Nella storia vi sono degli anni che sono dei particolari portali che aprono verso altre realtà:
un ANNO-PORTALE é quell'anno i cui cambiamenti non influiscono solamente in un ambito della realtà (politico o culturale ecc.),ma riguardano ogni struttura e substruttura su cui è fondata la civiltà umana.
Un anno-portale giunge sempre come il ladro durante la notte e quindi spesso solo al mattino ci accorgiamo del lavoretto che ha compiuto, questo è l'esempio che può applicarsi all'anno 1492, in cui anche a causa di una rete di comunicazioni lenta
(non esisteva ancora internet la tv o il telefono o gli aerei), la mobilità delle notizie e degli eventi era molto più lenta e quindi molti seppero della "scoperta" dell'America solo degli anni dopo, anzi lo stesso Colombo pensava di essere giunto in Asia.
Come sappiamo, questa "scoperta" favorì il tracollo della visione Tolemaica del mondo e questi popoli del "nuovo mondo", con diversi usi e costumi, rivoluzionarono completamente il mondo in ogni ambito.
La teoria tolemaica con acqua e terra al centro
Si aprì la prima fase di "globalizzazione", ma anche concentrandoci su aspetti
"secondari", potremmo dire che il tabacco o la stessa coca si è diffusa mondialmente grazie a questa "scoperta" geografica e che l'alimentazione umana si è arricchita dopo la scoperta dell'America (cioccolato, patata, fagioli, pomodori, peperoni, tacchino ecc.)
Insomma una vera e propria rivoluzione sia mentale che pratica.
Altro anno-portale è il 1789, anno della Rivoluzione francese, evento sui cui ideali si è costruito praticamente tutto il mondo moderno in ogni suo aspetto.
Più andiamo avanti nel tempo e più ci rendiamo conto che aumentano gli anni-portali, infatti dal 1989 ad oggi ne abbiamo avuti almeno 3:
il 1989, anno della caduta del muro di Berlino, inizia ufficialmente il relativismo culturale (a causa del crollo delle ideologie) ben espresso da autori moderni come il filosofo-sociologo Zygmunt Bauman, che afferma come siamo entrati in un'epoca post-moderna che ci ha scaraventati in una realtà "liquida".
Cosa intende Bauman per vita liquida? Lasciamo che sia lo stesso Bauman a parlare:
"Una società può essere definita “liquido-moderna” se le situazioni in cui agiscono gli uomini si modificano prima che i loro modi di agire riescano a consolidarsi in abitudini e procedure. La vita liquida, come la società liquida, non è in grado di conservare la propria forma o di tenersi in rotta a lungo."(Z. Bauman, Vita liquida, pag.VII)
Per Bauman questa situazione deriverebbe dalla metamorfosi della nostra civiltà che da diversi decenni si è trasformata da produttiva a consumatrice. Ebbene l'apice del consumismo ed edonismo moderno, ovvero la sua massima esaltazione, probabilmente è avvenuta negli anni 80 (anche se adesso ne vediamo gli effetti più deleteri, ma almeno ciò è equilibrato da una critica più feroce verso la nostra attuale società e un maggior malessere verso di essa).
Comunque almeno fino al 1989, la "vita liquida", che comunque sotterraneamente stava imponendosi già da diversi decenni, aveva vita difficile a causa del forte attivismo politico, del bipolarismo mondiale, della guerra fredda che portava a forti prese di posizione e a una forte rigidità e chiusura nei rapporti tra le nazioni e quindi nella geopolitica mondiale. Con il crollo del muro di Berlino, l'ultima barriera che bloccava l'espansione della liquidità nella vita moderna, è stata abbattuta e non è un caso che l'espansione pubblica di internet sia avvenuta subito dopo la fine della guerra fredda, prima infatti non era possibile, oltre a non esservi le condizioni strutturali, mancava anche la mentalità e l'idea di un mondo libero e senza confini, il moderno "villaggio globale. Ne risulta che l'entrata di internet come tecnologia di massa rappresenta un altro evento portale. L'anno in cui si verifica tutto questo è il 1996. Internet porta la realtà virtuale e l'immaterialità nei rapporti sociali. Aumenta esponenzialmente la velocità degli eventi mondiali, cambiano i rapporti umani in alcune dinamiche.
Altro anno-portale è l'11 settembre, forse l'unica data in cui il mondo intero si è sintonizzato su uno stesso evento. Fateci caso che ogni persona che conoscete, vi saprà dire dove si trovava quel giorno, le sue sensazioni e tutto il resto. Nella vita di ognuno vi sono delle date di questo tipo, la particolarità dell'11 settembte sta nel fatto che questo avvenimento ha proporzioni globali per come è stato recepito da ognuno, basta solo questo a considerarlo un anno-portale, anche perchè su altri cambiamenti portati da quella data ne abbiamo già discusso.
Il 2010 sembra prepararci ad una nascita, ad un evento molto particolare. Uno dei motivi forti di quest'anno è quindi il concetto di nascita come già spiegato, che si collega fortemente al tempo e a come viene percepito e proprio questa percezione sarà sconvolta in un prossimo futuro.
Non a caso quest'anno viene celebrato il 25ennale del film "ritorno al futuro". Il 5 luglio si è festeggiato il "giorno del futuro".
Pur essendo la data errata c'è da fare delle considerazioni. Nel secondo film della trilogia il dottor Emmet Brown insieme a Marty McFly andrà avanti 30 anni nel futuro e quindi nel 2015, ma intenzione del dottor Emmet Brown come viene esplicitato in una battuta del film è di andare 25 anni nel futuro
e quindi nel 2010.
Non so dove i fans abbiano preso la data del 5 luglio, ma nell'immagine sopra è chiaro che ad ottobre o a novembre semmai sarebbe da spostare la data.
Il 5 novembre 2010 esce il film "due date" (scadenza, riferito al parto della moglie del protagonista). Marty Mc Fly in "Ritorno al futuro 2" ritorna nel passato nella data del 5 novembre 1955, dove si trova il Biff del futuro (quello del 2015). Il 5 novembre 1955 è la data chiave in cui si è alterata la linea temporale e dove Marty McFly dovrà agire per far ritornare tutto normale.
Questo film sincronisticamente ci indica due date molto importanti (1955, 1985), entrambe però hanno un anno di distacco dalle vere significative date nella nostra storia moderna:
il 1956 (probabile anno-portale), indicato come l'anno in cui morì la musica (per ulteriori informazioni consultare il blog di RossanoSegalerba che fa chiarezza sulla forte importanza di quell'anno che forse è il vero anno-iniziatore della liquidità della nostra realtà) è il 1984, anno la cui importanza più che da un punto di vista concreto (negli anni 80 vi sono stati anni più significativi) lo ha dal punto di vista simbolico, il 1984 è infatti l'anno del "grande fratello" di Orwell.
La nostra linea temporale sta per essere cambiata drasticamente?
Ciao,
RispondiEliminagrazie per avere citato di nuovo "Civiltà perdute".
Devo fare una precisazione. La mia analisi non considera il 1956 come l' "anno della morte della musica" ma come l'anno in cui la cultura del rock prese il via, condizionando pesantemente l'immaginario negli anni a venire, e iniziando un tipo di "atmosfera" in cui predominava la musica leggera (pop-rock) e il "pensiero debole" che si porta dietro (entrambi figli della colonizzazione USA NATO dell'intero occidente) In un certo senso quindi, si, il 1956 può essere visto anche come l'anno della morte dell'interesse collettivo per la musica classica e per quella popolare tradizionale, sostituito dalla musica leggera pop-rock proveniente dalla rinnovata cultura anglosassone.
Comunque sia, quel periodo di fine anni 50 ha posto le basi in tutti gli ambiti: dalla politica internazionale, all'automobilismo al cinema, la televisione, il fumetto.
E' stato assolutamente cardine.
Grazie per la tua precisazione e l'analisi da te fatta.
RispondiEliminaComplimenti anche per il tuo ultimo articolo. Teorie sul tempo a spirale, le teorie di Terence McKenna e tutto ciò che concerne questo argomento lo conoscevo già, ma in maniera superficiale e tu probabilmente sei l'unico in Italia che tratti questo argomento da un punto di vista storico. E' un argomento importantissimo, a cui però la stessa sociologia e altre materie affini, insomma tutto il sapere ufficiale, non tiene in considerazione nonostante l'evidenza. E' triste quindi constatare che i pionieri di questo nuovo sapere che meglio di tanti accademici riescono ad interpretare la nostra realtà attuale e a spiegarne i processi e i cambiamenti, non siano conosciuti dalla maggioranza della gente.