o nei videogiochi. Una violenza ludica e oramai scontata ed esposta senza censura anche ai bambini. Ian Xel Lungold affermava appunto che in un certo senso per dirla in maniera terra terra, eravamo tutti fottuti, perchè la nostra mente, il nostro complesso psichico è tutto attaccato e legato al cervello che si appoggia totalmente all'ego. Il cervello può compiere dalle 10^12 alle 10^14 operazioni al secondo ed in una realtà in cui gli stimoli e i cambiamenti triplicano in continuazione, questo non può che portare ad un accumulo di stress incredibile che genera malattie, aumento di insensibilità, nichilismo. In quel caso paradossalmente, per le persone che non abbandonano le logiche dell'ego, viene in aiuto la parte ombra di ogni essere umano, che emerge proprio in situazioni di questo tipo, una parte ribelle che all'ego sempre più in crisi, risponde con il caos e la sopraffazione, ovvero l'egoismo, il vedersi separati.
Mappa di Gotham City del film "Dark Knight Rises" con
la zona di Sandy Hook indicata come uno
degli obiettivi "terroristici"
Non è un caso come il film "Dark Knight" pochi giorni dopo la sua uscita, sia entrato al primo posto dell'archivio più grande di film su internet, "IMDB", scalzando colossi come il Padrino ad esempio. Ricordo che se ne parlò anche nel blog Thesynopticon. Quando un film produce perfettamente lo zeitgeist di un'epoca, ecco che aumentano le sincronie, come ad esempio nell'ultimo film sempre della saga Batman di Nolan "The Dark Knight rises": dalla tremenda sparatoria avvenuta ad "Aurora" Colorado, il giorno della "prima" del film in America, alla strage di Sandy Hook che appariva in uno degli obiettivi da colpire nella mappa di Gotham city del film. Anche nell'ultimo film si parlava di una "tempesta" che stava per arrivare, portando la distruzione a Gotham City, tempesta portata guarda caso da un nemico che va contro i ricchi e potenti e vuole sterminarli.
La scena della piramide di banconote bruciate
in cui Joker spiega il suo gesto:
"it's not about money, it's about sending a message"
Ritornando al film precedente di Batman, "the Dark Knight", il Joker era una figura verso cui tutti inconsciamente tifavamo nel 2008, dove il caos portato appunto dal Joker, stava per scatenarsi nella peggiore crisi economica dal 29, portandoci all'anarchia finanziaria che proprio il Joker incarna nel film nella famosa scena in cui brucia un'intero ziggurat di banconote, ma tutto il film sincronicamente anticipa la crisi economica che si sarebbe scatenata diversi mesi dopo, inscenata nel film dallo scandalo che subisce una delle banche maggiori di Gotham City, rea di proteggere il denaro dei criminali che come molto sottilmente il film mostra, sono il motore, la benzina, ciò che fa andare avanti quella città. Interessante anche la figura dell'asiatico (la Cina, le nuove potenze orientali) che interviene come salvagente dei criminali di Gotham, spostando i soldi ad Hong Kong, ma nessuno ha tenuto in conto la variabile Joker, il caos, l'accellerazione del tempo, la fine della spirale che porta l'ordine verso il caos per poi instaurare un nuovo ordine, un nuovo tempo.Joker, il lato oscuro di Batman, l'altra faccia della medaglia, colui che fa del male e colpisce perchè vuole scatenare il caos, perchè "è equo e non fa distinzioni", rappresentava l'umanità che inconsciamente tifava per il caos, strumento in grado di distruggere questa inumana civiltà. Il Joker nei dialoghi del film incarna l'umanità di questo periodo e forse anche per questo motivo Heat Ledger, trovandosi a rappresentare forze cosmiche ed archetipali così forti e trovandosi chiuso al centro di esse, ne è uscito distrutto perdendo la vita. E' l'umanità che perde il senso della moralità in un mondo che non ha più misura, in cui l'accellerazione del tempo porta all'aumento del caos e la perdita dell'equilibrio:
"Per loro, sei solo un mostro, come me! Ora gli servi. Ma tra un po'...Ti cacceranno via. Come un lebbroso! La loro moralità, i loro principi, sono uno stupido scherzo. Li mollano non appena cominciano i problemi. Sono bravi solo quanto il mondo permette loro di esserlo. Te lo dimostro: quando le cose vanno male, queste... persone "civili" e "perbene", si sbranano tra di loro. Vedi, io non sono un mostro; sono in anticipo sul percorso".
Batman (a cui le istituzioni cominceranno a dare la caccia a fine film, diventando lui il vero nemico di Gotham) verso la fine del film vuole creare una rete di controllo grazie ai chip installati nei cellulari, per dominare il caos, appunto Batman rappresenta le vecchie istituzioni, quelle che qualche volta davvero vorrebbero creare del bene creando un ordine che per loro è il migliore possibile, difendendo le vecchie istituzioni, il vecchio modo di agire, il vecchio mondo, tenendo in vita un cadavere. Sempre il Joker ancora incredibilmente allineato allo zeitgeist dei nostri tempi:
"Ho notato che nessuno entra nel panico quando le cose vanno "secondo i piani" ...Anche se i piani sono mostruosi. Se domani dico alla stampa che un teppista da strapazzo verrà ammazzato o che un camion pieno di soldati esploderà, nessuno va nel panico, perché fa tutto parte del piano. Ma quando dico che un solo piccolo sindaco morirà... Allora tutti perdono la testa!!! Se introduci un po' di anarchia... Se stravolgi l'ordine prestabilito... Tutto diventa improvvisamente caos. Sono un agente del caos. Ah, e sai qual è il bello del caos? È equo".
Il Joker è il Giuda, il caos, colui che ci porta al nuovo mondo, con una pazzia purtroppo non controllata "perchè l'ego non riesce a capire e controllare la pazzia, la genialità, ne soccombe". Colui che aprirà la strada al futuro equilibrio, quello che sta aprendo gli ultimi strati del vaso di Pandora, quelli più estremi, quelli che toglieranno definitivamente le maschere e le varie falsità sparse. Questo caos, questa crisi dell'ego, il fuoriuscire di oscurità gratuita e senza contegno, l'estremizzazione delle mode e delle culture, la parodia e l'ipocrisia svelate a causa di una schizofrenia che emerge a causa dell'accellerarsi storico, parlavamo del "partito liberale" del compagno Bersani, ma anche del solito Berlusconi che in un'altra epoca avrebbe potuto nascondere tranquillamente o fregarsene delle sue scappatelle e le sue amicizie non proprio limpide, mentre vengono esposte in pubblica piazza e solamente il caos attuale ed il "peccato" collettivo congiunto non l'hanno fatto finire in carcere, "peccato congiunto" perchè Berlusconi è l'archetipo, lo stereotipo dell'italiano ed un personaggio del genere è difficile che scompaia così facilmente, anche per questo la sua scomparsa vorrà dire la morte dell'archetipo e dello stereotipo dell'italiano imbroglione, lassista, donnaiolo, superficiale, mammone.
Alla fine della spirale, l'accellerazione porta esternamente (gli eventi nel mondo) ed internamente (psiche dell'uomo) il caos. Prima di giungere al punto zero c'è questa battaglia tra l'ego (che esternamente si manifesta nei politici alla Monti che tentano in ogni modo di salvare il sistema proponendo una soluzione che in realtà è la continuazione del vecchio sistema, insomma coloro che difendono la vecchia visione del mondo) ed il caos, l'inconscio, entrambi tesi a spartirsi il bottino più prezioso, l'anima dell'uomo. Persino però in un film così scuro e pessimista come "The dark knight", emerge un segnale di speranza, nella oramai famosa scena dei battelli, dove i criminali in una nave e la gente comune dall'altra, secondo i piani di Joker che mette
a nudo completamente l'uomo, dovranno scegliere quale nave scoppierà prima o meglio cercare di salvarsi. Il Joker ha fatto imbottire di esplosivo  due traghetti utilizzati per l'evacuazione di Gotham; assegna il detonatore della prima imbarcazione all'equipaggio della seconda e viceversa. Nelle rispettive navi si genera il caos, ma, dopo lunghi minuti di esitazione, per lo stupore del clown, entrambe le folle non hanno cuore di trasformarsi in assassini.

La nave è un simbolo che emerge spesso per rappresentare la civiltà (Titanic), un'istituzione (la Chiesa) e Gotham sta per essere distrutta dal caos, ma a sorpresa la gente comune preferisce non alimentare la spirale di violenza e la pace si ristabilisce a Gotham.


   


Nella fase finale caotica presente, il futuro è un qualcosa impossibile da pronosticare o meglio non più progettabile. Fateci caso questo è un processo evidente dagli anni '70 del novecento quando sono nate le politiche dei limiti (Il famoso studio del club di Roma sulle energie non rinnovabili, la crisi petrolifera, lo sganciamento del dollaro dall'oro) ed il futuro e cominciato ad apparire non più come infinito e promettente, ma limitato. Oggi il futuro comincia a non interessarci più. L'emergere della precarietà, del crollo del sistema welfare-pensionistico, di politiche rivolte al futuro, stanno portandoci ed in gran parte ci siamo già, in un eterno presente. Questo è il vero stargate ed il perchè dell'emergere nell'etere di tutti questi simboli del tempo. La nostra concezione di esso è completamente cambiata. Da una parte questo ha portato alla fine della storia, della cultura in senso lato, la fine di politiche ideologiche ed utopistiche basate appunto su un futuro utopico (comunismo ad esempio, dove si prospettava una  temporanea dittatura proletaria che avrebbe poi portato ad un mondo anarchico futuro senza intermediari), la fine del lavoro come progetto di vita (fine appunto del contratto a vita). La rivoluzione punk con il suo "no future", fu uno dei primi "oracoli" ad aver previsto questo importante cambiamento. 
Alla fine della spirale, il tempo si restringe e tutto appare frenetico, senza senso, limitato, non più realizzabile finché si arriva alla fine del tempo e all'eterno presente. In un certo senso, il 21 dicembre 2012, simbolicamente per me rappresenta questo, la fine del futuro e l'inizio (per ora simbolico) dell'eterno presente e me ne accorgo da quello che sta succedendo a me e ad altri. Il "2012 è diventata in un certo senso la madre di tutte le profezie, riuscendo ad oscurare anche l'onnipresente Nostradamus. Se notate anche le profezie hanno seguito lo stesso percorso della storia, ovvero prima rivolte ad un futuro lontano, poi ad un presente vicino: ad esempio nel medioevo (tranne la piccola e temporanea eccezione dell'anno mille) le profezie erano rivolte ad un futuro lontano, la più famosa ed apprezzata in quel periodo era quella di Gioacchino Da Fiore in cui parlava di tre età della storia terrena:
Età del Padre: corrispondente alle narrazioni dell'Antico Testamento, estesa nel tempo che va da Adamo ad Ozia, re di Giuda (784-746);
Età del Figlio: rappresentata dal Vangelo e compresa dall'avvento di Gesù, estesa nel tempo che va da Ozia fino al 1260;
Età dello Spirito Santo: estesa nel tempo che va dal 1260 fino alla fine del "millennio sabbatico", ovvero quel periodo in cui l'umanità attraverso una vita vissuta in un clima di purezza e libertà avrebbe goduto di una maggiore grazia.
Sempre da Wikipedia, viene specificato riguardo questa importante figura spirituale del medioevo, come il tempo della salvezza fosse esteso, infatti con tale teorema Gioacchino estende il tempo della storia, proponendo la dilazione del tempo della salvezza. Anche Nostradamus sappiamo che previde la fine del mondo o della civiltà oltre l'anno tremila (anche se questa data era probabilmente un codice nascosto, come sono concordi tutti gli studiosi di Nostradamus), rimandava comunque lontano nel futuro la data della fine; stesse date lontanissime nel tempo (molto oltre il 2000) troviamo ad esempio nelle profezie del Ragno Nero e di tanti altri, finchè poi si parla del duemila o anni intorno a quella data a partire dall'ottocento, fino ad arrivare al 21 dicembre che in un certo senso simbolicamente per chi sa cogliere questo messaggio, fa sua un'intuizione di Calleman, dove nella sua alternativa data di fine del calendario Maya (28 ottobre 2011), avvertiva la fine anche del tempo prestabilito, di un ordine prestabilito:
dopo il 28 ottobre 2011 (o 21 dicembre 2012), il tempo non può più essere previsto perchè è aperta ogni strada, reset, non vi è più un ciclo cosmico o un piano divino preciso a cui far riferimento, l'umanità ha accolto in se tutte le possibilità della creazione, ha in se tutte le potenzialità, ora é libera e le deve far fruttare. In un mondo dove domina l'eterno presente, la profezia diventerà obsoleta, folklore del vecchio mondo. Nell'eterno presente nulla è progettabile, ma tutto è possibile, perchè non esistendo futuro, non esisteranno diseguaglianze, perchè non esistendo progettualità non può esistere neanche un'organizzazione utopica che assegna un uomo per tutta la sua vita ad un ruolo. Con la percezione del tempo che si sta spostando verso un eterno presente senza più futuro, sarà possibile cambiare vita quotidianamente e le percezioni non saranno più dilatate nel tempo, ma dirette, pure.

PRIMA NOTA Zigmunt Bauman sulla liquidità afferma che la contemporaneità è liquida, ovvero ha perduto ogni criterio di rigidezza e perciò di possibile identificazione. In questa maniera, a mancare è la stessa possibilità di “società”, ovvero di gruppo fondato su una concreta condivisione di valori e di interessi.
Con internet, con la globalizzazione e l’assoluta libertà di trasmissione del sapere e di conoscenza, sembrerebbe che il mondo possa godere di una emancipazione planetaria; in realtà, afferma Bauman, in questa assoluta liquidità ciò di cui c’è bisogno è proprio l’affermazione di fondamenti sociali, di identità culturali, che infatti spesso vengono cercate (goffamente e inefficacemente) in fenomeni culturali promossi dal mercato e alquanto introversi, come le tifoserie di calcio o i fan club. Per una intercutluralità corretta e evoluta, c’è sempre bisogno di “riconsocersi” nell’identità; senza la coscienza di ciò che si è, è impossibile aprirsi all’altro, e così anche accettarlo e assimilare qualcosa da lui. Per una interculturalità è necessaria la molteplicità di culture; ma tali devono essere le culture, piuttosto che un indistinta liquidità che tutto accomuna e porta via con sè. Fonte: http://guide.supereva.it/filosofia/interventi/2009/07/la-liquidita-nella-contemporaneita-di-bauman
SECONDA NOTA Per le origini antiche del rock'n roll leggere il libro di Christhopher Knowles: Storia segreta del rock. Le misteriose origini della musica moderna Arcana Editore