Questo
non è mai stato un blog politico e mai lo sarà, infatti i vari
eventi politici che vanno da Berlusconi, a Renzi, al movimento 5
stelle fino all’elezione di Trump come presidente, sono sempre
stati trattati in questo contesto da un punto di vista che va oltre
il politico, ovvero predittivo, non nel senso divinatorio, ma di
significato del processo e dell’evento, di quale significato
simbolico, culturale, spirituale e materiale hanno nella nostra
società, è sempre bene specificarlo, anche perché le analisi puramente
politiche sono sommarie ed adombrate da tifo, cosa che voglio
evitare.
In
questi anni nel mio blog ho trattato spesso il tema delle elezioni ed
il motivo per chi legge il mio blog è abbastanza chiaro, infatti
esse sono forse lo strumento più preciso, matematico come dire, per
vedere l’orientamento politico o meglio lo zeitgeist, non di un
piccolo paese o di un gruppo sociale, ma di un’intera nazione
composta da milioni di persone, proprio per la caratteristica di
essere uno strumento di misurazione quantitativo. Tutte le elezioni
da diversi anni a questa parte, io direi dal 2011 in poi in maniera
più evidente, sono lo strumento materiale e non teorico che mette in
luce tutto quello che viene discusso qui e sui blog amici, ovvero
l’esaurimento della narrazione storica-lineare, l’accumulazione
di eventi, l’esaurimento dell’Occidente come padrone
dell’immaginario collettivo, il dominio della liquidità, la fine
dell’appartenenza ideologica.
In
ogni nazione occidentale le varie elezioni nella stragrande
maggioranza dei casi hanno mostrato tutte lo stesso copione:
-vincitori
anti ideologici, difficili da posizionare a destra o a sinistra. Gli
stessi candidati si dissociano dall'essere incanalati in un preciso schema politico (l’esempio più
recente è Macron).
-
Mancanza di un vero e proprio governo e di vincitori (larghe
coalizioni praticamente nella stragrande maggioranza dei paesi europei o negli esempi di Spagna e Belgio mancanza proprio del
governo, infatti il Belgio non ha avuto un governo per diversi anni)
-Vincitori
anti-sistema o anti-estabilishment
-
Parodie storiche del passato (di questo ne parleremo soffermandoci
sulle elezioni inglesi)
-
Vincitori inaspettati ed impresentabili che scatenano forti reazioni
emotive ed aggressive, anch’essi trasversali al solito bipolarismo
della politica (Trump che oltretutto in passato si candidò con i
democratici)
- Candidati giovanissimi (politicamente parlando) e rampanti che spesso
“rottamano” o cambiano a 360 gradi la dialettica ed i pilastri
dell’ideologia politica (quanti hanno il coraggio di dire che Renzi
é di sinistra e quanti che è di destra?)
E’
una situazione presente in tutti i paesi occidentali senza nessuna
eccezione (non parliamo dei nuovi arrivi, tipo i paesi dell’est
Europa che vivono un po' il nostro riflusso o in rarissimi casi si
attaccano con sforzo ad un senso di storicità oramai perduto).
Dell’Italia
ne abbiamo già parlato tantissimo ed in numerosi articoli (vi
consiglio di spulciare i miei vari articoli soprattutto quelli che
vanno dal 2011 al 2013 proprio perché in quegli anni è iniziata la
morte della seconda repubblica e della politica nel mainstream),
della Francia ne ha parlato in modo lucido il blog civiltascomparse,
ora tocca parlare dell’Inghilterra o meglio della Gran Bretagna,
nazione che non può essere presa sottogamba, non è un normale
Stato.
Se
infatti in questo link avevo sottolineato come l’Italia fosse
un laboratorio di sperimentazione di nuove forme di potere, l’UK è
la fonte, utilizzando un concetto del film Matrix, la sorgente dove
abita l’architetto, l’architrave del moderno potere occidentale.
Lo stemma della City |
A
Londra è presente la City, uno Stato dentro lo Stato, basti pensare
che supera persino Wall Street nell’indice dei centri del commercio
mondiale ed ha un’influenza persino maggiore di Wall Street in
molte altre transazioni.
I
cosiddetti WASP, l’elite anglo-americana che domina il mondo
occidentale e di convesso il mondo, ha origine nella Gran Bretagna e
da lì si sviluppa e si è propagata al mondo grazie anche al più
grande impero coloniale della storia (appunto quello britannico) che
ha reso la lingua inglese quella principale, una specie di lingua
mondiale usata per far comunicare i diversi popoli terrestri tra di
loro.
In
questa tornata elettorale tutti i media erano puntati sulla May
(strasicura di avere la maggioranza assoluta) e Corbyn, un
personaggio che ha attirato persino le simpatie di David Icke,
candidato che dopo l’oscuro periodo di Blair, sembra aver
riaffermato per la prima volta nell’area sinistra inglese, un
sentimento non più radical chic, globalista, ma anti-estabilishment
(si dichiara contro L’Ue, la Nato), rivelandosi un’anomalia in
tutto il panorama della sinistra tradizionale europea ed infatti
anche in quelle lande le accuse verso Corbyn sono state le solite
“populista, estremista” ecc.
Dall’altra
parte abbiamo la May che è l’autentica reincarnazione della
Tatcher, sia nei modi sbrigativi e brutali nell’effetto, nel suo
carattere macho, in quella femminilità virile e spietata di cui
appunto la Tatcher è stata un archetipo dei nostri tempi. Anche lei
una conservatrice.
Theresa May e Margaret Tatcher |
Nell’altra
sponda abbiamo invece il Reagan dei nostri tempi (Trump), di cui
abbiamo già parlato ampiamente. Tutto questo ci porta ad un ricorso
storico che è quello degli anni 80, ultimo decennio ideologico e
“finto storico”, che fu seguito dal crollo dell’URSS e della
guerra fredda.
Oggi
abbiamo una nuova guerra fredda 2.0 sempre tra Russia ed Usa, ma a
parti inverse, come uno specchio, e come tipico dei nostri
tempi, è una parodia fatta di fake news che rimandano ad altri
ricorsi storici come il maccartismo degli anni 50 (dove chi aveva
un’idea semplicemente diversa dal governo veniva visto come alleato
dei Russi e con simpatie comuniste) e alla presidenza Nixon con tanto
di impeachment che rischia fortemente Trump.
Reagan con un giovane Trump |
I
ricorsi sono così tanti che è difficile seguire uno schema preciso,
si saltella di decennio in decennio, anche se qualcuno con coraggio ci sta provando come Matteo Pacilli nel blog civiltascomparse.
Come
accennato in articoli passati, il ruolo che fu degli USA nei decenni
precedenti alla caduta del muro di Berlino (soprattutto gli anni 80),
ora è recitato dalla Russia. Ci troviamo davanti uno specchio
che ci fa vedere all’incontrario lo stesso copione già recitato.
Lo
specchio è un simbolo importante in ogni tradizione spirituale che
si rispetti, perché è il contatto più diretto con noi stessi, o
meglio la contemplazione del nostro io (metaforicamente parlando).
L’apostolo
Paolo scriveva nella sua lettera ai Corinti:
“Noi
ora vediamo in uno specchio, in enigma, ma verrà un tempo in cui
vedremo faccia a faccia. Ora la mia scienza è parziale, ma verrà un
tempo in cui io conoscerò per intero, come sono conosciuto” (I
Corinti, 13, 12).”
Lo
specchio è infatti un riflesso e traslando questo concetto al tempo
(come fece anche Lewis Carroll che come molte altre opere culturali
vedeva lo specchio come il passaggio ad una diversa dimensione
temporale, nel suo famoso libro “Alice oltre lo specchio”)
ci rendiamo conto che il riflesso ci ridona un’immagine di noi che
avevamo già immaginato. Noi anche senza essere allo specchio ci
immaginiamo e sappiamo dare di noi un’immagine coerente, ma lo
specchio, il riflesso, serve a mostrarci i dettagli più nascosti, i difetti, serve
a contemplare, a pensare compiutamente l’immagine.
I
ricorsi storici che altro non sono che riflessi, specchi del tempo,
servono a farci comprendere e completare quell’evento, così da
superarlo e passare allo step successivo.
Infatti
nelle tradizioni Tao e Shinto lo specchio ha un ruolo di
purificazione, venne infatti fabbricato dagli Dei per indurre la Dea
del Sole Amaterasu (il sole rappresenta l’ego, la personalità
esterna), ad uscire dalla grotta da cui si era ritirata, per ridare
la luce (saggezza e verità) al mondo.
Il
processo dei corsi e ricorsi storici, del loop temporale è una
strigliata alla nostra anima per farci uscire dalla matrice.
Riprendendo
la trama del famoso film “ricomincio da capo” con Bill
Murray, il protagonista del film, era, prima di entrare nel loop
temporale, un essere cinico e vagamente psicopatico e con un ego
enorme, tutto sommato anche realizzato lavorativamente, ma senza
spigoli smussati e senza vere e proprie sfumature, un forte, ma
grezzo sasso. La caduta nel loop temporale lo rende dapprima
incredulo ed ansioso, poi capisce che può approfittarne per cercare
di governare gli eventi con il potere della conoscenza e della predizione, per
manipolare la realtà a suo vantaggio. I corsi e ricorsi storici
vanno avanti e lui comincia a stancarsi di quella che vede come una
vera e propria trappola, giunge quindi la prima illuminazione e
consapevolezza, quella dell’eterno ripetersi, dell’illusione
della nostra realtà. La reazione è rabbia, aggressività e
nichilismo (tenterà il suicidio più volte durante questa fase e
compierà azioni criminali), finché poi il nostro protagonista
capirà che dovrà essere semplicemente se stesso e non forzare gli
eventi, godere di ciò che ha, assaporare ogni più piccolo momento,
l’unitarietà dell’evento. Giunta questa ulteriore consapevolezza
potrà uscire dal loop.
Che
l’Inghilterra in questo periodo e prossimamente sarà nell’occhio
del ciclone non deve sorprenderci. E’ stato rimarcato diverse volte
in queste pagine e nei blog amici (soprattutto nel periodo delle
olimpiadi londinesi) di come questa nazione nei tempi moderni abbia
assunto ed incarnato il simbolo del tempo, infatti come si rimarcava
anche nel blog The Synopticon, Londra sembra una città monumento
dedicata al tempo: dal suo simbolo principale che é il Big Ben che è
la torre dell’orologio più famosa del mondo e il cui nome ricorda
il principio dell’universo e del manifestato, al London Eye che
assomiglia ad un orologio con le lancette e uscendo fuori dai lidi
londinesi, il meridiano di Greenwich al quale si accordano tutti i
fusi orari mondiali, alla serie forse più longeva della storia
televisiva, che dura da più di 50 anni, ovvero doctor who, dedicata
ai viaggi del tempo, che dopo un periodo di crisi (negli 80 e 90) e
riemersa come una delle serie tv più apprezzate recenti, a partire
dalla nuova struttura partita nel 2005. Londra è quindi la città
del tempo e se andiamo dicendo che le teorie di McKenna con il suo rimarcare una futura
singolarità quantistica, con tutto quel che può succedere durante, in sintesi
ultra spicciola non porteranno ad altro che alla sconfitta del tempo,
di Chronos, io come il blog Synopticon faceva anni fa mi chiedo “cosa
succederà alla città del tempo quando Chronos sarà sconfitto”?
Sempre
ripetendo concetti già scritti (perché il mio blog segue un po' i
loop temporali, ha la stessa struttura diciamo;-) ), abbiamo detto
che l’Occidente è la terra del tramonto, quella dove le ultime
compagini della civiltà, di uno zeitgeist, del potere si
manifestano. Infatti il sole sorge ad est e l’Oriente da sempre
rappresenta l’inizio di una civiltà, di un sentire, tutto parte da
est per poi spostarsi, maturare e morire ad Occidente.
Non
è un caso che la fine della civiltà atlantidea la cui nostra
civiltà si dice sia uno specchio, un riflesso, un ricorso storico
questa volta enorme, che racchiude tutti gli altri, sia stata
sommersa secondo la leggenda, nell’estremo Occidente del mondo
allora conosciuto, come scrisse il filosofo Platone che fu il primo a
parlarne, “oltre le colonne d’Ercole”.
In
questo link, parlai di come la California (terra da dove è nata tutta la rivoluzione informatica attuale) fosse l’attuale limite
estremo dell’Occidente, ed in effetti è vero, ma se consideriamo
che l’elite wasp che domina il mondo attuale si muove in entrambe
le sponde atlantiche e che Inghilterra e USA (fondati da ex inglesi)
hanno una storia in comune, sono due fratelli gemelli, le ultime
compagini della civiltà, la fine di questa civiltà sarà scatenata
da questi due paesi che con la musica e tutta la pop-culture (che
condividono alla pari, ricordiamo che i Beatles sono inglesi e non
americani ad esempio) dominano insieme l’immaginario collettivo
umano da più di 60 anni diciamo.
L’Inghilterra
è anche sede della più potente ed opulenta monarchia mondiale.
Insieme al Vaticano i regnanti britannici sono i maggiori esponenti
attuali dell’ancien regime, infatti i Windsor sono i maggiori
proprietari terrieri del mondo.
Si è
discusso molto in ambiente sincromistico di come la casata reale
essendo così esposta, avendo così tanto potere, sia tra i maggiori
ricettori e la maggiore incarnazione simulativa di alcuni eventi
cosmici, di come la nascita del nuovo regnante simbolizzi l’avvento
del nuovo eone: come in alto così in basso. Se eventi cosmici nel
macrocosmo hanno dei corrispettivi nel nostro microcosmo umano, gli
attori inconsapevoli non possono che essere gente che ha l’influenza
ed il potere su milioni di persone, su una buona parte della
coscienza collettiva.
Che
poi questa casata sia attraversata da scandali e voci poco
rassicuranti è un altro fattore che potrebbe portare ad un bing bang
futuro.
Ritornando
alle elezioni inglesi, come tipico copione ci siamo trovati in
un’altra situazione di stallo dove la May si è trovata con una
maggioranza risicata non in grado di governare (portando alla
resurrezione dei laburisti che da anni erano in preda ad una forte
emorragia di voti) e ha dovuto allearsi con il piccolo partito degli
unionisti (le cui trattative sono ancora in corso) per sperare di
governare. Come ogni ricorso storico la May può solo riflettere la
Tatcher, non seguirne per filo e per segno le orme.
Dall’Inghilterra
è partita la Brexit che è la prima vera fuoriuscita di un paese
dall’Unione europea, ha creato un forte scossone ancora in
divenire, visto che è tutto un lavoro in progress e l’effettiva
brexit deve essere ancora negoziata e se il fallimento dell’UE è
stato mostrato nel mainstream da dove simbolicamente è iniziata la
civiltà occidentale (Grecia), la miccia per la sua fine è stata
data dall’Inghilterra, in cui anche le terribili rivelazioni sul dj televisivo
Jimmy Savile, uno stupratore e pedofilo che ha messo in imbarazzo la
rete tv più prestigiosa del mondo (la BBC) ed in genere il mondo dello
spettacolo e del potere inglese, sono funzionate come miccia per
altri casi simili che sembrano aver seguito la scia di questo evento.
Ricordiamo che le rivelazioni e gli scandali degli abusi sessuali
all’interno della chiesa sono partite dal mondo anglo-americano. Anche
Assange, gli anonymous che mirano a sovvertire l’attuale potere
provengono tutti da lì.
Il
potere tempo-rale avrà la sua fine in quelle lande, con eventi di
magnitudine tale da essere difficilmente prevedibili in questo
periodo che però ci comincia a mostrare dei timidi antipasti.
Tutto
questo per dire che alcuni poteri angli-americani attuali ( e non c’è
bisogno di fare nomi, ne faremo solo uno che è abbastanza
sputtanato) stanno portando inconsapevolmente un compito di
esaurimento del concetto di potere tempo-rale.
In America Trump sta portando divisioni ed odio, persino tra i media mainstream, verso gli Usa, ultimo caso è l'accordo all'ultima conferenza climatica, dove il suo secco no è stato visto negativamente dalla maggioranza delle nazioni. Mai i media mainstream avevano descritto in modo così negativo un presidente degli Stati Uniti, come se fosse un qualunque dirigente di una piccola nazione.
In America Trump sta portando divisioni ed odio, persino tra i media mainstream, verso gli Usa, ultimo caso è l'accordo all'ultima conferenza climatica, dove il suo secco no è stato visto negativamente dalla maggioranza delle nazioni. Mai i media mainstream avevano descritto in modo così negativo un presidente degli Stati Uniti, come se fosse un qualunque dirigente di una piccola nazione.
La copertina dell'Economist per l'anno 2017 |
Il
14 giugno è il giorno di nascita di Trump e nella città del tempo
in periodi di rischio impeachment, di licenziamenti ed abbandono
dello staff di Trump di diversi personaggi del suo entourage, cosa succede? Brucia una
torre, la GrenFell tower, il cui nome è di se già malaugurante, infatti
letteralmente ha il significato di “ramo abbattuto, fatto cadere”,
tutto avviene nel distretto londinese W11.
Abbiamo
parlato tantissimo della forte assonanza di Trump con il simbolo
della torre (sappiamo che Trump ha una torre personale) il cui numero nei tarocchi é il 16, come 2016 anno
dell’elezione di Trump, anno che non a caso si è aperto con il grande incendio della Dubai Tower e che nel giorno del
compleanno di Trump vede nei due centri di poteri anglo-americani da
una parte una torre che brucia e dall’altro una violenta sparatoria
a Washington che ferisce il terzo maggior esponente repubblicano del
paese. Per Goroadachi è un presagio (soprattutto in questo periodo
dove sul caso Russiagate Trump verrà ascoltato in tribunale), di una
sua immediata uscita, probabilmente tramite impeachment. Sicuramente
Trump sarà colpito da qualcosa di forte, come
mostrano anche gli astri, ma meglio non speculare. Una cosa si può
dire, se Trump uscirà prematuramente dalle stanze del potere, gli
Usa cambieranno volto completamente, si assisterà a qualcosa di
certamente non piacevole ed anche inaspettato, qualcosa di cui ho
accennato in qualche articolo passato.
Sempre
Goroadachi ci informa di altri presagi riguardanti la vicinissima
morte (a parer suo) della Regina Elisabetta, oramai entrata nel guiness dei primati, con uno dei regni più
lunghi della storia, superando persino quello della regina Vittoria.
Dal primo attentato terroristico di quest’anno avvenuto ad Istanbul
al night club Reina (che ha il significato di Regina), al recente
attentato al London Bridge, che rimanda all’operazione London
Bridge che è il nome di un piano realmente esistente,
strutturato dai vari settori del governo inglese, su come reagire
dopo la morte della Regina Elisabetta II, infatti la frase “London
Bridge is falling down” (che è anche una delle filastrocche
inglesi più famose) è la frase chiave che verrà data al primo
ministro inglese quando lei morirà.
Altra
cosa interessante è che in questa operazione London Bridge, i
diversi media clandestinamente daranno la notizia utilizzando la
parola codice Mrs Robinson. L’attentato al London Bridge è
avvenuto il 3 giugno; tre giorni dopo muore la famosa Mrs Robinson
del film “il laureato” (da cui è stata inserita anche la famosa
canzone di Simon and Garfunkel dal titolo omonimo), Anne Bancroft.
Il
Ponte rimanda anche al pontefice, come ponte tra due mondi, il potere
divino, legittimato dal cielo. La Monarchia ed il potere
ecclesiastico sono i due ponti, i legami tra cielo e terra, il potere
a cui sono tutti occultamente subordinati.
Piccoli
eventi, piccoli simboli che creano una valanga e la valanga parte
sempre all’estremità dell’occidente, nel suo punto focale, lì
dove vi è il cuore della struttura.
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