mercoledì 16 ottobre 2019

A' LA GUERRE COMME A' LA GUERRE: Qanon, sovranisti, globalisti ed il confluire dei cicli

                                                                              Picard: «Capisco quello che hai voluto fare Q. Ma la lezione avrebbe potuto essere appresa senza la perdita di 18 membri dell’equipaggio».
Q: «Se non riesci a sopportare un po’ di sangue dal naso tornatene a casa e nasconditi sotto il letto. È pericoloso là fuori. Ci sono meraviglie, un’infinità di tesori che possono saziare desideri grossolani e raffinati. Ma di sicuro non è per i timorosi».


Picard: «Forse Q ha fatto una cosa giusta per un motivo sbagliato. Quello di cui avevamo più bisogno era un calcio al nostro compiacimento, per prepararci a quello che ci aspetta».


                                                                           Star trek the next generation
                                                                           episodio: "chi é Q"






Ho sempre amato la narrativa, ad immagini oppure scritta, credo che sia uno degli atti umani che più si avvicina al concetto di creazione o meglio di Divino, al concetto di vita più puro ed intoccabile, ovvero il vedere l'esistenza come un viaggio, un'esperienza in cui ciò che conta è la strada che si percorre e non tanto l'inizio e la fine su cui c'è in genere sempre delusione o incongruenza, anche per questo le narrazioni cicliche sono le migliori, oltre ad avvicinarsi maggiormente all'esperienza umana, che si parli di problemi economici o di draghi e valli incantate cambia poco.
Esiste la narrativa umana che materializza il pensiero, l'intimo, il nascosto, gli archetipi ed esiste la narrativa in cui gli umani sono coinvolti o forse intrappolati, il romanzo umano in cui l'uomo si trova immerso non come lettore, ma come protagonista, dimenticandosi del romanzo di cui fa parte. La paura di non essere un lettore o uno scrittore (entrambi hanno il potere di mettere e dare un proprio significato alla narrazione) è la paura del tempo, quella trappola che non ci fa comprendere lo scopo del viaggio, che non ci fa riuscire a capire cosa potrà succedere nei capitoli successivi, che non ci da un'idea dello scopo generale del romanzo. Nel nostro più profondo intimo sappiamo il titolo e la fine del romanzo, ma lo spazio tempo ha portato oblio e dimenticanza.
Se parlo di narrativa è proprio perché gli eventi di questi ultimi decenni hanno portato a molti la consapevolezza di come noi tutti viviamo in un romanzo, dove esistono le battaglie tra Dei, tra bene e male e dove nonostante tutto, le sfumature sono così tante che è anche impossibile avere una visione chiara e cristallina della nostra realtà.
Si è parlato in questo e in altri lidi di come da diverso tempo siamo entrati in una dimensione atemporale, in cui le normali categorie con cui riuscivamo ad orientarci nella vita, non sono più stabili come una volta, in cui tutto viene messo in discussione, in cui tutto è liquido, tutto è possibile. Facendo un ragionamento esoterico, i periodi atemporali sono quei punti nello spazio tempo dove vi è la possibilità di accellerare la liberazione, è come avere una ferrari tramite la quale poter accorciare il cammino verso la meta, è il famoso periodo dove è possibile liberarsi dalle catene del karma, fare il salto quantico, riuscire ad avere una visione universale e senza barriere, della realtà che ci circonda. 
Il periodo atemporale é un vero e proprio tornado che tutto spazza via, non è un semplice cambio di zeitgeist, ma un vero e proprio cambio di realtà e di paradigma.
Questi buchi, squarci nello spazio tempo, si verificano in genere alla fine di più cicli, quando tutto è più liquido e nulla è sedimentato. Però il periodo atemporale è qualcosa di raro nella storia umana, mentre molto più frequenti sono i periodi cosiddetti di ricarica del loop temporale. Nella storia ad esempio la caduta di un impero si è molto spesso associata alla fine di un ciclo ed infatti la fine dell'era dell'Ariete e l'inizio dell'era dei Pesci ha portato ad esempio il declino ed il successivo crollo dell'impero romano, l'ascesa dello gnosticismo e successivamente del cristianesimo che ha preparato al dominio del monoteismo, un periodo in cui chi aveva sete di conoscenza esoterica e spirituale avrebbe avuto enormi vantaggi. In quel caso stiamo però parlando di una normale fine di un'era che per quanti sconvolgimenti può portare, è un processo che si ripete, non certamente spesso, ma in modo tale da essere quantificata e segnalata nella storia umana, persino in quella (breve) che studiamo nei libri di storia, formata a sua volta da tantissimi mini cicli e cambi di mentalità e zeitgeist.

In questi casi quindi è illuminante chiamare questi periodi come "ricarica del loop", squarci storici estremamente interessanti ed affascinanti in cui l'esempio del carillon è perfetto.
La fase di "ricarica del loop" è quel periodo storico in cui un certo sentire, uno zeitgeist, una religione, un'ideologia, un archetipo, ha dato tutto quello che doveva dare, tale da bloccarsi in meccanismi di immobilità o distruzione. Ogni cantante sa che una nota non può essere tenuta per sempre, neanche il cantante più dotato al mondo potrà tenerla lungamente senza alla fine stonare o perdere il respiro, anche perchè a lungo andare anche se ci fosse un meccanismo per tenere attiva quella nota, con il passare del tempo ci sembrerebbe semplice rumore. E' il cambiamento quello che noi attendiamo, le note successive o le loro progressioni sono ciò che fanno la musica e che creano la grande sinfonia umana, per questo prima o poi il loop storico- temporale è costretto a cambiare nota/musica, perché la stessa nota dopo un pò non risulta più appetibile, diventa fastidiosa ed è proprio in quei periodi di ricarica che si creano finestre di libertà, quando non c'è nessuna nota su cui danzare, dove si può influenzare la successiva nota e divenire creatori. Un periodo del genere lo abbiamo avuto subito dopo la seconda guerra mondiale, se non a livello personale almeno a livello collettivo.
Questi però come detto sono ricariche del loop, noi invece ci troviamo in uno spazio atemporale dove diversi cicli convergono verso la loro fine, periodo di allineamento al centro galattico, periodo dove il bene può diventare male e viceversa, dove tutte le categorie sono sconvolte, persino quelle prestabilite ed archetipali come maschio e femmina. E' un periodo androgino di unione, di miscelamento, il periodo dei fantasmi, dei miracoli che si realizzano, della mancanza di un centro di gravità permanente, non per forza visto in senso negativo, perchè la gravità ci tiene con i piedi per terra ma ci tarpa anche le ali.
In questo particolare periodo come è naturale che sia escono fuori parecchi "araldi e profeti" della nuova era, prospettando il ritorno del paradiso in terra, della giustizia, del ribaltamento totale della nostra realtà, la famosa storia del "principe e del povero", il ribaltamento dei ruoli, l'unione tra macro e micro, l'unione degli opposti o semplicemente l'accusa verso il sistema.
E' una fase del tempo spazio affascinante ma anche tremendamente stressante, perché è un periodo pieno di stimoli dove paradossalmente la creatività va a farsi benedire, proprio per l'accumulazione di eventi che porta al paradosso, alla notte oscura dell'anima nella maggioranza di noi.
Negli anni passati avevo ben spiegato come alcuni personaggi famosi in alcuni ambienti del web come David Wilcock ad esempio e la stessa storia sul 2012, vere o false che siano, hanno avuto come scopo principale, volontario o meno questo poco importa, quello di cambiare lo zeitgeist, la consapevolezza delle persone. Fateci caso che tutte le grandi religioni e tutte le grandi conquiste dell'uomo non sono mai e dico mai nate per processi razionali, per quanto il nostro mondo laicista e materialista si illuda. Una nuova visione della vita, un cambio politico, culturale, scientifico ed economico non nasce mai e poi mai all'interno di un laboratorio o per via di una ricerca empirica, semmai una visione politica, economica e scientifica hanno bisogno nel mondo attuale di un costrutto logico e razionale per essere poi implementate nella nostra realtà. Ho scritto in passato di come la nascita e fondazione della scienza abbia avuto origine non certo da un laboratorio, dalla ricerca empirica o dalla mela caduta in testa a Newton, queste sono storielle fatte proprio per lo zeitgeist attuale scientifico-materialista, l'unico che avendo soppiantato quello religioso, può essere compreso appieno dalla stragrande maggioranza della popolazione occidentale. Dietro la nascita della scienza come mostrato in questo articolo passato, vi era un processo storico ben preciso, ciclico e tutt'altro che lineare. Gli uomini del passato qualunque cosa vi dicono, non erano certo ignoranti e superstiziosi quanto la civiltà odierna vorrebbe farci credere, erano semplicemente persone che vivevano in una realtà diversa, con diverse forze, diverse energie in campo e diversi bisogni intellettuali-spirituali.
Il fenomeno Q si può affermare a questo punto, visto l'importanza che sta assumendo, che sia il prodotto compiuto, la magnus opus alchimista, la materia grezza virtuale che diventa oro, in un processo che ha visto in precedenza altri testimoni con un successo effimero e non profondo o relegato ad un gruppo specifico di persone e soprattutto senza l'autorità ed il potere di Q. Sto parlando dei vari John Titor, David Wilcock, David Icke, il fenomeno 2012, lo stesso complottismo ecc., che sembrano tutti fenomeni introduttivi utili a preparare il campo prima di dare una struttura di potere definitiva a tutto questo, quella botta enorme tale da cambiare la realtà in maniera pratica e veloce.
immagine presa dal sito www.vox.com

Perché si può dire tutto il male del mondo di Q, ma a questo punto, nel 2019, nessuno sano di mente lo prenderebbe sottogamba o si renderebbe ridicolo come i tizi del wu-ming che addirittura si addossano la paternità dell'opera, perché è oramai chiaro come dietro a questo fenomeno non c'é il solito esaltato nerd, una persona isolata, un semplice troll, gatekeeper, un semplice fenomeno teso a crearsi una cerchia di aficionados, non è un semplice John Titor, whistleblower, non è neanche un simil-guru new age e non è neanche una rete disclosure come poteva essere wikileaks ma è tutto insieme e soprattutto è opera di intelligence, di parti del potere americano e non. Non è più un laboratorio ma una vera e propria arma, questo, indipendentemente che possiate pensare che questo fenomeno abbia scopi positivi o negativi, non può essere assolutamente negato.
Potete pensare che Q dica verità mischiate a fandonie (come effettivamente fa, lo ammette lui stesso), ma non è più un fenomeno circoscritto al web, non può più essere trattato come un fenomeno del genere, sta influenzando la politica e l'agire di milioni di persone in tutto il mondo e non solo in America (dove al giochetto stanno anche eminenti politici repubblicani compreso naturalmente Trump, basti pensare che in ogni suo comizio c'è oramai una fila enorme di sostenitori di Q, oltre che lo stesso Trump retwitta messaggi di chiara derivazione qanonesca), vediamo infatti richiami e il simbolo di Q tra i gilet gialli, tra chi è a favore della brexit nelle proteste dei precedenti mesi e diventa nelle discussioni politiche spesso un indicatore di quale politico sia affidabile o meno.

Dietro Q c'è un apparato di potere e non semplici propagandisti come per altri fenomeni del web. Q è una specie di wikileaks con in più una struttura di potere.
Visto che questo articolo non parlerà specificatamente di Q, non entrerò nei dettagli di ciò che rende questo fenomeno credibile, lo hanno fatto diverse persone meglio di me. Informatevi sia da persone critiche contro il fenomeno che sinceri entusiasti, l'importante è non sottovalutarlo. Se ripeto diverse volte di non sottovalutare Q è anche perché altrimenti molte delle cose che stanno capitando e continueranno ad accadere nel vicino futuro non saranno comprese.
A questo punto rilevato l'importanza storica di questo fenomeno vorrei anche passare al lato simbolico del fenomeno, così che molti possano capire anche perché molto probabilmente si sia scelta quella lettera come identificativo. Rimaniamo nelle ipotesi (sul lato pratico), che nel contesto simbolico però diventano una certezza.
C'è da dire che davanti alla scelta di un identificativo così strano, semplice e diretto, c'è anche un'enorme confusione, tanto che specie nei primi tempi molte sono state le battute che in tempi di remake, di riproposizioni, di revival e di citazionismo erano abbastanza prevedibili e in linea con l'ironia cinica dei primi decenni del terzo millennio.
Nella pop culture Q infatti fa riferimento a due personaggi di due importanti saghe cinematografiche e televisive, ovvero star trek e James Bond, ed entrambi questi personaggi hanno fortissimi legami tra di loro.
Per quanto riguarda la serie dei film sull'agente 007, Q è un nome in codice per un agente del servizio segreto inglese (l'MI6), che si occupa tra l'altro di fornire armi e gadget proprio agli agenti con la doppia zero, che sono quelli che hanno la "licenza di uccidere". In questo caso salta fuori fortemente l'assonanza con il fenomeno Q, da molti indicato come un fenomeno creato da una particolare intelligence visto le informazioni riservate ed anticipatorie sui fatti politici che riserva a milioni di utenti.
Molto più significativo dal lato simbolico è la sua assonanza con il personaggio Q di star trek, uno dei più anomali, se non il più anomalo personaggio della saga. Q infatti è una razza di esseri potenti e si potrebbe dire onniscienti, tali da sembrare a noi umani delle divinità, riescono infatti a deviare pianeti ed asteroidi dalle loro orbite, possono materializzarsi in un batter d'occhio anche a milioni di anni luce di distanza, infatti per loro la distanza non esiste, praticamente i poteri che hanno li fanno sembrare dei geni della lampada, possono fare davvero tutto quanto, possono distruggere una razza aliena con uno schioccare di dita (letteralmente visto che tutti i membri della razza Q usano spesso questo gesto prima di un'azione che a noi umani appare come magica) o anche un pianeta e questo senza l'utilizzo della tecnologia, ma semplicemente dei loro poteri.
Ora un personaggio come Q o come i Q, associabili più facilmente ad un genio della lampada o ad un potente mago più che ad una razza aliena, sono una scelta apparentemente coraggiosa in una saga come star trek che è stata sempre l'opposto di star wars, quindi poche concessioni al fantasy, forte contesto empirico-razionale, fantascienza alla Asimov, eppure in articoli passati ho mostrato anche una certa deriva stravagante e misterica di questa serie, quando parlammo del progetto blue-beam, ma anche in quel contesto, Dio diviene un'astronave aliena e le profezie dei trucchetti tecnologici, quindi anche in quel caso si tendeva a razionalizzare il mistero e l'ignoto, quindi come mai la scelta di creare un personaggio così fuori dalle righe? C'è da dire che il prototipo di Q è presente anche in qualche episodio della serie classica con Spok e il capitano Kirk e che dietro Star Trek comunque vi sono persone che conoscevano il mondo ufologico del loro tempo, lo gnosticismo e la tradizione esoterica occidentale, di questo ne ha parlato in diversi articoli il blog secret sun.
Ciò che interessa a noi in questo contesto è l'assonanza simbolica con il fenomeno Q su internet e fuori da esso. Qual è il ruolo di Q in star trek?
La citazione di apertura all'articolo vi da sicuramente un importante indizio:
il personaggio di Q appare nella seconda incarnazione di Star Trek dopo quella classica con Kirk e Spok, ovvero Star Trek - the next generation (accennai a questa serie qualche anno fa proprio quando parlai di blue beam e microchip, trovate tutto qui). 
Il personaggio "Q" ed il capitano Jean Luc Picard

Nata alla fine degli anni 80 (precisamente trasmessa a partire dal 1987) e conclusasi intorno al 1993-1994, quindi ha accompagnato praticamente un periodo di forte ottimismo, di fine di un mini loop temporale, ma anche di forte disillusione, praticamente è stata trasmessa tra la fine della guerra fredda, la caduta del muro di Berlino, la nascita del web e della globalizzazione neoliberista, oltre alla prima guerra multinazionale post-moderna e del nuovo ordine mondiale (la guerra del golfo). E' un periodo come abbiamo ricordato molte volte, quasi prometeico negli ideali, dove tutti pensavano che la storia era conclusa (Francis Fukuyama), nel senso che gli scontri ideologici non avevano più senso di esistere, l'occidente ed il liberismo erano i campioni assoluti e nessuno poteva contrastare questo modello. Si prospettava sempre più il villaggio globale e la tecnologia che tutti oggi abbiamo nelle nostre case cominciava a passare dai laboratori scientifici e dalle basi militari, alle case di tutti noi. In questo contesto non sorprende che pur se molto amata, Star Trek the next generation sia vista anche come la serie più diplomatica, tranquilla e con meno conflitti ed in un certo senso più politically correct del franchising, anche perché si perdeva quel sense of wonder e di ignoto della serie classica e la galassia sembrava il cortile dietro casa dove tutti oramai si conoscevano (villaggio globale). Anche per questo motivo il personaggio di Q è un'idea assolutamente geniale e profetica, non tanto per il fenomeno Q di questi ultimi due anni, ma per qualcosa di più profondo.
In effetti gli autori di star trek the next generation, prima dei loro fans, si erano resi conto che questi umani del 23° secolo erano troppo perfettini e superbi, pensando di aver oramai conquistato l'universo e scoperto tutti i suoi segreti. Come il capitano Picard dirà a Q, lui è consapevole che ci saranno nuove sfide molto più difficili e nuove razze aliene, ma Picard afferma con forte sicumera che "noi siamo pronti a tutto", possiamo affrontare qualsiasi cosa, quindi il messaggio é "caro Q sei un essere insolente, noi abbiamo una tecnologia da far invidia a tutti ed abbiamo raggiunto la pace e appacificato persino i Klingon che nella serie classica guarda caso simboleggiavano i sovietici, quindi togliti dalle palle". Proprio durante questa sicurezza che si avvertiva nella serie e nel mondo di fine anni 80-inizio anni 90, dove il tramonto della guerra fredda sembrava aver dato fine a tutti i conflitti più pericolosi per la sopravvivenza umana, esce l'episodio "chi é Q" e tutto viene improvvisamente ribaltato.  
Guardandolo oggi risulta un episodio abbastanza profetico. In sintesi Q come al solito viene ad infastidire l'equipaggio dell'enterprise, un pò perchè é egocentrico ed un pò perchè ha compreso che la razza umana rispetto alle altre pulci (nella sua visione) che abitano nella galassia ha un qualcosa di speciale che li porta sempre a cercare di migliorarsi, una capacità che lo stesso capitano Picard riesce a svelare, facendo incazzare Q, ovvero che un giorno la razza umana diventerà come lui.

A questo punto Picard che francamente rimane stremato dai punzecchiamenti di Q che crea solo caos e paura tra l'equipaggio, si trasforma in Francis Fukuyama dichiarando che la "storia è finita", abbiamo raggiunto l'Eden. Q a questo punto distrugge l'ego e la sicurezza dell'equipaggio mostrandogli un nemico potente ed attualmente impossibile da sconfiggere per gli umani, ovvero i transumanisti Borg, l'unione perfetta tra uomo e macchina, l'annullamento dell'individualità. I Borg sono "ex" persone appartenenti a diverse razze aliene a cui è stata annullata l'individualità, sono stati risucchiati nella collettività, ed ora obbediscono solamente a quella che nei futuri seguiti e film di star trek, si svelerà come "Regina dei Borg". Ogni persona facente parte dei Borg non ha un nome e si presenta con un anonimo e spersonalizzante "noi siamo i borg". Il loro corpo è circondato da cavi (quelli tipici del cyberpunk), prese ed altri aggeggi, mentre uno dei due occhi viene sostituito da quello bionico. La loro frase di presentazione é "«Noi siamo i Borg. Voi verrete assimilati. La resistenza è inutile.» 
Risulta naturale come questa razza voglia anche simboleggiare la visione che gli americani hanno dei regimi comunisti e socialisti, ma se si fosse fermato solamente a questo simbolismo, questa razza non avrebbe creato così entusiamo ed imitazioni nei successivi film di fantascienza. Qui siamo davanti ad una rappresentazione archetipale della distruzione della personalità, dell'anima, dello spirito, di simboli che sarebbero diventati più evidenti ai giorni nostri.
Picard sta per soccombere ai Borg, non può assolutamente nulla contro di loro, non era preparato e quindi ammette il suo errore davanti a Q e gli chiede di allontanare l'astronave enterprise dal territorio dei Borg. Q esulta e salva l'enterprise e a questo punto si inserisce la citazione che ho riportato ad inizio articolo.
Q e gli autori di star trek hanno anticipato e mostrato a fine anni 80 il pericolo che il tardo post-moderno avrebbe affrontato, tematiche che in quei tempi potevano affascinare, ma certamente non essere comprese fino in fondo. La paura del transumanesimo infatti si mostrerà in maniera grossolana ma certamente più vicina alla realtà negli anni 90 e nei primi anni 2000, con le paranoie sui microchip esposte non solamente dal nascente complottismo moderno, ma anche da diversi escatologismi e diverse sette cristiane che vedevano nel chip il marchio della bestia, che avrà molte varianti infatti oltre al chip, molti, più tradizionalisti, parleranno del marchio della bestia come del codice a barre, di internet,  persino di Bill Gates o di qualche "dittatore" e governante mediorientale.
In questa fase (anni 90), il complottismo pesca a piene mani dal cristianesimo che nella sua ansia millenaristica ed escatologica è sempre stato uno dei pilastri fondanti proprio del complottismo.
Come discusso in uno dei miei ultimi articoli riguardo "la morte del complottismo", nessuno poteva pensare che questa visione così estrema e da un certo punto di vista nichilista della realtà, sarebbe entrata nelle istituzioni, nel potere, nella cultura popolare e non più solamente in qualche sottocultura o nel sottobosco internettiano. Da occupy Wall street, fino a Wikileaks, dal movimento 5 stelle, fino ai gilet gialli, dai sovranisti, fino all'elezione di Trump, tutto questo fermento collettivo ha trovato una strada iniziale imperfetta ma pur sempre specchio di quelle istanze underground.

Chi non ha capito questi fenomeni, dopo un'esaltazione iniziale è ritornato nel complottismo classico, quello relegato al periodo pre-2012, rimanendo spiazzato dai cambiamenti geopolitici, culturali ed economici, francamente non comprendendo più nulla di quello che lo circondava.
Da questo punto di vista se il complottismo ha portato tra l'altro nella coscienza collettiva una conoscenza delle strategie del potere a livello occulto, il fenomeno Q che è un prodotto del complottismo, porta all'attuarsi delle strategie che le elite hanno usato da millenni e le portano tra la gente comune e questa volta si ritorcono contro i loro creatori.
Mi è capitato su facebook e twitter di leggere persone che per favorire un certo sentire, gettavano merda su un personaggio politico che magari loro apprezzavano, per scatenare una certa reazione e riflessione su alcuni problemi e non sto parlando di debunker; anche dall'altro lato della barricata, i "facciamo rete" che spopolano sui social e di derivazione diciamo più vicina al pd e all'attuale sinistra arcobaleno, tralasciando alcune utenze che sono dei semplici bot, sono persone normali che usano strategie propagandistiche fino a decenni fa tenute segrete in illustrissimi centri elitari. La stessa strategia della lega contro i suoi avversari, con un costo di centinaia di migliaia di euri, che fa capo a Morisi con il suo team soprannominato "la bestia", vede migliaia di consapevoli seguaci che tramite i social network fanno opera di propaganda contro questo e quell'avversario, cosa che naturalmente fanno anche i grillini da diversi anni. 
Non più teorie e dietrologie, ma vere tattiche e strategie propagandistiche i cui propagatori consapevoli non stanno più solamente ai vertici, un vero e proprio esercito che a colpi di bit e non solo, sta cambiando le ideologie e la cultura umana.

Non si parla più di un sito o di un blog che pubblica articoli, con i vari commentatori che sputano rabbia nel dichiarare quanto loro sono puri ed il resto del mondo merda, di come tutti siamo vittime e gli altri mostri, ma vere tattiche di potere e di influenza. Molte persone dell'informazione alternativa sono passate dai blog al parlamento, da una platea di quattro gatti a centinaia di migliaia, se non milioni di telespettatori. Naturalmente, gli esponenti più in vista di quello che un tempo era il tradizionale complottismo internettiano, hanno un approccio abbastanza mainstream (come è naturale che sia vi è sempre una versione esoterica per pochi ed una essoterica che può essere compresa dalla società e dalle masse senza creare cambiamenti traumatici e repentini).
La nuova realtà che sta emergendo sta portando una forte guerra persino in quel mondo un tempo compatto, lineare e tranquillizzante che era il complottismo, dove tutti erano d'accordo che si doveva combattere il "nuovo ordine mondiale", anche perchè i vecchi complottisti non venivano mai citati in tv se non per derisione, non avevano "presunte" rappresentanze parlamentari, i loro documentari non venivano trasmessi nelle reti tv, se non ad orari impossibili, la stragrande maggioranza degli argomenti che trattavano erano taboo (cosa ora completamente ribaltata).
Nell'informazione alternativa abbiamo i sovranisti, i vecchi complottisti del "tutto è merda", quelli più new age, quelli più vicini alla destra, al cristianesimo o quelli più vicini a sinistra. Se diciamo fino a 7-8 anni fa queste enormi differenze di visioni pur nei tantissimi scontri anche feroci riuscivano a trovare tra di loro una forte comunanza (utile poi al nascere dei movimenti post-ideologici), anche perchè si era davvero in quattro gatti derisi ed attaccati da tutti, una volta che le luci della ribalta sono emerse e il complottismo è entrato nel palcoscenico mondiale come uno dei protagonisti che riesce a spostare milioni di voti e persone da un'ideologia ad un'altra, a quel punto tutte quelle divisioni tenute a bada sono emerse, in ciò incoraggiate anche dalla sempre maggiore influenza dei social network che per la loro impostazione hanno traslato ed accentuato gli scontri che una volta erano in piazza.
In un articolo del 2017 scrissi che lo scontro di questi ultimi anni '10 sarebbe stato tra "sovranisti e globalisti", lotta che si sarebbe risolta solamente nei primi anni del prossimo decennio. Scrissi anche di come questi due movimenti siano la faccia della stessa medaglia e che certamente in questa tornata storica i cosiddetti "sovranisti" avrebbero portato le maggiori novità positive e soprattutto preparato in maniera meno traumatica il nuovo mondo, anzi salutavo con ottimismo questa avanzata dei sovranisti, proprio per quel principio vitale nell'universo ben rappresentato dal Tao, ovvero che non può esistere un solo principio al mondo, ogni cosa nel manifestato è duale e solamente nell'equilibrio tra questi opposti si può creare l'armonia. 
immagine presa da libertyworks.com

Il globalismo é diventato così pericoloso, arrembante e luciferico, da sterminare qualunque avversario portando ad una povertà non solo economica, ma soprattutto spirituale.
Il sovranismo da questo punto di vista pur non essendo la soluzione, diviene non qualcosa di innovativo, ma certamente un argine a certe derive transumaniste e di sciacallaggio e sfruttamento economico. Appunto il sovranismo mainstream è economicismo come il globalismo e in molti significa semplicemente far si che quello che fa l'UE, ovvero politiche neoliberiste e di sfruttamento, possa essere fatto a livello nazionale, con noi che decidiamo il bello e il cattivo tempo su come e quanta moneta stampare; ma se un albero presente nel tuo orto è malato alla radice, come quello più grande che sta al di là del tuo orto, a che serve farci crescere frutti? Diciamo che inizialmente è meglio prendere frutti dal tuo albero pur se malati, perchè fai meno strada, quindi consumi meno energie e non c'è il rischio che qualcuno magari richieda soldi per il frutto che hai preso dagli alberi al di fuori del tuo recinto. Una soluzione temporanea, un semi-equilibrio per portare a qualcosa di migliore e diverso.
Andando più nel profondo, i sovranisti ed i globalisti sono l'Opera al nero finale, l'estremismo di due archetipi che si sono dati battaglia (con milioni di morti) nel novecento, la loro compiutezza finale. E' un'operazione descritta varie volte nel mio blog, una specie di seduta psichiatrica che mira a rendere edotti le persone delle varie brutture, limiti e traumi che la bloccano nel cammino e proprio per questo le due istanze nel passato chiamate semplicemente destra e sinistra, ora vengono traslate in due nuovi termini che rappresentano due eggregore presenti da millenni nell'umanità e che verranno lasciate e risolte nei prossimi anni.
Per quanto riguarda il globalismo, sicuramente esso è una distorsione dei principi e degli scopi internazionalisti e di solidarietà collettiva che ha avuto sempre la sinistra. I suoi principi di uguaglianza sociale, di mondo senza barriere, di fine delle classi e del sostegno verso i non privilegiati, nell'opera al nero diventa un'uguaglianza che stermina le differenze, un mondo senza classi, appiattito in un'unica classe di medio-poveri consumatori dipendenti dal mercato e la solidarietà collettiva e l'aiuto verso i non privilegiati diviene un monopolio dato ai diritti civili che calpesta i diritti sociali. Essendo verso la fine di cicli importanti, però ricordiamo che parliamo di archetipi, perchè in realtà il globalismo strutturalmente è di destra, impregnato di neoliberismo e darwinismo sociale e della fiducia nella "finta mano invisibile del mercato". L'inversione ha fatto si che strutture di destra fossero appoggiate da gente di sinistra, come spesso accade alla fine dei tempi, tutte le categorie si ribaltano.

Il globalismo segue ed è sostenuto dall'eggregora e archetipo luciferico e prometeico (come già discusso ampiamente in passato), quello della libertà senza limiti, del "niente regole", di uno gnosticismo oscuro (inteso come vedere il mondo opera di un demiurgo del male, non tanto del movimento in sé) che mira a distruggere completamente il vissuto perché limitante della libertà e creatività, da qui risulta naturale il perché molte istanze "arcobaleno" rigettano la procreazione, la separazione uomo e donna e sono molto affascinate dal transumanesimo.
Dall'altra parte nei sovranisti abbiamo l'archetipo ben rappresentato dal vecchio Dio Biblico, essi sono l'argine, la barriera, il muro, il katechon (vedere questo articolo per maggiori approfondimenti). Alla distruzione e all'annullamento luciferico, esso preferisce la schiavitù ordinata e precisa del gregge e quindi non sentirete mai in quell'ambito discorsi sulla sovrappopolazione. Il gregge più è grande e più da cibo. L'archetipo del "buon padre" severo, che da tutto ciò che vuole ai suoi figli con la contropartita della mancanza di libertà, della castrazione spirituale. 
E' naturale come in periodi astrologici di congiunzione tra Saturno e Capricorno, quest'ultimo archetipo (ancora per poco) stia acquistando forza, dopo una forte battuta d'arresto verificatasi a causa del grande trauma della seconda guerra mondiale. Dopo le tragedie naziste e fasciste, la sinistra (che a quei tempi ricopriva il ruolo dei populisti attuali), comincia la sua ascesa nella cultura e nella coscienza collettiva dell'occidente, ascesa che comincia a decellerare solamente a partire dagli anni 80 e 90.
Forse a questo punto non vi sembrerà più neanche tanto strano (come ho letto su facebook su un illuminante post e a quel punto si è accesa una lampadina), l'accanimento di Salvini in questo periodo verso il rosario e la figura della Madonna di chiara ascendenza cristiana, il suo esorcismo nel comizio al sud in Calabria contro i numerosi contestatori i giorni dopo il suo "tradimento". L'eggregora che vuol richiamare é chiara.
Così anche nei 5 stelle, se l'alleanza verso la lega aveva creato un primo trauma ed un allontanamento di molti, l'alleanza con il pd genera un ciclone, perchè l'apocalisse è questo, avviene quello che si crede inaspettato e tutti quanti sono giudicati, un'operazione di separazione del grano dal loglio, una ripulita generale. Chiunque segue questo teatrino credendosi nella ragione riceverà continue delusioni, botte e controbotte. I partiti sono i mezzi, non certamente lo scopo finale.
Il fenomeno Q è importante proprio perché da un certo punto di vista parla proprio di questo, ovvero della fine delle categorie su cui si è basato fin'ora l'occidente, svela il teatrino fatto di mosse e contromosse e così vedrete commentatori e persone che invece di parlare di "tutto é merda", cominciano ad interrogarsi del perchè di alcuni eventi. C'è da dire che i qanonisti attualmente, sono orientati più verso destra, o meglio diciamo quelli più influenti, infatti in Italia tra i sostenitori di Q troverete molti grillini, ma quelli più influenti rimangono leghisti o simpatizzanti della lega. Un errore a mio parere relegare un fenomeno così simbolicamente importante ad un particolare partito o ad alcuni soggetti, anche perchè poi va a finire (soprattutto in Q Italia), che la realtà sconfessa quello che si credeva, proprio perché abituati a guardare solamente da un lato, si perdono le altre angolazioni presenti e si fanno previsioni che nella realtà non si verificano.
Comunque si veda Q, è un'operazione che mira a fare quello che sembrava impossibile, ovvero ripulire la destra dalle sue istanze estreme. Entrambe destra e sinistra hanno subito i propri traumi, ognuno di loro ha scheletri nell'armadio, proprio per questo il cosiddetto populismo, insieme al sovranismo staccato da istanze partitiche (il sovranismo di partito è infatti semplicemente un blocco alla spregiudicatezza globalista senza nessuna istanza innovativa, al massimo economicismo più sano della media, quando altre volte semplice propaganda per far mangiare le vecchie caste cacciate dai tavoli che contano, in questo vi è immersa potentemente la lega, in cui vige per lo più autonomismo, soprattutto per i suoi legami forti con uomini della seconda repubblica, per rimanere solo dentro i nostri confini). Queste due istanze, populismo e sovranismo a-partitico (ancora poco sviluppato), sono i semi del grande sconvolgimento e della creazione di una società più armonica ed equilibratrice, a loro volta in staffetta con movimenti e personaggi del passato.
Questo scontro che crea così tanti rancori prima o poi finirà e stupirà tutti, anche coloro che lo avevano profetizzato, perché come spesso avviene nella realtà, si realizzerà con persone insospettabili, tramite eventi non profetizzabili (come sta avvenendo tutt'ora) ribaltando il piatto. Lo abbiamo visto in questi ultimi anni, basta tornare indietro anche di soli pochi anni ad esempio al 2013 e 2014, se aveste il potere di creare una macchina del tempo e di parlare con una persona che vive in quegli anni o con voi stessi del passato, rimarrebbero a bocca aperta se raccontereste le alleanze e i vari intrighi politici di questi ultimi anni. Fate questo giochetto, vi renderà più intuitivi e soprattutto vi farà pensare all'impensabile.
La congiunzione Saturno-Plutone che avviene guarda caso nel segno del potere del Capricorno, si ebbe anche in periodo di ascesa del nazismo, quindi è un periodo in cui vi è bisogno di sicurezza, di figure forti. E' il periodo in cui si ha paura (anche giustamente) del tracollo della civiltà, il periodo in cui si acclama a gran voce il katekon per frenare la società diretta verso spinte nichiliste e caotiche, anche in maniera del tutto illogica (appoggiando il peggior sfruttamento lavorativo e il peggior degrado ambientale), infatti noto con enorme disagio spesso, come si appoggi il più bieco conservatorismo e pensiero reazionario, spesso per una semplice paura del cambiamento, altre volte perchè in effetti diverse forze mirano ad un puro nichilismo derivante da un'insoddisfazione verso la civiltà, che purtroppo non si dirige verso qualcosa di costruttivo. I reazionari e i conservatori invece di far loro il cambiamento, giocano sugli istinti primordiali di sicurezza e tranquillità per far rimanere tutto così come è. Ai piani alti giocano con entrambi gli istinti di cambiamento e sicurezza per propagare il giochino del dividi et impera e dell'immobilismo del potere oligarchico: come nel film matrix o shining di Kubrick, si asseconda il cambiamento e distruzione del mondo esterno e persino cambio dei padroni visibili e una nuova rifondazione, per assecondare l'istinto primordiale di cambiamento insito nell'uomo e di sicurezza nel nuovo ordine, con il concetto di potere elitario sempre presente e più potente di prima.

Negli ultimi anni le configurazioni astrologiche sono state molto favorevoli al katekon, ma come diceva stesso il personaggio di finzione Q a Picard, l'uomo mira al cambiamento, a trovare qualcosa di nuovo e diverso, la stasi è morte, quindi questa parte reazionaria e conservatrice che ha trovato forza anche per una controparte progressista nichilista e globalista che ha dominato gli ultimi decenni nello zeitgeist, ha vita breve. La nuova configurazione Giove-Saturno dopo secoli in segni di terra, si avrà in segni di aria e non sarà accettato il conservatorismo ed anche il radical chic progressista legato all'apparenza e ad un'apertura ad occhi chiusi verso ciò che lo circonda, sarà fortemente contestato, grazie proprio all'opera di consapevolezza di questi anni di guerra. Si troverà un nuovo equilibrio e nuove note su cui ballare, portando l'uomo verso una civiltà cosmica. C'è il rischio che diventi una civiltà transumana con forze arimaniche e luciferiche? Esistono purtroppo già enormi oasi di influenza arimanica qua e là (cosa che decenni fa era quasi invisibile e maggiormente trattenuta) e questa enorme paura verso queste terribili forze fa si che molti ad occhi chiusi appoggino persino vecchie caste conservatrici che li hanno sempre fottuti, perché effettivamente meglio essere uno schiavo consapevole che inconsapevole, giusto?
Il futuro non sarà un mondo dove il senza confini significherà un mondo appiattito verso un'unica cultura senza differenze e con un impoverimento generale, non sarà certamente neanche un ritorno alle nazioni (perchè la coscienza collettiva umana lo ha sperimentato e non è più nelle sue corde, non si torna indietro come non lo si è fatto in tutti i secoli precedenti dove sono avvenute altrettante globalizzazioni che hanno portato sempre un'apertura dapprima barbara e poi più consapevole). Sicuramente l'umanità se vorrà sopravvivere dovrà cominciare a coltivare le varie differenze e a vederle come ricchezze e dall'altra parte capire che viviamo sulla stessa barca, o meglio pianeta. Per ora la confusione sotto i cieli è tanta e non sempre questo vuol dire che tutto è perfetto, dipende sempre dalla nostra capacità di surfare tra le onde psichiche ed emotive di un'umanità che aspira ad uscire dal suo stato infantile ed adolescenziale.

5 commenti:

  1. Mi ero già accorto della stranezza di quel "Q" nello "Star Trek" del periodo preso da te in esame, prezioso questo approfondimento.
    Gli anni dal 2012 al 2016-2018 sono stati i botti finali (particolarmente rumorosi come tutti i botti finali) del globalismo ideologico iniziato a partire dal lustro 1989-1994, il globalismo omogeneizzatore a guida ideologica anglosassone con gli USA al primo posto, come riferimento assoluto, psicologico prima ancora che culturale ed economico/finanziario/ militare...meccanismo psicologico collettivo che si cominciò timidamente a vedere nei 50 del XX secolo, che s'implementò in tutta la sua pienezza negli 80-90 dello stesso secolo confluendo poi, dal 1998-2001 in una specie di Impero reattivo (reattivo per paura di non esserci più in futuro) che finisce per fagocitare tutto, compreso se stesso alla fine. Nei botti finali 2012-2016 abbiamo visto cose come la facciata della Casa Bianca colorata arcobaleno per festeggiare i matrimoni gay in USA assieme al corteo dei capi di stato "je suis Charlie" ("Charlie", cioè il NPG che si beve tutto dai media mainstream :-), ai caschi bianchi siriani mostrati come persone meritevoli del premio nobel per la pace a tutte le varie performance di papa Francesco. Dal 2016-2017 in avanti, dopo il crollo di quel "non ordine mondiale" iniziato nel 1989-1994 (invasione della Siria da parte dei Russi, elezione di Trump e altre cose di rottura) siamo spettatori di un disordine perenne dovuto al fatto che le infrastrutture del mondo lasciate in eredità dalla vecchia industrializzazione sono sempre più inadatte a quel futuro che lo si vedrà cominciare verosimilmente a nascere penso solo dal 2024 in avanti. E' internet il casino, da lì nasce tutto, le spinte caotiche di un globalismo ideologico ormai in preda alla follia tecno-nichilista così come le anacronistiche spinte conservatrici e reazionarie dovute alle paure suscitate dello stesso globalismo nichilista. Sono forse le doglie di quel nuovo universo simbolico collettivo (internet e la realtà non internet con sempre meno differenze l'un l'altra) che ci accompagnerà dagli anni venti fino almeno agli anni sessanta del XXI secolo...certo, andrebbe così se la civiltà occidentale così come siamo abituati a conoscerla proseguisse la sua corsa come da XVIII secolo in avanti, ma c'è anche la probabilità (come accenni) che la confluenza di più cicli (persino millenari) faccia sì che la transizione possa essere ancora più vertiginosa e imprevedibile di quanto già sarebbe se la fine-inizio ciclo si limitasse solo ai ritmi di ri-generazione della cività occidentale così com'è da circa duecentosessant'anni a questa parte. Ad ogni modo è certo che negli anni venti, soprattutto nella loro seconda metà, vedremo il crollo totale dei mass media mainstream "uno a molti alto verso il basso".

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  2. Penso proprio che siamo diretti verso una civiltà cosmica, in questo molto affine al pensiero di goroadachi. Riguardo l'occidente credo che trump stia facendo un'opera consapevole di smantellamento del potere classico occidentale, dal suo nn garantire l'alleanza nato, ai suoi attacchi alla fed, sta operando un'eutanasia lunga e imprevedibile. Riguardo la nostra Italia, è da settimane che oramai ho in mente quel tuo articolo profetico sui due Mattei, fatto anni fa, quando davvero quattro gatti ne discutevano e i hai indovinato sul destino di salvini, almeno nella gara a due, poi. Entrambi modello della seconda repubblica post moderna, rottamatori uno della sinistra e l'altro della destra, figli di mediaset e dei revival, con un destino comune.aloro insaputa, cercare di rinvigorire il bipolarismo, in realtà forse le ultime propaggini di tradizionale politica italiana.

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  3. Bentornato. Scrivi pochi post ma lunghi e ricchi di spunti di riflessione.
    Vivo una fase in cui, forse per le letture in corso, non credo negli archetipi, se non come rimasugli psichici ingombranti e superati, da rigettare per poter evolvere e capire meglio chi siamo e dove stiamo andando. Qual é il tuo Facebook?

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  4. Gli archetipi non sono una cosa su cui credere, sono la struttura, la base dell'universo e come credere al sole, uno se vuole può crearci una religione, ciò nn toglie che è fondamentale per il nostro pianeta. Riguardo Facebook non lo uso come un blog e non posto quasi mai niente, quindi scusa se nn ti do informazioni ma nn ti conosco. Grazie della visita

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  5. Eh, appunto, pensa che salto ci tocca, dal mondo attuale a quello di Star Trek! Ovvio che la fase di transizione può fare un po' venire il mal di mare.

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