Infowars di proprietà di Alex Jones, il complottista più famoso al mondo insieme a David Icke, è stato praticamente oscurato da tutti i grandi social network e servizi digitali comunicativi del web, in una mossa così drastica che è difficile trovare precedenti simili in Occidente. Alla censura verso Alex Jones si è aggiunta anche quella verso Ron Paul, altrettanto significativa, ma in questa sede per ovvi motivi e per il clamore e i diverbi maggiori che crea nell'opinione pubblica, parleremo solamente di Infowars.
La censura è stata sempre presente nell'era di internet, qui però non stiamo parlando di un semplice blog informativo e neanche di paesi abituati alla censura web di grandi proporzioni come la Cina o la Turchia, non stiamo neanche parlando di un semplice canale web complottista, ma di una vera e propria potenza mediatica dell'informazione alternativa del web. Infowars è una vera e propria azienda, con tanto di prodotti pubblicitari, un vero e proprio canale con logiche simili a quelle di una rete televisiva, con milioni di ascoltatori, con una vera e propria redazione di giornalisti e punti di appoggio ed inviati in tutto il territorio statunitense, stimata ed appoggiata persino dal presidente Trump che si è concesso in un'intervista ad Alex Jones.
Il ban, l'oscuramento, riguarda Youtube, Facebook (entrambi hanno cancellato tutti i suoi contenuti), Twitter, persino Apple ha cancellato la stragrande maggioranza dei suoi podcast su itunes store, così come Spotify.
Tutto questo sincronicamente avviene subito dopo l'articolo in due parti sulla "fine del complottismo" pubblicato da Cristopher Knowles nel blog secretsun. La traduzione di questi due articoli la trovate nel blog civiltascomparse: qui la prima parte e qui la seconda.
Come interpretare questo evento? Prima un breve excursus storico:
Icke ha avuto il merito di portare quello che oggi chiamiamo complottismo, alle masse, di togliere da quell'aura elitaria e spesso legata ad alcuni ambienti della destra tradizionale, tutto ciò che riguardava il discorso sul cosiddetto "grande vecchio" e tutte le analisi di un'entità mondializzata e pervasiva (in passato da alcuni chiamata sinarchia), che si insinua come un virus all'interno degli Stati, un'internazionale del potere che avrebbe addirittura (o crederebbe di avere) un'eredità di migliaia di anni, al di la delle logiche dualistiche destra e sinistra.
La sinistra meglio di tutti era riuscita ad analizzare le logiche di potere e sottomissione del sistema capitalistico. Proprio perchè la sua analisi era di parte, la vera sinistra ha sempre abiurato il complottismo, proprio perché non riusciva a concepire un'elite non ideologizzata o meglio la cui ideologia era al di sopra di quella capitalista e comunista, dove sia il comunismo che il capitalismo divenivano mezzi per raggiungere uno scopo, non potevano assolutamente accettare qualcosa del genere, anche per questo molte persone di sinistra rimangono allergiche al cosiddetto complottismo (che accusa stesso la sinistra di far parte spesso involontariamente del gioco) ed anche per questo molti di loro si sono avvicinati in ritardo ad esso e con logiche ed approcci diversi dai puri complottisti.
Per la sinistra lo svelamento delle dinamiche del potere è già avvenuto, il problema non è tanto svelare il potere (ci sono gli scritti di Marx o della scuola di Francoforte), quanto abbatterlo. Questa visione ha fatto a pugni con la realtà, sia perché intanto la classe operaia e le dinamiche capitaliste si sono evolute in una maniera difficile da immaginare per un uomo dell'ottocento ed anche della prima metà e più del novecento, ma soprattutto perchè tutto quel movimento popolare che doveva abbattersi contro il capitalismo in realtà si è schierato dalla sua parte, non ha fatto altro che volerlo e difenderlo fortemente, persino la sinistra parla tranquillamente di libero mercato ed i paesi cosiddetti socialisti e comunisti per la maggior parte si sono convertiti al capitalismo, mostrando in diversi casi una crescita economica ed un tenore di vita nettamente superiore a quello avuto nel periodo cosiddetto "social-comunista".
Tutto questo è avvenuto anche perché una volta che l'orrore dei regimi comunisti è venuto fuori, se si poteva rispondere che in quei Stati al massimo vi era stato una sorta di socialismo non perfetto e non il comunismo, per via di dinamiche che restringevano il raggio d'azione degli stati socialisti a causa di questioni geopolitiche, politiche che comunque non facevano morire di fame le persone, la gente che purtroppo e per fortuna ragiona di pancia ma vuole anche effetti pratici, vedeva che qui in Occidente uno aveva l'illusione forte di essere in piena libertà, poteva tentare di arricchirsi senza rischiare di essere visto come uno sfruttatore o un avido, di comprare, di ascoltare e di leggere qualunque cosa si volesse, fosse persino un libro che mirava a distruggere il sistema, la gente sapeva che non gli sarebbe piombata in casa la polizia accusandolo di lettura eretica, sapeva che poteva aprire una propria attività e che poteva persino prendere a pernacchie un politico e ancor meglio professarsi comunista ed entrare in parlamento come comunista. Tutti sapevano che il nostro sistema occidentale era ipocrita (e molti svelavano i meccanismi criminali che esso aveva verso gli Stati cosiddetti del terzo mondo) e la consapevolezza inconscia era che in prospettiva futura ci avrebbe portato probabilmente in rovina, ma guardando al di là della cortina, ad est e ad Oriente le persone non potevano che dire con sicurezza "sono nel miglior sistema di merda del mondo".
Questo unito al non sapersi allineare con lo zeitgeist attuale, al non avvicinarsi ad istanze complottiste che quando non puramente tali diventano populiste, ha fatto divenire la sinistra europea elitaria e paradossalmente pro-capitale, il più grande rivolgimento mai visto nella storia politica.
Il mondo andava avanti e la sinistra rimaneva ancorata al suo glorioso passato venendo intanto infiltrata dall'esterno.
La destra con le paure di cui si nutre e che spesso scatena, ottiene sempre più consensi, perché per quanto possa fare ribrezzo a molti, è stata molto più coerente e quasi mai ipocrita nelle sue azioni. La si può accusare delle maggiori nefandezze nella storia, ma mai di non essere stata trasparente o ambigua nel suo programma. Questo unito all'ascesa dell'informazione alternativa e dei populismi ha fatto il resto.
Lasciate stare i soliti complottisti nichilisti che si vedono un'elite: nel nostro pianeta, anzi rimaniamo in Occidente, se andiamo a percentuali, la maggioranza non ha letto nulla di Alex Jones e di David Icke, ma le loro azioni influenzano la società occidentale.
David Icke |
Tutti i complottisti sanno che è stato tra i maggiori propagatori della teoria dell'autoattentato dell'11 settembre (evento crocevia come detto varie volte in passato di tanti eventi ed anche l'evento fondativo del complottismo moderno e post-moderno), tra i primi insieme ai suoi collaboratori a fare opere di disturbo ai comizi dei Clinton, a urlare e sbeffeggiare faccia a faccia Rotschild, Kissinger e company (guardatevi i filmati di we change non so in quale piattaforma, magari di terze parti), il primo addirittura ad infiltrarsi e mostrare il filmato di un rituale in una delle sedi più segrete al mondo e più preda delle fantasie complottiste (Bohemian Groves). Con Alex Jones si usciva dalla teorie, dai blog e dai siti, si smetteva di cantarsela e raccontarsela tra se e si passava all'organizzazione pratica (con tanto di creazione di un vero e proprio network), tanto che oramai è strafamoso tra i cosiddetti liberals americani ( che sono la versione del pd o la generazione che alcuni chiamano malignamente dei buonisti e dei radical chic), negli Usa è infatti un vero e proprio personaggio pubblico spesso ostracizzato dalla CNN che lo ha anche ospitato in un'intervista oramai cult sulla politica favorevole al "controllo delle armi", quindi stiamo parlando di uno dei padri fondativi del moderno complottismo, eppure stesso Alex Jones ai più attenti svela il principio (già enunciato) e la fine del complottismo moderno.
La censura ad Alex Jones naturalmente non ha niente a che fare con la fine del complottismo classico, anche perché se ha sempre un'influenza enorme, come tutte le parabole umane, Alex Jones viene visto anche come fanatico e traditore da molti complottisti, soprattutto dopo la sua svolta ultra tradizionalista e reazionaria e soprattutto politica, di appoggio a Trump (di cui sembra quasi diventato l'ufficio stampa). Alex Jones è semplicemente un simbolo e questa asserzione (fine del complottismo) che per molti può essere vista in modo negativo o addirittura come una falsità, in realtà tramite la figura del texano verace, rivela come in futuro si articolerà questo movimento, anzi come in realtà si sta già articolando da qualche anno.
In principio infatti da Maxwell ad Icke ad altri autori minori, la materia complottista come ogni -ismo e nuova credenza che si forma, portava un'enorme mole di dati, ma in un contesto generale si articolava quasi come esoterica, dedicata a pochi iniziati, sembrava articolare una metafisica del potere più che portare delle soluzioni, proprio perchè il potere era così antico ed onnipervasivo che l'unica cosa che si poteva fare era, mostrarlo, farlo conoscere, teorizzarlo.
Il complottismo (e questo lo dimenticano molti complottisti) è pur sempre un ismo e ha portato tanti semi di verità e consapevolezza, ma non è la verità assoluta e neanche il traguardo finale per capire le dinamiche di potere e soprattutto non è neanche lo strumento principe per combatterle e quindi come ogni ismo, ha una fase germinale (seconda metà ottocento, primo novecento), seguita dalla fase di "carboneria massonica", clandestina e per pochi eletti (seconda metà del novecento fino agli anni 90). Queste due fasi nel pensiero gandhiano dell'evoluzione di un'idea e di una lotta, può essere vista come la fase del "prima ti ignorano". La terza fase che parte dalla seconda parte degli anni 90 (ed ha come eventi catalizzatori lo zeitgeist dei 90 e il successivo 11 settembre) è la fase gandhiana del "poi ti deridono", seguita dalla fase attuale iniziata nel secondo decennio del terzo millennio (direi dal 2011-2013) quasi giunta alla fine ed è la fase ghandiana del "poi ti combattono". La successiva è la fase ghandiana del "poi vinci" ed una volta realizzata questa fase, il complottismo non avrà più ragione di esistere.
In questa attuale fase i complottisti si interessano ed appoggiano molte istanze e lotte istituzionali, cosa inconcepibile ed inammissibile nel primo decennio del terzo millennio, dove dai complottisti ogni manifestazione mainstream, ogni evento politico ed economico era manovrato dall'onnipotente NWO, quindi vi era una sorta di nichilismo verso la realtà che poteva sintetizzarsi in una delle frasi simbolo di uno dei fenomeni culturali degli anni 90 che ha creato l'humus e lo zeitgeist giusto alla formazione del complottismo, ovvero x-files con la sua frase "trust no one" (non fidarti di nessuno). E comunque i complottisti ne avevano ben donde, destra e sinistra erano effettivamente uguali nelle linee basilari (libero mercato, privatizzazioni, appoggio del sistema neoliberista) e va dato merito a essi di averlo visto prima di tutti, quando ancora la maggioranza nel primo decennio o parteggiava per Berlusconi perché lo ammirava e odiava i comunisti o parteggiava per la sinistra perchè odiava Berlusconi. Parecchie persone già erano apatiche verso le ideologie e solamente una figura forte come Berlusconi ha tenuto in piedi un teatrino falso e controproducente, ovvero del fatto che diversi o meno nei modi di pensare, nessuno dei due partiti (che inciuciavano lontani da sguardi indiscreti) avrebbe mai contestato il sistema e cambiato le cose in meglio.
Questa sorta di nichilismo che aveva solide basi reali, il famoso "pensiero alla Icke" del "tutti sono ammanicati", nemici davanti i riflettori, amici dietro le quinte, si è trasformato paradossalmente in molte persone, in attivismo che ha portato ai populismi attuali, un vero e proprio incubo per il tradizionale complottista post-moderno per cui ogni manifestazione all'interno del sistema è corrotta e quindi bisogna starne fuori, ogni parte del mainstream recita ed è ammanicata e per cui il vissuto pubblico sembra un film di spie con mosse e contromosse, dove persino una frase o un pensiero illuminato può servire per accalappiare i "gonzi". Non è un caso che la rappresentazione della società pubblica come teatro abbia portato i più estremi a tutte quelle teorie sui manichini che sostituiscono i cadaveri durante gli attentati terroristici e all'avanzare di teorie assurde come la terra piatta. Per il complottista duro e puro (fauna in via d'estinzione) il populismo è il suo peggior incubo, diventa nella sua visione, l'incanalare il dissenso in logiche istituzionali per distruggerlo e togliergli la sua carica sovversiva ed anarchica, ovvero "il banco vince sempre".
Il complottista tradizionale accusa una persona di essere un gatekeeper (quindi una persona che volontariamente ha uno scopo sovversivo tramite un doppio gioco) persone che magari sostengono le loro stesse battaglie che però non sono d'accordo su un particolare punto o hanno azioni che loro ritengono pro-sistema, anche per questo l'm5s dopo l'entusiasmo iniziale in molti complottisti tradizionali è stato successivamente accusato delle peggiori calunnie persino più degli avversari evidenti e tradizionali, questo perchè il complottista tradizionale ammette una purezza ed una perfezione ed una totale aderenza al dogma complottista. Quando un ismo diventa chiuso, con precise regole e dogmatico, entra nel contesto pubblico e si istituzionalizza, diventando una religione o una fede in cui la minima devianza porta al tradimento e all'accusa.
Quindi molte istanze complottiste si stanno istituzionalizzando, molti vecchi complottisti appoggiano un partito, movimento o comunque sono attivi nell'arena pubblica avendo anche forte seguito, qualcosa di inconcepibile fino a qualche anno fa, in questo senso potrebbero avere ragione i complottisti duri e puri per cui "hai ragione, il complottismo sta morendo e sarà una tragedia per la libera informazione". Non credo, andiamo con calma, affidiamoci a fatti storici e soprattutto vediamo l'attuale situazione e soprattutto ricordatevi che il complottismo è un ismo, una manifestazione di uno zeitgeist e come ogni manifestazione di pensiero apporterà grossi cambiamenti ma sarà anche destinata a morire sostituita da qualcos'altro e nella storia se spesso movimenti indipendenti o nati come tali hanno fatto una brutta fine, vi assicuro che i semi positivi che hanno piantato li gustiamo pienamente tutt'oggi.
Ad esempio una delle varie esposizioni di Icke che trovavo molto intriganti e che in effetti mi hanno fatto aprire gli occhi sul funzionamento dell'economia era la storia della nascita delle banche centrali e della Federal Reserve, della loro costruzione e della creazione del monopolio e del controllo dell'emissione della moneta. Un'entità centralizzata che decide quando stampare, quando favorire alcuni processi economici o meno. E' chiaro che se ci troviamo di fronte ad uno Stato corrotto e non democratico la banca centrale diventa un vero e proprio pericolo pubblico. Quest'argomentazione ha portato ai vari discorsi sul signoraggio ed anche discussioni in cui più che criticare la banca centrale alcuni criticavano la sua privatizzazione (quindi un'idea opposta a quella più anarchica di Icke che rigettava qualsiasi controllo che fosse nazionale o meno), però pur con metodi, risultati e mete opposte, tutti questi schieramenti concordavano nel volere un controllo pubblico o comunque trasparente nell'emissione della moneta.
Ebbene la creazione di blockchain decentralizzati nella rete internet che ha portato alle valute senza creazione centralizzata e controllo monopolistico come bitcoin e che contro ogni previsione si stanno fortemente diffondendo dal post crisi economica (2008) non è forse una vera e propria possibilità concreta? Un sogno che diventa realtà per chi vuole togliere il potere di stampare moneta alle banche centrali, agli organismi internazionali o agli Stati o per far conoscere questa possibilità finalmente ad un pubblico vasto?
Questo è uno dei tantissimi esempi che si possono fare, ovvero quando c'è la possibilità concreta di una decentralizzazione nel processo di emissione e creazione della moneta, discutere di queste cose non è più complottismo, diventa una battaglia pubblica, che può essere anche derisa, ma è una realtà e così saranno altre istanze complottiste e le cosiddette idee segrete che solo i complottisti credevano di sapere e possedere. Quando si discute del pericolo di diversi vaccini, di una prevenzione che più che osteggiare i vaccini, vuole che siano trattati come dei normali farmaci (come in effetti sono), quando molti militari hanno avuto reazioni avverse, quando da un punto di vista medico e scientifico diventa poco chiaro se in mancanza di un pericolo di epidemia ai classici 4 vaccini, ne diventino obbligatori una decina, pensando a tutto quello successo in passato con il ministro della sanità De Lorenzo con lo scandalo della tangente, alle varie bugie raccontate (i centinaia di morti per morbillo in Inghilterra denunciati dalla ministra Lorenzin ecc.), ai miliardi buttati (dai cittadini, non certo dalle case farmaceutiche) legati al vaccino contro il virus H1N1, tutte discussioni legate ai complottisti e che si dicevano sottovoce, ora finite nell'arena pubblica, in tv, nelle piazze, quindi anche in questo caso se il dibattito pubblico è aperto a cosa serve il complottismo? Se l'informazione alternativa si organizza in potenti network e racconta di cose prima destinate a pochi ( ad esempio gli abusi sessuali tra i potenti, soprattutto verso i minori e naturalmente non mi riferisco a casi simbolicamente significativi, come il caso Weinstein, tipico evento fatto fuoriuscire per bloccare una diga piena di casi ben più scabrosi e destabilizzanti, vedere il nuovo scandalo all'interno del Vaticano e quello che pian piano sta emergendo da Hollywood), quindi il complottismo classico, quello che è rimasto ancorato e pensa che il mondo è uguale al pre 2008, che senso ha di esistere nelle sue forme classiche?
La fine del complottismo é quindi in realtà il complottismo stesso che diventa istituzionale, mainstream: una fede fanatica nei pochi irriducibili, attivismo e pensiero flessibile nei fortunati; il complottismo diventa quindi una battaglia pubblica e non più qualcosa di alternativo, chiuso, dimenticato e ridicolizzato. Non più un'invisibile minoranza, una setta, ma qualcosa di esposto che ha richiami politici e che porta la gente ad operare scelte alternative.
Molte delle istanze complottiste sono divenute realtà operative, molti dibattiti di cui ci si vergognava o di cui si discuteva con giusto quei 2 o 3 soliti noti, sono evidenti a tutti, in modo serio o derisi platealmente non sono più nascosti e non lasciano più indifferenti e questo come ho già detto in vari articoli in passato ed enunciato in forma di prosa profetica simbolica ad esempio in questo articolo che ha avuto abbastanza successo (per gli standard del mio blog), era qualcosa che nessuno, ma proprio nessuno avrebbe mai creduto possibile.
Detto ciò, questa mia analisi tutto sommato sintetica e che tocca solamente in superficie lo sconvolgimento che già sta avvenendo e che aumenterà fino a scatenarsi come un vero e proprio uragano sulla nostra realtà, vuole semplicemente dimostrare che ogni pensiero umano, ogni ismo, può essere anche il più radicale ed estremo, ebbene prima o poi entrerà in forme distorte nell'arena pubblica, magari temporaneamente bloccato e nascosto, ma si affermerà nella realtà in maniera naturalmente diversa da come i loro creatori pensavano. E' stato così con tutti i movimenti anti-sistema, sono stati infiltrati, in alcuni casi distrutti, ma non è vero la logica complottista tradizionale che li vuole perdenti, semplicemente pur se normalizzati o addirittura cambiati nella radice, hanno portato anche cambiamenti positivi e nuove consapevolezze, perché la vita è fatta così e nessun grande vecchio può controllare tutto l'ingranaggio. Lo gnosticismo è stato molto più estremo del complottismo, quindi nessuno creda di avere il sacro graal. Abbiamo uno strumento potente che con l'attuale velocità dei mezzi di informazione e degli eventi globali, del mondo molto più interconnesso, può davvero rivoltare tutto come un calzino come mai successo in passato, quindi la differenza non è tanto l'ismo o il pensiero, è il contesto che rende il tutto più radicale.
Cosa davvero porta nella realtà tutto questo? L'effetto Truman Show, qualcosa di cui molti senza sapere benissimo di cosa si tratta, cercavano di teorizzare, ora come nei peggiori degli incubi lo vediamo nella vita di tutti i giorni.
Credo che sia inutile dire di cosa parla il film "Truman Show", lo abbiamo visto tutti o comunque a grandi linee sappiamo la trama; cosa succede quando Truman (il true man, il vero uomo) comincia a sospettare che c'è un complotto contro di lui, che è tutto una farsa? La cosa intrigante del film non è tanto lo svelamento del complotto, ma l'agire di coloro che creano e fanno parte del complotto, ovvero le loro azioni diventano sempre più patetiche una volta scoperto il giochetto, si tradiscono, impazziscono ed hanno un esaurimento nervoso (la moglie di Truman lo accusa di essere un pazzo violento, piange, grida e non vuole più far parte del gioco). Così coloro che volontariamente (una piccolissima minoranza) o non volontariamente (una larga maggioranza) favoriscono questo sistema inumano, assumono atteggiamenti sempre più illogici e schizofrenici, daranno la vita per non far crollare l'illusione, diventando sempre più grossolani e maldestri nelle loro azioni, sempre più trasparenti. E' il teatro che si svela, è la vergogna massima, il sipario cade e svela il dietro le quinte, immaginate la reazione. Lo stiamo vedendo adesso.
Naturalmente essendo una cosa molto grossa ed abbastanza destabilizzante, una parte semplicemente (sempre più minoritaria) continua ad appoggiare lo status quo e la narrazione lineare, un'altra grande parte cerca di navigare nel caos vedendo le continue prese per il culo, si incazza, si stressa e cerca di ridurre tutto ad un discorso politico ed economico o magari se ne frega semplicemente, perché andare oltre per ora farebbe impazzire anche loro. Anche queste persone di cui fa parte anche il complottista classico che magari indora di spiritualità ed esoterismo il tutto, ha una visione più vasta del teatrino ma ha paura di andare oltre lo scontro dualistico lineare "noi vs loro", "sistema vs popolo", perché ognuno di noi per sopravvivere ha bisogno di categorizzare, del bianco e del nero, quindi molti di loro neanche credono nel ribaltamento e nello svelamento del Truman Show o perché pensano che esso non sia planetario e perché preferiscono la narrazione lineare del "banco vince sempre, il sistema ci terrà sempre in pugno, è sempre più avanti, fattene una ragione".
Ognuno pensa che la sua realtà è la migliore per l'altro, ognuno ha un atteggiamento paternalistico, questo modo di comportarsi lo troverete dappertutto, anche nei posti che credete più liberi.
Dal film Truman Show:
Truman: Chi sei tu?
Christof: Sono il creatore... di uno show televisivo che dà speranza, gioia ed esalta milioni di persone.
Truman: E io chi sono?
Christof: Tu sei la star!
Truman: Non c'era niente di vero?
Christof: Tu eri vero! Per questo era così bello guardarti. Ascoltami Truman, là fuori non troverai più verità di quanta non ne esista nel mondo che ho creato per te... le stesse ipocrisie, gli stessi inganni; ma nel mio mondo tu non hai niente da temere... Io ti conosco meglio di te stesso!
Truman: Non ho una telecamera nella testa!
Christof: Tu hai paura... per questo non puoi andare via. Stai tranquillo... ti capisco. Ho seguito ogni istante della tua vita. Ti ho seguito quando sei nato. Ti ho seguito quando hai mosso i tuoi primi passi. Ti ho seguito nel tuo primo giorno di scuola. Il momento in cui hai perso il tuo primo dentino... come fai ad andartene? Il tuo posto è qui, con me! Dai... dì qualcosa... accidenti Truman, vuoi parlare?, siamo in televisione! Sei in diretta mondiale!
Truman: Buongiorno... e casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte!
Mi viene da notare come attualmente siano in crisi non solo i complottisti vecchia maniera (da te illustrati magistralmente "il banco vince sempre e ovunque ci sono gatekeepers!") ma anche i debunker vecchia maniera, quelli che partivano sempre da un punto di vista paternalista-ridicolizzatore.
RispondiEliminaL'esempio del primo caso può essere visto qui: http://nwo-truthresearch.blogspot.com/ (blog complottista in cui Chiesa, Auriti e lo stesso Icke sono mostrati come gatekeepers mossi dai gesuiti, fermo a INIZIO 2016),
l'esempio del secondo caso è qui:
https://complottismo.blogspot.com/,
blog tradizionalmente debunker in modo sentenzioso e saccente anche se ironico, fermo a marzo 2017.
Entrambi da me spesso consultati nel periodo 2006-2013.
"Perle complottiste", tra l'altro, aveva tra i siti web preferiti anche il giornale on line "L'occidentale" il quale non so per chi parteggiasse all'epoca in cui consultavo il blog (di cui ho delle tracce anche nel mio blog: https://civiltascomparse.wordpress.com/2009/05/11/breve-dibattito-tra-rs-e-quelli-del-blog/) ma adesso "L'occidentale" PARTEGGIA PER TRUMP E SALVINI!(https://www.loccidentale.it/)
Ora come ora gli spiragli di cui tu parli (cioè i debunker che non sono più rigidamente dalla parte della "verità ufficiale" e i complottisti che non sono più chiusi nei loro esoterismi) possono essere visti in due cose da me viste recentemente, questi articoli di Wu Ming sul fenomeno Q in USA (di cui penso saprai):
https://www.wumingfoundation.com/giap/2018/08/intervista-su-qanon-telepolis/
https://www.wumingfoundation.com/giap/2018/08/qanon/
In cui consigliano ai debunkers di non limitarsi a smontare le teorie del complotto ma far capire anche il NUCLEO DI VERITA' da cui hanno origine le teorie del complotto
e questo canale You Tube
https://www.youtube.com/channel/UCGSmpodHNxrv27S366OS00A
Joe from the Carolinas, che si definisce "un complottista ma pensatore critico"...
Fa le pulci alla teoria del complotto di Q, a Jordan Sather, a David Wilcock e Corey Goode e indaga i tunnel underground, le varie basi area51 e Dulce ecc, partendo solo e sempre però dai dati effettivi che abbiamo in mano...personaggio interessante che ho scoperto da poco e ho pensato possa interessare anche te, se già non lo conosci.
non conoscevo Joe from Carolinas, sto cominciando a vedere dei suoi video. Grazie per le utilissime segnalazioni. Ho visto una metà su quello di wilcok e corey good e sulla critica fatta ai commentatori più in vista di q per la brutta figura fatta su comedy central. Molto significativo l'evidenza dei post che sono terminati da entrambe le parti, mette più in evidenza la correttezza della teoria che ho esposto, in realtà non è nemmeno una teoria, ma un dato di fatto, ovvero che una buona parte di ciò che chiamiamo complottisti si sentono rappresentati politicamente e questo (critici o meno verso Trump o l'attuale governo che per molti sono emanazione del populismo-complottismo), porterà tanti cambiamenti positivi e sconvolgenti, indipendentemente da come uno può pensarla sui quei due, un pò come quando discussi sul fatto che non era tanto importante se Wilcock fosse un ciarlatano o uno che crede alle fiabe, l'importante è i cambiamenti che portano alcuni suoi articoli da chi li usufruisce nel modo giusto.
RispondiEliminaJoe from the Carolinas è decisamente una nuova specie di complottista, impensabile qualche anno fa.
RispondiEliminaAltri due esempi di questo nuovo tipo di complottista:
RispondiEliminaC.W. Chanter
https://www.youtube.com/channel/UCzEDwsA6ooejNKnEfi0Vqrg
Dark journalist
https://www.youtube.com/user/darkjournalist