lunedì 10 novembre 2014

IL LOOP TEMPORALE E L'ASCESA DEL DOPPIO


They say we're young and we don't know

We won't find out until we grow
Well I don't know if all that's true
Cause you got me, and baby I got you





I've got you babe- Sonny and cher, la canzone che ad ogni inizio loop, fa risvegliare Bill Murray nel film Ricomincio da capo




Nel nostro tempo diventano sempre più frequenti le analisi cicliche del tempo, il risaputo storico soprattutto in questi ultimi anni ha raggiunto un livello così elevato, che ogni analisi del nostro attuale periodo anche a livello mainstream viene vista come un ripetersi ciclico di eventi passati e come tale per risolvere il dilemma bisogna tornare al passato.
E' una consapevolezza importante ed originale almeno nell'approccio. Certo è che a partire dal 2011 il ripetersi ciclico di eventi è divenuto molto più accumulativo, portando anche i più distratti ad interrogarsi sulla ciclicità del tempo e sulla ripetizione storica, conoscenze antiche ma che a causa della storicità e della falsa linearità del periodo pre post-modernità, non potevano avere un costrutto teorico pratico, cosa che invece avviene oggi.
Come primo esempio possiamo parlare della situazione italiana ed infatti a partire dal 2011 non si fa nient'altro che rievocare e rivivere gli eventi che vanno dal post crollo del muro di Berlino. Questa evidenza è divenuta più chiara proprio a partire dal 2011 con l'ingresso di Mario Monti in politica, che rievocava in maniera sincronicamente perfetta l'elezione di Amato nel 1992 con rischio di bancarotta economica annessa (a cui l'Italia è andata vicina sia nel 1992 che nel 2011) e crollo del sistema dei partiti, ne ho parlato in un articolo passato e quindi non c'è bisogno di ricordare tutte le incredibili somiglianze tra quel periodo e questi ultimi anni. Il crollo della prima repubblica è stato seguito da un cambio completo del sistema partitico: l'ingresso delle destre al governo e la successiva ascesa di Berlusconi (rottamatore della vecchia politica), l'ascesa del partito anti-sistema della lega, la creazione di un finto bipolarismo modello inglese-americano impossibile da attuarsi nel nostro paese, con relativa nascita del termine inciucio (gli accordi sotto banco tra destra e sinistra, tra D'Alema e Berlusconi, la garanzia a quest'ultimo dell'intoccabilità delle sue aziende), moderazione delle sinistre.

Tornando ai nostri tempi, il rottamatore attuale è Renzi, il partito antisistema l'm5s, il finto bipolarismo creato ai tempi da D'Alema e Berlusconi si è mostrato appunto ai giorni nostri come totalmente falso, con l'attuale patto del nazareno e l'inciucio alla luce del sole ed una assoluta eguaglianza tra destra e sinistra tutte intese ad una politica opposta agli estremismi. Ancor più incredibili le vicende riguardo la seconda rielezione di Napolitano, con gli stessi attori di dieci anni fa, Rodotà ed appunto Napolitano. Contesti diversi, fatti simili. 
L'accumulazione incredibile del risaputo come si sa genera il doppio, una sorta di entrata in una dimensione parallela che genera il doppio papa, il primo doppio mandato di un presidente di quasi novant'anni, una tangentopoli bis, una nuova p2 (la p3). Anche wikipedia ci mette del suo riecheggiando un nuovo doppio, la seconda guerra fredda, che assume le stesse caratteristiche della prima. E' così abbiamo il nuovo terrorismo invisibile ed invasivo alla Al Qaeda, Isis, un vero e proprio doppio dell'organizzazione di Osama Bin Laden. L'elenco è infinito e si potrebbe continuare ad oltranza e per chi è interessato può spulciare diverse concordanze cicliche segnalate in vari articoli passati.
La teoria di McKenna spiega a mio parere benissimo perchè si stanno accumulando le ripetizioni storiche, infatti paradossalmente le teorie cicliche tradizionali del tempo, che prevedono spazi temporali enormi tra un ciclo ed un altro in maniera quasi lineare, non riescono a spiegare l'illusione attuale di accelerazione del tempo e del ripetersi frequente di eventi storici.
Lo scorrere del tempo in un ciclo storico può essere spiegato solamente se il tempo viene rappresentato con una spirale, perchè ogni processo storico parte sempre da una situazione di staticità, stabilità, crescita graduale, fino all'intercorrersi e alla vertiginosa manifestazione degli eventi. Verso la fine ad esempio di un impero, di una ideologia politica, di una società, si vede sempre una manifestazione rapida e come conseguenza caotica degli eventi. In un imbuto l'acqua tende a muoversi molto più rapidamente verso il fondo e quando il movimento è più veloce non è un caso che ci "vediamo doppio". Basta fare l'esperimento con una penna muovendola velocemente da destra a sinistra o viceversa e se faremo movimenti veloci non riusciremo a distinguerla bene, anzi ci sembrerà di vederne più di una in contemporanea, anche per questo motivo la figura del doppio riveste un'importanza fondamentale nel nostro tempo, perchè in tempi di accumulazione degli eventi e di velocità vertiginosa del tempo, il doppio si manifesta in continuazione, sia nella scena mondiale che nella vita personale.

Il ripetersi ciclico che porta alla manifestazione dell'archetipo del doppio è a sua volta portatrice di ulteriori archetipi che sono gli stessi sia se parliamo di eventi esterni dall'influenza mondiale, che di eventi personali. Ad esempio ogni ripetersi ciclico avrà la figura dell'ombra che è strettamente legata a quella del doppio, anzi possiamo affermare che l'ombra, il nostro "nemico", il nostro avversario, si forma proprio per via del doppio che a sua volta si è generato a causa del blocco dell'uomo nel loop temporale.
Soffermiamoci bene su questo concetto : il lato oscuro è chiamato ombra e l'ombra come si sa, si forma su una superficie a causa di una sorgente luminosa che trova un "ostacolo" nel suo percorso, creando la proiezione di quel corpo che appunto ostacola la luce. Platone nel suo famoso "mito delle caverne" utilizza proprio le ombre come simbolizzanti ciò che viene creduto reale dagli abitanti delle grotte, mentre in realtà sono solamente delle proiezioni di ciò che è reale e tangibile.
L'ombra è un ostacolo al percorso, una proiezione, qualcosa da superare per raggiungere la nostra meta. E' il nostro "doppio" e non è un caso che la letteratura mondiale di tutti i tempi si è sbizzarrita con questo mito, associando il doppio con il lato oscuro, basti pensare la nostra narrativa moderna con "lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde", film come Psycho e miriadi di altri esempi. Ogni racconto ha la sua ombra e nella nostra vita personale si manifesta come demoni personali, persone che ci stanno antipatiche e con cui siamo in conflitto. Tutti questi elementi in realtà rispecchiano parti di noi stessi non accettate, represse. Ciò che è superato, accettato e vinto, non ci può dare nessuna repulsione, perché non ha nessun potere su di noi, l'ombra diventa un campanello d'allarme, è un ostacolo non superato, indica la nostra imperfezione ed i nostri limiti, ma anche ciò che non è conosciuto e come conseguenza ciò che crea in noi paura e repulsione. L'ombra è ciò che toglie l'innocenza, ma è anche ciò che ci fa recuperare la nostra essenza. Nella fiaba archetipa di "cappuccetto rosso", il lupo (l'ombra) è la maschera sociale, la paura, ma ciò che renderà Cappuccetto Rosso meno ingenua permettendogli di riconoscere la propria essenza (la Nonna, ovvero la saggezza). 
Da quando il loop è entrato nel vivo (ciò che noi chiamiamo storia), il doppio è entrato nella nostra realtà portando al nascere delle religioni dualistiche (tra le prime abbiamo lo Zoroastrismo che parla di lotta tra due divinità, luce ed oscurità, bene e male), aumentando sempre di più la sua influenza, fino ad avere un riconoscimento semi-scientifico per così dire in ambito psicologico e psichiatrico, con la scoperta dell'inconscio (ombra, ciò che è nascosto) che influenza il conscio. Da una rappresentazione simbolica nata millenni fa e rappresentata dalle religioni, con l'accellerarsi del tempo e il restringersi del loop, il doppio diventa un'evidenza empirica, un modo per fare politica, una maniera di stare nel mondo.
Molti affermano che la venuta del doppio si è avuta dopo la rivoluzione francese, profetizzata ed annunciata da diversi scrittori come Mary Shelley con Frankestein, Poe, Hoffmann, ma anche la teosofia. Il mondo post-rivoluzione francese è infatti il mondo in cui l'uomo non è più al centro dell'universo, il cogito ergo sum di Cartesio non è più il principio fondante della realtà, anzi l'uomo non è altro che un animale evoluto (Darwin), una delle tante specie presenti sulla Terra, limitato, imperfetto ed addirittura con un lato oscuro (l'inconscio, l'alter ego, l'ombra che esplode nella narrativa e negli studi del Settecento e dell'Ottocento). 
Il Soggetto non è più al centro della narrazione, anzi esso perde sia in Nietzsche che in Freud, consistenza e razionalità, perchè in entrambi emerge una figura inquietante, un alter-ego, il doppio appunto, che è una figura non razionale, ma naturale e primigenia, che si basa sugli istinti. Nietzsche arriverà quindi a rifiutare tutti i valori morali e le categorie assolute annunciando la morte di Dio, mentre Freud invece di arrivare al nichilismo metafisico di Nietzsche, cerca un modo per far convivere il Soggetto (non più centro della realtà) in una manifestazione caotica, divisa e doppia.
La suddivisione dell'io, il doppio, sottotraccia promulgata da millenni di religioni ed esoterismo, diviene una consapevolezza mondiale, grazie all'accelerazione del loop temporale che porta il doppio a manifestarsi e a non essere più contenuto, esso si libera nella realtà portando l'uomo a confrontarsi con il suo passato e con i suoi limiti. Non è un caso che la moda della catalogazione, la nascita dei musei, dell'archeologia, dell'antropologia, la fissazione per le antiche civiltà (Antico Egitto in primis) avviene proprio nel periodo tra il Settecento e L'Ottocento, spazio temporale in cui la velocità del loop porta (riprendendo l'esempio precedente della penna) la realtà a sdoppiarsi e a ripetersi frequentemente rispetto al passato. Nella prima metà dell'Ottocento vi è infatti la nascita del Romanticismo, da cui usciranno molte riflessioni sul doppio, a questo riguardo Freud riferendosi a questo movimento e al modo in cui parlava dei vari personaggi protagonisti della narrazione afferma sul suo libro Il perturbante, in Saggi sull'arte, la letteratura e il linguaggio:

"...la comparsa di personaggi che, avendo uguale aspetto, debbono venire considerati identici; l'accentuazione di questo rapporto mediante il salto di processi mentali dall'una all'altra di queste persone - che noi chiameremmo telepatia - così che l'uno è compartecipe del sapere, del sentire e delle esperienze dell'altro; l'identificazione con un'altra persona sì da dubitare del proprio Io o da sostituire al proprio Io quello estraneo, e quindi un raddoppiamento dell'Io, una suddivisione dell'Io, uno scambio dell'Io;... il costante ritorno dell'uguale, la ripetizione degli stessi tratti del volto, degli stessi caratteri, degli stessi destini, delle stesse azioni delittuose, e perfino dei nomi attraverso parecchie generazioni successive...".



Quadro del pittore romantico Caspar David Friedrich dal titolo Un uomo una donna davanti alla luna realizzato nel 1819 circa (Dresda, Gemaldegalerie)


Il Romanticismo infatti è opposto all'illuminismo che credeva alla razionalità della realtà, al fatto che l'uomo potesse comprendere il mondo tramite la ragione. Gli esponenti del Romanticismo cominciano a comprendere come l'io, l'uomo, sia un essere frammentato, cominciano ad avere consapevolezza del doppio, per questo non credono nelle rassicuranti teorie illuministiche.
Uno dei maggiori poeti romantici, Heinrich Heine, non a caso scrisse una poesia dedicata al tema del doppio, titolata appunto "il doppio", tema che appare in innumerevoli autori romantici, come Hoffman ad esempio, nel racconto "gli elisir del diavolo". Anche Dostoevskij sarà fortemente influenzato da questo tema che riproporrà nel suo romanzo "il sosia", la cui trama parla del senso di alienazione di un impiegato. E proprio parlando di distacco, di doppia vita, di stress da vita moderna, abbiamo Marx che parla di un individuo alienato, isolato, frammentato dal lavoro che lo rende partecipe di ritmi e bisogni non naturali. L'avvento del mondo industriale e della tarda modernità, porta all'accelerazione del tempo, ad una vita più veloce e stressante che porta la frammentazione dell'individuo alla luce del sole. 
In tempi storici lineari, in periodi pre-illuministici, i processi storici erano molto più lenti, la realtà più statica ed il doppio tenuto a bada e rappresentato come qualcosa di mistico, religioso (diavolo, satana, l'inferno), ma con l'accelerazione del tempo e con l'entrata del loop alla fine dell'imbuto, il doppio perde la sua connotazione religiosa-simbolica-mitologica, per divenire qualcosa di interiore all'uomo e alla società stessa. I demoni non sono relegati all'inferno, ma sono dentro di noi ed intorno a noi e l'inferno è la terra stessa.
Una consapevolezza orribile per molti uomini che cominceranno a vedere al passato con forte nostalgia (il Romanticismo non è altro che un movimento nostalgico verso il passato) e a ricercare proprio nel passato il significato del presente, ad esempio la nascita del Louvre porta il collezionismo da essere privato e dinastico, a pubblico e collettivo e l'archeologia e l'antropologia diventano metodi di studio per capire le cause che hanno portato all'attuale presente. La mania del passato diventa collettiva a causa di un presente stressante, caotico e frammentato, un modo per trovare ordine ed unione, in un mondo sempre più doppio nelle sue manifestazioni.
Il doppio è quindi alla base di tutta la civiltà storica che utilizza in ogni processo culturale, storico, dialettico e conoscitivo in generale, il dualismo ontologico, che ha influenzato la stessa scienza. Rivedere in questo senso il mio breve articolo Collasso del tempo e nichilismo.
Cercando di sintetizzare al massimo quello che ho scritto fin'ora, la ciclicità temporale e la struttura del loop in cui è intrappolata l'umanità, porta ad un ripetersi di eventi e alla creazione e alla manifestazione del doppio, che in tempi antichi era relegato al mito e a figure religiose, mentre a partire dal 18° secolo, diviene un processo reale e tangibile che entra nel nostro quotidiano. La spiralità del tempo porta il manifestato ad essere percepito ad ogni sua fase come più veloce, breve e caotica, portando ad episodi di sdoppiamento, dove il doppio domina completamente la realtà, per via della contrazione del tempo, dell'accumulazione e del risaputo storico ed ecco perché attualmente il doppio è presente praticamente dappertutto ed anche perché si accettano e si comprendono fenomeni come la psicopatia e l'amoralità. L'ombra non è più nascosta, il doppio si è rivelato completamente, non può essere nascosto e l'unico modo per uscire da questa impasse è integrarlo in noi, accettarlo e superarlo.

Il protagonista di "Ricomincio da Capo" ad un certo punto della storia è stanco ed esausto dal ripetersi continuo della stessa giornata e tenterà in vari modi di suicidarsi, adotterà il nichilismo cercando di autodistruggersi, ma nella canzone che gli da la sveglia ad ogni nuovo loop, è nascosto il modo in cui uscirne, ovvero bisogna crescere, accettarsi e così farà il protagonista del film, comprendendo i suoi bisogni e quelli altrui, abbandonando il suo cinismo ed invece di conquistare Rita, la donna che comincia ad amare, facendo il Casanova, comincerà ad essere semplicemente se stesso, dando stimolo ai suoi ritmi naturali. Diventa un uomo migliore cosa che lo fa uscire definitivamente dal loop.
Non è forse vero che se non comprendiamo un errore esso si ripresenterà a noi continuamente in futuro? Se dimentichiamo o addirittura siamo indifferenti al fatto che il fuoco brucia, continueremo a toccarlo in continuazione, ad avere piccole bruciature, finché poi capiterà un incidente più serio che ci farà comprendere come non si possa maneggiare il fuoco a mani nude. E' un processo presente in ogni ambito della nostra vita, non c'è bisogno chissà di quale evidenza empirica, sappiamo che se non comprendiamo un errore, se non superiamo un limite, esso si ripresenterà a noi. Il segreto del loop temporale è proprio questo, perché se è vero che l'umanità ripete gli errori e come spesso viene detto "non impara nulla dal suo passato, dalla storia" e pur vero che individualmente noi possiamo divenire una barriera, una dimensione alternativa che riesce a manipolare e a non farsi fortemente influenzare dal loop. Stesso il loop temporale in se non è qualcosa di negativo, ma è uno strumento vantaggioso tramite il quale comprendere se stessi, perché si può vivere bene solo se si conosce la propria interiorità.


Piccolo aggiornamento: è notizia di questi giorni la vicina dimissione di Napolitano (forse a capodanno o nel 2015 o prima chi lo sa), quindi dopo il doppio papa, avremo il doppio presidente della repubblica (cosa nuova in Italia), che a sua volta ha avuto il doppio mandato, evento che si collega in un certo senso a ciò che ho scritto in questo articolo riguardo il doppio, come manifestazione in questo caso esterna negli eventi mondiali. Certo era da ingenui credere che il secondo mandato di Napolitano sarebbe durato sette anni e quindi diciamo questa notizia non ha la stessa portata e sorpresa delle dimissioni del papa nel 2013 (anch'esse anticipate da varie notizie di probabili dimissioni), ma sicuramente è un evento molto significativo.

6 commenti:

  1. Articolo bello succoso. Concetti non nuovi ma bene esposti e intersecati l'uno con l'altro. Insomma...repetita juvant! Me lo dico anch'io, sono concetti poco presenti nel dibattito intellettuale di oggi (troppo portato a parlare di cose immanenti e mondane), appaiono astratti, ma quanto sono importanti, invece: uno spiraglio per guarire dalla nevrosi della modernità-contemporaneità e tutti i "post" successivi. Penso che l'immagine dell'orologio distrutto, spaccato o sciolto sia abbastanza ricorrente nell'iconografia del XX secolo. In questo XX-XXI secolo si sta concentrando un accumulazione di "lezioni non imparate" che risale almeno a tremila anni prima di Cristo. Sono dell'idea che il momento clou del restringimento dell'imbuto (in un punto da qui al 2020) sarà un fortissimo momento di deja vu collettivo, un deja vu totale, assoluto, planetario...i cui particolari non riesco a immaginare (anche se, confusamente, il mio inconscio li intuisce e li premonisce.)
    Per quanto riguarda le dimissioni di Giorgio Napolitano, è molto probabile che avvengano il 31 dicembre 2014, annunciate in diretta tv nel discorso di fine anno. Tra l'altro, sarebbe un ricorso di esattamente 15 anni prima, il 31 dicembre 1999, quando diede le dimissioni Boris Eltsin da presidente della Federazione Russa (lasciando il posto a un allora semisconosciuto Vladimir Putin) che, come Napolitano, prese il potere 8 anni prima.

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  2. A proposito del "doppio", penso anche a tutti i remake nel cinema e nella musica fatti negli ultimi vent'anni...E, come temi, al cinema, il tema del doppio ha furoreggiato: "Una poltrona per due", "Broken Arrow", "Sliding doors", e tanti tanti altri che mi sfuggono.

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  3. è impossibile immaginare quel momento di deja-vu collettivo, ma se ci pensi qualche indizio lo abbiamo dagli eventi degli ultimi anni, se hai notato infatti nel nostro mondo stanno succedendo le cose più spaventose, tante mini apocalissi giornaliere, le false flag magari non di intensità, ma di numero, sono a livello maggiore, eppure ne siamo sempre meno toccati, siamo sempre più cinici nei loro confronti. Nel passato la notizia dell'ebola (ci hanno fatto persino film horror su questa malattia quando era vista come lontana ed esotica) avrebbe creato panico di massa, ora crea per qualche settimana un pò d'apprensione poi si dimentica. La velocità temporale, il fondo dell'imbuto non permette alla paura di sedimentarsi, anzi si creano persino barzellette sull'ebola, merchandising, siamo diventati più cinici ed ironici verso le catastrofi, qualcuno potrebbe dire meno umani, ma io sono meno pessimista, mi sembra semplicemente che siamo un pò stanchi dell'accumulo delle notizie, più scettici verso il mainstream, più cinici verso le notizie catastrofiche e un pò più fatalisti, cioè leggo alcuni forum economici ed è incredibile con quanta leggerezza e tranquillità si parla di prelievo forzoso dei conti, bancarotta e possibile terzomondizzazione della società, in altri tempi ci sarebbe stata rabbia discese in piazza, eppure se guardiamo con più distacco il tutto, vuol semplicemente dire che il teatrino non funziona più tanto bene e che le false flag non hanno più appeal, o almeno richiedono maggior fantasia e impegno.

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  4. E infatti ciò di cui si ha nostalgia è il tempo - percepito davvero come una specie di "Paradiso perduto" - di quando le notizie stupivano ancora, i film, i romanzi, le imprese sportive, le invenzioni, la tecnologia, davano "delle belle botte di novità", i personaggi pubblici erano più convincenti, le previsioni sul futuro facevano fare "oooh." (citazione di Povia)
    Qui siamo arrivati al punto in cui si ha nostalgia non solo degli anni cinquanta sessanta settanta ottanta, ma degli anni novanta...e comincia già a serpeggiare la nostalgia dei primi anni duemila pre social network e pre smartphone e di quando si credeva che le torri gemelle le avesse fatte venire giù Bin Laden e se ne era sicuri (io ne ero sicuro!) La nostalgia del passato divora l'aspettativa del futuro, una cosa che accenni anche qui.
    Cose già dette e ridette ma, repetita juvant.
    Il "punto zero" sarà il punto massimo di questo processo, ecco perché dico che fatico a immaginarlo. Non riesco a immaginare un punto dove il risaputo diventa talmente infinito da rovesciarsi come un guanto nel suo contrario, la novità infinita.
    Possibile che ciò sia soltanto un "crollo finanziario" o "una guerra" o una di quelle tante catastrofi future di cui amano riempirsi la bocca tanti?
    Tengo a precisare che tutto ciò non riguarda "il pianeta", "la terra", "l'umanità", ma esclusivamente la civiltà occidentale (e le civiltà occidentalizzate of course.)

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  5. C'è un libro di musica intitolato " Retromania " che si occupa appunto di questo fenomeno dei remake e delle rievocazioni del passato, di questo attaccamento allo scorso, in un settore ormai completamente dominato da essi. Comunque, eccellente e importante articolo!!! Matteo

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  6. Grazie Matteo ed ottima segnalazione, me la segno!
    Mediter

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